Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

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Toscanaccio
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Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#1 Messaggio da Toscanaccio » domenica 17 ottobre 2021, 23:09

Chi è in grado di spiegare il perché alcuni impianti possono dare grande soddisfazione anche ascoltati a bassi livelli di pressione ?
Questa capacità di suonare piano sembra legata alla alta efficienza ma mi sfugge il perché ... forse è il campo magnetico molto potente che si sviluppa negli altoparlanti più efficienti che incrementa questa capacità ? Nel caso si utilizzino delle (buone) trombe il motivo è ancora intuibile ma in caso di altoparlanti a radiazione diretta ?

F.Calabrese
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#2 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 18 ottobre 2021, 0:36

Argomento semplicemente spettacoloso...!!!

Invito tutti a raccontare le vostre esperienze in proposito.


Saluti
F.C.

aldusmanutius
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#3 Messaggio da aldusmanutius » lunedì 18 ottobre 2021, 9:58

Un elemento ricorrente è l'uso di woofer molto leggeri in carta che per loro natura rispondono molto bene anche a basse sollecitazioni e "rendono" (sto parlando di sensazione di immediatezza, non sul piano strettamente misurativo) un suono già completo a bassi livelli, soprattutto se abbinato a un'amplificazione che si accoppi felicemente sul piano del fattore di smorzamento, elemento non secondario per il risultato finale.

PrandiniFabio
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#4 Messaggio da PrandiniFabio » lunedì 18 ottobre 2021, 10:57

Un'idea l'avrei, il fatto di usare altoparlanti con motori potenti anche rapportati al peso della membrana, può dare quel "contrasto" nell'ascolto che un altoparlante "fiacco" non riesce a produrre, poca forza porta ad avere una riproduzione "melmosa, impastata" ed a bassi livelli si perde nel rumore ambientale. Ma è solo una mia idea.
Fabio

tola
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#5 Messaggio da tola » lunedì 18 ottobre 2021, 11:01

E' proprio cosi negli anni ho avuto ls3/5a , wlm diva monitor ed ora Nessie.
le ls3/5a nella loro tipologia suonavano meravigliosamente a a livelli d'ascolto medi (ad alti non riuscivano) a basso livello perdevano in vivacità e dettaglio.
gli altri 2 diffusori anche a basso livello rendevano e rendono splendidamente. la cosa mi stupisce molto anche dal lato amplificatori che con diffusori efficienti erogano una potenza infinitesimale rispetto le potenzialità e riescono tuttavia ad essere estremamente dettagliati

bobgraw
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#6 Messaggio da bobgraw » lunedì 18 ottobre 2021, 11:22

Toscanaccio ha scritto:
domenica 17 ottobre 2021, 23:09
Chi è in grado di spiegare il perché alcuni impianti possono dare grande soddisfazione anche ascoltati a bassi livelli di pressione ?
Bellissimo argomento.
Personalmente negli anni mi sono fatto l'idea che da una parte occorrano sui diffusori equipaggi mobili leggeri e potenti, in grado di rispondere con immediatezza, sia in avvio che rilascio, al segnale in ingresso, dall'altra che anche la corrente in uscita dai finali, debba avere un bellissimo rapporto s/n, altrimenti le "nuance" che tanto ricerchiamo anche a basso volume, vengono sommerse dal rumore.

lucaesse
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#7 Messaggio da lucaesse » lunedì 18 ottobre 2021, 14:08

limitandomi ai diffusori, gli aspetti sono principalmente due:

. capacità di mantenere dettaglio ai bassi livelli. non conosco il meccanismo, ma concordo che maggiore è l'efficienza e meglio è. Anzi, abitando in condominio, è quasi più allettante questo aspetto dell'efficienza elevata che la capacità di suonare forte. Che nel caso della RD non neppure necessariamente correlata all'efficienza.

Il meccanismo fisico non lo conosco, anche se pensando che il 99% dell'energia spedito all'altoparlante (parlando di RD e quando va bene) finisce in calore e solo l'uno percento in energia sonora, non mi stupisce che migliorare questa quota possa migliorare il risultato. L'adozione di membrane leggere aiuta ma si paga con distorsione agli alti livelli, credo che semmai conti il rapporto tra massa mobile e motore a disposizione. Però il fattore di accelerazione non dice tutto, e a regola non dovrebbe essere un limite ai bassi livelli e piccoli spostamenti.

L'idea che gli altoparlanti potenti (tipicamente PRO) non si muovano ai bassi livelli, per isteresi o altre ipotesi, mi sembra infondata in pratica e non corrispondente con l'ascolto. Neppure mi risulta che qualcuno abbia dimostrato nulla in tal senso.

Dalle trombe ben progettate mi aspetto un ottimo risultato, in virtù della maggiore impedenza acustica su cui lavora l'altoparlante. Migliore efficienza e smorzamento delle risonanze della membrana, effetti altamente desiderabili. Però non ho esperienza in merito.

Considerando l'impianto complessivamente, chiaro che maggior efficienza può consentire ampli meno potenti e spostare risorse per migliori prestazioni ai livelli minimi.


. Bilanciamento timbrico. Alcune casse hanno un'impostazione loudness. Se si mangiano i dettagli non è che i bassi enfatizzati li restituiscano, ma ascoltate a volume basso e non bassissimo sono sicuramente più gradevoli rispetto a diffusori più lineari.



Il dettaglio ai bassissimi livelli è una qualità che apprezzo molto e fondamentale per giudicare un diffusore. Purtroppo difficile valutarla in un negozio, impensabile nelle fiere.



Tola scrive:
la cosa mi stupisce molto anche dal lato amplificatori che con diffusori efficienti erogano una potenza infinitesimale rispetto le potenzialità e riescono tuttavia ad essere estremamente dettagliati
credo che in generale l'effetto positivo sia della cassa, non dell'ampli. Però è vero indirettamente: gli ampli, massimamente i classe AB, hanno distorsioni ai minimi livelli che peggiorano con carichi bassi e reattivi. Disporre di elevata efficienza non obbligherà il progettista a impedenze imbarazzanti pur di sostenere la sensibilità. Poi c'è chi si applica appositamente a sfruttare l'efficienza per ottenere un carico facile, in questo caso l'ampli lavorerà e suonerà al meglio. Un sistema così potrebbe indurti in ottimismo eccessivo, rispetto al solo valore di efficienza. Nessie è esattamente questo genere di sistema.

Luca

ciroschi
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#8 Messaggio da ciroschi » lunedì 18 ottobre 2021, 14:53

Salve Amichi,
sono riuscito ad avere ottimi ascolti a basso livello con la sezione bassi un po più efficienti dei medio alti. Avendo avuto diffusori tipo AR9, B&W 801, non era possibile perché quando volevo ascoltare a basso livello, per non dare fastidio al condominio, la gamma medio alta si sentiva bene ma i bassi non si percepivano quasi per niente. Con i diffusori, definitivi a meno che non mi vengano pagati 150 mila neuri, :mrgreen: che ho adesso il problema non si manifesta più. :D
Saluti.

PS= Per chi non l'avesse capito, ho scritto questo post per fare una battuta e riderci sopra al prezzo. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Perdonatemi tutti. :oops:
Ultima modifica di ciroschi il martedì 19 ottobre 2021, 14:43, modificato 1 volta in totale.
Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
Occhio non vede, orecchio non ode. :P

bepi67
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#9 Messaggio da bepi67 » lunedì 18 ottobre 2021, 18:52

Cosa si intende per "basso livello" ?
Qual'è l'SPL massimo ?
Altrimenti si paragonano mele con pere.
Quello che per me è "basso", può non esserlo per altri...
B67
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

F.Calabrese
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Re: Il buon funzionamento a bassi livelli di ascolto. Perché ?

#10 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 18 ottobre 2021, 19:44

bepi67 ha scritto:
lunedì 18 ottobre 2021, 18:52
Cosa si intende per "basso livello" ?
Qual'è l'SPL massimo ?
Bella osservazione !!!

Per fortuna la musica dal vivo (orchestra) produce una distribuzione statistica con varie popolazioni di dati, concentrate attorno a valori tipici.

Per esempio un "livello medio" si colloca intorno ai 60-65 dB"A" di Livello Equivalente, rilevato ad intervalli di un secondo (un tempo simile a quello con cui l'udito integra "la media").

I pieni orchestrali si collocano invece intorno agli 85-90 dB"A" (sempre Livello Equivalente a passi di un secondo), ma qui occorre tener conto della grandezza delle sale, per cui quelle molto grandi penalizzano questi valori di 3-4 dB, mentre le migliori ne presentano di più elevati, di altrettanto.

Per dare un'idea della ripetitività di questi dati statistici, vi posto qui di seguito due grafici, relativi a due brani musicali completamente diversi: il primo è i Carmina Burana di Carl Orff, mentre il secondo è il primo movimento dell'Ottava Sinfonia di Bruckner. Diversissimi, ma con una distribusione statistica dei livelli decisamente simile, nello stesso Auditorium ovviamente.

CarminaBurana_2014_stat.jpg
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BrucknerVIII_1t_stat.jpg
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Saluti
F.C.

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