approccio minimale alla musica liquida

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l_pisani_54
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approccio minimale alla musica liquida

#1 Messaggio da l_pisani_54 » venerdì 22 ottobre 2010, 15:41

Se volete provare l'avventura della musica liquida, senza spendere una fortuna, perché non potete o, semplicemente non volete investirci grosse cifre, queste pagine fanno per voi.
Se non siete convinti della superiorità della musica riprodotta dal computer, rispetto al CD inserito nel vostro lettore, al punto da investirci qualche migliaio di euro, vi propongo un esperimento quasi a costo zero, che vi porterà via solo un po' di tempo.

Vediamo come mettere su un computer per la musica liquida senza spendere nulla, o quasi.
Quasi tutti abbiamo in casa un vecchio computer, ancora funzionante, ma abbastanza obsoleto da essere stato messo da una parte.
Proveremo a farlo “risvegliare”, usando un sistema operativo più leggero.
La macchina, per essere comunque utilizzabile senza grosse rinunce, deve avere almeno le porte Usb ed un minimo di potenza, quindi vi dico subito che il vecchio 386 che avete in cantina non va bene.
Serve qualcosa come un Pentium III con 512 mega di ram, alle brutte, ma proprio alle brutte, si può tentare con un Pentium II con 256, ma aspettatevi tempi lunghi (diversi minuti) per la partenza ed una certa inerzia a recepire i comandi, del tipo clicco con il mouse ed aspetto un po' per vedere se ha capito o se devo cliccare nuovamente.
Se avete a disposizione una macchina migliore, meglio ancora, perché sarà tutto più semplice.
Personalmente, se non mi devo costruire un computer apposta per la musica, preferisco usare a questo scopo un portatile, per una serie di motivi:
1)lo dice il suo nome, è facile portarlo vicino all'impianto HiFi, visto che andrà collegato fisicamente all'amplificatore, con dei cavi
2)non avendo grosse ventole, che col tempo prendono a cigolare, è sicuramente più silenzioso di un fisso
3)un elegante notebook gode di un WAF molto più favorevole, rispetto ad uno scatolone di metallo
L'unico inconveniente è che non potremo alloggiare al suo interno nulla, quindi dovremo utilizzare, per archiviare la musica (se è tanta), un hard disk esterno e, naturalmente, se prenderemo una scheda audio, sarà anch'essa esterna.

Proviamo ora ad esaminare i vari elementi dell'installazione.

La scelta del computer

Va bene qualsiasi PC di qualche anno fa, con processore Pentium (escludendo la prima serie) o AMD corrispondente, o qualsiasi Mac Power PC (almeno G3).
Deve avere necessariamente le porte usb, altrimenti non potrete collegarci dischi e schede audio esterni.
ATTENZIONE: se il portatile ha diversi anni, le porte potrebbero essere usb 1 e non 2. La connessione è la stessa solo che la velocità di trasmissione dati è molto più lenta.
Veniamo ora alla ram. L'ideale sarebbe averne almeno 512, ma anche con 256 si riesce a far qualcosa.
Con 128 siamo veramente al limite ma, con un sistema operativo ridotto all'osso si può tentare.
Al di sotto di 128 mega, consiglio proprio di lasciar perdere.
Tenete presente che quasi sempre sarà possibile, spendendo pochi euro, aggiungere qualche banco di memoria.

Il sistema operativo

I sistemi operativi Microsoft hanno il brutto vizio di farsi più pesanti con il progredire delle versioni. Questo significa che se volete montare Seven su un Pentium II con poca memoria, il computer non riuscirà neanche a partire.
Quindi, per questa esperienza, ho pensato a Linux.
Nella grande famiglia del “pinguino” si trovano un mucchio di release differenti, più o meno leggere, adatte ad ogni situazione.
Linux è un sistema modulare, quindi significa che, a seconda delle nostre esigenze, potremo costruire l'installazione, adattandola alle possibilità del computer.
Visto che la guida non si rivolge ad informatici smaliziati, non vi proporrò certo versioni difficili da gestire, come Slackware,
La prima cosa che mi viene in mente è Ubuntu, sicuramente la versione Linux più usata ultimamente, che gode di un supporto molto efficace, anche in lingua italiana.
Richiede almeno 256 mega di ram ed è disponibile per pc 32 bit, pc 64 bit, power pc (vecchi Mac) 32 bit e 64 bit.
Sono disponibili diverse “varianti”:
Ubuntu (ambiente grafico Gnome)
Kubuntu (ambiente grafico Kde)
Xubuntu (ambiente grafico Xfce)
Lubuntu (ambiente grafico Lxde)
Le ultime due, in particolare Lubuntu (che parte anche con 128 mega di ram), sono più leggere ed indicate per macchine poco potenti.
Comunque, a parte l'aspetto, offrono più o meno le stesse possibilità.

Leggermente meno pesante di Ubuntu, potete provare Debian, anch'esso ben supportato, ma un po' più ostico da installare.

Se invece il vostro computer è proprio una carriola, potete tentare con Puppy linux (solo per pc).
È una versione Linux minimale che occupa solo 80/100 mega ed entra praticamente tutta nella ram.
È velocissimo ma per applicazioni particolari come la musica, dovrete smanettare un po'.

Le versioni più recenti, al momento, sono la 10.10 denominata anche Maverick Meerkat, per
Ubuntu, e la 5.0 per Debian. Vi ricordo che è inutile scaricare una versione più vecchia, nella speranza che giri più veloce, anzi …

Il più grosso vantaggio di Linux è che si tratta di un mondo completamente free, nel senso che sistema operativi e software applicativi sono gratuiti, quindi per risparmiare, non vi proporrò di installare illegalmente programmi copiati qua e là.

Il software

In ambiente Microsoft, l'audio passa normalmente per il kmixer, colpevole di un un notevole degrado qualitativo. Per evitare questi inconvenienti, le schede audio di buona qualità, utilizzano i driver Asio, che di fatto bypassano quello che può essere definito un vero e proprio collo di bottiglia.
Con Linux non si utilizzano tali driver, ma per fortuna non c'è neanche il kmixer e quindi la qualità del suono è salva. Normalmente l'audio utilizza ALSA (Advanced Linux Sound Architecture).
Per riprodurre la musica potete usare uno dei tanti player a disposizione su Linux.
Ce ne è per tutti i gusti, da quelli piccoli scarni e leggeri a quelli completi, potenti ed anche, purtroppo un po' pesanti, come Amarok, che è il mio preferito.
Se volete usare il computer anche per “digitalizzare” i vostri vecchi vinili, visto che è già collegato all'impianto, è sufficiente collegare l'ingresso audio del computer all'uscita tape dell'amplificatore e far partire un programma tipo Audacity.


L'hardware e la collezione musicale

Oltre al computer, è vivamente consigliato l'acquisto di un hard disk esterno, per archiviare la propria collezione musicale. Magari, per fare le prime prove, potete limitarvi a scaricare nel disco interno qualche album, ma non potrete mai ficcare dentro tutto in un hard disk da 20 giga (probabile dimensione del disco di un un portatile vecchiotto).
Poiché parliamo di HiFi, escluderemo in partenza roba tipo mp3, e ci occuperemo solo di formati non compressi o lossless (compressione senza perdita di qualità), come wave e flac.
Considerate che un cd copiato in wave occupa in media circa 500-600 mega, mentre in flac pesa la metà.
Attualmente un disco esterno da 3,5” da 1 terabyte (1000 giga) costa meno di 100 €.
Nel caso in cui il computer fosse abbastanza vecchio da avere le porte solo usb 1, il funzionamento dell'hard disk sarà molto lento. Questo non rappresenterà un problema per la riproduzione, ma sicuramente, se dovrete copiare grosse quantità di dati, ci impiegherete parecchie ore.
Io, che mi sono trovato appunto un portatile con usb 1 ho risolto il problema prendendo un disco che avesse anche la porta firewire. Ho speso qualche decina di € in più per il disco e 23 € per la scheda firewire pcmcia.
Riguardo al formato, personalmente preferisco il flac, non tanto perché occupa meno spazio ma perché supporta i tag.
I tag sono l'unico metodo per permettere al player di organizzare la propria collezione musicale, e, se avete parecchi dischi, capirete cosa significa.


L'estrazione delle tracce dal cd

Questa è sicuramente l'operazione più lunga e rognosa di tutta la faccenda.
Io avevo circa 1500 cd e, per trasferirne tutto il contenuto su hard disk, ho impiegato diversi mesi, rischiando anche il divorzio.
Naturalmente, se volete fare solo una prova, vi consiglio di prendere una decina di album che conoscete bene e inserirli, magari nel disco interno della vostra “macchina per la musica”, rimandando l'acquisto del disco esterno ad un secondo tempo.

La scheda audio

Nel caso di un portatile, come già detto, bisognerà ricorrere ad una scheda esterna, usb o firewire.
Sarebbe possibile utilizzare anche la scheda interna, ma in tal caso, oltre alla inferiore qualità, dovremo fare i conti con l'unica uscita, il mini jack stereo che si usa per la cuffia o gli altoparlanti esterni, che non è certo l'ideale per il collegamento ad un impianto HiFi.
Una scheda audio esterna parte da una cifra inferiore ai 100 € (come la Edirol UA 1 EX, che utilizzo io).
Fate attenzione alle porte del vostro computer, perché molte schede richiedono necessariamente usb 2.
Le schede usb funzionano tramite ALSA e se andate su questa pagina internet trovate il database relativo all'hardware supportato:

http://www.alsa-project.org/main/index. ... ix:Tag-USB

Veramente credo che nel caso di usb ed Alsa non ci dovrebbero essere mai problemi, perché la scheda dovrebbe essere sempre riconosciuta.
Nel caso di una scheda firewire la faccenda è un po' più spinosa e, da quello che ho sentito, diverse persone hanno avuto problemi.
Consiglio vivamente, prima di comprare la scheda, di guardarsi il sito FFADO, che è il progetto audio firewire sotto Linux:

http://www.ffado.org

Molte schede sul mercato, sono state pensate per l'uso professionale, e dispongono di molti canali, sia in ingresso che in uscita. É logico che se non vi interessa la produzione musicale, ma dovete semplicemente ascoltare tracce musicali stereo, tale caratteristica, che fa lievitare il prezzo, non vi occorre.

La mia configurazione

Questo è quanto ho messo su per il mio ascolto liquido

notebook Acer Aspire 1502 LC con 512 mega di ram
scheda firewire 400 pcmcia
scheda audio esterna usb Edirol UA 1 EX (fino a 24 bit 96 kHz)
hard disk esterno Lacie 1 terabyte, connesso in firewire
S.O. Ubuntu 10.10
software di riproduzione Amarok 2.3.2

Il computer è connesso in rete agli altri computer usati in casa perché, periodicamente, viene effettuata la sincronizzazione dell'archivio musicale con la copia di backup, tenuta in un secondo hard disk, collegato ad un altro pc.

L'intero archivio musicale è stato estratto con Eac, utilizzando un altro computer.

Il resto dell'impianto

L'uscita audio della scheda Edirol è collegata, con un cavo pin jack RCA ad un ingresso del preamplificatore

pre Nad 114
finale Phonic Max 860
diffusori ESB 100 LD

completano il tutto:

giradischi Thorens TD 125 MK II con Shure V 15 IV
cd player Nad 521 i
… più un po' di altra roba (piastre a cassette, tuner, ecc...)


per concludere

Spero che questa mini guida alla musica liquida minimale torni utile a diverse persone e faccia venire la voglia di provare ad un po' di gente.
Poi, naturalmente verrete presi da “upgradite acuta” e vi farete costruire un computer speciale per la musica, comincerete a spendere cifre folli in sistemi di raffreddamento speciali e cavi usb audiofili, lo so bene perché, come direbbero gli americani:

i know my chicken

Alla fine però vi rimarrà un po' di esperienza, i vostri bei cd riversati su disco rigido pronti per qualsiasi impianto HiFi e quella carriola del vecchio portatile, servito per i vostri primi esperimenti.
Non lo buttate, collegato ad una coppia di piccoli diffusori attivi, sarà un ottimo secondo impianto, magari per la camera da letto o lo studio.
Leonardo

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