Leonida... hai ragione...!

La sezione principale

Moderatore: F.Calabrese

F.Calabrese
Messaggi: 42376
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 8 settembre 2016, 23:59

Daniele Pucciarelli ha scritto:...
Quindi, per favore, non confondiamo la Scienza con la Fede. Anzi, con le Fedi (sono tante.....)
Io sono l'ultimo della fila, tra quelli disposti a fare confusione... credimi...!

Ma l'effetto dell'autosuggestione è potentissimo: si arriva ad elevare la temperature di un braccio di un grado rispetto a quella dell'altro.

Io ho esperienze di ipnosi in cui ho raggiunto il grado 46 su 51...casualmente le allucinazioni acustiche negative. (come ipnotista, non come cavia !)

Ne ho già accennato: esiste almeno un altro caso in cui le teorie di Leonida funzionano, magari per motivi diversi da quelli che lui propone, magari NO. E' il caso dell'impianto del Mostro dei Castelli Romani.

Se volete se ne può ridiscutere.

Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 42376
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 settembre 2016, 1:17

F.Calabrese ha scritto:...
Ne ho già accennato: esiste almeno un altro caso in cui le teorie di Leonida funzionano, magari per motivi diversi da quelli che lui propone, magari NO. E' il caso dell'impianto del Mostro dei Castelli Romani...
Si trattava di un impianto con prestazioni semplicemente ignobili alle misure: rendimento di 81 dB per un Watt, alla posizione d'ascolto (vicina). Ampli da 20 watt e rumore di fondo sempre ben presente... Per non parlare della risposta in frequenza, da incubo !!!

Eppure di sera sembrava suonare splendidamente...

La sera dopo suonava da far ribbrezzo...

Giorni dopo di nuovo OK...!

Io ho studiato con grande interesse il caso e ne ho tratto la conclusione che i risultati più positivi si ottenevano grazie all'assuefazione dell'ascoltatore alle risonanze del sistema (orrende e con lunghe costanti di tempo). Per questo erano preziosi i continui riascolti dello stesso brano.

Leonida sa bene di quale impianto io parli (quello di Monstre).

Saluti
F.C.

leonida
Messaggi: 880
Iscritto il: lunedì 17 gennaio 2011, 15:12

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da leonida » venerdì 9 settembre 2016, 8:40

Gefrusti ha misurato tutto il misurabile, sa tutto su qualasi argomento riguardante la riproduzione musicale, ha ottenuto a casa sua un risultato perfetto, può ottenerlo dovunque e per chiunque, se per qualcuno non fosse perfetto per qualcuno può ottenere qualasiasi altro risultato a scelta del committente da scegliere fra 66000 combinazioni, e con un migliaio di euro di costo dei diffusori o poco più riproduce perfettamente tutto , dagli inferi alla luce, il tutto con tanto di comprovazione scientifica della misura.
Di che vogliamo discutere, quindi?
Gefrusti non è forse la misura at it's best!
No?
C'è di più?
Chiedo a chi fa professione di misure per calibrare e valutare la riproduzione dei suoni se ci sia di più, se ci siano misure che Gefrusti non sia un grado di effettuare, se gli sia sfuggito o gli stia sfuggendo qualcosa.
Ovviamente non mi accontento di opinioni, ma di qualcosa di scientificamente comprovato.
A meno che non esista una sola scienza della riproduzione musicale ma tante quante gli scienziati che le professano, ciascuna di esse con le sue priorità è le sue interpretazioni dogmatiche.
Ne più è ne meno come le religioni.
Ma non si era detto che si doveva discutere di scienza e non di fede?
Io di scienza ne vedo poca, anzi non ne vedo, e guarda caso sto scrivendo nello spazio di uno che da del somaro a tanti altri scienziati.
Mi chiedo, a questo punto, ma per discutere di scienza della riproduzione musicale, mi trovo nel posto giusto o posso trovare qualcosa o qualcuno ancora più scientifico da qualche altra parte?

Ma, sopratutto, come faccio per capirlo, quali elementi devo osservare e valutare per sapere dov'è la vera scienza e chi è il suo profeta?

______________________

Giuseppe Scardamaglia
Ultima modifica di leonida il sabato 10 settembre 2016, 15:24, modificato 1 volta in totale.

spawnman
Messaggi: 94
Iscritto il: martedì 1 settembre 2015, 12:21
Località: Gatteo

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da spawnman » venerdì 9 settembre 2016, 9:10

leonida ha scritto:Ma non si era detto che si doveva discutere di scienza e non di fede?
Io di scienza ne vedo poca, anzi non ne vedo, e guarda caso sto scrivendo nello spazio di uno che da del somaro a tanti altri scienziati.
Mi chiedo, a questo punto, ma per discutere di scienza della riproduzione musicale, mi trovo nel posto giusto o posso trovare qualcosa o qualcuno ancora più scientifico da qualche altra parte?

Ma, sopratutto, come faccio per capirlo, quali elementi devo osservare e valutare per sapere dov'è la vera scienza e chi è il suo profeta?
Ma pensa te...e io che ho abbandonato oramai TUTTI gli altri forum di My-Fi in quanto si cazzeggiava sempre e quasi mai si parlava di tecnica (e quelle poche volte che si inzia, finisce a tarallucci e vino).....
Qui si ha quasi (QUASI mi raccomando) il problema contrario: tantissima tecnica e poco cazzeggio.....sarà allora che siamo tutti stupidi noi che leggiamo qui....
Facciamo un bel test: andiamo a vedere quanti forum postino i POCHISSIMI grafici che si vedono qui postati dal nostro patrono, a supporto di quanto dice....
Come dite nessuno?? Nooo dai, ma non era questo un sito senza tecnica??
Saluti
Andrea

Diabolik
Messaggi: 220
Iscritto il: martedì 16 febbraio 2016, 13:08
Località: Monza

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da Diabolik » venerdì 9 settembre 2016, 9:18

Qui si dice che siccome le misure (quali esattamente?) non sono in grado di rilevare l'effetto sull'ascolto della presenza di una persona nella stanza, allora le misure sono scorrelate dalla qualità del suono riprodotto. E' un po' come dire che siccome col microscopio ottico non si vedono gli elettroni, allora il microscopio ottico non serve a niente.
Mi sembra a dir poco forzato.

Quello che viene chiamato buon ascolto è un evento che comprende tutta una catena di elementi:
- gli strumenti tecnici usati per registrare (quale microfono, quale registratore, ecc)
- la tecnica usata per registrare (stereo, mono, con quali/quanti microfoni e posizionati in che modo, ecc)
- la tecnica usata per produrre il brano musicale (eventuale compressione/modifica dei livelli, mixing dei canali, panpotting ecc ecc)
- la parte elettronica dell'impianto di riproduzione (soliti player (giradischi, cd, liquida o altro che sia), ampli e tutto quanto va a corredo)
- la parte di conversione da segnale elettrico a segnale acustico (ap di qualsiasi tipo)
- il luogo dove la riproduzione avviene
- le orecchie della persona
- il cervello della persona
Per quello che ho letto su questo forum o anche altrove, riviste comprese, le misure che vengono considerate coprono 2 o forse 3 dei punti che ho elencato. Nessuna di sicuro copre l'ultimo, visto che il funzionamento del cervello non è tuttora compreso se non in minima parte per alcuni dettagli (interessante un articolo su un Le Scienze recente in cui si descrivono le basi del meccanismo usato dal cervello per ottenere l'orientamento nello spazio). Ad esempio, FC ha parlato anche molto di recente e più volte dell'effetto Haas, che è chiaramente un effetto causato da come il cervello elabora il segnale prodotto dalle orecchie, ma non mi risulta che esista una misura che tenga conto di questo effetto.

Allora, se non abbiamo (per ora) tutti gli strumenti di misura che servono, è sciocco affermare che quelli che abbiamo non servono a niente. Sarebbe fare come faceva Pitagora con pigreco.
Cordialità
Alberto

F.Calabrese
Messaggi: 42376
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 settembre 2016, 9:22

leonida ha scritto:Gefrusti ha misurato tutto il misurabile, sa tutto su qualasi argomento riguardante la riproduzione musicale, ha ottenuto a casa sua un risultato perfetto, può ottenerlo dovunque e per chiunque, se per qualcuno non fosse perfetto per qualcuno può ottenere qualasiasi altro risultato a scelta del committente da scegliere fra 66000 combinazioni, e con un migliaio di euro di costo dei diffusori o poco più riproduce perfettamente tutto , dagli inferi alla luce, il tutto con tanto di comprovazione scientifica della misura.
Di che vogliamo discutere, quindi?
Gefrusti non è forse la misura at it's best!
No?
...
Gefrusti è un simpatico (a volte patetico...) cazzarone.

Secondo me lui non si rende conto di quanto alcune sue uscite siano semplici cretinate... anche perché un ragionamento serio, scientifico, non ricordo di averlo MAI letto nei suoi post.

Non è un caso che qui sia stato prontamente ridimensionato e che lui abbia reagito insultando, salvo poi ammettere in pratica che le mie obiezioni alla NTD erano tutte assolutamente sensate...

Io credo che sia il caso di prenderlo per quello che è: un comico che si è dedicato ad un settore strambo...

Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 42376
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 settembre 2016, 9:25

Diabolik ha scritto:... Ad esempio, FC ha parlato anche molto di recente e più volte dell'effetto Haas, che è chiaramente un effetto causato da come il cervello elabora il segnale prodotto dalle orecchie, ma non mi risulta che esista una misura che tenga conto di questo effetto.
BELLISSIMA OSSERVAZIONE...!!!

In realtà la misura di cui parli esiste, ed io sono tra quelli che la impiegano, quando metto a punto i miei sistemi di diffusori.

In pratica è un misto tra l'accorto impiego della finestratura nelle FFT da impulso e l'effettuazione di misure a distanza differenti dal trasduttore.


Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 42376
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 settembre 2016, 9:36

leonida ha scritto:...
C'è di più?
Chiedo a chi fa professione di misure per calibrare e valutare la riproduzione dei suoni se ci sia di più, se ci siano misure che Gefrusti non sia un grado di effettuare, se gli sia sfuggito o gli stia sfuggendo qualcosa.
Ovviamente non mi accontento di opinioni, ma di qualcosa di scientificamente comprovato...
SI'... ci sono tecniche di misura che permettono di andare molto più a fondo nella correlazione tra quanto misurato e quanto percepito all'ascolto.

Le riviste hanno un fortissimo interesse CONTRO l'impiego di questo tipo di misure, perché sono altamente discriminanti, ed un ampli o un diffusore di terza categoria ne vengono fuori giustamente massacrati. E poi il recensore come fa a parlar bene del prodotto dell'inserzionista...???

Mi spiace di essere in ritardo, ma in questi giorni contavo di postarvi delle misure di risposta all'impulso di breve durata ma di alto contenuto energetico nel caso di tre Sub diversi che utilizzano lo stesso woofer. Ebbene... le differenze arrivano ad un centinaio di volte... esattamente come si percepisce all'ascolto.

Non solo, ma ci sono talune sensazioni di ascolto (p.es. il basso "lungo" o "corto") che vengono testimoniate e spiegate da questo tipo di misura.

Altro esempio: tempo fa ho pubblicato alcune mie misure sui DAC, dalle quali si evince un ben diverso plafond di rumore e di risoluzione ai bassi livelli... Anche qui si tratta di tecniche che varrebbe la pena di approfondire. vedi qui: viewtopic.php?f=5&t=5907&start=0

E' anche vero che esiste una forte componente "cerebrale", che io tendo ad inquadrare come frutto della suggestione o dell'assuefazione e che altri vedono legata a meccanismi più o meno complessi e ripetibili.

Io credo che sia importante che personaggi come Leonida abbiano a disposizione tutto lo spazio necessario a divulgare il loro approccio.

Non è un caso che io abbia messo questo thread alla massima attenzione.

Saluti
F.C.

leonida
Messaggi: 880
Iscritto il: lunedì 17 gennaio 2011, 15:12

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da leonida » venerdì 9 settembre 2016, 16:04

F.Calabrese ha scritto:
leonida ha scritto:...
C'è di più?
Chiedo a chi fa professione di misure per calibrare e valutare la riproduzione dei suoni se ci sia di più, se ci siano misure che Gefrusti non sia un grado di effettuare, se gli sia sfuggito o gli stia sfuggendo qualcosa.
Ovviamente non mi accontento di opinioni, ma di qualcosa di scientificamente comprovato...
SI'... ci sono tecniche di misura che permettono di andare molto più a fondo nella correlazione tra quanto misurato e quanto percepito all'ascolto.

Le riviste hanno un fortissimo interesse CONTRO l'impiego di questo tipo di misure, perché sono altamente discriminanti, ed un ampli o un diffusore di terza categoria ne vengono fuori giustamente massacrati. E poi il recensore come fa a parlar bene del prodotto dell'inserzionista...???

Mi spiace di essere in ritardo, ma in questi giorni contavo di postarvi delle misure di risposta all'impulso di breve durata ma di alto contenuto energetico nel caso di tre Sub diversi che utilizzano lo stesso woofer. Ebbene... le differenze arrivano ad un centinaio di volte... esattamente come si percepisce all'ascolto.

Non solo, ma ci sono talune sensazioni di ascolto (p.es. il basso "lungo" o "corto") che vengono testimoniate e spiegate da questo tipo di misura.

Altro esempio: tempo fa ho pubblicato alcune mie misure sui DAC, dalle quali si evince un ben diverso plafond di rumore e di risoluzione ai bassi livelli... Anche qui si tratta di tecniche che varrebbe la pena di approfondire. vedi qui: viewtopic.php?f=5&t=5907&start=0

E' anche vero che esiste una forte componente "cerebrale", che io tendo ad inquadrare come frutto della suggestione o dell'assuefazione e che altri vedono legata a meccanismi più o meno complessi e ripetibili.

Io credo che sia importante che personaggi come Leonida abbiano a disposizione tutto lo spazio necessario a divulgare il loro approccio.

Non è un caso che io abbia messo questo thread alla massima attenzione.

Saluti
F.C.
Facciamola breve, anche perché spiegare di cosa mi occupo e mi sono occupato negli ultimi 8 anni, comporterebbe la stesura di un libro intero o di un'intera giornata solo per iniziare a comprendere attraverso un necessario percorso dimostrativo di relazioni acustiche fra x causa ed x effetto ovviamente impossibile in un forum di discussione.

Allora, i termini della questione sono questi:

Tu, o qualsiasi altro professore un scienze tecniche e/o acustiche , a qualsiasi livello, dici ( o dite) di saper leggere in una misura che voi riteniate valida ed esaustiva , qualcosa che abbia una relazione con quanto poi verrà percepito all'ascolto.
Io affermo pubblicamente che questo è, sic et simpliciter, un falso, e che nulla possa evincersi in modo predittivo dalla lettura di un grafico o di una misura, anche per variazioni di notevole entità tali da plausibilmente ritenerle estremamente indicative di un facile riscontro percettivo.

La motivazione è che io affermò che esista una fenomenologia, della quale non parlerò ne in questa ne in nessun altra sede, ma solamente de visu ed in privato, assolutamente sconosciuta al mondo scientifico , in grado di produrre variazioni percettive acusticamente di gran lunga superiori a quelle eventualmente prevedibili in base alla misura ed in modalità assolutamente non correlata all'aspetto tecnico.
Se tu fossi quindi realmente interessato, o prendi un aereo e vieni da me ad osservare e valutare oppure organizzi una pubblica demo nella quale tu osserverai una misura, anticiperai ciò che si ascolterà per conseguenza, e sarà quindi mio onere far percepire ai presenti sempre e costantemente il contrario di quanto avresti dedotto senza assolutamente intervenire sul sistema di riproduzione o comunque alterare di una virgola ciò che sarà stato misurato.
Il resto sono chiacchiere ed elucubrazioni stantie, tu hai studiato ipnotismo, psicologia, sei abbastanza esperto e saprai quindi ben difenderti dai miei sortilegi.

In seguito potrei farti ascoltare il tuo stesso sistema a definizione e risoluzione sempre crescente, senza assolutamente intervenire sul segnale elettrico, uno step ogni quarto d'ora con possibilità di confronto con la versione precedente, e così via, all 'infinito, dimostrandori che quello che ascolti e ritieni magari valido altro non è che una sbiadita versione, distorta per giunta, di quanto invece il sistema stia effettivamente riproducendo

Ne più è ne meno come se non fossero stati inventati gli occhiali ed individui con forti limitazioni percettive discutessero della scarsa definizione e messa a fuoco di ciò che percepiscono visivamente, ed intervenissero, anziché su se stessi, sulla realtà ritenuta qualitativamente inadeguata.

_______________________

Giuseppe Scardamaglia
Ultima modifica di leonida il sabato 10 settembre 2016, 15:25, modificato 1 volta in totale.

Marcello Croce
Messaggi: 665
Iscritto il: sabato 23 ottobre 2010, 1:32

Re: Leonida... hai ragione...!

Messaggio da Marcello Croce » venerdì 9 settembre 2016, 17:36

Leonida ha scritto:15:16 (September 7 03:16PM )

Dopo trent'anni di tentativi infruttuosi in particolare in un un periodo di boom come negli anni 80, quale probabilità esiste che qualcuno si metta ad indagare su un territorio dove nessuno, ad oggi, ha mai cavato il ragno dal buco?
Chi potrebbe essere, oggi, il naturale deputato all'indagine ed alla ricerca?
Il tecnico puro non legge la differenza e quindi per lui il problema non sussiste, il tecnico acusticamente illuminato, leggi non condizionato dalla misura, sente anche chiaramente ma non leggendo altrettanto, può al massimo formulare ipotesi , all'ascoltatore che sente non si può certamente far carico di mettersi a ricercare, ergo, con relativa certezza, la questione rimarrà, anche in futuro, certamente insoluta.
La soluzione ci sarà quando qualcuno sarà in grado di far coincidere le sensazioni d'ascolto con il responso alle misure, e quindi, a sostanzialmente zero differenze misurate, zero differenze dovranno risultare, anche all'orecchio più discernente, che si tratti di un condensatore ed un altro, un cavo ed un'altro, un'induttanza ed un'altra, una ciabatta ed un'altra, un connettore ed un altro, etc...fino ad una drastica riduzione, se non la totale eliminazione, delle differenze fra apparecchiature che mostrino, allo strumento, misure estremamente simili.


Post edited by leonida at 2016-09-07 15:24:34
[/quote]


Buongiorno Scardamaglia, l' argomento è molto ampio, particolarmente difficile, e non ho proprio idea di come si possa mettere nei termini che leggo. Ovviamente sono in completo disaccordo con quello che lei scrive, sia nel merito che nel metodo.

Questa suddivisione fra ascoltatori e misuratori, secondo lei, ognuno con le proprie fedi, chi nelle orecchie chi negli strumenti, è poi talmente obsoleta, ridicola e oltretutto falsa (che mi risulti, almeno in Italia, risale ad una postilla del Direttore di una testata che andò per la maggiore negli anni '80, in calce ad una recensione del suo più popolare recensore, che accese la polemica conseguente), che non merita di spenderci neppure una parola in più, andrebbe completamente evitata, tanto degrada e svilisce già in partenza da qualunque possibilità di opportuna analisi della questione e possibilità di confronto sull' argomento.
Non pochi dei migliori tecnici progettisti sono stati in molti casi anche musicisti, tecnici del suono, e perfino produttori discografici, quindi qualcosa di molto diverso dell' idea che lei possiede di questa gente. Mi vengono in mente ad esempio nomi come Clifford Henricksen e John Eargle, ma ce ne sono anche molti altri, l' elenco e molto lungo, che se non erano poi del tutto coinvolti nella musica suonata e registrata in prima persona, si avvalevano di non pochi collaboratori opportunamente competenti in questi aspetti.
Come facciamo allora a continuare con questa ridicola dicotomia?
Con rispetto parlando, non si è ancora stancato di proporla all' infinito?

Detto ciò, io credo che sarebbe interesse comune di chi legge potersi fare la propria opinione non limitandosi, ad esempio, a leggere le sparate dell' uno e dell' altro in materia, come da sempre ci tocca leggere su questi "forum", ma affidandosi a qualche elemento più concreto, come quello cui riferiscono i link che seguono (i primi che mi sono venuti in mente in mezzo a decine di altri, e che risalgono alla metà degli anni '80), di cui lei ha appena negato l' esistenza (ribadendola anche in post successivi), o forse non ne è al corrente, e che semplicemente stabiliscono che una corrispondenza tra risultati di misure acustiche e preferenze degli ascoltatori esistono, come si legge a pag 13 Capoverso 6.4 Discussion, del secondo link.

http://www.pearl-hifi.com/06_Lit_Archiv ... _Prefs.pdf

http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... ole_02.pdf

Naturalmente, per avere un' idea un po' completa, occorre studiare bene questa ricerca, che per come è stata condotta non mi sembra si possa prestare a particolari critiche, (è del CNR Canadese, non della "Supreme Reference Mystic Revelation Magnificent Loudspeakers") e posso anche ammettere che non sia completamente soddisfacente e completa in ogni aspetto inerente, e vada ovviamente integrata dalle numerose altre che pure esistono, anche dello stesso Floyd Toole ed ovviamente di altri autori sia antecedenti che posteriori.

E noi qui che facciamo? Vogliamo dire che non esistono? Che non hanno determinato nulla? Che non è documentazione sufficientemente "scientifica"? Vogliamo dire che sono fasulle? Suvvia, non le pare eccessivo?

Misure ed ascolti, se uno si occupa di progettazione di casse acustiche (ma anche di ottimizzazione del risultato di ascolto), sono due aspetti intimamente legati, due lati della stessa medaglia, uno guida l' altro e viceversa, ed hanno ambiti e limiti di applicazione molto precisi. Entrambi, affinchè siano validi, devono assecondare una lunga serie di requisiti, di condizioni che se non soddisfatte, ne minano completamente la validità.

Così come sono perfettamente inutili le misure di risposta in frequenza filtrate a terzi d' ottava senza finestrature o con finestrature inadeguate, che sono davvero poco efficaci nel rilevare potenziali grandi differenze qualitative fra due sistemi, (oltre a tutta un' altra lunga serie di rilevazioni per nulla significative), si fanno ascolti con generi musicali "alla moda audiofila", che spesso non sono assolutamente in grado di determinare alcunchè della validità di un progetto.
Eppure chissà perchè si continua a fare sia le prime che i secondi, e così facendo si finisce davvero per trarre conclusioni sbagliate o non trarne alcuna.
Molti esperti ascoltatori continuano ad utilizzare generi musicali completamente impossibilitati ad estrarre specifiche informazioni sulla resa acustica, senza contare che non avranno nessuna certezza sull' effettivo contenuto della registrazione che usano, anch' essa prodotta utilizzando comunque un sistema di ascolto basato su altoparlanti installati in una stanza.
Non bastasse ciò, molti ascoltatori fanatici di attrezzature sono considerati ascoltatori fortemente suggestionabili e condizionati o condizionabili, come stabilito dalla ex Audio Japan Society.

Non sono queste argomentazioni abbastanza scientifiche per lei?

Allora, prima di porsi un traguardo così ambizioso come quello che lei ipotizza (zero differenze all' ascolto = zero differenza alle misure, e viceversa), perchè almeno non prendiamo atto di tutto ciò, e cominciamo a sgombrare il campo da tutto quello che non può produrre alcun giudizio affidabile, nell' uno e nell' altro aspetto?

Assodato e credo concordato che abbiamo una quota di misure sbagliate o insignificanti, non in grado di illustrare alcunchè di concreto, e contemporaneamente ascolti inattendibili o condizionati, come facciamo a ignorare bellamente ed anzi perseverare nel negare che i termini del problema sono esattamente questi?

E di conseguenza le domando, come si potrà progredire in direzione di quello che lei vorrebbe vedere come traguardo finale, se non si incomincia a eliminare almeno il grosso delle cause che inficiano pesantemente eventuali corrispondenze fra preferenze degli ascoltatori e misure, che pure (non per lei, per carità), è assodato che esistono?

Contrariamente a quello che può forse sembrare, Io non ho nessuna intenzione di stracciarmi le vesti più di tanto se esiste questa tenacissima incrostazione culturale che ha prodotto una regressione totale di un settore come quello dell' hi fi, gettandola nel totale disinteresse da parte del grande pubblico e mi interessa ben poco di cosa continua a pensare il pubblico degli appassionati superstiti, che sembrano ormai da tempo alla disperata ricerca di qualche credenza cui assogettarsi.

Mi interessa invece, ed assai maggiormente, che ai concerti o nei locali pubblici, dove il grande pubblico ancora c'è e presumibimente ci sarà in futuro, la qualità di ascolto sia opportuna, e che vengano prodotte buone presentazioni e buone registrazioni.
Qualcuno potrà dire che tutte le registrazioni moderne non sono buone, e a tutti i concerti si sente da schifo, ma anche questo è un falso.

E mi interessa anche che un sistema di altoparlanti riesca a riprodurre questi buoni risultati con buona approssimazione, e rispettosi delle intenzioni dell' artista, fossero anche quelle del tecnico del suono.

Invece ci sono sistemi, e sono numerosi, che, o suonano nello stesso modo qualunque cosa (si legga qualunque genere musicale, qualunque formato d' incisione) ci si passi dentro, o invece offrono enormi discontinuità di risultati al variare dei generi musicali.

Chissà perchè, a me risulta che sono proprio quelli "progettati" credendo fermamente che la corrispondenza fra ascolto e misura (misure) non esista.

Marcello Croce
"Se il suono scadente fosse fatale, l' audio sarebbe la prima causa di morte". Don Davis

Rispondi