Room Modes approfondimenti

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EXTERMINATION

Room Modes approfondimenti

#1 Messaggio da EXTERMINATION » sabato 6 novembre 2010, 10:43

LINK DI RIFERIMENTO
http://www.bobgolds.com/Mode/RoomModes.htm



Possiamo disporre di DIVERSI METODI per descrivere il COMPORTAMENTO (sulla carta) di un ambienti chiuso.

Uno di questi metodi consiste nel prendere in considerazioni I MODI PROPRI di oscillazione di ogni diversa stanza. Vale a dire (detta terra terra) prendere in considerazione i rapporti che intercorrono tra ONDE e le PARETI che delimitano il perimetro della stanza. Il metodo si presta con estrema facilità agli AMBIENTI di forma regolare; al contrario non risulta di facile applicazione agli ambienti di forma IRREGOLARE (quanto pi è irregolare tanto piu è complesso da prevederne i comportamenti )…MA E’ ANCHE VERO CHE UN AMBIENTE IRREGOLARE (ancorché meno PREVEDIBILE ) spesso ha le “SUE” ..dalla sua parte (non aggiungo altro per evitare di entrare nel ginepraio perché come tutte le cose ..”dipende”..)

Questo metodo si presta altresì agli AMBIENTI DI PICCOLE DIMENSIONI ..che potremmo dunque definirli DOMINATI dal comportamento modale. Volendo usare un temine piu in uso , alla fin fine i MODI si traducono nelle onde STAZIONARIE che si innescano in diversa maniera a seconda dei RAPPORTI DIMENSIONALI della stanza.

Si distingono 3 tipologie di MODI

ASSIALI – interessano 2 pareti l’una opposta all’altra ; trattasi dei piu carichi di energia e dunque i piu a rischio in termini di effetti collaterali
TANGENZIALI – interessano 2 coppie di pareti
OBLIQUI – interessano 3 coppie delle pareti
Essi vengono rappresentati con una sequenza numerica (vedi link)
1.0.0 modo assiale ( frequenza fondamentale)
1.1.0 modo tangenziale
1.1.1 modo obliquo
2.0.0 modo assiale ( frequenza 2° armonica)
……

E’ provato che l’andamento della risposta in frequenza (alle basse frequenze) di frequente particolarmente IRREGOLARE in un ambiente HOME sia per l’appunto dovuto al comportamento/relazioni che si instaurano tra i DIVERSI MODI caratteristici di questo piuttosto che quest’altro ambiente.

Dunque la risposta DELLA STANZA potrà risultare particolarmente disomogenea con PICCHI piuttosto che BUCHI a seconda della DISTRIBUZIONE DEI MODI NELLA STANZA. Due o piu modi molto vicini o coincidenti (vedi ad esempio una stanza cubica) generalmente creano picchi/rinforzi (frequenze amplificate) se sono in fase e cancellazioni se in opposizione di fase. Alcune altre frequenze potrebbero essere depresse(valli) per mancanza di modi o per importanti distanze fra l’ uno e l’altro modo.

La differenza di DB fra picchi e valli della r.f. è detta “rapporto delle onde stazionarie”.Parlando di distribuzione MODALE (dei MODI) , sta a dire . DISTRIBUZIONE DELLA PRESSIONE SONORA NELLA STANZA.

Si definisce NODO un punto della stanza in cui la pressione sonora è NULLA ; ANTINODO un punto in cui pressione è massima. (vedi il LINK ..la densità modale piu fitta mano a mano che si sale in frequenza –color verde--; vedi i modi isolati o inesistenti , vicini o coincidenti alle basse frequenze)


ESEMPIO

Con riferimento ai modi “assiali” vale a dire i piu carichi di energia ..di seguito la modalità cui cui localizzare i nodi (pressione NULLA) ed antinodi (PICCHI DI PRESSIONE) responsabili dei cosiddetti PICCHI e VALLI nella r.f. della stanza.

Ipotizziamo 2 pareti parallele distanti tra loro 6 metri:

Risonanza fondamentale 344/ (6*2) = 28HZ
Max pressione ; angolo dx – angolo sx
Min pressione ½ della parete!

Risonanza di 2° armonica (56 hz)
Max pressione; angolo dx – ½ parete – angolo sx
Min pressione ; ¼ parete - ¾ della parete.

Risonanza di 3° armonica (84hz)
Max pressione ; angolo dx – 1/3 parete - 2/3 parete angolo sx
Min pressione ; 1/6 - 3/6 - 5/6 parete (vale a dire dividendo la parete in 6 settori, i punti che cadono alla fine del 1° settore, del terzo e del 5° settore!

DUNQUE A “DIVERSE” DIMENSIONI E RAPPORTI DIMENSIONALI DI UNA STANZA , CORRISPONDERA’ UNA DIVERSA DISTRIBUZIONE MODALE, VALE A DIRE UNA DIVERSA INTERAZIONE TRA I MODI STESSI, VALE A DIRE UNA DIVERSA DISTRIBUZIONE DI PICCHI E VALLI NELLA R.F.
VOLENDO POI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE NEL “SISTEMA” AMBIENTE DI ASCOLTO IL COMPORTAMENTO DIFFUSORI E PUNTO DI ASCOLTO IN COSIDERAZIONE DEL FATTO CHE POSSONO ESISTERE MOLTEPLICI COMBINAZIONI (diverso posizionamento diff. e p.a. intendo dire) ECCO DUNQUE CHE ALL’INTERNO DEL “SISTEMA AMBIENTE “ POSSONO ESISTERE “DIVERSI SOTTOSISTEMI” OGNUNO DEI QUALI INTERAGISCE IN MANIERA DIVERSA CON I “MODI” E DUNQUE CHE SI TRADURRANO IN UNA DIVERSA RISPOSTA DEL SISTEMA “STANZA/DIFFUSORI/PUNTO DI ASCOLTO” E CHE PER FORZA DI COSE ORIGINERA DIVERSE RISPOSTE PERCETTIVE ALLA’SCOLTO.

Ecco perché NON è possibile, determinare sulla carta (a tavolino) il miglior posizionamento.
Visite le variabili (es. oggetti presenti nella stanza .. variabili ,della diversa r.f. del diffusore- estensione ...DIRETTIVITA'.(:>)....etc) si possono fare solo IPOTESI e sul web se ne trovano in tutte le forme (di ipotesi) che in ogni caso vanno provate sul campo…IO DICO CHE IL METOSDO MILGIORE E’ QUELLO DI AVVALERSI ..ANCHE .. DI TECNICHE DI MISURE INA FASE DI SET UP …
Tanto per ricordarne un di metodi che sulla carta minimizza l’interazione coi MODI è quello dei terzi e dei quinti .


Ritornando a noi diversi studiosi hanno come dire esposto teorie su quelli che potevano essere definiti “rapporti dimensionali” FAVOREVOLI. Il signor BOLT ne ha raccolti alcuni definendo la cosiddetta AREA DI BOLT vale a dire una area che contiene i cosiddetti rapporti favorevoli ( dentro la quale si ritrovano le diverse interpretazioni dei diversi studiosi ognuno dei quali aveva esposto il PROPRIO rapporto dimensionale favorevole (e qui la dice lunga).

Poi c’è BONELLO a cui si rifà riferimento nel link secondo la quale la distribuzione dei modi deve avere un andamento crescente e non devono possibilmente esistere MODI coincidenti (vedi il grafico nel link )

Poi c’è SCHROEDER , ed in particolar modo si ricorda spesso la cosiddetta FREQUENZA DI SCHROEDER, vale a dire la frequenza oltre la quale NON prevale piu la teoria del comportamento MODALE ,,vale a dire la frequenza oltre la quale il numero dei MODI si innalza ..e dunque prevale la teoria STATISTICA che poggia sulla ipotesi che il campo acustico sia omogeneamente diffuso (ipotesi…. che NON è nella pratica mai esaudita ..in quanto le caratteristiche da soddisfare per definire un ambiente dalla perfetta omogenea diffusione non sono alla portata di comuni mortali) ;

Cioè potremmo dire che oltre quella frequenza, un piccolo ambiente HOME ….dal punto di vista acustico (con distinguo) diciamo ha caratteristiche acustiche assimilabili ad un grande ambiente (con tutti i distinguo evidentemente ,,es il tempo di riverbero di un grande ambiente NON potrà mai essere paragonato a quello di un ambiente HOME)

Ora però, per completezza, è bene approfondire una cosa. Abbiamo parlato di MODI ed abbiamo parlato di SUPERFICI CHE DELIMITANO LA STANZA e DEI RAPPORTI CONNESSI!

SUPERFICI PIUTTOSTO CHE MATERIALI E/O MARCHINGEGNI (perché nessuno metterebbe a suonare un impianto in una stanza vuota). Ecco dunque che assume ASSOLUTA IMPORTANZA il fattore “SMORZAMENTO” ..Più elevato è o sarà lo smorzamento, MINORE sarà la PRESSIONE ACUSTICA che si instaura in quel MODO.

Ecco dunque che assumono ASSOLUTA IMPORTANZA i TEMPI DI DECADIMENTO DEI MODI. A cui il nostro orecchio è particolarmente SENSIBILE .

Ecco dunque il perché OVE una stanza con una risposta alle basse frequenze diciamo NON delle migliori , ove sia caratterizzata da congrui tempi di decadimento ..all’ascolto potrà risultare molto gradevole.
Dunque ogni intervento atto ad AZIONE DI SMORZAMENTO delle basse …si puo dire… “che faccia”.. generalmente bene… Cercando quanto piu possibile evidentemente di mantenere una certa omogeneità di smorzamento..alias Tempi di decadimento.

Per ora smetto ..perchè mi sta venendo la nausea pure a me e NON oso immaginare a chi legge.



___una cosa importante sul link che avevo tralasciato___


AGGIUNGO.

Un Ambiente adibito ad area musica deve avere, fra le altre cose, un ragionevole RT60 (anche se parlare di tempo riverbero per i piccoli ambienti non è del tutto proprio); per ragionevole ..dal mio p.v. ..diciamo dai 300/400 hz in su dai 0,4 - 0,5 secondi.

Un pelino piu alto di quanto generalmente raccomandato per le control Room (ma la ns. sala NON è una c.r.!!).

In proposito il LINK in questione, una volta inserite le dimesnioni, IN RISPOSTA dà anche l'RT 60 (tempo di riverbero) consigliato dalle "diverse norme di rif." ed i relativi Sabins (detta terra terra quantità assorbenti totali necessarie per arrivare al valore previsto) da impiegare.


http://www.bobgolds.com/Mode/RoomModes.htm

Circa il calcolo (terocio) dei Sabins risultanti dal mat assorbente DISPOSTO NELLA SALA, c'è un procedimento di calcolo "di massima" conoscendo il coeff di assorbenza del materiale ed i metri quadri occupati (ore non ho tempo per approfondire) UNICO WARNING Non usare materiale altamente sellettivo vale a dire giocarsi tutti i "Sabins" che servono solo su aree che agiscono selettivamente su uno stretto range di frequenze (es moquette) altrimenti si incorre nel RISCHIO di..eccessivo SBILANCIMENTO TONALE (abbiamo detto rt60 entro un range 0,4/0,5 dunque rag omogeneo dai 300 hz IN SU'.


Alberto

VA DETTO A CHIARE LETTERE

....Il fatto che esistano tipologie di DIFFUSORI per la loro confromazione/configurazione in grado di LIMITARE anche fortemente gli effetti collaterali alle basse frequenze. Limitare ma NON (AD ESEMPIO) ANNULLARE LE STAZIONARIE per capirci!! Ed in ogni casi per una storia o per l'altra anche per essi è sempre bene NON sfidare le leggi della fisica vale a dire, PER UNA RAGIONE O PER L'ALTRA ..IN TERMINI "GLOBALI" necessitano in ogni caso di un AMBIENTE ADEGUATO .UN AMBIENTE CHIUSO (acusticamente parlando) NON POTRA MAI DIVENTARE UN AMBIENTE APERTO A MENO CHE NON SI DEMOLISCANO LE 6 PARETI. Poi LA TECNICA ,,,FORNISCE AI CAPACI ,,, tutta una serie di soluzione per tentare di mettere a posto certe cose (multiampli/cross digitali/eq/drc........) ..possibilmente da usare in modo "ragionevole" affinchè NON si crei ordine da una parte .......e DISORDINE da qualche altra. Perchè ad esempio NON lavorare in prevalenza in attenuazione o forzare la mano su sisetmazioni di "sfasamenti" (solo per dirne 2) ...Ecco che ..........!!!! Anche se rimango della forte idea che ogni intervento soprattutto se presente un grosso problema andrebbe "fatto" nel "SISTEMA" appropriato ma sulle BASSE intervenire sul SISTEMA AMBIENTE ...IS VERY DIFFICULT ..dunque "MODULARE" un po di qui e un po di là è IMHO la milgior cosa.

Alberto

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