Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

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bepi67
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#11 Messaggio da bepi67 » lunedì 18 ottobre 2021, 21:38

Non è facile stabilire da quei grafici dei dati precisi perchè servirebbero i percentili suddivisi per intervalli di SPL.
Non sono comunque maggiori di 92 dB.
Ma questi sono valori in sala.

Io vorrei sapere invece a casa, visto che qua si discute di "basso livello" a casa, vuoto per pieno di che SPL massimo parliamo ?
Perchè se non ci si mette d'accordo in questo, al solito si confrontano le mele con le patate.

B67
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lucaesse
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#12 Messaggio da lucaesse » lunedì 18 ottobre 2021, 22:01

Ciao Bepi67,

per basso livello intendo ascoltare di notte senza disturbare chi dorme un paio di stanze più in la, o almeno non molestare i vicini di condominio. Ovvio che chi vive in una casa dell'800 avrà idee parecchio diverse da chi sta in un condominio anni '60; i fortunati con abitazione isolata se la ridono...

Un livello che manderebbe i ppp al di sotto dell'udibilità, non fosse per la compressione delle incisioni. A spanne direi 30 se non 40dB più in basso del realismo, 20-30dB sotto un ascolto "vivace" in condominio.

Livello impossibile da oggettivare e standardizzare, a meno di mettersi d'accordo su una particolare incisione, decidere il livello di un preciso passaggio e fare prove fonometro alla mano. Sarebbe l'unico sistema per parlare tutti di pere.

Oltretutto la difficoltà di suonare in simili ristrettezze varia molto in funzione della dinamica del brano scelto. Dato che il risultato non può che essere estremamente Low-fi, anche la tolleranza ai difetti è molto soggettiva.


Ugualmente l'effetto a cui credo facesse riferimento Toscanaccio è piuttosto riconoscibile: con alcune casse (le ls3/5a di Tola, per esempio) abbassando la musica si ammoscia, i dettagli si perdono e viene voglia di rialzare il volume più o meno come vedendoci male viene istintivo mettersi gli occhiali. Con altre questo non succede, o succede a livelli ancora inferiori. E con le migliori è quasi divertente ascoltare pianissimo, ma nel silenzio assoluto e senza che l'ambiente possa disturbare (praticamente è tutto sotto la soglia di udibilità).

Io comunque una bottarella "loudness" ai bassi con l'eq., quando serve gliela do. E le casse che dormono già a volume modesto ma non "notturno" non le sopporto proprio.



Fabrizio, interessante la distribuzione statistica dei picchi.

Direi che per essere ottime, ammettendo di poter ricreare il medesimo SPL in casa, le casse devono essere a loro agio per pressioni di 30, al massimo 40dB. Credo che molti impianti non facciano una ben misera figura grazie ai discografici che comprimono e alla difficoltà di avere ambienti silenziosi.

Luca

lucaesse
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#13 Messaggio da lucaesse » lunedì 18 ottobre 2021, 22:22

Ma sui motivi fisici per cui alcuni altoparlanti si mangiano i livelli più bassi, e forse i dettagli anche quando suonano più forte, nessuno butta lì un'idea?

Io ammetto di brancolare nel buio. L'unica cosa che penserei di indagare è la "scorrevolezza" delle sospensioni. Ma non mi pare che l'effetto sia correlabile ad un tipo di sospensione piuttosto che ad un altro. Che poi la sospensione esterna si vede, ma le caratteristiche di centratori in materiali diversi chi le conosce?

Qualcuno aveva tentato di considerare peggiori gli altoparlanti pro, con sospensioni rigide, in virtù di presunti marcati effetti di isteresi delle medesime. Mi pare che concretamente non ne sia uscito nulla e il mio orecchio non è d'accordo.

Che l'elevata efficienza sia utile pare opinione diffusa, ma in che modo migliora il comportamento ai livelli minimi?

Non mi sembra che l'elevato smorzamento sia un requisito. Molto tempo fa avevo un secondo impiantino, non definibile hi-fi, in cui gli altoparlanti erano dei biconici da automobile. Per ascoltare di notte andava benissimo attenuarli con una bella resistenza in serie, non ricordo ma era sicuramente ben maggiore della Re. Fortuna voleva che il rialzo delle basse (vabbè, quasi basse...) e più limitatamente delle alte dessero un andamento loudness piacevole. Magari il basso era un filo lungoooo, ok, ma vi assicuro che il (modesto) dettaglio non peggiorava, anzi: avevo la netta senzazione che suonassero meglio così.

Luca

dB_78
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#14 Messaggio da dB_78 » lunedì 18 ottobre 2021, 22:34

bepi67 ha scritto:
lunedì 18 ottobre 2021, 21:38
Non è facile stabilire da quei grafici dei dati precisi perchè servirebbero i percentili suddivisi per intervalli di SPL.
Non sono comunque maggiori di 92 dB.
Ma questi sono valori in sala.

Io vorrei sapere invece a casa, visto che qua si discute di "basso livello" a casa, vuoto per pieno di che SPL massimo parliamo ?
Perchè se non ci si mette d'accordo in questo, al solito si confrontano le mele con le patate.

B67
Un approccio interessante a monte:
https://www.meterplugs.com/blog/2016/10 ... g-101.html

Quando Bob Katz dopo aver riprodotto un brano secondo gli standard Dolby, Thx etc, chiese ad una platea di un centinaio di tecnici del suono che lavoravano nel mastering audio per il cinema e la TV se il volume era fuori dalle specifiche.
Alzarono la mano in pochissimi...

Dovrebbe fare riflettere, in campo HiFi avrebbe alzato almeno una mano chi ne aveva due! 😂😂😂

bepi67
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#15 Messaggio da bepi67 » lunedì 18 ottobre 2021, 22:41

Bah, io sono stato a casa di qualche audiofilo e sembrava essere ad una gara di SPL.... :D

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F.Calabrese
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#16 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 18 ottobre 2021, 23:03

lucaesse ha scritto:
lunedì 18 ottobre 2021, 22:22
Ma sui motivi fisici per cui alcuni altoparlanti si mangiano i livelli più bassi, e forse i dettagli anche quando suonano più forte, nessuno butta lì un'idea?
...


Effettivamente ricordo di averne proposta una, di spiegazione, qui... ma non riesco a ritrovare il link.

Sostanzialmente si tratta di dividere i diffusori in due categorie:

La prima categoria fonda il suo funzionamento sul controbilanciamento di due componenti reattive: la massa del cono+bobina e l'elasticità delle sospensioni, o dell'aria nel cabinet. Con minime componenti resistive.

La seconda categoria basa il suo funzionamento sulla componente resistva dell'impedenza di radiazione, prima aumentata al massimo e poi trasformata (come con un normale trasformatore di impedenza) al livello ottimale per ottenere la massima efficienza.


E' chiaro che i sistemi della prima categoria hanno masse cospicue da muovere e costanti elastiche da smorzare: infatti sono anche i sistemi meno efficienti. Parlo dei diffusori a sospensione, reflex ed a "carico simmetrico"...

E' altrettanto chiaro che alla seconda categoria appartengono le trombe (di tutte le generazioni, ed in fondo è proprio questo tratto comune a giustificarne la denominazione), ma anche i grandi sistemi elettrostatici (o isodinamici, ma alcuni soltanto), per via della loro grande superficie radiante. Nel caso di questi diffusori nom c'è molto da mettere in movimento ed ancor meno da smorzare... per cui è prevedibilissimo che la risposta ai segnali anche deboli sia pronta ed efficiente. Esattamente quello che l'ascolto conferma.

Fin qui sarebbe tutto chiaro, se non esistessero almeno due sottospecie che creano parecchia confusione...

Ci sono infatti diffusori a radiazione diretta che impiegano trasduttori così leggeri e complessi magnetici così potenti da comportarsi quasi come trombe. Ne sanno qualcosa i possessori di Nessie, i cui satelliti non a caso suonano benissimo anche a pochissimi deciBel...

E poi ci sono diffusori a tromba in cui le componenti reattive sono fortissime, anzi predominanti. Cito ad esempio quello sfigatissimo disegno di basso Martin WSX che ha illuso tanti autocostruttori (secondo me era un falso, messo abilmente in circolazione... e non certo un disegno di quel genio di Dave Martin). In questi casi abbiamo masse (acustiche) imponenti e costanti elastiche che le bilanciano... ma poveraccio l'ampli che si trova a pilotare carichi come questi !!! Ovviamente non aspettatevi un bel suono ai bassissimi livelli, da queste "armi da guerra"...!!!


Saluti
F.C.


ciroschi
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#17 Messaggio da ciroschi » martedì 19 ottobre 2021, 14:49

lucaesse ha scritto:
lunedì 18 ottobre 2021, 22:22

E poi ci sono diffusori a tromba in cui le componenti reattive sono fortissime, anzi predominanti. Cito ad esempio quello sfigatissimo disegno di basso Martin WSX che ha illuso tanti autocostruttori (secondo me era un falso, messo abilmente in circolazione... e non certo un disegno di quel genio di Dave Martin). In questi casi abbiamo masse (acustiche) imponenti e costanti elastiche che le bilanciano... ma poveraccio l'ampli che si trova a pilotare carichi come questi !!! Ovviamente non aspettatevi un bel suono ai bassissimi livelli, da queste "armi da guerra"...!!!


Saluti
F.C.

Salve,
di Martin mi rcordo che misero in vendita una coppia di diffusori molto mini, che poi si chiamarono tablet, se trovo la rivista Hifi, che pubblicarono la prova, faccio uno scanner del dettaglio. Fabrizio, credo che tu, forse, ti ricordi di questo particolare.
Saluti.

PS= ho corretto il mio intervento, dove avevo mancato uno zero. :oops:
Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
Occhio non vede, orecchio non ode. :P

Marcello Croce
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#18 Messaggio da Marcello Croce » mercoledì 20 ottobre 2021, 18:52

bepi67 ha scritto:
lunedì 18 ottobre 2021, 21:38
Non è facile stabilire da quei grafici dei dati precisi perchè servirebbero i percentili suddivisi per intervalli di SPL.
Non sono comunque maggiori di 92 dB.
Ma questi sono valori in sala.

Io vorrei sapere invece a casa, visto che qua si discute di "basso livello" a casa, vuoto per pieno di che SPL massimo parliamo ?
Perchè se non ci si mette d'accordo in questo, al solito si confrontano le mele con le patate.

B67
Ciao Bepi, io mi sono fatto un idea piuttosto precisa di cosa vuol dire "basso livello a casa", cioè un volume di ascolto che ti permette, in un condominio, di ascoltare musica in ore notturne, senza, nella maggior parte dei casi, disturbare il vicinato, e riuscendo a sentire ancora con qualche soddisfazione.

Non che questo livello non sia udibile dal vicinato, (per via dell' Effetto "Cocktail Party"), ma difficilmente potrà sollevare lamentele, che comunque restano una questione puramente soggettiva da un punto di vista psicoacustico.

Ci sarebbe da discutere parecchio su quali elementi possano innescare lamentele nel vicinato, e la musica è certamente una componente critica, con riferimento in particolare al genere musicale suonato, che non provocano medesime reazioni.
Generi musicali diversi, anche a parità di livello, non produrranno reazioni analoghe.
Questo sta a dire che la soglia della tollerabilità del vicinato varierà in funzione di questa.
L' audio del televisore produce generalmente meno stress che non la musica.
L' audio di un film produce stress maggiore, sopratutto se di un film d' azione.

In ogni modo mi sto riferendo ad una condominio normale di edilizia dignitosa, ubicato in città, con tramezze in cemento armato, che avranno circa 35 dB (o poco oltre) di Perdita di Trasmissione, bene che vada.

Il valore massimo consentito, a mio parere, è pari a 73 dB SPL di Livello equivalente pesato C

Nel silenzio delle ore notturne, ci sono usualmente 40 dB SPL Leq C di rumore residuo, e forse poco meno, ma non molto meno, 5 dB in meno saranno già tanti.

A 73 dB SPL, a mio parere, è ancora possibile ascoltare generi musicali "tranquilli" con un minimo di soddisfazione o almeno rompere il silenzio di tomba senza conseguenze, sempre che il sistema di ascolto lo consenta.

Naturalmente sarà opportuno scegliere generi musicali appropriati, quelli che maggiormente saranno inficiati da questo "volume di sottofondo", non risulteranno certamente godibili.

Saluti a tutti

Marcello Croce
"Se il suono scadente fosse fatale, l' audio sarebbe la prima causa di morte". Don Davis

F.Calabrese
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#19 Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 20 ottobre 2021, 19:42

Concordo con Marcello Croce: infatti gli ascolti del brano di Monteverdi e della Canzone di Marinella si fanno solitamente tra i 70 e i 75 db"A" (attenzione alla "A") di Livello Equivalente, cioé medio.

Ascolti a livelli inferiori appaiono innaturali, per via della scomparsa delle basse frequenze.

(se si tenta di porvi rimedio con un controllo di Loudnes, allora addio buoni rapporti con i vicini, visto che i bassi crescono...)


Saluti
F.C
.

lucaesse
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#20 Messaggio da lucaesse » mercoledì 20 ottobre 2021, 19:55

Molto interessante questo 3d!

Molto bello leggere Marcello Croce!

Grazie a Marcello, grazie a Fabrizio, grazie a tutti i partecipanti.

Luca

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