Da molto tempo non partecipo direttamente alle discussioni che sono avvitate su argomentazioni al di fuori del mio attuale interesse: ascoltare buona musica senza rovelli…. Oggi piove, ed essendo un poco annoiato e con disponibilità di tempo intervengo ad tediarvi riferendo della mia esperienza diretta. Premetto e ricordo che:
-Sono senior ed il mio udito non è quello di un trentenne, ma alcune prove con commutazione “cieca” li ho sottoposte ai miei nipoti con esisti confortanti ed in linea con quanto scritto.
-Dispongo di una discreta attrezzatura tecnica, che mi permette di commutare istantaneamente tra tre sistemi diffusori ad alta efficienza con sensibilità tra i 97 e 100dB/W con le vie superiori a tromba e driver isodinamici, al titanio e berillio (TAD). La mia zona di ascolto è di circa 250 mc, alla distanza di circa 6 metri.
-Ascolto solo musica classica e Jazz, ed ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo i + grandi direttori ed esecutori (pianisti e violinisti). Da un certo punto in poi ho capito che dal punto di vista della fruizione media della musica il mio sistema era migliore di un posto medio all’auditorium (certo con pro e contro).
Qui sono in disaccordo con FC, per cui che il contrabasso di un’orchestra possa essere nitidamente ascoltato in un auditorium da un migliaio di posti…si ascolta meglio a casa se la registrazione è accurata e non troppo mixata…
Ciò premesso, ricordo che il progresso tecnologico in genere porta a miglioramenti della qualità finale , e naturalmente nessuno di noi (eccetto Doc Elektro) vede la TV con il tubo catodico
. Ma l’industria insegue un miglioramento drogato dal mercato, abbastanza insensibile ad ogni considerazione etica. Rimanendo nel campo dei televisori, è certo che un 4K Oled è migliore di un Full HD, ma se non si rincorre un formato da 100 pollici le differenze non sono così eclatanti da giustificare un prezzo d’affezione. La tecnica digitale ha raggiunto nel campo della riproduzione audio una precisione limite asintotica, per cui ogni miglioramento produce sensazioni trascurabili…parlo con riferimento alla conversione AD e DA pura e semplice, nel campo della registrazione e dei diffusori è un altro discorso, mi astengo. Dalla introduzione del CD (16/44) ma in pratica 16/48 per il professionale si è passati al 24/96 fino al 32/384. Come precisato da qualcuno, questo miglioramento è utile soli in fase di mixaggio ed editing o per il controllo di volume digitale ( è in questa fase che in passato si sono prodotte registrazioni scadenti). In realtà l’industria discografica (in crisi come quella dei giornali quotidiani), per rivitalizzarsi ha inventato il riediting di vecchi incisioni prima in SACD, poi con lo streaming in HI RES. Credo che la nuova frontiera per la classica sia la strada dei Berliner o della London Sy (LSO) di vendere lo streaming in diretta dei concerti…e di produrre in proprio i CD/DVD/DDV e BDA. Quindi tutte le fisime per i DAC da una certa soglia in poi ( diciamo 700/800 euri) sono tali. Comunque ciascuno può divertirsi ad acquistare DAC da 20000 euri, ed illudersi di avere vantaggi reali. (Come per i cavi). Garantisco che il Beheringer da 200 Euri, è per quanto riguarda il suono pari all’OPPO da 1700. Oltre non vado.
La mia esperienza diretta mi permette di dire che “ho la sensazione” di un certo miglioramento nel passaggio dai CD al 24/48. In questo sono fortemente influenzato dalla conoscenza che un segnale sin. a -90 dB con lo standard CD è nel migliore dei casi una scalinata a 7 gradini mentre a 24/48 è una sinusoide perfetta. Qui inserisco un inciso sulla osservazione del molto stimato Prandini: è illusorio pensare che un LP abbia una dinamica maggiore di un CD: infatti per un sistema molto, molto ben settato si parte da un rapporto S/N nel migliore dei casi di -75 dB.
Ovviamente da circa 15 anni ascolto solo da HD, e da oltre 3 anni da SSD. E quindi, per confermare quanto scritto sopra da FC: i lettori di CD sono anticaglie superate...e dannose, origine di suono scadente! Da oltre un anno, dopo un prezioso e circostanziato consiglio “privato” di un valente partecipante a questo forum, ed attente e ripetute prove con comparazione istantanea, ho convertito i miei 800 CD da WAV a FLAC. Nel frattempo ho sviscerato in proprio la differenza dei vari formati acquistando dalla LSO incisioni con formato CD/SACD e BDA. (Attenzione per quanto detto sopra, ci sono vecchie incisioni rimasterizzate: solo le incisioni di Gergev, Gardiner e Rattle sono recenti ed utili per il confronto). Bene, dalla comparazione ripetuta di formati 16/44 e 24/48, 24/96 e 24/192 non è emersa differenza reale ed apprezzabile. Conclusione: acquisterò incisioni HI RES solo per motivi artistici ed a costo ragionevole…
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