In attesa di DOVEROSE SCUSE
Inviato: sabato 17 luglio 2021, 16:20
Ormai sono diversi anni che gira questo documento sul Web: https://www.avmagazine.it/news/diffusor ... _8428.html
Se io non ho denunciato il personaggio per diffamazione è solo perché ritengo che i lettori siano abbastanza intelligenti di verificare le due tesi a confronto, dando ragione al mio punto di vista, che è assolutamente logico. Noi in ambiente ascoltiamo quel che gli strumenti misurano in ambiente, e non di certo la risposta che quel diffusore avrebbe se appeso a venti metri da terra con una gru da cantiere. Nemmeno ascoltiamo a tre centimetri dalle cupole dei woofers... ma qui il discorso di fa assai intrigante... ED E' QUELLO CHE VI RACCONTO QUI.
Piccolo antefatto: giorni fa stavo riordinando un gruppo dei miei quasi diecimila Preprint ed articoli AES, quando ho osservato con attenzione la data di uno di questi... 1974 !!! Si tratta dell'articolo di Don B. Keele sulla tecnica di misura nearfield, che -da pochi anni dopo quell'articolo- è stata adottata praticamente da tutte le maggiori riviste, non solo italiane. Questo ha consentito alle riviste di misurare la risposta in basso dei diffusori senza dover ricorrere all'impiego di costose (=grandi) camere anecoiche.
ORA CHIUDETE GLI OCCHI PER UN ATTIMO ED IMMAGINATE CHE TUTTE LE RIVISTE ABBIANO SBAGLIATO...!
NO... non sto scherzando...! Vi chiedo solo di seguirmi con un pizzico di attenzione in più rispetto al solito.
Partiamo dal problema di fondo, vale a dire quello di misurare la risposta alle basse frequenze di un diffusore in ambiente, vale a dire nelle effettive condizioni di impiego. Sappiamo tutti che basta variare di poco la collocazione del diffusore rispetto alle tre pareti più vicine per veder comparire buchi enormi nella risposta in basso, preceduti e seguiti da enfasi solitamente di minori proporzioni, ma egualmente nefaste all'ascolto. Anche la posizione del microfono di misura determina variazioni (minori) nella risposta in basso, ma qui almeno è possibile rimediare in parte, spostandolo e facendo la media (ma nessun ascoltatore "fa la media" zompettando da una posizione all'altra !!!)
Qui sotto vi (ri)posto il (solito) grafico di Allison, che spiega come lo spostare il diffusore rispetto alle tre pareti vicine serva a poco, in quanto si spostano in alto o in basso i buchi ed i rinforzi, ma il fenomeno permane. Più in basso vi (ri)posto il commento di Glyn Adams, ex progettista alla B&W, che ha studiato matematicamente il problema ed ha confermato pienamente le intuizioni di Allison.
Nel prossimo post approfondiremo il problema di come misurare, in queste condizioni.
Segue
F.C.
Se io non ho denunciato il personaggio per diffamazione è solo perché ritengo che i lettori siano abbastanza intelligenti di verificare le due tesi a confronto, dando ragione al mio punto di vista, che è assolutamente logico. Noi in ambiente ascoltiamo quel che gli strumenti misurano in ambiente, e non di certo la risposta che quel diffusore avrebbe se appeso a venti metri da terra con una gru da cantiere. Nemmeno ascoltiamo a tre centimetri dalle cupole dei woofers... ma qui il discorso di fa assai intrigante... ED E' QUELLO CHE VI RACCONTO QUI.
Piccolo antefatto: giorni fa stavo riordinando un gruppo dei miei quasi diecimila Preprint ed articoli AES, quando ho osservato con attenzione la data di uno di questi... 1974 !!! Si tratta dell'articolo di Don B. Keele sulla tecnica di misura nearfield, che -da pochi anni dopo quell'articolo- è stata adottata praticamente da tutte le maggiori riviste, non solo italiane. Questo ha consentito alle riviste di misurare la risposta in basso dei diffusori senza dover ricorrere all'impiego di costose (=grandi) camere anecoiche.
ORA CHIUDETE GLI OCCHI PER UN ATTIMO ED IMMAGINATE CHE TUTTE LE RIVISTE ABBIANO SBAGLIATO...!
NO... non sto scherzando...! Vi chiedo solo di seguirmi con un pizzico di attenzione in più rispetto al solito.
Partiamo dal problema di fondo, vale a dire quello di misurare la risposta alle basse frequenze di un diffusore in ambiente, vale a dire nelle effettive condizioni di impiego. Sappiamo tutti che basta variare di poco la collocazione del diffusore rispetto alle tre pareti più vicine per veder comparire buchi enormi nella risposta in basso, preceduti e seguiti da enfasi solitamente di minori proporzioni, ma egualmente nefaste all'ascolto. Anche la posizione del microfono di misura determina variazioni (minori) nella risposta in basso, ma qui almeno è possibile rimediare in parte, spostandolo e facendo la media (ma nessun ascoltatore "fa la media" zompettando da una posizione all'altra !!!)
Qui sotto vi (ri)posto il (solito) grafico di Allison, che spiega come lo spostare il diffusore rispetto alle tre pareti vicine serva a poco, in quanto si spostano in alto o in basso i buchi ed i rinforzi, ma il fenomeno permane. Più in basso vi (ri)posto il commento di Glyn Adams, ex progettista alla B&W, che ha studiato matematicamente il problema ed ha confermato pienamente le intuizioni di Allison.
Nel prossimo post approfondiremo il problema di come misurare, in queste condizioni.
Segue
F.C.