Toscanaccio ha scritto: ↑lunedì 10 giugno 2019, 17:00
Confermo di avere assistito alla genesi di numerosi amplificatori (ho un amico smanettone) ed è finita sempre come descritto dagli altri .... un po c.r. si, quella giusta che dipende dal contesto e dal diffusore. Ovviamente bisogna sapere bene dove mettere le mani, togliere semplicemente un collegamento non porta automaticamente a risultati superiori e mettere le mani dentro gli amplificatori valvolari E' PERICOLOSO.
Puo essere un avvertimento banale ma sentir dire che togliere la c.r. fa miracoli potrebbe far prudere le manine a qualcuno, meglio ribadire.
Hai senz'alro ragione, prima di tutto se non si è consci di quello che si fà bisogna astenersi dall' aprire un' apparecchiatura a valvole, le tensioni in gioco non scherzano; poi la c.r. la puoi togliere o no solo se hai un finale che sia già soddisfacente per conto suo, parlo di 30Khz a -1dB sull' uscita del trasformatore, e distorsione inferiore all' uno due percento a mezza potenza, e non ultimo che sia stabile anche senza carico cioè non deve autooscillare se gli stacchi l' altoparlane.
Parlo sempre di classe A1 A2 in p.p. per evitare trasformatori con traferro, mentre con dei classe AB ci si trova tra i piedi la distorsione di incrocio più la variazione di guadagno quando intervengono le due finali contemporaneamente e quindi risulta inevitabile applicare dosi discrete di c.r.
In sintesi, mi pare che si possa avere un finale con pochissima c.r. o anche senza, ma andrebbe affinato singolarmente mentre per produrre qualcosa di ripetibile si può usare uno schema semplice con componenti più o meno economici e delegare la costanza dei risultati alla c.r. e alla fine le diverse filosofie portano a risultati che nemmeno io mi aspettavo.
Saluti
Fabio