ma il pre è veramente necessario ?

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marcoHIFI

ma il pre è veramente necessario ?

#1 Messaggio da marcoHIFI » martedì 19 ottobre 2010, 13:00

si sente parlare di Lettori Cd direttamente con potenziometro del volume, oppure di amplificazione o multiamplificazione con filtro elettronico.
il pre in questo caso non c'è, ma è proprio un'ottima soluzione (profondità, scena, ampiezza ecc. ecc. ecc.) ci sono lo stesso ?

F.Calabrese
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Re: ma il pre è veramente necessario ?

#2 Messaggio da F.Calabrese » martedì 19 ottobre 2010, 13:14

Bellissimo spunto...

Iniziamo con una constatazione: la massima parte dei lettori CD ha un livello massimo d'uscita pari a 2 Volt RMS, cui corrispondono 2,8 Volt di picco.

Ora, se osservate con attenzione i data-sheet della massima parte dei finali di potenza, non ne troverete nessuno (o quasi) che NON raggiunga il clipping con livelli di tensione del genere...

Già...: collegando il lettore CD direttamente al finale, si può raggiungere il clipping con qualsiasi incisione registrata sino al massimo livello di campionamento... noto come lo "zero digitale"...

E quali e quanti CD sono incisi in questo modo ???

TUTTI, ASSOLUTAMENTE TUTTI !!!

Comprendo la sorpresa per questa mia affermazione, ma potete controllare da soli, rippando i vostri CD ed osservando le forme d'onda con dei software per editing, come Audacity (gratuito), Cool Edit, Adobe Audition e via di seguito.
Troverete che TUTTI i CD raggiungono il livello limite superiore, detto appunto lo "zero digitale", tranne rarissime eccezioni.

Ora pensateci ancora per un attimo: moltissimi lettori CD hanno il telecomando con la regolazione del livello d'uscita, per cui la presenza del pre non può essere giustificata dalla sola necessità di regolare il volume d'ascolto...

Vi lascio a pensarci sù un poco...

Saluti
F.C.

marcoHIFI

Re: ma il pre è veramente necessario ?

#3 Messaggio da marcoHIFI » martedì 19 ottobre 2010, 14:22

F.Calabrese ha scritto:Bellissimo spunto...

Iniziamo con una constatazione: la massima parte dei lettori CD ha un livello massimo d'uscita pari a 2 Volt RMS, cui corrispondono 2,8 Volt di picco.

Ora, se osservate con attenzione i data-sheet della massima parte dei finali di potenza, non ne troverete nessuno (o quasi) che NON raggiunga il clipping con livelli di tensione del genere...

Già...: collegando il lettore CD direttamente al finale, si può raggiungere il clipping con qualsiasi incisione registrata sino al massimo livello di campionamento... noto come lo "zero digitale"...

E quali e quanti CD sono incisi in questo modo ???

TUTTI, ASSOLUTAMENTE TUTTI !!!

Comprendo la sorpresa per questa mia affermazione, ma potete controllare da soli, rippando i vostri CD ed osservando le forme d'onda con dei software per editing, come Audacity (gratuito), Cool Edit, Adobe Audition e via di seguito.
Troverete che TUTTI i CD raggiungono il livello limite superiore, detto appunto lo "zero digitale", tranne rarissime eccezioni.

Ora pensateci ancora per un attimo: moltissimi lettori CD hanno il telecomando con la regolazione del livello d'uscita, per cui la presenza del pre non può essere giustificata dalla sola necessità di regolare il volume d'ascolto...

Vi lascio a pensarci sù un poco...

Saluti
F.C.

quindi se non ho capito male il pre porta il segnale, anche attraverso il potenziometro del volume, a zero volt rms per poi riportarlo a 2 volt rms ossia il clipping del finale

ma abbassare ed alzare il volume transitando per il pre non peggiora il segnale musicale ?

torno a fare la prima domanda, ma il pre almeno migliora la scena, la dinamica, la profondità, l'altezza ecc. ecc. ecc. perchè se così non fosse allora che ce lo mettiamo a fa'


ed aggiungo, ma allora non è meglio un bel pre passivo, che da quanto mi risulta è in definitivà solamente un potenziometro del volume ?

F.Calabrese
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Re: ma il pre è veramente necessario ?

#4 Messaggio da F.Calabrese » martedì 19 ottobre 2010, 14:54

marcoHIFI ha scritto:...quindi se non ho capito male il pre porta il segnale, anche attraverso il potenziometro del volume, a zero volt rms per poi riportarlo a 2 volt rms ossia il clipping del finale

ma abbassare ed alzare il volume transitando per il pre non peggiora il segnale musicale ?...
Non è così semplice, la questione...

Nei pre, infatti, il segnale viene tipicamente amplificato, prima di attenuarlo con il potenziometro di volume...

Segue, più o meno inevitabilmente, un secondo stadio di amplificazione, che adatta in impedenza il segnale presente sul terminale scorrevole del potenziometro...

Transitare per un pre comporta SICURAMENTE un degrado della qualità del segnale, ma molti ignorano DOVE questo degrado avvenga... In ordine:

1)- Il segnale in uscita dal convertitore D/A del lettore CD (o del convertitore collegato al PC) deve essere adattato in impedenza ed eventualmente bilanciato, se lo si vuol trasmettere senza problemi a qualsiasi apparato analogico successivo. Nel far questo si aggiungono stadi di amplificazione, con inevitabile rumore e distorsione...

2)- Nel pre, lo stadio a monte del potenziometro NON deve saturare, e quindi deve essere alimentato a tensioni compatibili con questo requisito... Non è sempre così facile...

3)- Lo stadio a valle del potenziometro di volume ha gli stessi problemi di cui al punto (1), di cui raddoppia semplicemente le proporzioni...

Segue
F.C.

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Re: ma il pre è veramente necessario ?

#5 Messaggio da F.Calabrese » martedì 19 ottobre 2010, 15:07

marcoHIFI ha scritto:...torno a fare la prima domanda, ma il pre almeno migliora la scena, la dinamica, la profondità, l'altezza ecc. ecc. ecc. perchè se così non fosse allora che ce lo mettiamo a fa' ?...
NO, in teoria un pre non può che peggiorare tutti questi parametri... in teoria...!

Accade invece che molti appassionati si ritrovino ad ascoltare meglio quando collegano il loro lettore CD attraverso un pre, rispetto a quanto ascoltano collegandolo direttamente al finale di potenza... Questo può avere almeno due spiegazioni:

a)- L'alimentazione del finale può essere di quelle in cui i trasformatori NON sono schermati, per cui i disturbi di rete possono attraversare -da primario a secondario- tramite le capacità disperse, e quindi possono finire in giro...
I lettori CD sono molto vulnerabili rispetto a questo tipo di "inquinamento" delle terre... e lo sono molto più di un buon pre, la cui alimentazione sia, per esempio, filtrata induttivamente... I pre a batteria fanno letteralmente miracoli, in questi casi, e la loro supremazia balza facilmente all'attenzione, fin dal primo ascolto...

b)- Il modo di saturare dello stadio d'ingresso del pre può essere molto graduale e quasi inavvertibile all'ascolto, entro un ampio intervallo di valori... Ci sono preampli a valvole in grado di suonare "puliti" anche quando le forme d'onda in ingresso sono tosate di parecchi deciBel...
Se uno di questi pre viene impiegato in un impianto in cui i diffusori siano di bassa efficienza e/o i finali siano di potenza insufficiente, allora può accadere che la sensazione all'ascolto sia MOLTO più piacevole con il pre, piuttosto che senza.

Conosco almeno un caso in cui la scelta del pre (=compressore) giusto ha determinato risultati musicalmente non raggiungibili in altro modo, date le efficienze e le potenze in gioco...!

segue
F.C.

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Re: ma il pre è veramente necessario ?

#6 Messaggio da F.Calabrese » martedì 19 ottobre 2010, 15:14

marcoHIFI ha scritto:...ma allora non è meglio un bel pre passivo, che da quanto mi risulta è in definitivà solamente un potenziometro del volume ?
SI'... ma ci sono problemi anche qui.

Un potenziometro di volume collocato all'ingresso del finale sarebbe la soluzione più semplice e performante... ma... chissà perché... gli appassionati sembrano odiarla...!!! (*)

Un potenziometro di volume collocato in uscita dal lettore CD dovrebbe avere un valore decisamente basso, per non incorrere in problemi di interfacciamento... e questo richiederebbe uno stadio di uscita sostanziale (**).

La soluzione intermedia, vale a dire quella del potenziometro collocato in una "scatola" a parte, non ha alcun vantaggio rispetto alla seconda soluzione, ma ha in più il problema di necessitare l'interfacciamento con lettori CD o convertitori con buona capacità di pilotaggio in termini di corrente erogabile (non fidatevi delle specifiche...!).

Cordiali Saluti
Fabrizio Calabrese

(*): Occorrerebbe un potenziometro doppio con le due sezioni ben accoppiate, però...

(**): Non si capisce il motivo per cui anche lettori del costo di migliaia di Euro ne siano a volte privi, vergognosamente...

queledsasol
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Re: ma il pre è veramente necessario ?

#7 Messaggio da queledsasol » martedì 19 ottobre 2010, 22:40

E' proprio vero che "mal comune fa' mezzo gaudio",il vedervi dibattere sul pre-linea dopo che ci abbiamo scornato la testa per 20 anni io e
Gianni mi fa' tenerezza e in un certo modo mi da' un senso di pace (la pace dei giusti?).
Abbiamo provato di tutto pre-attivi di diverse tipologie circuitali,pre passivi, pre attivi ma passivi nel funzionamento;valvole di vari tipi
via via piu' performanti,sbilanciati e bilanciati ,potenziometri sofisticatissimi a scatti ,ecc insomma "una Tragedia" per quello che voi (digitalisti incalliti)usate solo come un attenuatore.
Ora finalmente (da molto poco)siamo giunti ad una quadra,tutto e' a posto,ed e' un orribile prototipo assolutamente non curato in nessuna parte,ma dal modo di funzionamento che va' alla Stragrande.
Ora si puo' dire il pre-linea e' importantisssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssimo!


Ciao,accidenti dovevo mettere piu' sssssssssssssssssssssssssssssssssssssss :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

alberto

Re: ma il pre è veramente necessario ?

#8 Messaggio da alberto » martedì 19 ottobre 2010, 23:02

...mmmh ....
il pre, phono escluso ed anche compreso, è una centralina di gestione ingressi ed amplificazione degli stessi,
quando necessita, vedi appunto phono,
dove si impone il guadagno dello stadio phono ed in aggiunta il guadagno dello stadio linea,
altrimenti ,
nisba,
niente giradischi, non si riesce ad amplificare.
La " regola " asserisce che meno roba trova il segnale sul suo percorso meglio è, meno interferenze e meno componenti attivi e passivi che siano, i quali, nel bene e nel male ci < mettono di loro >.
Il mio caso, catena mono marca, rivela che il CD ascoltato con " il solo potenziometro di volume " è nettamante preferibile al passaggio attraverso lo stadio linea,
e,
credetemi,
il mio pre non è banale.
Ritengo piuttosto che tale dicotomia piuttosto filosofico - semantica, sia solo alimentata da interfacciamenti elettrici particolari di cui il pre passivo soffre maggiormente rispetto l'attivo, vedi impedenze di ingresso, capacità, null'altro.
Tuttavia, in caso di serie dimostrazioni in grado di confutare quanto da me ascoltato, sono ben disposto a cambiare idea, come sono sicuro che chiunque ascolti il mio pre in configurazione passiva possa solo convenire con quanto da me sostenuto

queledsasol
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Re: ma il pre è veramente necessario ?

#9 Messaggio da queledsasol » martedì 19 ottobre 2010, 23:14

Convengo gia' da ora,nel mio impianto n°1 ho un pre-passivo CELLO (modificato),e non posso escludere che una implementazione del
concetto su cui si basa l'ultimo pre-linea , rendendolo in pratica un passivo-attivo possa ulteriormente migliorare la situazione attuale.Io debbo parlare dell'attuale (a me il guadagno serve per l'uso con il giradischi,ma questo non e' rilevante ai fini di questo argomento) e anche
con il guadagno (che in teoria,e non ci piove,lo peggiora)non c'e' storia,ma proprio non c'e'.


Ciao,hai paura di pagarmi una pizza eeeee, :mrgreen:

alberto

Re: ma il pre è veramente necessario ?

#10 Messaggio da alberto » martedì 19 ottobre 2010, 23:24

al max la cospargo di peperoncino ....

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