il punto debole della Classe H
Moderatore: F.Calabrese
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il punto debole della Classe H
La classe H , rappresenta l'unica possibilità di fronteggiare l'avanzata della classe D .
Essa eredita pregi e difetti della classe AB con l'indiscusso vantaggio di una maggiore
efficienza energetica che nei casi migliori supera l' 85% .
Tralasciando i difetti teorici della Classe H , in pratica nella realizzazione di un
buon ampli in classe H ci si scontra con un grosso problema di ordine pratico
che non sempre viene risolto da tutti i costruttori
Essa eredita pregi e difetti della classe AB con l'indiscusso vantaggio di una maggiore
efficienza energetica che nei casi migliori supera l' 85% .
Tralasciando i difetti teorici della Classe H , in pratica nella realizzazione di un
buon ampli in classe H ci si scontra con un grosso problema di ordine pratico
che non sempre viene risolto da tutti i costruttori
Re: il punto debole della Classe H
La domanda sorge spontanea, Tiro, qual'è questo difetto?
Ho notato che tutti gli ampli "pro" di classe medio-alta (p.e. la serie TA, o la serie Proline) sono in classe H.
Ho notato che tutti gli ampli "pro" di classe medio-alta (p.e. la serie TA, o la serie Proline) sono in classe H.
Saluti
Giovanni
Giovanni
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Re: il punto debole della Classe H
Ogni volta che un dispositivo elettronico deve cambiare il suo stato da spento ad acceso e viceversa,
si può produrre un ritardo con ripercussioni sull'energia trasmessa .
E' un pò come la faccenda del passaggio per lo zero che avviene tra il transistor della semionda positiva ed il transistor della semionda negativa.
Nei Classe H oltre il citato passaggio per lo zero , ne esiste un altro la cui soglia, ovviamente diversa dallo zero, è stabilita per dato progettuale ed interessa il passaggio delle "consegne" entro la medesima semionda tra il tranistor deputato al rail inferiore di tensione ed il tranistor interessato dal rail superiore di tensione .
Per onor di cronaca, esistono ampli in classe H che presentano oltre l'appena citato doppio rail di alimentazione ( che è il minimo sindacale per ottenere un classe H [unitamente alla modulazione dell'alimentazione del rail superiore , altrimenti se il passaggio è brusco si parla di Classe G]) un terzo rail di alimentazione. I classe H a TRE rail di alimentazione ovviamente sono capaci di grandi swing in tensione e di conseguenza di potenza . In ambito hifi non ricordo di averne mai visto uno ( forse un Proton o un Soundcraftsmen , ma potrei errare) , mente in PA tutti i principali marchi del settore si sono cimentati in grossi ampli provvisti di tale accorgimento ( TRE rail )
si può produrre un ritardo con ripercussioni sull'energia trasmessa .
E' un pò come la faccenda del passaggio per lo zero che avviene tra il transistor della semionda positiva ed il transistor della semionda negativa.
Nei Classe H oltre il citato passaggio per lo zero , ne esiste un altro la cui soglia, ovviamente diversa dallo zero, è stabilita per dato progettuale ed interessa il passaggio delle "consegne" entro la medesima semionda tra il tranistor deputato al rail inferiore di tensione ed il tranistor interessato dal rail superiore di tensione .
Per onor di cronaca, esistono ampli in classe H che presentano oltre l'appena citato doppio rail di alimentazione ( che è il minimo sindacale per ottenere un classe H [unitamente alla modulazione dell'alimentazione del rail superiore , altrimenti se il passaggio è brusco si parla di Classe G]) un terzo rail di alimentazione. I classe H a TRE rail di alimentazione ovviamente sono capaci di grandi swing in tensione e di conseguenza di potenza . In ambito hifi non ricordo di averne mai visto uno ( forse un Proton o un Soundcraftsmen , ma potrei errare) , mente in PA tutti i principali marchi del settore si sono cimentati in grossi ampli provvisti di tale accorgimento ( TRE rail )
Ultima modifica di Tiromancino il mercoledì 11 ottobre 2017, 13:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: il punto debole della Classe H
quindi è la teoria che ci consiglia di mettere sotto inchiesta il passaggio delle "consegne" energetiche tra i diversi transistor della medesima semionda.
In teoria , oltre la famigerata distorsione di crossover , ci troviamo , detto in soldoni , di fronte alla non remota possibilità che la nostra beneamata sinusoide si presenti ulteriormente oltraggiata da altre irregolarità ,
le quali intervenendo a livello elevato ( e non nel passaggio per lo zero come avviene nella distorsione dincrocio ) si noterebbero proprio quando il momento è più critico per l'intero impianto hifi ( casse in primis)
( mentre la citata distorsione d'incrocio si nota molto di più ai bassissimi livelli d'uscita ).
In teoria , oltre la famigerata distorsione di crossover , ci troviamo , detto in soldoni , di fronte alla non remota possibilità che la nostra beneamata sinusoide si presenti ulteriormente oltraggiata da altre irregolarità ,
le quali intervenendo a livello elevato ( e non nel passaggio per lo zero come avviene nella distorsione dincrocio ) si noterebbero proprio quando il momento è più critico per l'intero impianto hifi ( casse in primis)
( mentre la citata distorsione d'incrocio si nota molto di più ai bassissimi livelli d'uscita ).
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Re: il punto debole della Classe H
Ma mentre la distorsione di crossover si elimina con una adeguata polarizzazione dei transistor del primo rail ,
i successivi passaggi dipendono dalla circuitazione di funzionamento del transistor del rail superiore
non essendo prevista alcuna polarizzazione ma la obbligatoria presenza di un diodo "di separazione" tra i due stadi
di alimentazione ( o rail che dir si voglia )
i successivi passaggi dipendono dalla circuitazione di funzionamento del transistor del rail superiore
non essendo prevista alcuna polarizzazione ma la obbligatoria presenza di un diodo "di separazione" tra i due stadi
di alimentazione ( o rail che dir si voglia )
Re: il punto debole della Classe H
I NAD analogici attuali sono tutti in classe H,anche gli ultimi modelli di punta Arcam sono in classe H.
Sono progettati "cum granu salis" per tener conto delle variazioni di tensione di alimentazione, ad esempio i circuiti sono simmetrici rispetto alla massa.
Anche i finali Proton degli anni '90 erano classe H.
Ciao
Sono progettati "cum granu salis" per tener conto delle variazioni di tensione di alimentazione, ad esempio i circuiti sono simmetrici rispetto alla massa.
Anche i finali Proton degli anni '90 erano classe H.
Ciao
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !
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Re: il punto debole della Classe H
si parlava citando le eccezioni dei TRE rail di tensione ,
ovvio che il più semplice Classe H a due rail esiste da molto tempo in campo hifi.
Yamaha M80 un esempio su tutti
ovvio che il più semplice Classe H a due rail esiste da molto tempo in campo hifi.
Yamaha M80 un esempio su tutti
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Re: il punto debole della Classe H
Il punto cruciale dei classe H è proprio il diodo isolatore tra i rail .
Ad esso sono richieste delle doti di silenziosità ( soft recovey) e di velocità ( fast recovery)
che un tempo non erano ancora disponbili nella produzione dei diodi
Ad esso sono richieste delle doti di silenziosità ( soft recovey) e di velocità ( fast recovery)
che un tempo non erano ancora disponbili nella produzione dei diodi
Re: il punto debole della Classe H
Tecnologia vecchia il diodo.
Con un alimentatore switching regoli la tensione del rail come ti pare.
E' quello che fanno nei classe D.
Ciao
Con un alimentatore switching regoli la tensione del rail come ti pare.
E' quello che fanno nei classe D.
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