melomane ha scritto: ↑giovedì 12 luglio 2018, 11:20
leonida ha scritto: ↑giovedì 12 luglio 2018, 9:56
E' infatti possibile determinare una modalità d'ascolto, la quale, grazie all'utilizzo di
una protezione schermante applicata sul soggetto, rendendolo in tal modo immune al fenomeno, permetterà di poter valutare l'abissale differenza fra ciò che in realtà il sistema stia traducendo e quanto sia limitata e distorta sia realmente l'elaborazione acustica.
signor Leonida
potrebbe ottenere un brevetto?
Da brevettare sarebbe un dispositivo che permetta di rivelare la reale qualità sonora tradotta da un'orchestra o da un sistema di riproduzione, interagendo con l'ascoltatore.
In questo caso sarebbe del tutto impossibile decifrare in che modo uno o più particolari elementi presenti nell'ambiente d'ascolto possano fisicamente interagire con il sistema percettivo dell'ascoltatore riconducendolo alla piena potenzialità di elaborazione delle informazioni acustiche, per cui si renderebbe superflua la necessità di una protezione tramite brevetto.
Se invece alludi alla citazione della protezione schermante, non c'è nulla da brevettare, si tratta di un semplicissimo esperimento che rappresenta il modo per poter confermare l'esistenza del fenomeno, e non la soluzione del problema.
In realtà però lo è, qualora si accettasse il fastidio del dover ascoltare indossando qualcosa di notevolmente intrusivo ed a breve termine affaticante.
Questa forma di protezione schermante permette, per la prima volta, di poter valutare l'obiettivo acustico da raggiungere, e contemporaneamente di prendere consapevolezza di quali variazioi percettive siano in realtà causate da fenomeni elettroacustici e quali invece, svanendo, si rivelino determinate da tutt'altra fenomenologia.
Ad esempio, prendendo un caso estremo, due diffusori differenti di qualsiasi marca e modello con risposta misurata estremamente simile, risulteranno comunque caratterizzati da sostanziali differenze all'ascolto, a volte al punto da chiedersi se si tratti realmente di diffusori hi-fi, visto che per potersi fregiare del termine, dovrebbero teoricamente tradurre il segnale in ingresso in modo estremamente simile.
Diventa possibile dimostrare che quei diffusori stiano in realtà riproducendo il messaggio sonoro in modo estremamente simile, in quanto, ascoltando in una determinata condizione, le sostanziali differenza percepite, attribuite ipoteticamente a questa o quella variazione fisica , svaniranno lasciando in atto le sole reali differenze fisiche che si dimostreranno di entità estremamente limitata quali avrebbero dovuto in teoria essere.
Assunto che sia vera la teoria e la sperimentazione, ciò che realmente necessita è qualcosa che permetta di avvicinarsi se non proprio a replicare esattamente la reale qualità d'ascolto in precedenza valutata e costantemente controllabile in qualsiasi momento.
Qualcosa che quindi non dovrà agire su segnale elettrico o acustica ambientale, ma che dovrà invece interagire con l'ascoltatore.
Qualcosa che equivalga agli occhiali per il senso della vista, dove nessuno crede che sia la realtà visiva ad essere distorta e sfocata, ma dove tutti sanno benissimo che ogni problema visivo è sempre causato da una limitazione fisiologica del soggetto.
Mentre però, per il senso della vista, la quasi totalità del genere umano ha sperimentato in precedenza la piena disponibilità della potenzialità visiva, perdendola poi in seguito e rendendosi quindi conto dell'esistenza di una problematica fisiologica, per il senso dell'udito la piena potenzialità si è persa del tutto a causa di un fenomeno avvenuto alla fine dell'800 ed agli inizi del 900, e da allora la situazione, specie negli ultimi anni, semmai è ancora ulteriormente peggiorata.
La validità di ciascuna tecnica o di ciascun dispositivo dispositivo la cui funzione si presuma sia tendente al recupero della potenziale qualità della capacità uditiva potrà essere, in qualsiasi momento e situazione, facilmente controllata, senza alcun adito ad interpretazioni di fantasia: basterà un confronto fra risultato ottenuto e risultato da raggiungere verificato tramite protezione bloccante l'interferenza.
L'esistenza o meno di tutte le differenze che non prevedano variazioni di entità sostanziale nonché facilmente misurabile del livello di ogni singola frequenza o porzione dello spettro, verrà rivelata con estrema facilità ed anche in presenza di forti variazioni misurate non è detto che si rivelino facilmente percepibili come comunemente si creda.
Le apparecchiature elettroniche caratterizzate da risposta perfettamente flat, a esempio, si riveleranno estremamente simili l'una all'altra per non dire indistinguibili.
I famigerati cavi, un caso eclatante di variazioni percepite senza alcuna sostanziale differenza fisica misurabile, si rivelano perfetti a qualsiasi livello, le indecifrabili differenze spariscono e si manifesta evidente come la conduzione del segnale elettrico, della corrente e delle informazioni digitali, non sia mai stata la reale causa di quanto abitualmente percepito.
Mi fermo qui, volutamente non approfondisco e non chiarisco ulteriormente non essendo questa la sede adatta.