La monnezza (audio) ci sommergerà...???

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doc elektro
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da doc elektro » martedì 5 febbraio 2019, 7:18

L'importante è che non si arrivi a una sorta di caccia alle streghe con "fucilazione in pubblico" dello stereorama portato via da casa del vecchietto senza dirgli niente (e nemmeno dargli niente) in nome di qualche organizzazione fantasma . E che lo porta alla fine a lasciarlo al silenzio perchè non poteva permettersi altro.

Vedo già troppi bimbomin[NON SI DICE] che bruciano altoparlanti,fanno funzionare amplificatori in corto per bruciarli o gli danno tensioni sbagliate a certi apparecchi per piacere alla telecamera. O al loro capo...
A me era arrivato un ampli "dissequetrato" da un rave che avevano messo in corto,ponticellato fusibile e collegato alla 380. Non c'era più un componente buono. E era probabilmente stata qualche "divisa" francese. Il toroidale sembrava di carbone...

Perchè non a caso 15 anni fa hanno proibito le città ai "vecchi catorci" (definizione che merita una manganelata sui denti a chi la ha scritta) e adesso non si cada nello stesso errore...

Perchè il primo che viene a rompermi i maroni perchè ascolto con roba non wireless non bluetoot,non ecologica... diventa zerotoot!
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

Giu-no
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da Giu-no » martedì 5 febbraio 2019, 9:32

Il problema di fondo è la stupidità e l’ignoranza poi può andare bene tutto.
Fabrizio, magari puoi are cross posting dalla conversazione su FB, come ai vecchi tempi del grundighismo?

leonida
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da leonida » martedì 5 febbraio 2019, 9:40

F.Calabrese ha scritto:
lunedì 4 febbraio 2019, 16:13
Sto seguendo, quando posso, una interessante discussione su FB a proposito appunto della "monnezza audio".

Sta emergendo che, a differenza della Fotografia (in cui la fotocamera è un mezzo e la fotografia il fine), nel nostro campo Audio HiFi si è fatto dell'impianto uno status symbol e null'altro. E ci sono appassionati che eleggono a status symbol dei vecchi catafalchi incartapecoriti... In questi frangenti è normale che questi appassionati si infurino se qualcuno mette in dubbio le loro scelte ! (magari depreziandole pure...)



Saluti
F.C.
C'è una differenza fondamentale fra fotocamere ed apparecchiature audio, le prime, storicamente, sono tecnicamente finalizzate alla replica più accurata e fedele possibile delle realtà, e di fatto riescono tutte nell'intento, ossia tradurre immagini accurate la cui tendenza procede, all'incrementare della tecnologia utilizzata, verso l'uguaglianza del risultato.
Tecnologicamente le apparecchiature audio sembrerebbero altrettanto evolute qualora venissero considerate esclusivamente le prestazioni strumentali e lo sarebbero fondamentalmente già da decenni, già a partire dal rispetto delle normative DIN.
Ciò che non è stato mai spiegato o lo è stato in modo naif e superficiale, è il perché, a differenza delle fotocamere, ciascuna apparecchiatura audio debba necessariamente tradurre l'informazione c ciascuna in modo sostanzialmente differente dall'altra al punto da diventare la raison d'ètre della materia audio, e nel caso dei trasduttori acustici,talmente differente da non poter dedurre cosa in realtà sia contenuto nel supporto da riprodurre o cosa realmente sia stato veicolato dal segnale elettrico.
Va da se che questo andrebbe considerato come un fondamentale limite tecnologico e tale avrebbe dovuto e dovrebbe apparire ad un osservatore libero e non condizionato da decenni di informazione volta a promuovere il concetto di "tipo di suono" e di "interpretazione del contenuto del segnale" come fosse un pregio o una caratteristica inevitabile da parte del trasduttore, e per conseguenza, la promozione del concetto di una necessaria ed inevitabile soggettività nel recepirlo.
Un qualsiasi utilizzatore di apparecchiature audio, orgoglioso nel rivendicare la sua soggettività di scelta, orgoglioso del suo personalissimo risultato ottenuto per conseguenza del suo personalissimo gusto, strenuo difensore della teoria "ciascuno di noi ha il suo orecchio e sente diversamente", riterrebbe privo di senso se non ridicolo un tal modo di procedere, qualora un venditore di di televisori tentasse di convincerlo che una distorsione delle proporzioni delle immagini, o una fondamentale 'alterazione dei colori siano in realtà riconducibili ad una normale ed inevitabile interpretazione del terminale video, che il segnale video veicolato sia in realtà inconoscibile, e che quindi un televisore debba essere acquistato in base ad una soggettiva valutazione della sua distorsione dell'immagine, perché "come si sa" ognuno di noi ha il suo occhio ed il suo gusto ed interpreta diversamente la realtà.
In estrema sintesi, sarebbe corretto,oggi definire HIFI i traduttori video e di immagini, caratterizzati da un grado di accuratezza e perfezione talmente elevato da aver praticamente cancellato il concetto di soggettività della scelta, non lo sarebbe invece per nulla per le pretenziose apparecchiature audio di qualsiasi genere che impropriamente ed abusivamente si fregiano dell'appellativo HIFi quando in realtà non lo sono.
Va da se che andrebbe altrettanto ridimensionato il concetto di esperto di hi-fi, nel momento in cui quest'ultimo risultasse incapace di saper produrre, senza alcuna manipolazione del segnale, grazie ad un elevata capacità di controllo delle variabili in gioco, lo stesso fondamentale risultato in ogni caso e condizione,
Diversamente, come per il photoshop per le immagini, dovrebbe, al massimo, essere qualificato come esperto di "audioshop"

F.Calabrese
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da F.Calabrese » martedì 5 febbraio 2019, 16:51

leonida ha scritto:
martedì 5 febbraio 2019, 9:40
C'è una differenza fondamentale fra fotocamere ed apparecchiature audio, le prime, storicamente, sono tecnicamente finalizzate alla replica più accurata e fedele possibile delle realtà, e di fatto riescono tutte nell'intento, ossia tradurre immagini accurate la cui tendenza procede, all'incrementare della tecnologia utilizzata, verso l'uguaglianza del risultato...
Mi permetto di dissentire...

La fotografia nasce in bianco e nero e resta bidimensionale a tutt'oggi, per cui ha ben poco a vedere con la realtà.

La stereofonia, invece, nasce già "tridimensionale" ai suoi albori, nel 1933... ed i suoi limiti sono da sempre quelli legati ai costi.

Tanto per capirci: immaginate di riprendere (come nell'esperimento di Tanglewood, di Olson) un'orchestra con venti microfoni a nastro o a condensatori, amplificandoli con venti finali con le 300B in PP e mandandoli a venti diffusori di elevata efficienza e bassa distorsione. Il risultato sarebbe difficilmente distinguibile rispetto a quello dell'orchestra dal vivo, ma avremmo impiegato solo e soltanto tecnologie degli anni '30...!

Di converso, con gli obbiettivi e le pellicole degli anni '30 si otteneva qualcosa di buono solo "sparando" lastre 20 x 25 cm...!

Segue
F.C.

P.S.: Grazie Leonida per gli interessantissimi spunti.

P.P.S.: Ho messo le virgolette a "tridimensionale" perché con la tecnica di Blumlein la profondità è ottenuta con un artificio: quello di registrare in controfase le riflessioni dal fondo della sala.

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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da F.Calabrese » martedì 5 febbraio 2019, 16:57

leonida ha scritto:
martedì 5 febbraio 2019, 9:40
...
Tecnologicamente le apparecchiature audio sembrerebbero altrettanto evolute qualora venissero considerate esclusivamente le prestazioni strumentali e lo sarebbero fondamentalmente già da decenni, già a partire dal rispetto delle normative DIN.
Ciò che non è stato mai spiegato o lo è stato in modo naif e superficiale, è il perché, a differenza delle fotocamere, ciascuna apparecchiatura audio debba necessariamente tradurre l'informazione ciascuna in modo sostanzialmente differente dall'altra al punto da diventare la raison d'ètre della materia audio, e nel caso dei trasduttori acustici,talmente differente da non poter dedurre cosa in realtà sia contenuto nel supporto da riprodurre o cosa realmente sia stato veicolato dal segnale elettrico...
Bello spunto...!

Beh... diciamoci la verità... le famose Norme DIN sono una presa per i fondelli a dir poco leggendaria...

Se fossero cosa seria, allora novantanove centesimi dei diffusori dovrebbero essere bocciati per l'eccessiva distorsione in gamma bassa.

Ne volete una prova ? Osservate quanti diffusori provati da Audioreview hanno una tenuta in potenza superiore a 3-10 Watt sotto 60 Hz. Si contano su una mano e quasi tutti sono così poco efficienti che quei pochi watt servono comunque a ben poco...!

Quindi smettiamola di parlare delle Norme DIN: piuttosto parliamo delle raccomandazioni EBU, che non sono superate da NESSUN diffusore Hifi... a parte rarissimi casi...

Segue
F.C.

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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da F.Calabrese » martedì 5 febbraio 2019, 17:04

leonida ha scritto:
martedì 5 febbraio 2019, 9:40
...
Un qualsiasi utilizzatore di apparecchiature audio, orgoglioso nel rivendicare la sua soggettività di scelta, orgoglioso del suo personalissimo risultato ottenuto per conseguenza del suo personalissimo gusto, strenuo difensore della teoria "ciascuno di noi ha il suo orecchio e sente diversamente", riterrebbe privo di senso se non ridicolo un tal modo di procedere, qualora un venditore di di televisori tentasse di convincerlo che una distorsione delle proporzioni delle immagini, o una fondamentale 'alterazione dei colori siano in realtà riconducibili ad una normale ed inevitabile interpretazione del terminale video, che il segnale video veicolato sia in realtà inconoscibile, e che quindi un televisore debba essere acquistato in base ad una soggettiva valutazione della sua distorsione dell'immagine, perché "come si sa" ognuno di noi ha il suo occhio ed il suo gusto ed interpreta diversamente la realtà...
In due parole: la soggettività tanto invocata in campo audio non è altro che l'espressione di un sottostante "vorrei ma non posso", in base al quale l'appassionato TENTA di giustificare una sua scelta fondamentalmente economica con il falso presupposto che una carenza sul parametro XY sia accettabile, magari per ottenere in cambio una migliore prestazione su un altro parametro WZ...

Nel campo dei televisori non esiste contropartita tra la distorsione delle immagini e la loro resa, tanto più che è perfettamente possibile progettare e realizzare televisori che siano assolutamente privi di questo difetto. Anche su tutti gli altri parametri -a parte l'ampiezza dello schermo- è ben difficile trovare televisori che eccellano in un parametro (p.es. la resa cromatica) a svantaggio di un altro, che non sia il costo.

Sto dicendo che i compromessi progettuali nel campo dell'Audio domestico sono così gravi ed incisivi da rendere praticamente inevitabile che l'acquirente si "inventi" una qualche scusa per sottacerli o perdonarli...

Saluti
F.C.

leonida
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da leonida » mercoledì 6 febbraio 2019, 8:53


In due parole: la soggettività tanto invocata in campo audio non è altro che l'espressione di un sottostante "vorrei ma non posso", in base al quale l'appassionato TENTA di giustificare una sua scelta fondamentalmente economica con il falso presupposto che una carenza sul parametro XY sia accettabile, magari per ottenere in cambio una migliore prestazione su un altro parametro WZ...

Sto dicendo che i compromessi progettuali nel campo dell'Audio domestico sono così gravi ed incisivi da rendere praticamente inevitabile che l'acquirente si "inventi" una qualche scusa per sottacerli o perdonarli...

Saluti
F.C.
esattamente,
resta da vedere il perché dopo cinquant'anni questi presunti compromessi progettuali appaiano ancora così vistosi all'ascolto nonostante ogni possibile tecnologia sia stata abbondantemente applicata.
Nulla, inoltre lascia pensare che non continuerà così all'infinito, confermando, come da sempre viene sottolineato dagli stessi utenti che il procedimento per l'ottenimento di una riproduzione musicale di altissima qualità altro non sia che un divertente e piacevole gioco, non si sa quanto piacevole e divertente, ma così dicono.
Cosa dovrebbe pensare un normale utilizzatore, le cui giustificate aspettative siano state ripetutamente deluse, dei mitologici personaggi che livello internazionale hanno fatto la storia di questo settore?
Cosa hanno prodotto questi presunti giganti a parte un infinito bla bla bla di scienza teorica, magari interessante da leggere, magari condivisibile , ma del tutto avulsa dalla pratica?
E' un dato di fatto che la pedissequa applicazione della loro teorie produca con assoluta certezza assoluta risultati casuali al primo tentativo, comunque risibili in relazione all'investimento nonché, come realtà insegna, necessari all'infinito di ulteriori affinamenti, modifiche e varie "ottimizzazioni" su base empirica che prima o poi sfoceranno nella necessità di un ricorso all'equalizzazione, ultima spiaggia dei disperati utilizzatori.
Cosa rappresenta l'equalizzazione se non l'acquisizione del fallimento di ogni teoria volta a convincere l'utilizzatore che essa abbia una qualsivoglia relazione con un preciso e conseguentemente positivo risultato?

leonida
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da leonida » mercoledì 6 febbraio 2019, 9:19

F.Calabrese ha scritto:
martedì 5 febbraio 2019, 16:57
leonida ha scritto:
martedì 5 febbraio 2019, 9:40
...
Tecnologicamente le apparecchiature audio sembrerebbero altrettanto evolute qualora venissero considerate esclusivamente le prestazioni strumentali e lo sarebbero fondamentalmente già da decenni, già a partire dal rispetto delle normative DIN.
Ciò che non è stato mai spiegato o lo è stato in modo naif e superficiale, è il perché, a differenza delle fotocamere, ciascuna apparecchiatura audio debba necessariamente tradurre l'informazione ciascuna in modo sostanzialmente differente dall'altra al punto da diventare la raison d'ètre della materia audio, e nel caso dei trasduttori acustici,talmente differente da non poter dedurre cosa in realtà sia contenuto nel supporto da riprodurre o cosa realmente sia stato veicolato dal segnale elettrico...
Bello spunto...!

Beh... diciamoci la verità... le famose Norme DIN sono una presa per i fondelli a dir poco leggendaria...

Se fossero cosa seria, allora novantanove centesimi dei diffusori dovrebbero essere bocciati per l'eccessiva distorsione in gamma bassa.

Ne volete una prova ? Osservate quanti diffusori provati da Audioreview hanno una tenuta in potenza superiore a 3-10 Watt sotto 60 Hz. Si contano su una mano e quasi tutti sono così poco efficienti che quei pochi watt servono comunque a ben poco...!

Quindi smettiamola di parlare delle Norme DIN: piuttosto parliamo delle raccomandazioni EBU, che non sono superate da NESSUN diffusore Hifi... a parte rarissimi casi...

Segue
F.C.
Teoria demagogica che necessiterebbe di verifica a conferma.
Ben altre e ben celate, visto che quelle conosciute non portano da nessuna parte, le problematiche interferenti sulla sostanziale qualità di una riproduzione musicale.
Le norme Din risulterebbero sovrabbondanti se le reali problematiche fisiologicamente interferenti ed impedienti la soddisfazione dell'ascoltatore fossero minimamente risolte. Di che parliamo d'altronde, se non della soddisfazione uditiva di un fruitore di musica?
Il diritto canonico distingue due tipologie di impedimento:
1. impedimenti dirimenti in presenza dei quali il matrimonio è invalido ( libertà di stato, assenza di vincoli di parentela, affinità, adozione affiliazione, ipotesi di delitto prevista dall'articolo 88 ).
2. impedimenti impedienti in presenza dei quali il matrimonio è comunque valido ma viene irrogata una sanzione agli sposi (ad es. violazione del divieto temporaneo nuove nozze, omissione di pubblicazione).

in materia audio, vige la convinzione che gli impedimenti all'ottenimento di una riproduzione musicale siano del tipo impediente, ossia che basti pagare una penale su questo o quel parametro e comunque un risultato si ottenga e debba essere considerato comunque di alto o altissimo livello.
In realtà, l'essenza stessa della musica presume che ogni impedimento alla sua realizzazione sia del tipo dirimente, ossia, che una mancanza, anche in un solo parametro ritenuto magari secondario, ne di fatto ne distrugge sostanzialmente l'essenza.

Se quello che scrivo non coincide con quello che pensi, non corrisponde con le tue certezze strumentali ed empiriche, se ti convince parzialmente o non ti convince del tutto, resta pure abbarbicato alle tue idee e convinzioni che d'altronde trovano conferma nei testi che ti hanno formato tecnicamente.
L'equalizzatore è sempre li, a dimostrare che la teoria non coincide e mai coinciso con la pratica e, ferme restando le attuali certezze tecnologiche, mai coinciderà.
Segnatela questa.

Giu-no
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da Giu-no » mercoledì 6 febbraio 2019, 9:22

Io la faccio più semplice: se compro una macchina fotografica, magari automatica schiaccio il pulsante ed ottengo una bella foto, compro una tv la accendo e vedo bene. Se compro uno stereo e lo accendo entrano in gioco le leggi dell’acustica e l’ambiente interagisce. Poiché quasi nessuno governa questi fenomeni o si accetta la situazione magari spostando l’attenzione sull’estetica degli apparecchi oppure si comincia a spendere a caso in improbabili upgrade. Io non crocifiggerei chi entra in questo cul de sac perchè la materia è difficile e nessuno aiuta veramente a capire, vedi riviste e negozianti.

F.Calabrese
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Re: La monnezza (audio) ci sommergerà...???

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 6 febbraio 2019, 14:11

Giu-no ha scritto:
mercoledì 6 febbraio 2019, 9:22
Io la faccio più semplice: se compro una macchina fotografica, magari automatica schiaccio il pulsante ed ottengo una bella foto, compro una tv la accendo e vedo bene. Se compro uno stereo e lo accendo entrano in gioco le leggi dell’acustica e l’ambiente interagisce. Poiché quasi nessuno governa questi fenomeni o si accetta la situazione magari spostando l’attenzione sull’estetica degli apparecchi oppure si comincia a spendere a caso in improbabili upgrade. Io non crocifiggerei chi entra in questo cul de sac perchè la materia è difficile e nessuno aiuta veramente a capire, vedi riviste e negozianti.
Il problema è che chi acquista si sente all'altezza di risolvere lui stesso problemi che anche serissimi professionisti hanno difficoltà ad affrontare.

Quindi si condanna da solo all'insuccesso... (esattamente come l'appassionato che acquistasse una fotocamera ma poi volesse realizzare da solo gli obbiettivi comperando delle lenti dal negozio sotto casa...).

Le soluzioni esistono e sono state ascoltate, misurate e persino acquistate. Ma questa è una verità scomodissima, per chi commercia patacche...

Saluti
F.C.

P.s.: Risponderò a Leonida più tardi... ma risponderò !

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