Rispondo con le parole di Bon, più avanti nello stesso post: <<Dal momento che inzuppare la stanza di assorbente ridurrebbe eccessivamente il tempo di riverberazione, ad un certo punto diventa necessario impiegare superfici diffondenti. Una superficie diffondente scorrela il campo riverberato dal campo diretto ed impedisce l'effetto "filtro a pettine".>>Mario Bon ha scritto:Capire geddes
L'ambiente di ascolto domestico è caratterizzato dalle dimensioni e dalla distribuzione non uniforme delle superfici riflettenti. Questo complica il raggiungimento di un rapporto "gradevole" tra suono diretto e suono riflesso (che è fondamentale).
Pensateci... per ottenere un'elevata e positiva diffusione del campo sonoro occorre collocare in ambiente arredi di forma irregolare e/o coefficiente di assorbimento diverso al variare della frequenza e della collocazione... Il che, tradotto in parole povere, significa: distribuzione non uniforme delle superfici riflettenti...
Falso... Allora il suono di due minidiffusori (p.es. le LS 3/5a) ascoltati da vicino dovrebbe essere aggressivo... ma tutti coloro che li hanno ascoltati sanno che questo NON E' VERO !Se il suono diretto è predominante la riproduzione è "aggressiva"
Suono riflesso predominante in un ambiente domestico...???Se il suono riflesso è predominante la riproduzione è "poco dettagliata" o "poco articolata".
Chiunque abbia fatto due -dico due- misurette e le sappia leggere sa bene che questo può avvenire solo in ambienti grandi e riverberanti, ed ascoltando lontano dai diffusori. Il che rappresenta un'eccezione in termini statistici...
Mario Bon dimostra di non avere la benché minima idea di cosa sia una sorgente direttiva per uso domestico, scrivendo questo...Se l'assorbimento è concentrato alle spalle dell'ascoltatore una sorgente direttiva non va bene.
(non si genera suono riflesso)
Per avere una direttività sufficiente ad evitare le riflessioni dal pavimento, dal soffitto e dalle pareti laterali (anche in gamma medio-bassa, dove c'è più energia...) occorrono infatti sorgenti di dimensioni tali che obbligherebbero ad ascoltare ad una distanza superiore alla lunghezza dell'ambiente...
E l'Effetto Haas...? Se lo è forse dimenticato...??? Grazie ad esso bastano pochi decimetri di distanza...Se l'assorbimento è concentrato alle spalle dei diffusori una sorgente direttiva è più vantaggiosa (ma le riflessione che provengono dalle spalle dell'ascoltatore producono mascheramento quindi la parete di fondo deve essere "lontana").
Questa è una fesseria a dir poco leggendaria... Nei teatri greci le basse frequenze vengono riflesse verso l'alto, per cui viene a mancare il loro contributo in termini di mascheramento. Le alte tornano in parte all'ascoltatore (a meno che il teatro sia strapieno...) con un ritardo minimo... sicuramente inferiore rispetto a quello delle riflessioni prodotte dalle scenografie vicine agli attori.Si tenga presente che nel teatro greco (come nei teatri d'opera settecenteschi) la riflessioni avvengono in prossimità della sorgente mentre l'assorbimento è concentrato alle spalle degli ascoltatori.
Negli ambienti domestici delle normali dimensioni il Tempo di Riverbero è sempre relativamente basso, perché le riflessioni incontrano più volte le pareti, a parità di tempo di propagazione (rispetto a quello che accade in ambienti grandi). Sono le singole riflessioni a creare problemi, specie in gamma bassa e medio-bassa... Ma in questi casi il 99,99 per cento dei diffusori si comporta esattamente nello stesso modo...In sostanza o si modifica l'ambiente (ridistribuendo le superfici assorbenti) o si sceglie il tipo di diffusore più adatto alla situazione.
Dal momento che inzuppare la stanza di assorbente ridurrebbe eccessivamente il tempo di riverberazione, ad un certo punto diventa necessario impiegare superfici diffondenti. Una superficie diffondente scorrela il campo riverberato dal campo diretto ed impedisce l'effetto "filtro a pettine".
In effetti quello che si dovrebbe evitare è proprio la correlazione tra suono diretto e suono riflesso che si può ottenere sia con sorgenti direttive che con sorgenti non direttive.
Dunque suggerire di "scegliere il tipo di diffusore più adatto alla situazione" suona come la solita presa per i fondelli.
La cosiddetta "Soluzione di Giussani" prevedeva l'impiego di sorgenti assai più direttive di quelle impiegate sia da Giussani che dalla JBL (per le Everest 44000): dunque si trattava -come al solito- di un semplice espediente pubblicitario, privo di qualsiasi efficacia. Ne abbiamo già discusso quando lui era in vita, per cui rimando al thread specifico.L'allargamento della zona isotipica (o sweet spot) è stato affrontato in modo diverso da Giussali e da Righini. La soluzione di Giussani è teoricamente consistente (e preferibile rispetto a quella di Righini) e si può ottenera anche impiegando un certo tipo di trombe. Sarebbe opportuno approfondirla (vds diffusori ESB).
Magari un paio di tweeters rivolti all'indietro...???Ci sarebbe anche una terza soluzione che richiede l'impiego di sorgenti ausiliarie e che è adatta agli ambienti dove la parete alle spalle dei diffusori è riflettente (come di solito avviene).
Ma per favore...? Come si fa a proporre una soluzione che ha tanti possibili livelli di efficacia quanti sono i tipi di arredi alle spalle dei diffusori (pareti lisce, tendaggi, librerie, ecc...)...??? Per proporla con serietà occorrerebbe impiegare tweeter posteriori più efficienti, e di parecchio... ed attenuabili se occorre... vale a dire qualcosa di completamente diverso dalle implementazioni sinora proposte. Ammesso che questa tecnica funzioni.
In sintesi: vediamo come anche un "progettista" ufficialmente competente, quando va a mettere in pratica le sue (eventuali) conoscenze, poi finisce col proporre la solita scatoletta di legno a sviluppo verticale, caratterizzata da nessuna direttività in gamma bassa, medio-bassa ed anche in gran parte della gamma media.
In pratica stiamo parlando di impiegare o meno un tweeter direttivo...
Non vi sembra la solita presa per i fondelli...? A me SI.
Saluti
F.C.