Audioreview ammette, annaspando

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F.Calabrese
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Audioreview ammette, annaspando

#1 Messaggio da F.Calabrese » domenica 14 novembre 2021, 14:58

Molti di voi avranno letto il thread dedicato al clamoroso errore nelle misure di risposta in campo ravvicinato (=nearfield) pubblicate da decenni sulla rivista Audioreview: viewtopic.php?f=6&t=9313

Ebbene, nel numero di AR ora in edicola (n.436) compare una interessante risposta alla lettera di un lettore, nella quale non solo si conferma la presenza dell'errore, ma si citano almeno tre precedenti articoli comparsi sempre su Audioreview e nei quali si è affrontato l'argomento: sbagliando o -nel migliore dei casi- facendo confusione.

Faccio un thread a parte per facilitare la lettura, con l'impegno a postare questi stessi post anche in quel thread, per completarlo.

Partiamo con un breve riepilogo della questione.

Audioreview -e non solo- adotta una tecnica di misura particolare al fine di eliminare il contributo delle riflessioni dell'ambiente (di misura o di ascolto) nelle misure di risposta in frequenza dei diffusori: in pratica divide lo spettro in due parti, di cui quella inferiore (diciamo sotto 2-300 Hz) viene rilevata avvicinando il microfono di misura ad 1-2 cm. dalla cupola del woofer e del condotto reflex. La gamma delle frequenze superiori viene misurata ad un metro -talvolta anche più- finestrando temporalmente una risposta all'impulso, in modo di eliminare le riflessioni ambientali. Quindi le due risposte vengono "incollate" alla frequenza alla quale sono entrambe considerate (come vedremo erroneamente) precise ed affidabili.

La tecnica della finestratura temporale può essere applicata solo in gamma media ed alta, perché per rilevare con precisione le frequenze basse occorrerebbe operare in ambienti enormi, con pareti distanti decine di metri dal diffusore misurato: una cosa evidentemente impossibile, e peraltro neppure utile, visto che si tratterebbe di condizioni di misura del tutto diverse rispetto a quelle di utilizzo dei diffusori.

Ora però fate bene attenzione, perché' l'errore è in agguato nel caso dei diffusori i cui woofer sono collocati lontano da una parete, vale a dire nei diffusori da stand e nei tower con woofer collocati ad una certa altezza. Infatti per passare dalla misura in campo ravvicinato a quella reale -anecoica- occorre applicare una tra due semplici formulette, che vediamo in questa immagine qui sotto:


Keele-Nearfield_1.jpg
Keele-Nearfield_1.jpg (293 KiB) Visto 6476 volte


Le due formule -che tengono conto del diametro (utile) del woofer e della distanza di riferimento- differiscono per un fattore di esattamente DUE: quella in alto è riferita alla collocazione del diffusore a filo parete, mentre quella inferiore va impiegata quando il diffusore opera lontano da pareti riflettenti.

Ora pensateci: per qualsiasi diffusore esiste una frequenza al di sopra della quale il pannello frontale rende emisferica la sua emissione (o perlomeno il caricamento acustico). Quindi al di sopra di questa frequenza andrebbe applicata la formula in alto, come in effetti si fa dalle parti di Audioreview.
Però alle frequenze inferiori accade un passaggio graduale da quel livello ad un livello esattamente SEI DECIBEL INFERIORE, limitatamente al caso dei diffusori da stand o dei tower con woofer non a terra (che sono la maggioranza). Ho sottolineato "passaggio graduale" perché se confrontate la risposta dello stesso diffusore collocato prima a filo parete e poi in campo libero, non troverete un gradino netto, ma una transizione abbastanza graduale.

L'errore sta appunto nella presenza di questa transizione GRADUALE, per cui può accadere che la giunzione tra le due curve di cui abbiamo parlato qui più in alto venga effettuata al livello sbagliato, di solito appunto ignorando la necessità di calcolare diversamente il livello nel caso di collocazione del diffusore NON a filo parete.

ED E' QUESTO L'ERRORE CHE AUDIOREVIEW COMPIE SISTEMATICAMENTE... un errore che avvantaggia alcuni prodotti, i peggiori.

Dal prossimo post leggerete dei ritagli tratti da almeno quattro versi articoli comparsi su Audioreview, in cui non solo si ammette l'erronea pratica, ma se ne fornisce una giustificazione che non regge assolutamente...

Seguitemi, dunque.
F.C.

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Re: Audioreview ammette, annaspando

#2 Messaggio da F.Calabrese » domenica 14 novembre 2021, 16:00

Primo ritaglio, tratto dal numero di Audioreview attualmente in edicola, il n.436...

AR_nov2021_1.jpg
AR_nov2021_1.jpg (814.44 KiB) Visto 6472 volte

Ed ecco la figura che illustra...

AR_nov2021_2graf.jpg
AR_nov2021_2graf.jpg (286.06 KiB) Visto 6472 volte


Come potete leggere, Montanucci dimostra di conoscere bene l'esistenza del "gradino" di SEI DECIBEL tra i livelli emessi dal diffusore in cmpo sferico ed emisferico, a parità di risultato della misura in campo ravvicinato (=nearfield).

Segue
F.C.

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Re: Audioreview ammette, annaspando

#3 Messaggio da F.Calabrese » domenica 14 novembre 2021, 16:05

Ora però leggete con attenzione...

AR_nov2021_3imp.jpg
AR_nov2021_3imp.jpg (195.13 KiB) Visto 6470 volte


Quindi Audioreview ammette, con le parole di Montanucci, che da parte loro è previsto SOLO E SOLTANTO l'impiego della formula in alto, vale a dire di quella che prevede la collocazione del diffusore a filo parete. In ogni altro caso le misure "anecoiche" di Audioreview sono semplicemente ERRONEE...!!!

Ma quali sono le gustificazioni...? Andiamole a cercare su AR n.417, come suggerito da Montanucci...


Segue
F.C.

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Re: Audioreview ammette, annaspando

#4 Messaggio da F.Calabrese » domenica 14 novembre 2021, 16:20

Ed ecco la spiegazione scritta dallo stesso Montanucci su AR n.417:

AR417-feb2020_4.jpg
AR417-feb2020_4.jpg (847.28 KiB) Visto 6470 volte


Vi invito a leggere con attenzione le ultime sette righe, in basso...

Si tratta di una mezza verità, mista ad una colossale sciocchezza.
E' infatti vero che l'energia emessa in gamma bassa ed in campo sferico -in ambiente- perviene comunque all'ascoltatore, riflessa dalle pareti... MA QUESTO ACCADE IN MISURA DEL TUTTO NONLINEARE, rispetto alla frequenza, a seconda della distanza tra diffusore e pareti, specialmente le tre più vicine...!!!

Ragioniamoci insieme: se fosse vero l'assunto di Montanucci, allora il diffusore in prova avrebbe la stessa risposta quale che sia la distanza del suo woofer dalle tre pareti più vicine... MA NOI SAPPIAMO BENE CHE QUESTO NON E' ASSOLUTAMENTE VERO...!

Mi fermo qui per darvi il tempo di riflettere e di fare qualche domanda: poi proseguirò postando i ritagli degli articoli citati da Montanucci sul n.436 di AR, nei quali si conferma la pratica erronea. Rifletteremo insieme sulle conseguenze di questo errore...


Saluti
F.C.

Toscanaccio
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Re: Audioreview ammette, annaspando

#5 Messaggio da Toscanaccio » domenica 14 novembre 2021, 17:20

Se così stanno le cose ... ma che imbarazzo. Mi dispiace quasi ... 😆
Ma chi è il responsabile tecnico del laboratorio ?
A questo punto mi chiedo come viene misurata la distorsione in bassa frequenza ? A parete ? Lontano ?
Casini anche li ? 🤔

F.Calabrese
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Re: Audioreview ammette, annaspando

#6 Messaggio da F.Calabrese » domenica 14 novembre 2021, 17:43

Toscanaccio ha scritto:
domenica 14 novembre 2021, 17:20
...
A questo punto mi chiedo come viene misurata la distorsione in bassa frequenza ? A parete ? Lontano ?
Casini anche li ? 🤔
Questa è la più intrigante domanda che io abbia letto negli ultimi tempi !

In teoria la distorsione NON dovrebbe essere misurata in campo ravvicinato, per tre motivi:

1)- La presenza del microfono di misura dinanzi all'uscita del condotto reflex crea certamente dei vortici, che alterano il risultato.

2)- I microfoni che sopportano i livelli del campo ravvicinato senza distorcere sono rari come mosche bianche...

3)- Alla distanza di misura in campo ravvicinato il cono del woofer potrebbe urtare il microfono...


Anche in questo caso occorre attendere la risposta da parte di Audioreview, magari chiedendo lumi in occasione della prossima mostra...

Saluti
F.C.

elettro
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Re: Audioreview ammette, annaspando

#7 Messaggio da elettro » domenica 14 novembre 2021, 18:22

Cazz....molto interessante...

In AR misurano diffusori da 86dB a 1khz...

Li devono salvare...

lucaesse
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Re: Audioreview ammette, annaspando

#8 Messaggio da lucaesse » domenica 14 novembre 2021, 21:44

La risposta in frequenza in asse è una cosa.

La risposta in potenza è un'altra.

Non vale passare da una all'altra allegramente a proprio comodo.

A mio parere la risposta anecoica è utile al progettista, ma dice ben poco all'utilizzatore che non sia anche appassionato di acustica.

Una volta le prove prevedevano la verifica in ambiente. Erano misure statiche con rumore rosa, di solito presentate a terzi d'ottava. Poco significative, ma coerenti con le possibilità tecniche del tempo.

Ora si potrebbero avere misure che discriminano rispetto al tempo, ben più interessanti. Non compero più riviste hifi, ma mi sembra che la risposta in ambiente non sia più molto considerata. Confermate?

Nel caso un bel paradosso. Io ci provo a non pensar male... ma non ci riesco!

Luca

aldusmanutius
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Re: Audioreview ammette, annaspando

#9 Messaggio da aldusmanutius » lunedì 15 novembre 2021, 9:32

lucaesse ha scritto:
domenica 14 novembre 2021, 21:44
La risposta in frequenza in asse è una cosa.

La risposta in potenza è un'altra.

Non vale passare da una all'altra allegramente a proprio comodo.

A mio parere la risposta anecoica è utile al progettista, ma dice ben poco all'utilizzatore che non sia anche appassionato di acustica.

Una volta le prove prevedevano la verifica in ambiente. Erano misure statiche con rumore rosa, di solito presentate a terzi d'ottava. Poco significative, ma coerenti con le possibilità tecniche del tempo.

Ora si potrebbero avere misure che discriminano rispetto al tempo, ben più interessanti. Non compero più riviste hifi, ma mi sembra che la risposta in ambiente non sia più molto considerata. Confermate?

Nel caso un bel paradosso. Io ci provo a non pensar male... ma non ci riesco!

Luca
Dubbi e considerazioni che mi vedono totalmente d'accordo dalla A alla Z...

F.Calabrese
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Re: Audioreview ammette, annaspando

#10 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 15 novembre 2021, 11:44

lucaesse ha scritto:
domenica 14 novembre 2021, 21:44
...
Una volta le prove prevedevano la verifica in ambiente. Erano misure statiche con rumore rosa, di solito presentate a terzi d'ottava. Poco significative, ma coerenti con le possibilità tecniche del tempo.

Ora si potrebbero avere misure che discriminano rispetto al tempo, ben più interessanti. Non compero più riviste hifi, ma mi sembra che la risposta in ambiente non sia più molto considerata. Confermate?...
Le riviste -AR per prima- pubblicano ancor oggi le misure di risposta in ambiente effettuate con Rumore Rosa e con bande di un terzo di ottava.

Purtroppo da anni viene adottato un "trucchetto", che consiste nell'impiego di DUE generatori di Rumore Rosa scorrelati, i cui segnali sono inviati ai due diffusori, attivi contemporaneamente. E questo spiana qualsiasi risposta, perlomeno alle frequenze più basse.

Il perché è facile spiegarlo: per avere una misura stabile e precisa -con il Rumore Rosa- occorre un tempo di integrazione lungo (diciamo almeno 3-5 secondi, ma è meglio di più). In questo tempo -se i generatori sono due e scorrelati- accadrà che nell'ambiente verranno immessi due segnali che (per ciascuna banda) si troveranno a momenti ad essere perfettamente in fase o in controfase, mentre in ogni altro istante potranno avere -casualmente- qualsivoglia rapporto di fase, dai pochi gradi di sfasamento agli estremi già citati. Il lungo tempo di integrazione non farà altro che mediare tutte queste possibili condizioni di interazione, spianando gli effetti delle riflessioni e delle risonanze.

Provo a spiegare la cosa ancor più semplicemente: ipotizziano che il diffusore sinistro sia vicino all'angolo ed abbia quindi un bel buco nella risposta alla basse, per esempio ad 80 Hz. Con due diffusori attivi e con segnali scorrelati, accadrà che l'emissione del diffusore di destra potrà creare una somma in fase ad 80 Hz, creando un picco che riempirà il buco, specialmente nel caso in cui non sia collocato in posizione perfettamente simmetrica. E viceversa per i buchi nella risposta del diffusore destro, cancellati da quella del diffusore sinistro.

Il trucchetto è dunque efficacissimo: basta collocare i diffusori in posizioni leggermente diverse rispetto alle tre pareti più vicine e poi -appunto- mandare loro segnali scorrelati, in modo che nel lungo tempo di integrazione si effettui la media tra qualsiasi picco e buca, in qualsiasi rapporto di fase tra le emissioni.

Il risultato di queste misure è falsissimo, perché IN NESSUNA INCISIONE si trovano bassi perfettamente scorrelati tra i due canali, destro e sinistro, a meno che non si tratti di segmenti in cui viene ripreso solo riverbero. Qualsiasi suono emesso da qualsiasi strumento -infatti- raggiunge i due microfoni di una coppia stereo in tempi quasi coincidenti, rispetto alle basse frequenze... per cui i due canali DEVONO essere in fase al di sotto di 150-200 Hz. Basta poco per verificarlo: invertite uno dei due diffusori ed avvicinateli... e sentirete che le basse scompaiono tanto più quanto più li avvicinate. Poi pensate che i microfoni di ripresa stereo distano tra loro meno di un palmo, o proprio al massimo mezzo metro...(Decca three)

Dovete poi pensare che la massima parte delle incisioni pop-rock sono effettuate panpottando i segnali delle varie tracce in misura diversa a destra ed a sinistra: il che vuol dire che i bassi sono comunque e soltanto perfettamente in fase sui due canali !!!


Saluti
F.C.

P.S.: All'epoca del vinile i bassi in controfase erano addirittura vietati, perché producevano solchi modulati verticalmente... cioé quasi impossibili da leggere con le testine.


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