Benvenuto, Sanimai !
Moderatore: F.Calabrese
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
L altoparlante diverso glielo ha dato ip mio amico che abita a 5 km da me e ha tutte le varie versioni si questo altoparlante e anche lui ha le elettroniche Yamamura
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
Un altro aneddoto
Yamamura è stato al mio matrimonio nel 1992 e come regalo aveva fatto una coppia di finali mono in corrente,uno dei primi prototipi e ne aveva regalato uno a me e uno a mia moglie
Yamamura è stato al mio matrimonio nel 1992 e come regalo aveva fatto una coppia di finali mono in corrente,uno dei primi prototipi e ne aveva regalato uno a me e uno a mia moglie
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
Sanimai grazie per le foto e per la descrizione d'uso del finale CH Precision.
Purtroppo dal sito dell'azienta non trapela nulla sull'impostazione tecnica, eccetto che puntano su circuitazioni bilanciate per massimizzare l'insensibilità ai disturbi. Peccato, mi sarebbe piaciuto contestualizzare un pochino la variazione della controreazione.
L'effetto sul suono, da come lo descrivi, è ben definibile. Lo trovo sorprendente: se un finale così impegnativo cambia carattere in modo avvertibile variando la controreazione globale la fiducia che molti tecnici ripongono in questa tecnica è in parte immeritata. Soprattutto considerando il suono che diventa meno naturale sulle medio-alte.
L'effetto che descrivi, più controllo sui bassi con un po' di contreazione ma maggiore naturalezza sul resto dello spettro togliendola, non sarebbe neppure sorprendente ma me lo sarei aspettato a livello di sfumature impalpabili. Per la teoria secondo cui un ampli ben fatto e usato dentro i suoi limiti di erogazione non deve "suonare", questo non dovrebbe succedere. Di solito si giustificano le migliori prestazioni soggettive di ampli meno lineari supponendo delle alterazioni eufoniche, finendo per accusare di My-Fy gli adepti delle valvole o gli odiatori della controreazione over-all. In questo caso le prestazioni a zero controreazione globale rimangono più che adeguate a considerare la distorsione non udibile, il rumore cambierà ben poco, e diventa difficile giustificare il miglioramento sulle medio alte quando si elimina la retroazione dall'uscita.
Senza un'idea della struttura dell'ampli è impossibile fare alcuna congettura e trarre alcuna conclusione generale. Bisogna anche considerare che il controllo della controreazione potrebbe avere effetti sul funzionamento dell'ampli, oppure questo potrebbe essere stato messo a punto privilegiando una regolazione specifica della NFB.
In effetti, come osserva F.C., nelle configurazioni più comuni non è difficilissimo spostare il prelievo della controreazione dall'uscita a un punto precedente, evitando anche l'intero stadio di uscita se si vuole. Ma se il VAS ha un elevato guadagno e elevata impedenza di uscita - caso piuttosto tipico - far partire il loop della NFB dalla sua uscita vuol dire caricarlo, abbassando il guadagno open-loop e estendendone la banda passante. Inoltre se ne abbassa l'impedenza di uscita, portando il pilotaggio dello stadio finale da tendenzialmente in corrente verso quello in tensione; se lo stadio di uscita fosse a BJT senza pre-piloti la differenza dovrebbe non essere trascurabile. E ci sarebbe pure da verificare l'effetto sulle compensazioni. In pratica pare un altro progetto!
Luca
Purtroppo dal sito dell'azienta non trapela nulla sull'impostazione tecnica, eccetto che puntano su circuitazioni bilanciate per massimizzare l'insensibilità ai disturbi. Peccato, mi sarebbe piaciuto contestualizzare un pochino la variazione della controreazione.
L'effetto sul suono, da come lo descrivi, è ben definibile. Lo trovo sorprendente: se un finale così impegnativo cambia carattere in modo avvertibile variando la controreazione globale la fiducia che molti tecnici ripongono in questa tecnica è in parte immeritata. Soprattutto considerando il suono che diventa meno naturale sulle medio-alte.
L'effetto che descrivi, più controllo sui bassi con un po' di contreazione ma maggiore naturalezza sul resto dello spettro togliendola, non sarebbe neppure sorprendente ma me lo sarei aspettato a livello di sfumature impalpabili. Per la teoria secondo cui un ampli ben fatto e usato dentro i suoi limiti di erogazione non deve "suonare", questo non dovrebbe succedere. Di solito si giustificano le migliori prestazioni soggettive di ampli meno lineari supponendo delle alterazioni eufoniche, finendo per accusare di My-Fy gli adepti delle valvole o gli odiatori della controreazione over-all. In questo caso le prestazioni a zero controreazione globale rimangono più che adeguate a considerare la distorsione non udibile, il rumore cambierà ben poco, e diventa difficile giustificare il miglioramento sulle medio alte quando si elimina la retroazione dall'uscita.
Senza un'idea della struttura dell'ampli è impossibile fare alcuna congettura e trarre alcuna conclusione generale. Bisogna anche considerare che il controllo della controreazione potrebbe avere effetti sul funzionamento dell'ampli, oppure questo potrebbe essere stato messo a punto privilegiando una regolazione specifica della NFB.
In effetti, come osserva F.C., nelle configurazioni più comuni non è difficilissimo spostare il prelievo della controreazione dall'uscita a un punto precedente, evitando anche l'intero stadio di uscita se si vuole. Ma se il VAS ha un elevato guadagno e elevata impedenza di uscita - caso piuttosto tipico - far partire il loop della NFB dalla sua uscita vuol dire caricarlo, abbassando il guadagno open-loop e estendendone la banda passante. Inoltre se ne abbassa l'impedenza di uscita, portando il pilotaggio dello stadio finale da tendenzialmente in corrente verso quello in tensione; se lo stadio di uscita fosse a BJT senza pre-piloti la differenza dovrebbe non essere trascurabile. E ci sarebbe pure da verificare l'effetto sulle compensazioni. In pratica pare un altro progetto!
Luca
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Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
In realtà esiste una spiegazione tecnica assai precisa per questo fenomeno, ma chi la conosce se la tiene ben stretta, per via delle comprensibili implicazioni.lucaesse ha scritto: ↑giovedì 22 febbraio 2024, 0:34...
L'effetto che descrivi, più controllo sui bassi con un po' di contreazione ma maggiore naturalezza sul resto dello spettro togliendola, non sarebbe neppure sorprendente ma me lo sarei aspettato a livello di sfumature impalpabili. Per la teoria secondo cui un ampli ben fatto e usato dentro i suoi limiti di erogazione non deve "suonare", questo non dovrebbe succedere. Di solito si giustificano le migliori prestazioni soggettive di ampli meno lineari supponendo delle alterazioni eufoniche, finendo per accusare di My-Fy gli adepti delle valvole o gli odiatori della controreazione over-all...
Sempre un grandissimo piacere leggerti, Lucaesse !
Saluti
F.C.
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
La realizzazione è assolutamente superlativa.
Spero fin esagerata e che sia vera l'affermazione di Aldusmanutius per cui "si fanno pagare anche l'aria che respirano". Sto cercando di credere che il costo elevatissimo non sia giustificato, o comunque necessario, sul piano tecnico.
Di questo sono abbastanza convinto: non credo che un ampli a stato solido per essere realizzato in modo ineccepibile debba essere così costoso. Certamente puntando ad un prodotto del massimo livello ci sta tranquillamente la scelta commerciale di collocarsi ad un livello di prezzo ancora maggiore. Con una realizzazione super sovradimensionata e lussuosissima si entra in una nicchia dove il prezzo può tranquillamente sostenere margini di guadagno elevati: qui ormai il rapporto prezzo/qualità non è rilevante, l'acquirente lo si conquista facendolo innamorare dell'oggetto. Qualcuno con il suono, altri con la realizzazione preziosa.
Se guardo il supporto di quei quattro condensatori che sovrastano il grosso toroidale, la speranza che un ampli al top delle prestazioni possa costare decisamente meno è salva: dovesse sostenere il motore della moto sarebbe robusto più che a sufficienza!
Luca
Spero fin esagerata e che sia vera l'affermazione di Aldusmanutius per cui "si fanno pagare anche l'aria che respirano". Sto cercando di credere che il costo elevatissimo non sia giustificato, o comunque necessario, sul piano tecnico.
Di questo sono abbastanza convinto: non credo che un ampli a stato solido per essere realizzato in modo ineccepibile debba essere così costoso. Certamente puntando ad un prodotto del massimo livello ci sta tranquillamente la scelta commerciale di collocarsi ad un livello di prezzo ancora maggiore. Con una realizzazione super sovradimensionata e lussuosissima si entra in una nicchia dove il prezzo può tranquillamente sostenere margini di guadagno elevati: qui ormai il rapporto prezzo/qualità non è rilevante, l'acquirente lo si conquista facendolo innamorare dell'oggetto. Qualcuno con il suono, altri con la realizzazione preziosa.
Se guardo il supporto di quei quattro condensatori che sovrastano il grosso toroidale, la speranza che un ampli al top delle prestazioni possa costare decisamente meno è salva: dovesse sostenere il motore della moto sarebbe robusto più che a sufficienza!
Luca
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
sto studiando l'ipnosi. Attento che appena me la cavo a sufficienza vengo a Bracciano con la scusa di ascoltare qualche nuova diavoleria e ne approfitto per migliorare la mia cultura in fatto di ampli...In realtà esiste una spiegazione tecnica assai precisa per questo fenomeno, ma chi la conosce se la tiene ben stretta, per via delle comprensibili implicazioni.
si sta parlando della diatriba fondamentale circa l'amplificazione, mica pinzillacchere. Vale tutto!
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
Aldusmanutius:
Non faccio esempi solo perché mi dimenticherei sicuramente qualcuno, ma non serve neppure: qualunque frequentatore abituale di Hi-Fi-ForumLibero li riconosce.
Io sono tendenzialmete refrattario a forum e social, se bazzico regolarmente questo è perché il livello è notevole. Un ringraziamento a tutti i partecipanti, oltre che a Fabrizio.
Luca
ciao Aldusmanutius, ti ringrazio per la fiducia ma non è vero. Per fortuna qui intervengono alcuni che la sanno molto lunga in fatto di tecnica. Tra questi appassionati sperimentatori con all'attivo realizzazioni notevoli e anche chi con i circuiti elettronici ci litiga, o ha litigato, da professionista....Lucaesse, che in questo forum è il tecnico più brillante e preparato...
Non faccio esempi solo perché mi dimenticherei sicuramente qualcuno, ma non serve neppure: qualunque frequentatore abituale di Hi-Fi-ForumLibero li riconosce.
Io sono tendenzialmete refrattario a forum e social, se bazzico regolarmente questo è perché il livello è notevole. Un ringraziamento a tutti i partecipanti, oltre che a Fabrizio.
Luca
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
Aldusmanutius:
Invece visitando il loro sito l'impressione è che ci tengano moltissimo a raccontare com'è ben congegnata la doppia manopola concentrica di controllo delle funzioni, ovviamente massimo risalto alla realizzazione eccezionale per tecniche e materiali, ma per magnificare la qualità dei circuiti audio c'è solo che sono bilanciati e studiati con tanto amore e fatica. Cioè quando si arriva al dunque, manco provano a vendertela la loro mercanzia.
Ad aumentare la sensazione di trascuratezza ci sono le poche informazioni disponibili: affermare che gli stadi di guadagno sono in classe A e non li fanno con degli IC, o vantare la qualità dei morsetti è correttissimo, ma è davvero come sentire la Ferrari far notare che i freni sono a disco e non a tamburo.
Alcune scelte tecniche riportate sono sicuramente degnissime. Fare uno stadio di ingresso completamente simmetrico, a discreti, in classe A e accoppiato in continua evitando condensatori è sicuramente molto bello, magnifico è il rumore ultra-low e la spettacolare larghezza di banda che parte dalla CC (rispetto della fase, coerenza... ecc. ecc.). A parte che si è perso per strada il concetto di "completamente bilanciato", immagino una svista ma era l'unico aspetto un po' più rilevante, tutto questo lo si potrebbe dire di un sacco di altri amplificatori.
Ed è esattamente quello che l'appassionato si vuol sentir dire, discorsi stra-collaudati e rassicuranti per chi non è in grado di capirne il significato. Bellissimo avere uno slew-rate elevatissimo. Ma spingere sulla velocità potrebbe comportare circuiti più complessi, o più retroazione, o allentare le richieste in fatto di stabilità. Niente viene mai via gratis, ma l'appassionato medio non lo sa sicché l'argomentazione può funzionare: velocità più ce n'è meglio è, da noi ce n'è tanta. Non è così semplice.
Alcune scelte tecniche si intuiscono solo, secondo me avrebbero dovuto essere esplicitate e giustificate. Prendiamo l'alimentazione, ma è solo un esempio: usano diodi super veloci e soft-recovery, un quarto di Farad di condensatori ovviamente a bassa ESR, isolamento meccanico e magnetico dei trasformatori. Tutto ok ma anche ovvio (a parte l'isolamento magnetico), mica si fa un ampli simile con il primo ponte che capita. Ma visto che il costo consentirebbe praticamente qualunque soluzione mi chiedo: cosa ne pensano in CH Precision delle alimentazioni induttive? E dell'idea di stabilizzare? sono scelte normalmente fuori portata economica, ma qui devono essere state scartate per motivi tecnici precisi; la scelta della semplice alimentazione capacitiva in un super ampli stra-merita una argomentazione.
Non chiedo che spiegnino come fanno le cose, ma quale filosofia o riscontro pratico guida le loro scelte sarebbe un argomento interessante, forse anche per qualche potenziale cliente.
Luca
si, è ragionevolissimo che siano gelosi delle loro abilità. Però le soluzioni tecniche dovrebbero essere una motivazioni d'acquisto. Insomma, mi aspetterei che, pur cercando di non scoprire troppo le carte, almeno menassero un po' vanto delle loro trovate.Ma in tutto questo... Per quale motivo i progettisti svizzeroni dovrebbero rendere pubblico il meccanismo che governa il giochino? Dico così per logica, sono praticamente gli unici che vantano sta possibilità, buon per loro.
Invece visitando il loro sito l'impressione è che ci tengano moltissimo a raccontare com'è ben congegnata la doppia manopola concentrica di controllo delle funzioni, ovviamente massimo risalto alla realizzazione eccezionale per tecniche e materiali, ma per magnificare la qualità dei circuiti audio c'è solo che sono bilanciati e studiati con tanto amore e fatica. Cioè quando si arriva al dunque, manco provano a vendertela la loro mercanzia.
Ad aumentare la sensazione di trascuratezza ci sono le poche informazioni disponibili: affermare che gli stadi di guadagno sono in classe A e non li fanno con degli IC, o vantare la qualità dei morsetti è correttissimo, ma è davvero come sentire la Ferrari far notare che i freni sono a disco e non a tamburo.
Alcune scelte tecniche riportate sono sicuramente degnissime. Fare uno stadio di ingresso completamente simmetrico, a discreti, in classe A e accoppiato in continua evitando condensatori è sicuramente molto bello, magnifico è il rumore ultra-low e la spettacolare larghezza di banda che parte dalla CC (rispetto della fase, coerenza... ecc. ecc.). A parte che si è perso per strada il concetto di "completamente bilanciato", immagino una svista ma era l'unico aspetto un po' più rilevante, tutto questo lo si potrebbe dire di un sacco di altri amplificatori.
Ed è esattamente quello che l'appassionato si vuol sentir dire, discorsi stra-collaudati e rassicuranti per chi non è in grado di capirne il significato. Bellissimo avere uno slew-rate elevatissimo. Ma spingere sulla velocità potrebbe comportare circuiti più complessi, o più retroazione, o allentare le richieste in fatto di stabilità. Niente viene mai via gratis, ma l'appassionato medio non lo sa sicché l'argomentazione può funzionare: velocità più ce n'è meglio è, da noi ce n'è tanta. Non è così semplice.
Alcune scelte tecniche si intuiscono solo, secondo me avrebbero dovuto essere esplicitate e giustificate. Prendiamo l'alimentazione, ma è solo un esempio: usano diodi super veloci e soft-recovery, un quarto di Farad di condensatori ovviamente a bassa ESR, isolamento meccanico e magnetico dei trasformatori. Tutto ok ma anche ovvio (a parte l'isolamento magnetico), mica si fa un ampli simile con il primo ponte che capita. Ma visto che il costo consentirebbe praticamente qualunque soluzione mi chiedo: cosa ne pensano in CH Precision delle alimentazioni induttive? E dell'idea di stabilizzare? sono scelte normalmente fuori portata economica, ma qui devono essere state scartate per motivi tecnici precisi; la scelta della semplice alimentazione capacitiva in un super ampli stra-merita una argomentazione.
Non chiedo che spiegnino come fanno le cose, ma quale filosofia o riscontro pratico guida le loro scelte sarebbe un argomento interessante, forse anche per qualche potenziale cliente.
Luca
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
Ciroschi:
anche a Salerno non si mangia male, giusto?
Luca
ciao Ciroschi, non mi viene rapidissimo arrivare a Salerno. Però considerando la comodità del treno ad alta velocità, abbinado un po' di turismo......lo scrivo a te ma vale anche per Luca, potete venire a Salerno....
anche a Salerno non si mangia male, giusto?
Luca
Re: Un semplice ragionamento logico: 2 impianti bastano
Sanimai:
Ok, due finali mono-block non sono un regalo solo simbolico. E ci sono pure quelli che stereo non ci piace tanto...
Mi sembrava romantico!
un regalo simbolico: con un canale a testa, uniti sicuramente per tutta la vita o condannati alla monofonia.Yamamura è stato al mio matrimonio nel 1992 e come regalo aveva fatto una coppia di finali mono in corrente,uno dei primi prototipi e ne aveva regalato uno a me e uno a mia moglie
Ok, due finali mono-block non sono un regalo solo simbolico. E ci sono pure quelli che stereo non ci piace tanto...
Mi sembrava romantico!