Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

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Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 29 luglio 2021, 16:27

Mi capita spesso di fermarmi prima di scrivere, pensando che quel che sto scrivendo è talmente ovvio che non dovrebbe eserci alcun bisogno di ribadirlo...

Eppure...

Eppure a volte capita di capire che si tratta di qualcosa di veramente innovativo ed interessante, anche se di primo acchitto non sembra così.


Vi farò due esempi, nei post che seguono...

Spero li troviate intriganti.


Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 29 luglio 2021, 16:27

In questi giorni si è discusso molto di misure, ed un autocostrttore mi ha chiesto se consideravo più valida la misura in ambiente con UN diffusore, rispetto a quella con DUE diffusori pilotati da due generatori di rumore rosa scorrelati.

La risposta era talmente ovvia che mi sono fermato a pensare: ma come fa costui a non capirlo...???

Solo poco dopo mi sono accorto del fatto che c'era un modo di rispondergli con assoluta CERTEZZA e senza temere repliche.

Seguitemi per un attimo in un ragionamento semplice semplice.


Immaginate di avere davanti a voi un impianto multiamplificato ancora da tarare, con un bel crossover/equalizzatore digitale.

Immaginate poi di avere DUE strumenti di misura differenti, per esempio un analizzatore di spettro a terzi di ottava ed un rilevatore di risposta impulsiva con analisi FFT. Quale dei due strumenti misurerà "meglio"...?

Beh... la risposta -in fondo- è semplicissima...!

Basta infatti che operiate due diverse tarature/equalizzazioni di quello stesso impianto: la prima utilizzando l'analizzatore a terzi di ottava, con Rumore Rosa. La seconda equalizzazione (che memorizzerete con un secondo nome) la metterete a punto utilizzando la risposta all'impulso, variamente finestrata temporalmente.


A QUESTO PUNTO NON VI RESTA CHE PASSARE ALL'ASCOLTO...!


Se infatti la tecnica di misura "giusta" sarà la prima, allora la taratura/equalizzazione dell'impianto ottenuta con quella tecnica sarà senz'altro quella che suonerà meglio. O viceversa...!!!


Ebbene, all'epoca dei miei Impianti-Provocazione (2009) io misi a punto i due impianti utilizzando i seguenti apparati, con relative tecniche di misura:

1)- Analzzatore Techron TEF-20, con misura impulsiva finestrata.
2)- Analizzatore MLSSA, come sopra.
3)- Software DIRAC, della Bruel & Kjaer, sempre come sopra, vale a dire con misura dell'impulso.
4)- Fonometro B&K 2238 con analisi in terzi di ottava e Rumore Rosa.
5)- Software SMAART, con impulsi registrati e ripetuti, analizzati con il "Peak Hold".

Ebbene... l'equalizzazione operata con il software B&K (il n.3) risultò all'ascolto incredibilmente superiore a tutte le altre, seguita dalla n.5 e con ultima classificata (prevedibilmente) la n.4.


Ho appena lanciato un grosso sasso nello stagno.

Spero vi divertiate a rifletterci sopra.


Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 29 luglio 2021, 16:27

Secondo concetto semplicissimo.

Le riviste affermano ai quattro venti la loro imparzialità e la loro indipendenza dai condizionamenti del mercato pubblicitario (che le sostenta).


EBBENE... abbiamo un test semplicissimo, anzi DEFINITIVO, per dirimere una volta per tutte la questione.


Si tratta di mettere a punto un impianto che sia -eventualmente- superiore rispetto a tutti quelli commerciali più noti...
E poi va contattata la rivista, chiedendo che l'impianto sia ascoltato e descritto nel primo numero di prossima pubblicazione.


A questo punto possono accadere i seguenti eventi:

1)- La rivista declina l'invito (=non sei tra gli inserzionisti... per cui puoi morire sereno...!).

2)- Qualcuno della rivista ti invita a fare due chiacchiere, interessandosi alla configurazione del tuo impianto ed alle sue prestazioni, e magari scatta anche due fotine da pubblicare negli annunci...

3)- Qualcuno della rivista ti consiglia un approccio più "commerciale" (= cosa aspetti a fare un bel contrattino pubblicitario...?).

4)- Alla rivista ti spiegano che tu sei "antipatico" ad un loro collaboratore, che però loro pagano due spicci perché lui si fa "gli affari suoi" progettando per qualche aziendina e per qualche privato, Ed ovviamente è un tuo concorrente...

5)- Corollario del n.3: qualcuno vicino alla rivista ti consiglia di trovare un buon distributore, con la stessa implicazione di cui sopra.



SECONDO VOI QUALE SARA' LA RISPOSTA PIU' PROBABILE...???


Secondo me -qui in Italia, ma non solo- la n.4 è tra le maggiormente probabili.


Saluti
F.C.

dgs
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Re: Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da dgs » giovedì 29 luglio 2021, 17:31

non sarei cosi pessimista...
secondo me presentando un progetto chiaro e ben documentato, che possa veramente essere interessante, e magari proposto spiegato nei dettagli...
quindi interessante anche per i lettori magari per qualche numero della rivista, e non sembrasse una sfida per umiliare e distruggere qualcuno...
Io credo che sarebbe possibile la risposta N.2...
E sarebbe veramente interessante per tutti...

dgs
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Re: Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da dgs » giovedì 29 luglio 2021, 17:32

Credo anche che tutta la parte "Diplomatica" richieda prima della pubblicazione qualche mese...eheheh

lucaesse
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Re: Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da lucaesse » venerdì 30 luglio 2021, 1:10

Quante sono attualmente le riviste cartacee di hi-fi in Italia? Tre?

Allora per un terzo la risposta 4 è inevitabile, per due terzi scelta libera tra 1 e 3.

Opinione basata sullo stato dell'arte di almeno 10 anni fa. Smisi di leggerle proprio per la costante senzazione che fossero una raccolta di sofisticati redazionali, scritti in modo da compiacere il pubblico.

Luca

dgs
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Re: Due concetti ovvi quanto dimenticati (Eq. e riviste)

Messaggio da dgs » venerdì 30 luglio 2021, 8:34

Leggo riviste di Alta fedeltà da sempre...ora molto meno, perchè a mio parere solo Audio Review è rimasta "leggibile", e la compro piu che altro per abitudine.
Leggo riviste anche di altri settori, e da sempre ho saputo che sono soggette al fattore commerciale.
Essendo riviste che dovrebbero fare utile, e che non sono fatte per beneficenza ho sempre saputo che normalmente le prove sono in qualche misura adattate agli inserzionisti.
Quindi non mi meraviglio molto di questo fatto, è cosi, e lo so.
Per le prove tecniche, in fondo sono misure, che siano giuste o sbagliate come metodologia, basta che siano fatte sempre allo stesso modo per permettere di confrontarle tra i vari oggetti testati, poi sono io in base alle mie conoscenze sia che scarse o meno ad interpretarle.
Anche questo sempre saputo.
Io opero in un'altro settore, e le misure sono molto importanti, ma la cosa fondamentale è saperle leggere e capire...
Credo che nel settore audio sia la stessa cosa.
Questo vale in modo particolare con le misure sui diffusori, che non sono un qualcosa a se stante, ma sono sempre da considerare insieme alla collocazione in ambiente...
Ora, sono certo che nessuna misura che non sia fatta a casa mia, possa rendere una idea del risultato nel mio ambiente...

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