Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
Moderatore: F.Calabrese
Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
Ora però mi sorge una domanda. Immaginiamo un pannello finito di 2 metri per 1 finito come preferite, perché dovrebbe assorbire più di una tenda drappeggiata della stessa misura?
Anche il tessuto dovrebbe cedere...
Anche il tessuto dovrebbe cedere...
Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
parli allora dell'EPS-T che ha subito un trattamento per renderlo elastico?
Andrea, alla ricerca della realtà...
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Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
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Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
La tenda è parzialmente trasparente all'aria, per cui assorbe in gran parte resistivamente...
...mentre i pannelli assorbono energia risuonando, vale a dire comportandosi come elementi reattivi.
Nel trattamento con i risuonatori la gran parte della cancellazione di energia riverberante avviene per interazione di fase negativa... e NON per trasformazione in calore, come avverrebbe con assorbenti resistivi (lane di vetro, ecc...).
Saluti
F.C.
...mentre i pannelli assorbono energia risuonando, vale a dire comportandosi come elementi reattivi.
Nel trattamento con i risuonatori la gran parte della cancellazione di energia riverberante avviene per interazione di fase negativa... e NON per trasformazione in calore, come avverrebbe con assorbenti resistivi (lane di vetro, ecc...).
Saluti
F.C.
Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
A parte Fabrizio che ha già sperimentato con risultati dimostrabili, mi sembra che molti di noi procedano a "spanne"...
Tenendo conto del fatto che comunque i risultati dipendono da molte variabili, penso che all'interno del forum ci siano le competenze per poter tirare fuori qualche formuletta di dimensionamento delle doghe per quanto riguarda:
1- i punti di fissaggio;
2- le dimensioni e la massa del materiale da utilizzare (che in definitiva si traducono in momenti di inerzia);
3- le frequenze di risonanza.
non sarebbe il caso di approfondire la questione? a chi andrebbe di ragionarci?
ci vorrebbe la capacità analitica di un ingegnere ed una conoscenza abbastanza approfondita di acustica.
io sono architetto ma sono comunque disponibile
Tenendo conto del fatto che comunque i risultati dipendono da molte variabili, penso che all'interno del forum ci siano le competenze per poter tirare fuori qualche formuletta di dimensionamento delle doghe per quanto riguarda:
1- i punti di fissaggio;
2- le dimensioni e la massa del materiale da utilizzare (che in definitiva si traducono in momenti di inerzia);
3- le frequenze di risonanza.
non sarebbe il caso di approfondire la questione? a chi andrebbe di ragionarci?
ci vorrebbe la capacità analitica di un ingegnere ed una conoscenza abbastanza approfondita di acustica.
io sono architetto ma sono comunque disponibile
Andrea, alla ricerca della realtà...
Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
Andreazac, bisogna agire in due direzioni: cercare di partorire qualche idea sensata; stuzzicare il padrone di casa in modo che si sbilanci un po'.ci vorrebbe la capacità analitica di un ingegnere ed una conoscenza abbastanza approfondita di acustica.
Però le doghette sembrano interessanti ma pochissimo praticate, segno che ben pochi le sanno maneggiare. Quindi l'impresa è difficile su entrambi i fronti.
Luca
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Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
Molto volentieri...!lucaesse ha scritto: ↑domenica 15 gennaio 2023, 18:26Andreazac, bisogna agire in due direzioni: cercare di partorire qualche idea sensata; stuzzicare il padrone di casa in modo che si sbilanci un po'.ci vorrebbe la capacità analitica di un ingegnere ed una conoscenza abbastanza approfondita di acustica.
...
Per essere veramente efficaci, le doghette dovrebbero avere due caratteristiche acustiche:
1)- Dovrebbero essere molto leggere, in modo di avere un'impedenza acustica il più vicina possibile a quella dell'aria, in modo che possa verificarsi un trasferimento di energia dall'aria a loro.
2)- Dovrebbero avere frequenze di risonanza il più possibile differenti, in modo che l'energia da loro riflessa (la maggior parte) abbia ritardo e fase tali da interferire con le riflessioni in ambiente, provocando cancellazioni. Quest'ultimo è il principio in base al quale funzionano i risonatori di Helmoltz.
Come potete immaginare, non si tratta di requisiti facili: specie il secondo.
Occorrerebbe un caso da misurare: quando io progettai e realizzai la Sala di ripresa per lo Studio di Pino Daniele, nel 1982, non c'erano analizzatori in grado di misurare il necessario.
Saluti
F.C.
Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
Per soddisfare il secondo caso potrebbe essere utile pensare ad un pannello costituito da una quindicina di listelli di altezza diversa? magari a coppie oppure di larghezze differenti?
Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
mi preoccupa il "molto" leggere. bisognerebbe quantificare... forse il parametro esatto è la massa volumica?F.Calabrese ha scritto: ↑domenica 15 gennaio 2023, 19:461)- Dovrebbero essere molto leggere, in modo di avere un'impedenza acustica il più vicina possibile a quella dell'aria, in modo che possa verificarsi un trasferimento di energia dall'aria a loro.
si potrebbe agire differenziando gli spessori dello stesso materiale oppure cambiando materiale. anche qui bisognerebbe quantificare... per questo credo sia necessario definire il momento di inerzia necessario al funzionamento. con questo dato si possono valutare diversi materiali, spessori, densità, etc.F.Calabrese ha scritto: ↑domenica 15 gennaio 2023, 19:462)- Dovrebbero avere frequenze di risonanza il più possibile differenti, in modo che l'energia da loro riflessa (la maggior parte) abbia ritardo e fase tali da interferire con le riflessioni in ambiente, provocando cancellazioni. Quest'ultimo è il principio in base al quale funzionano i risonatori di Helmoltz.
Partirei con il fissare alcuni paletti:
- massa del materiale: massa volumica?
- capacità di reagire all'energia acustica: modulo di elasticità e quindi (a seconda delle dimensioni) momento di inerzia?
- lunghezza della doga: direi 100cm (si potrebbe prendere come riferimento e poi con delle formule si potrebbero adattare gli altri parametri)
- larghezza: credo che sia ininfluente poiché l'energia incidente e la "resistenza" della doga viaggiano a braccetto (credo...)
- spazio tra una doga e l'altra (in questo modo l'assorbente dietro le doghe lavorerebbe anche per una quota di alte frequenze): 1cm?
- tipo di vincolo delle doghe: cerniera? semincastro?
- quantità di vincoli: 1 solo (se la doga è verticale si può ipotizzare che sia sospesa al vincolo, se è orizzontale come nel caso di un controsoffitto potrebbe essere incastrata adunata estremo come una mensola e libera all'altro estremo), 2, 3, ?
- superficie esterna delle doghe: riflettente, diffondente, assorbente essa stessa?
chiaramente questo è solo un inizio...
Andrea, alla ricerca della realtà...
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Re: Pannelli smorzatori in balsa o gelso.
Non dovete dimenticate che -oltre alla massa della doghetta- anche il volume d'aria tra questa ed il muro concorre a determinare la frequenza di risonanza...
...e -se il volume è comune a molte doghette- allora è probabile che esse tendano a risuonare insieme, perdendo quella che nei manuali di Acustica è definita come "reazione locale"...
Rifletteteci: se si fosse trattato di una tecnica semplice, allora sia la BBC che io stesso l'avremmo impiegata estensivamente nei rispettivi lavori.
Ed invece io ho realizzato con le doghette le sole pareti laterali della Sala di Pino Daniele, nel 1982. Ma quella sala aveva un soffitto ricoperto da grandissimi risonatori a cavità, come potete vedere nella foto qui sotto.
Solo nel più recente Studio sono ritornato ad impiegare membrane vibranti, ma l'ho fatto sapendo di poter contare su nuove tecniche, di cancellazione attiva delle risonanze.
In definitiva: è una soluzione divertente ed in qualche modo efficace, ma non più di tanto... e soprattutto con un'amplissima gamma di possibili errori di percorso davanti.
Saluti
F.C.
...e -se il volume è comune a molte doghette- allora è probabile che esse tendano a risuonare insieme, perdendo quella che nei manuali di Acustica è definita come "reazione locale"...
Rifletteteci: se si fosse trattato di una tecnica semplice, allora sia la BBC che io stesso l'avremmo impiegata estensivamente nei rispettivi lavori.
Ed invece io ho realizzato con le doghette le sole pareti laterali della Sala di Pino Daniele, nel 1982. Ma quella sala aveva un soffitto ricoperto da grandissimi risonatori a cavità, come potete vedere nella foto qui sotto.
Solo nel più recente Studio sono ritornato ad impiegare membrane vibranti, ma l'ho fatto sapendo di poter contare su nuove tecniche, di cancellazione attiva delle risonanze.
In definitiva: è una soluzione divertente ed in qualche modo efficace, ma non più di tanto... e soprattutto con un'amplissima gamma di possibili errori di percorso davanti.
Saluti
F.C.