Stiamo parlando di roba progettata con i piedi allora non di amplificatori, o di accoppiamenti fatti alla membro di segugio...F.Calabrese ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 18:50In un caso può effettivamente avvenire che i due finali clippino a livelli diversi: questo accade quando intervengono le protezioni (troppo cautelative) con carichi bassi (troppo bassi).
biamplificazione
Moderatore: F.Calabrese
Re: biamplificazione
-
- Messaggi: 735
- Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33
Re: biamplificazione
C7P8 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 18:26In biamping passiva senza crossover attivo prima dei finali succede che clippano insieme come ha descritto correttamente e tecnicamente Fabrizio poco fa, per cortesia non scriviamo corbellerie così tanto per postare qualcosamariorossi186 ha scritto: ↑lunedì 18 dicembre 2017, 14:34F.Calabrese ha scritto: ↑lunedì 18 dicembre 2017, 14:17
Questo ovviamente accade quando i due finali ricevono il segnale filtrato da un crossover elettronico.
Quando il segnale inviato ai finali è lo stesso... essi clippano insieme e la distorsione è riprodotta con la massima fedeltà dai diffusori.
Esistono due condizioni per cui può verificarsi un marginale miglioramento all'ascolto anche senza utilizzare crossover elettronici... ma è un gran brutto segno... (ne riparliamo stasera).
Saluti
F.C.
no , nel mio caso , ripeto , biamplificavo in passivo
un finale sul sub o basso può clippare molto più facilmente rispetto uno identico ma sul medio alto , per cui , essendo assai difficile sentire il clipping sul basso , sul medio alto metto un finale potente come sul basso che difficilmente clipperà , sai , 140 watt su tweeter e mid prima di clippare
è lo stesso concetto di Sander , finali potenti , due , per limitare od evitare il clipping
cerco di aver pazienza
con un filtro passivo due finali identici uno per mid e tweeter ed uno per il sub con un pre che ha due stadi di uscita linea attivi e volume a 4 stadi .... come scrissi .... se leggessi .... almeno una volta .... che due son troppe .... hanno due livelli di clipping diversi .... bella corbelleria la tua .... ma che ti sto ancora a rispondere
alberto inzani
-
- Messaggi: 735
- Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33
Re: biamplificazione
F.Calabrese ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 18:50In un caso può effettivamente avvenire che i due finali clippino a livelli diversi: questo accade quando intervengono le protezioni (troppo cautelative) con carichi bassi (troppo bassi).
Un esempio è appunto il caso delle B&W 802D, in cui il finale dei bassi è possibile che attivi le sue protezioni ben prima di quanto accada per il finale degli alti.
In ogni caso la presenza di un vero crossover elettronico cambierebbe la situazione in meglio, ma di tantissimo...!!!
Saluti
F.C.
NO protezioni ! te lo scrissi anche in privato .... ma nemmeno tu leggere .... vecchio vizio
alberto inzani
Re: biamplificazione
Stai solo facendo confusione, qui si parla in teoria delle prestazioni di un impianto biamplificato in maniera attiva e passiva, non di come hai configurato il tuo impianto a casa tua ...mariorossi186 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 20:40C7P8 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 18:26In biamping passiva senza crossover attivo prima dei finali succede che clippano insieme come ha descritto correttamente e tecnicamente Fabrizio poco fa, per cortesia non scriviamo corbellerie così tanto per postare qualcosamariorossi186 ha scritto: ↑lunedì 18 dicembre 2017, 14:34
no , nel mio caso , ripeto , biamplificavo in passivo
un finale sul sub o basso può clippare molto più facilmente rispetto uno identico ma sul medio alto , per cui , essendo assai difficile sentire il clipping sul basso , sul medio alto metto un finale potente come sul basso che difficilmente clipperà , sai , 140 watt su tweeter e mid prima di clippare
è lo stesso concetto di Sander , finali potenti , due , per limitare od evitare il clipping
cerco di aver pazienza
con un filtro passivo due finali identici uno per mid e tweeter ed uno per il sub con un pre che ha due stadi di uscita linea attivi e volume a 4 stadi .... come scrissi .... se leggessi .... almeno una volta .... che due son troppe .... hanno due livelli di clipping diversi .... bella corbelleria la tua .... ma che ti sto ancora a rispondere
-
- Messaggi: 735
- Iscritto il: venerdì 8 dicembre 2017, 10:33
Re: biamplificazione
C7P8 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 21:52Stai solo facendo confusione, qui si parla in teoria delle prestazioni di un impianto biamplificato in maniera attiva e passiva, non di come hai configurato il tuo impianto a casa tua ...mariorossi186 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 20:40
cerco di aver pazienza
con un filtro passivo due finali identici uno per mid e tweeter ed uno per il sub con un pre che ha due stadi di uscita linea attivi e volume a 4 stadi .... come scrissi .... se leggessi .... almeno una volta .... che due son troppe .... hanno due livelli di clipping diversi .... bella corbelleria la tua .... ma che ti sto ancora a rispondere
sto solo cercando di farti capire con un esempio pratico come una biampli passiva ben fatta riesca a funzionare bene , ma leggo che proprio non riesci ad afferrare , pazienza , me ne farò una ragione , tu parli di teoria
alberto inzani
Re: biamplificazione
Non posso fare a meno di entrare nelle disputa..con un mio commento, che è la sintesi di due articoli che lessi anni fà dai progettisti di Powersoft e ed Outline, che recitano così:
La classe D è nata epr dare contezza alla efficenza energetica a- ovvero quesllo che si richiede alla rete,al limite in termini di smaltimento del calore e longevità dei finali, a parità di potenza erogata a confronto delle altre classi. Come.? seguite...
1- Un circuito di ingresso compara il segnale analogico di pre in con un segnale comparatore come una premessa forma a dente si sega.
2- La sintesi di questa somma - crea un segnale di controllo detto generalmente PWM (prende il nome e la forma dalla forma d'uscita degli switching) - ovvero un segnale con ciclo variabile di On e Off, viene inviato a due Mosfet (o più Mosfet) - uno inerente il livello 1 ed il contendente del livello 0.
3- Questi si attivano singolarmente in On ed Off - aperto o chiuso, determinando una tensione maggiore della prima di pilota - amplificata dalla tensione di alimentazione.
4- Questa sequanza di zero e di uno (On e Off ) o tensione alta e valore zero, è inviata ad un successivo filtro rettificaotore.
5- Quesrto filtro di uscita, oltre a filtrare le spurie di commutazione determina con la sequenza al suo ingresso un valore di tensione variabile, ovvero il contributo analogico del segnale che ci serve, con un fattore di impedenza di uscita relativamente alto.
Nelle circuitazioni dei vari costruttori, ognuno ha dettato un filtro di uscita proprietario - brevettato. La Powersoft, ne detiene uno che a sua volta permette di reimmetttere l'energia reattiva inversa proposta dalle bobine dei woofer, all'alimentatore che la immagazzina, attraverso il MosFet spento ed un suo circuito a diodi. Il valore di aepertura di commutazione dei MosFet, assicura maggiore longevità, ovvero il doppio di vita utile, nei confronti dei componenti analoghi che lavorano -spesso - in zone di non linearità ed in analogico dinamico, fattore che ne frazione la vita utile.
La Powersoft, sfrutta proprio la Back - EMF per ricaricare i suoi speciali alimentatori da 900joule, invece di sopportarla in qualche punto con il rischio rottura. Questo fa sì che, possano questi amplificaotri - sostenere potenze esuberanti nei confronti di quello che richiedono di converso alla rete elettrica. Altrimenti - con una classe A/B non sarebbe possibile farlo. La parte circuitale di controllo, somma, integratori, etc etc, ha un dispendio esiguo di potenza elettrica,rispetto alla potenza di uscita. Rimane da sottolineare che, il classe D - deve operare a volumi elevati e scartare segnali a abasso livello, ovvero compatibli con il caso degli impianti professionali. In questo modo, la Powersft garantisce lavoro contnuo anche con impedenze di 1.7 Ohm in carico audio.
Se invece ..vogliamo parlare di amplificazioni professionali digitali e non, allora dobbiamo dare lustro alla Sharp - prima con amplificaotre definibile digitale, e a un'altra azienda Francese di cui non ricordo il nome che ha progettato un amplificaotre sofisticatissimo, presentato su AR.E' ovvio che, qualcuno storce il naso sgli classe D, ma erano nati con uno scopo preciso, poi girati anche nell'Home Theater e un po dovunque per dare ragione ad un prezzo di vendita minore ed un risparmio per il costruttore. Pure la Nad ha girato sulla claase D, che tanto decantava i suoi apparati come il migliore best buy e cura dei dettagli.
Un buon compormesso, potrebbe essere l'ICEPower di B&O - molto usato nei sintolettori e negli ampli HT di fascia bassa e media.
Saluti.
La classe D è nata epr dare contezza alla efficenza energetica a- ovvero quesllo che si richiede alla rete,al limite in termini di smaltimento del calore e longevità dei finali, a parità di potenza erogata a confronto delle altre classi. Come.? seguite...
1- Un circuito di ingresso compara il segnale analogico di pre in con un segnale comparatore come una premessa forma a dente si sega.
2- La sintesi di questa somma - crea un segnale di controllo detto generalmente PWM (prende il nome e la forma dalla forma d'uscita degli switching) - ovvero un segnale con ciclo variabile di On e Off, viene inviato a due Mosfet (o più Mosfet) - uno inerente il livello 1 ed il contendente del livello 0.
3- Questi si attivano singolarmente in On ed Off - aperto o chiuso, determinando una tensione maggiore della prima di pilota - amplificata dalla tensione di alimentazione.
4- Questa sequanza di zero e di uno (On e Off ) o tensione alta e valore zero, è inviata ad un successivo filtro rettificaotore.
5- Quesrto filtro di uscita, oltre a filtrare le spurie di commutazione determina con la sequenza al suo ingresso un valore di tensione variabile, ovvero il contributo analogico del segnale che ci serve, con un fattore di impedenza di uscita relativamente alto.
Nelle circuitazioni dei vari costruttori, ognuno ha dettato un filtro di uscita proprietario - brevettato. La Powersoft, ne detiene uno che a sua volta permette di reimmetttere l'energia reattiva inversa proposta dalle bobine dei woofer, all'alimentatore che la immagazzina, attraverso il MosFet spento ed un suo circuito a diodi. Il valore di aepertura di commutazione dei MosFet, assicura maggiore longevità, ovvero il doppio di vita utile, nei confronti dei componenti analoghi che lavorano -spesso - in zone di non linearità ed in analogico dinamico, fattore che ne frazione la vita utile.
La Powersoft, sfrutta proprio la Back - EMF per ricaricare i suoi speciali alimentatori da 900joule, invece di sopportarla in qualche punto con il rischio rottura. Questo fa sì che, possano questi amplificaotri - sostenere potenze esuberanti nei confronti di quello che richiedono di converso alla rete elettrica. Altrimenti - con una classe A/B non sarebbe possibile farlo. La parte circuitale di controllo, somma, integratori, etc etc, ha un dispendio esiguo di potenza elettrica,rispetto alla potenza di uscita. Rimane da sottolineare che, il classe D - deve operare a volumi elevati e scartare segnali a abasso livello, ovvero compatibli con il caso degli impianti professionali. In questo modo, la Powersft garantisce lavoro contnuo anche con impedenze di 1.7 Ohm in carico audio.
Se invece ..vogliamo parlare di amplificazioni professionali digitali e non, allora dobbiamo dare lustro alla Sharp - prima con amplificaotre definibile digitale, e a un'altra azienda Francese di cui non ricordo il nome che ha progettato un amplificaotre sofisticatissimo, presentato su AR.E' ovvio che, qualcuno storce il naso sgli classe D, ma erano nati con uno scopo preciso, poi girati anche nell'Home Theater e un po dovunque per dare ragione ad un prezzo di vendita minore ed un risparmio per il costruttore. Pure la Nad ha girato sulla claase D, che tanto decantava i suoi apparati come il migliore best buy e cura dei dettagli.
Un buon compormesso, potrebbe essere l'ICEPower di B&O - molto usato nei sintolettori e negli ampli HT di fascia bassa e media.
Saluti.
Re: biamplificazione
@alberto. tu sbagli. capisco che non sia evidente d'ammetterlo. posso spiegarti se sei disposto à considerare che , forse, sbagli...mariorossi186 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 20:40C7P8 ha scritto: ↑martedì 19 dicembre 2017, 18:26In biamping passiva senza crossover attivo prima dei finali succede che clippano insieme come ha descritto correttamente e tecnicamente Fabrizio poco fa, per cortesia non scriviamo corbellerie così tanto per postare qualcosamariorossi186 ha scritto: ↑lunedì 18 dicembre 2017, 14:34
no , nel mio caso , ripeto , biamplificavo in passivo
un finale sul sub o basso può clippare molto più facilmente rispetto uno identico ma sul medio alto , per cui , essendo assai difficile sentire il clipping sul basso , sul medio alto metto un finale potente come sul basso che difficilmente clipperà , sai , 140 watt su tweeter e mid prima di clippare
è lo stesso concetto di Sander , finali potenti , due , per limitare od evitare il clipping
cerco di aver pazienza
con un filtro passivo due finali identici uno per mid e tweeter ed uno per il sub con un pre che ha due stadi di uscita linea attivi e volume a 4 stadi .... come scrissi .... se leggessi .... almeno una volta .... che due son troppe .... hanno due livelli di clipping diversi .... bella corbelleria la tua .... ma che ti sto ancora a rispondere
-
- Messaggi: 41620
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: biamplificazione
no dai spiegate anche a me, che sono l' autore del tread..
cioè voi dite che distorcono uguali perché se il cross è passivo alla sezione alti arriva meno a causa del condensatore ma l' ampli comunque deve erogare come per la via bassa, corretto ?
mentre se il cross è attivo la sezione alti distorce meno perché la parte più energetica viene tagliata prima, corretto ?
ps, se si, mi suggerite un cross attivo stereo usabile in sbilanciato anche solo passa alto decente che costi poco facile da usare ( ) che se impazzisco mi compero il clone quad 405 e faccio qualche prova..
cioè voi dite che distorcono uguali perché se il cross è passivo alla sezione alti arriva meno a causa del condensatore ma l' ampli comunque deve erogare come per la via bassa, corretto ?
mentre se il cross è attivo la sezione alti distorce meno perché la parte più energetica viene tagliata prima, corretto ?
ps, se si, mi suggerite un cross attivo stereo usabile in sbilanciato anche solo passa alto decente che costi poco facile da usare ( ) che se impazzisco mi compero il clone quad 405 e faccio qualche prova..
-
- Messaggi: 41620
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta: