da analogico a digitale

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l_pisani_54
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da analogico a digitale

#1 Messaggio da l_pisani_54 » martedì 26 ottobre 2010, 12:03

Piccola guida all'estrazione dell'audio analogico e del suo passaggio in digitale

SORGENTI
E' possibile convertire l'audio di qualsiasi sorgente analogica: vinile, cassetta audio, casetta video, ecc...
Per fare ciò è necessario fare arrivare l'audio (analogico) all'ingresso della scheda audio del computer e poi convertirlo in digitale.
Una volta messo a punto il sistema, anche se cambia la sorgente, il procedimento sarà lo stesso.
Visto che stiamo parlando in un ambito di alta fedeltà, do per scontato che chi è interessato a tale operazione possieda un impianto HiFi.
Per riversare sul computer il nostro audio analogico sarà sufficiente collegare la scheda audio del computer come se fosse un normale registratore.

CONNESSIONI
il segnale audio analogico potrà passare, dall'amplificatore al computer, usando essenzialmente due tipi di connessione: il mini jack stereo ed il pin jack RCA, anche se a questi possiamo aggiungere i connettori bilanciati presenti su molte audio schede pro.
Il primo è un connettore tripolare, comunemente utilizzato nelle cuffie dei riproduttori portatili, il secondo, usato negli impianti HiFi, consiste in una coppia di connettori bipolari coassiali (usati uno per canale).
Le schede interne dei computer usano in genere il mini jack, mentre quelle esterne usano spesso il secondo tipo, comunque esistono adattatori e cavetti per permettere ogni tipo di collegamento.
Si tratta semplicemente di collegare l'uscita del registratore (tape out) all'ingresso linea della scheda audio (non micro).
Sulle prese tape out passa, in uscita dall'amplificatore, il segnale audio proveniente dalla sorgente al momento selezionata dal selettore di ingressi. Tale segnale è il migliore possibile, in quanto non è affetto da rumore di fondo e non è soggetto ai controlli del volume e del tono dell'amplificatore.
Se non si dispone di un ampli HiFi e si deve ripiegare su apparecchi portatili, tipo un walkman per riversare cassette audio, sarete costretti ad utilizzare l'uscita per la cuffia. Non è certo la soluzione migliore, comunque, in caso di emergenza, si può utilizzare, cercando di non tenere troppo alto il volume, per evitare di saturare l'ingresso della scheda audio.
Vivamente sconsigliate le uscite per gli altoparlanti, a casa della elevata potenza e, quindi, della possibilità di fare danni alla scheda del computer.
La possibilità di utilizzare soluzioni diverse dall'impianto HiFi, come pure l'utilizzo della scheda audio integrata del computer le considero di fortuna, e deve essere chiaro che, se vogliamo ottenere buoni risultati, bisogna usare giradischi, piastra a cassette ed amplificatore per riprodurre, ed una buona scheda audio sul computer per acquisire.

COMPUTER
Più o meno qualsiasi computer può servire per la conversione audio. A differenza del video, il flusso dati è abbastanza “blando”, quindi può andar bene anche un computer di qualche anno fa. Per questioni di “montagna e Maometto”, visto la difficoltà a spostare un pc fisso vicino all'impianto HiFi, trovo decisamente più pratico usare un portatile.

SCHEDA AUDIO

La qualità della scheda audio incide parecchio sul risultato finale. Le schede integrate al computer hanno spesso prestazioni scarse. Si trovano in commercio delle ottime schede audio esterne (usb e firewire) a partire da qualche decina di euro per arrivare a cifre anche elevate.

SISTEMA OPERATIVO E DRIVER
Chi ha provato ad utilizzare windows ha avuto spesso delle delusioni, causate dal kmixer, autentico collo di bottiglia attraverso cui passa tutto l'audio.
Le schede audio esterne in genere supportano i driver Asio, e, usando appunto questi, si bypassa il kmixer.
Questo problema non affligge i computer che usano Linux e Mac OSX.
In ogni caso, anche con Mac OSX si può installare Asio, mentre con Linux si utilizza Alsa, presente di default nel sistema, che va benissimo.
Quindi, per Windows e Mac OS, installazione di driver Asio, per Linux potete lasciare le cose come stanno.

SOFTWARE
Ci sono in giro molti programmi, a pagamento e non, in grado di acquisire l'audio analogico, elaborarlo e poi convertirlo in digitale.
Audacity funziona benissimo, è gratuito, è disponibile su qualsiasi piattaforma (win, mac e linux) e dispone di molti accorgimenti per elaborare e migliorare il suono.
Sinceramente, per un uso tutto sommato semplice, come trattare due sole tracce audio, non vedo motivo per andare a comprare software particolari. Tra l'altro apprezzo molto la possibilità di usarlo su tutti i computer, a prescindere dal sistema operativo, perché mi capita spesso di passare da XP a Linux, ed è molto comodo trovarsi lo stesso ambiente software, senza dover ogni volta ricordarsi dove sta quel particolare comando.

FORMATI E COMPRESSIONI
la qualità di una registrazione digitale è data dalla frequenza di campionamento (in khz) e dall'accuratezza, espressa in profondità di bit.
Una qualità già buona è data dal formato del cd audio (44,1 khz e 16 bit). Se si vuole una qualità molto elevata si può arrivare a 96 khz e 24 bit. Oltre, sinceramente, ammesso che la scheda lo supporti, non mi sembra il caso di andare.
Il formato in cui normalmente si salva il materiale è il wav, di fatto un PCM non compresso.
Esistono anche dei formati compressi (come l'mp3) che riducono di molto lo spazio occupato, abbassando la qualità. Sinceramente, vista la fatica che occorre fare per convertire la musica, trovo più giusto salvare il “master” con elevata qualità, e poi, eventualmente, realizzare copie compresse dove occorre.
E' anche possibile utilizzare formati compressi senza perdita di qualità (lossless), come ape e flac. In tal caso si riduce lo spazio occupato, ma, se lo si desidera, è sempre possibile tornare al wav, senza perdere qualità.

TRATTAMENTO DEL MATERIALE ANALOGICO DI PARTENZA
se riusciamo a metterci nelle migliori condizioni possibili, il risultato finale sarà migliore e faremo molta meno fatica.
Vinili: specie se non sono usati da molto tempo, è necessario pulirli. Spazzoline, pannetti e cose simili, servono fino ad un certo punto, perché la polvere più fastidiosa, si annida in fondo ai solchi.
L'unica è lavarli. Se avete una collezione importante e cospicua, può valere la pena acquistare una macchina lavadischi automatica (costa diverse centinaia di €). Se avete pochi dischi potete prendere in considerazione la Knosti. E' una piccola macchina di plastica, completamente manuale. E' abbastanza lenta da usarsi, però i risultati sono buoni, a patto di effettuare un accurato risciacquo, e costa solo qualche decina di €.
Cassette: pulite le testine del registratore. Si può usare tranquillamente alcool e cotton fioc, per togliere l'ossido accumulato dove scorre il nastro. Accertatevi però di non passarlo su parti in plastica, altrimenti l'alcool potrebbe fare danni.
Pulite anche il capstan ed il rullo di gomma che vi preme contro. Il capstan è quel perno d'acciaio, che si trova sul percorso del nastro, a destra delle testine. La precisione del trascinamento del nastro è affidata a questo piccolo pezzo e, se ci sono residui di ossido appiccicati a questo, o al rullo di gomma che gli preme contro, quando il registratore è in play, si possono avere udibili fluttuazioni della velocità.

USO DEL SOFTWARE DI ACQUISIZIONE AUDIO (AUDACITY)
Per prima cosa dovete selezionare campionamento e profondità in bit del materiale da acquisire. E' molto importante regolare bene il livello, perché con le registrazioni digitali, se si va “sul rosso” la distorsione è evidentissima. E' possibile, prima di iniziare la registrazione vera e propria, provare i livelli riproducendo alcuni pezzi del disco o della cassetta.
Conviene eseguire una facciata di disco (o di cassetta) tutta per intero, creando così un unico file. Poi bisogna individuare i punti in cui iniziano i vari brani, inserendo delle etichette (label se avete la versione in inglese): tracce > aggiungi etichetta alla selezione.
Prima di dividere i brani consiglio di effettuare la normalizzazione sull'intero file: effetti > normalizza, impostando il valore massimo a -1. Questa operazione innalza il livello di tutta la registrazione portando il picco più alto al valore di -1. Non altera la dinamica della registrazione e permette di avere il livello più alto possibile senza problemi di distorsione. È bene farla sull'intero disco (o almeno sull'intera facciata), per non compromettere il rapporto dei livelli originali tra le varie tracce.
Si chiede poi ad Audacity di effettuare l'esportazione multipla: file > esportazione multipla. Verranno creati tanti file quanti sono i brani, effettuando il taglio nel punto preciso in cui abbiamo posto le etichette, usando come nome dei numeri progressivi, in modo da poter creare un cd audio con le varie tracce come il disco di partenza.
Per quanto riguarda modifiche e miglioramenti, personalmente sono del parere che sia meglio non alterare l'incisione di partenza.
Esistono dei filtri, nella sezione effetti, che eliminano il fruscio, ma, per essere efficaci realmente, cancellano anche una parte delle alte frequenze. In tanti vinili che ho convertito, l'ho usato una sola volta per un “caso disperato”, altrimenti preferisco tenermi un po' di fruscio.
Intervengo solo sui “tic e toc”, eliminandoli uno ad uno, soltanto se sono sporadici.

CONCLUSIONI
Con un minimo di attrezzatura ed un po' di attenzione si possono ottenere dei risultati tali da non dover rimpiangere troppo l'acquisto del cd. In ogni caso esistono molti dischi che non sono stati ristampati, e quindi in tal caso non c'è alternativa.
Leonardo

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