Parliamone...!

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Moderatore: F.Calabrese

F.Calabrese
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Re: Parliamone...!

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 25 febbraio 2019, 19:32

Rientro ora e qualcosa mi dice che questo diventerà uno dei thread più interessanti mai aperti su questo Forum.

Grazie Bluenote per gli spunti: in particolare per il link alle misure di stereophile (che devo studiare, prima di commentarle).

Seguiteci !

A più tardi
Saluti
F.C.

Mauro1
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Re: Parliamone...!

Messaggio da Mauro1 » martedì 26 febbraio 2019, 0:00

da Bluenote :Tieni conto pero' che il 99% degli impianti di noi audiofili non ha la complessita' progettuale e le soluzioni tecniche di uno dei tuoi, per cui in qualche modo bisogna pur cercare di risolvere alla meglio i problemi che affliggono la quasi totalita' degli ambienti.
NO ! Il 90% degli audiofili sono afflitti da casse che si interfacciano male con l' ambiente. Quelli che se ne sono accorti non possono risolvere il problema cambiando casse, perchè il mercato è afflitto da casse che ugualmente si interfacciano male con l' ambiente. E' chiaro che l' audiofilo che prende coscienza di questo ( ma quanti se ne accorgono ? ) , si rivolge sempre al mercato e l' unica soluzione rimasta è il DRC , o DIRAC live, dove l' audiofilo, spera di risolvere gli interfacciamenti casse/ ambiente. Ma come già spiegato qui anche questa soluzione è fallimentare. L' audiofilo è afflitto da sè stesso.
Mauro

F.Calabrese
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Re: Parliamone...!

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 febbraio 2019, 0:21

Mauro1 ha scritto:
martedì 26 febbraio 2019, 0:00
da Bluenote :Tieni conto pero' che il 99% degli impianti di noi audiofili non ha la complessita' progettuale e le soluzioni tecniche di uno dei tuoi, per cui in qualche modo bisogna pur cercare di risolvere alla meglio i problemi che affliggono la quasi totalita' degli ambienti.
NO ! Il 90% degli audiofili sono afflitti da casse che si interfacciano male con l' ambiente. Quelli che se ne sono accorti non possono risolvere il problema cambiando casse, perchè il mercato è afflitto da casse che ugualmente si interfacciano male con l' ambiente. E' chiaro che l' audiofilo che prende coscienza di questo ( ma quanti se ne accorgono ? ) , si rivolge sempre al mercato e l' unica soluzione rimasta è il DRC , o DIRAC live, dove l' audiofilo, spera di risolvere gli interfacciamenti casse/ ambiente. Ma come già spiegato qui anche questa soluzione è fallimentare. L' audiofilo è afflitto da sè stesso.
Bellissima davvero questa risposta, che quoto e sottoscrivo...!

I problemi del DRC sono molteplici, ma sono ben nascosti all'attenzione dei potenziali utilizzatori.

Per esempio: avete mai provato ad equalizzare e poi a spostare il microfono di misura di mezzo metro...? Cambia moltissimo !

Quando invece si opera con cognizione di causa -per esempio utilizzando al meglio un crossover elettronico digitale con delay- si ottiene sempre un'area di ascolto ottimale assai più vasta e comunque una sensazione di maggiore naturalezza all'ascolto. Ma questo i sostenitori del DRC non possono assolutamente saperlo, perché per loro la soluzione VERA è negata dal loro stesso approccio e da una certa loro passata aggressività. Nel loro caso vale meglio di ogni altro la frase: "L'audiofilo è afflitto da sé stesso.".

Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: Parliamone...!

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 febbraio 2019, 0:43

Bluenote ha scritto:
lunedì 25 febbraio 2019, 1:29
... sto cercando di capire come far lavorare al meglio il finale che si occupera' di amplificare i miei nuovi diffusori che sono in arrivo: Sound Lab Majestic 545, visto che ho anche due subwoofer della Bkelec. Tutto qui.
Ieri ti ho risposto che la tua è impresa non da poco: ora spiegherò il perché.

Gli elettrostatici e gli isodinamici condividono un ENORME problema di interfacciamento con l'ambiente, che ne rende artificiosa la resa all'ascolto.

Provo a spiegare il perché, sapendo bene che non sarà facile.

Partiamo introducendo il concetto di Zone di Fresnel: guardate qui sotto.

Immagine


Data una distanza di ascolto "x", ci sarà una parte del diaframma (isodinamico o elettrostatico è lo stesso) la cui emissione raggiungerà l'ascoltatore tutta in fase. Questo accade solo in asse ed a frequenze le cui lunghezze d'onda siano maggiori di un valore che si determina individuando la differenza di percorso tra il punto più vicino ed il punto più lontano dall'ascoltatore dell'area considerata.

Quando si sale di frequenza quest'area di emissione in fase si restringe moltissimo.

Ma cosa avviene delle emissioni delle Zone di Fresnel circostanti...???

Ebbene... ESSE SI CANCELLANO TRA DI LORO, perché emettono alternativamente in fase ed in controfase quote di energia simili: appunto quel che ci vuole per ottenere la migliore cancellazione reciproca...!

Questo spiega il perché sistemi elettrostatici o isodinamici con superfici di emissione anche di un paio di metri quadri siano meno efficienti di 90 dB/1W/1m e tuttavia abbiano impedenze dell'ordine di 2 (due !) ohm a 20 KHz. Il peggio in assoluto per qualsiasi ampli.

ORA PERO' ATTENZONE...

L'ampiezza della prima Zona di Fresnel DIPENDE DALLA DISTANZA DI ASCOLTO !

Ora ragioniamoci insieme: ipotizziamo che le emissioni delle Zone di Fresnel successive si cancellino perfettamente tra di loro, come appunto accade in pratica. Ne deriva che il diffusore sarà più efficiente quanto più grande sarà la prima Zona di Fresnel, vale a dire quanto più lontano sarà il punto di ascolto...

Ora provate ad indovinare quale sia il vero e grandissimo disastro che accade quando si impiega in un ambiente domestico un diffusore del genere.

Se non lo indovinate, velo spiego nel prossimo post.

Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: Parliamone...!

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 febbraio 2019, 0:44

La soluzione dell'enigma è semplice, ma non intuitiva.

Immaginate di ascoltare a tre metri dai diffusori e di avere una parete alle spalle, a tre metri di distanza da voi, cioé a sei metri dai diffusori.

L'emissione diretta dalla membrana elettrostatica o isodinamica vi arriverà con tre metri di percorso, per cui l'area di emissione utile si restringerà al di sopra di una frequenza (tipicamente in gamma medio-alta). Ma il progettista del diffusore questo lo sa e lo ha misurato, per cui avrà introdotto da qualche parte una compensazione che "tira sù" la risposta e la linearizza... (ma solo a questa distanza !!!)

Nei diffusori seri (p.es. i Soundlab) è prevista una regolazione della risposta alle altissime, che può consentire un'enfasi anche di parecchi deciBel (vedi curve sulla prova di Stereophile).

Ora però pensate a cosa accade della riflessione dalla parete posteriore...!!! Il percorso ora sarà di 3 + 3 + 3 = 9 metri, vale a dire tre volte maggiore... PER CUI LA PRIMA ZONA DI FRESNEL SARA' PIU' GRANDE IN PROPORZIONE !

Abbiamo appena scoperto che alla parete di fondo arrivano molte più altissime frequenze ed il rimbalzo (se si tratta di una parete piana) gode anch'esso di un'enfasi alle altissime...

Il problema è che i normali ambienti domestici europei sono assai riflettenti anche alle altissime frequenze, a parte l'ormai raro caso in cui vi siano tendaggi pesanti alle spalle dell'ascoltatore...

QUINDI AVREMO RIFLESSIONI PIU' RICCHE DI ALTISSIME, FINO AD ESSERE TAGLIENTI...

Il vero guaio degli elettrostatici ed isodinamici è che queste enfasi non sono in alcun modo equalizzabili, perché in quel caso si perderebbero le altissime sull'arrivo diretto dal diffusore, ottenendo una resa troppo morbida dei transienti.

Quindi la scelta è tra la padella e la brace: avere transienti ovattati oppure ascoltare un suono tagliente nei segnali tenuti...

Fateci caso: di questo problema soffrono anche i grandi impianti Line Array da concerto, con i quali è facile distinguere un maggiore fruscio provenire dalle spalle dell'ascoltatore, piuttosto che dai diffusori, se appunto alle spalle vi è una parete riflettente non vicinissima.

Questo è solo il primo dei buoni motivi per mettere nel dimenticatoio i grandi pannelli elettrostatici o isodinamici, preferendo loro sorgenti meno estese, come il classico tweeter di heil o il mitico Decca Kelly (forse il miglior tweeter esistente).

Segue, ma domani.

Saluti
F.C.

Bluenote
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Re: Parliamone...!

Messaggio da Bluenote » martedì 26 febbraio 2019, 1:59

Io ora ascolto con i diffusori a circa tre metri dal punto d'ascolto e alle spalle c'e' subito il muro.
Cosa accadra' ?
C'e' qualche posizionamento consigliabile ?
Ciao
Maurizio

F.Calabrese
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Re: Parliamone...!

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 febbraio 2019, 11:49

Bluenote ha scritto:
martedì 26 febbraio 2019, 1:59
Io ora ascolto con i diffusori a circa tre metri dal punto d'ascolto e alle spalle c'e' subito il muro.
Cosa accadra' ?
C'e' qualche posizionamento consigliabile ?
Paradossalmente, se il percorso aggiuntivo (alle spalle) è minore, il problema dovrebbe essere anche minore.

Il migliore posizionamento dei diffusori a dipolo è quello che si ottiene suddividendo in tre la profondità dell'ambiente e collocando i diffusori al limite del primo terzo e l'ascoltatore al limite del secondo terzo. E' una cosa che ho letto sui Preprint AES ma non ho verificato: però potrebbe funzionare.

Saluti
F.C.

andreazac
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Re: Parliamone...!

Messaggio da andreazac » martedì 26 febbraio 2019, 12:52

Bluenote ha scritto:
martedì 26 febbraio 2019, 1:59
Io ora ascolto con i diffusori a circa tre metri dal punto d'ascolto e alle spalle c'e' subito il muro.
Cosa accadra' ?
C'e' qualche posizionamento consigliabile ?
Io ho la stessa situazione: divano addossato al muro. Se metto un cuscino tra la testa ed il muro, la situazione migliora.
Andrea, alla ricerca della realtà...

andreazac
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Re: Parliamone...!

Messaggio da andreazac » martedì 26 febbraio 2019, 12:54

F.Calabrese ha scritto:
martedì 26 febbraio 2019, 0:44
La soluzione dell'enigma è semplice, ma non intuitiva.

Immaginate ...

Questo è solo il primo dei buoni motivi per mettere nel dimenticatoio i grandi pannelli elettrostatici o isodinamici, preferendo loro sorgenti meno estese, come il classico tweeter di heil o il mitico Decca Kelly (forse il miglior tweeter esistente).

Segue, ma domani.

Saluti
F.C.
effettivamente il great Heil che avevo prima non mi sembra soffrisse di questi problemi (anche se dietro la testa io ho subito il muro). In ogni caso la spazialità era ottima.
Andrea, alla ricerca della realtà...

F.Calabrese
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Re: Parliamone...!

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 febbraio 2019, 15:35

Il fatto che le sorgenti estese -specie sul piano verticale- siano delle reali sciagure quando sono impiegate in ambiti domestici non è una mia idea fissa.

Nel 1986 Stanley Lipshitz e John Vanderkooy (due tra i massimi esperti del pianeta...) affrontarono -al loro livello- la trattazione matematica di queste configurazioni ed arrivarono a conclusioni a dir poco desolanti. In casa... vale a dire a brevi distanze d'ascolto, non è il caso nemmeno di parlarne.

Ecco le loro conclusioni:

Immagine

Saluti
F.C.

P.S.: Queste conclusioni riguardano le sorgenti estese in verticale e sottili orizzontalmente. Quando invece le sorgenti sono estese in entrambe le direzioni... beh... è ancor peggio !!!

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