Secondo me questo passaggio è uno dei nodi fondamentali. Sull'altare del design di un oggetto tecnologico come il diffusore, si sono andate a sacrificare completamente le prestazioni, con pannelli anteriori sempre più stretti, subwoofer o meglio woofer aggiunti ai diffusori da libreria prima di fronte e poi anche di lato, minima direttività, piccoli driver, ecc. ecc. ecc...
Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Moderatore: F.Calabrese
Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Quanti ai pannelli stretti, vi ricordo che fior di manuali di Acustica spiegano che si tratta di una soluzione che OTTIENE I RISULTATI OPPOSTI rispetto a quelli vantati. Ne parlammo qui (più tardi vedrò di reintegrare le immagini): viewtopic.php?f=6&t=465bobgraw ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 11:23Secondo me questo passaggio è uno dei nodi fondamentali. Sull'altare del design di un oggetto tecnologico come il diffusore, si sono andate a sacrificare completamente le prestazioni, con pannelli anteriori sempre più stretti, subwoofer o meglio woofer aggiunti ai diffusori da libreria prima di fronte e poi anche di lato, minima direttività, piccoli driver, ecc. ecc. ecc...
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
grazie ad Andrea / Drews per la risposta gentile, sono d'accordo con lui.drews ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 9:21la collocazione laterale non credo sia mai stata pensata per la prestazione pura, quanto piuttosto per la relativa "facilita' " di collocazione in ambiente e per una questione di design.
Spiego meglio, il posizionamento laterale permette di avere un baffle stretto come i normali tower con woofer da 15/16cm, quindi a livello di design l'impatto e' simile, piu un rinforzo in gamma bassa data dal woofer, solitamente da 25cm), non necessariamente come abbiamo visto lineare e esteso al massimo.
E' sempre una questione di utenza a cui si propone. L'esigenze non sono sempre le stesse per tutti. Non tutti ricercano il massimo delle prestazione in quanto devono allinearsi a quello che e' il loro ambiente (sala d'ascolto, familiari, budget, etc).
Ciao
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
ricordo quel thread, o forse era uno simile, l'avevo letto.F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 11:34Quanti ai pannelli stretti, vi ricordo che fior di manuali di Acustica spiegano che si tratta di una soluzione che OTTIENE I RISULTATI OPPOSTI rispetto a quelli vantati. Ne parlammo qui (più tardi vedrò di reintegrare le immagini): viewtopic.php?f=6&t=465bobgraw ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 11:23Secondo me questo passaggio è uno dei nodi fondamentali. Sull'altare del design di un oggetto tecnologico come il diffusore, si sono andate a sacrificare completamente le prestazioni, con pannelli anteriori sempre più stretti, subwoofer o meglio woofer aggiunti ai diffusori da libreria prima di fronte e poi anche di lato, minima direttività, piccoli driver, ecc. ecc. ecc...
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pannelli larghi (= lavatrici) per me no grazie, insopportabili in spazi domestici piccoli. over 5 m di distanza d'ascolto (come per le trombe) la cosa cambia e il mio sistema occhio/orecchio comincia a tollerarli.
le misure che dimostrerebbero che la dispersione è migliore con l'aiuto di un pannello largo me le ricordo, ma continuano a andare in direzione opposta di quello che sento/vedo. boh. praticamente sono l'unica voce controcorrente qui, almeno la statistica è salva.
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Nulla di strano.aldusmanutius ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 12:06...
le misure che dimostrerebbero che la dispersione è migliore con l'aiuto di un pannello largo me le ricordo, ma continuano a andare in direzione opposta di quello che sento/vedo. boh...
Tutte le caratteristiche che suscitano risposte emotive nell'ascoltatore (condizionato da decenni di cattiva stampa di settore), sono pesantemente influenzate appunto dalla suggestione.
Non è un caso che i peggiori ciarlatani del settore Hi-End concentrino la loro attenzione e la loro propaganda sulla cosiddetta "immagine" stereo, che è un nonsenso, in quanto vinili, Cd e Files sono registrati con una quindicina almeno di diverse tecniche di ripresa stereofonica, che stranamente nessun "orecchio d'oro" riconosce mai...
D'altra parte le vittime di questa suggestione pagano carissima questa loro inclinazione, portandosi in casa oggetti malsuonanti e per i quali la suggestione diminuisce fino a sparire, spesso nel corso di pochi mesi.
Saluti
F.C.
Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Se fossi un Costruttore di elettroniche o di diffusori, con l'ambizione di produrre centinaia o migliaia di pezzi del mio apparecchio/diffusore, mi metterei in condizione di progettare rispetto ad una condizione media e cioè considererei la media dei diffusori presenti sul mercato o di amplificatori presenti sul mercato ed in base a questo sceglierei che linea commerciale intraprendere.
Un esempio scemo, se la stragrande maggioranza di diffusori in commercio sono concepiti per essere pilotabili in tensione (con larga approssimazione: i minidiffusori, i tower o i bookshelf), non mi metto a produrre un ampli con pilotaggio in corrente. Stessa cosa vale per i diffusori. L'obiettivo di un marchio e' sempre quello di fare profitto e le scelte di mercato vengono prese in base al profitto, in qualsiasi campo non solo nell'audio.
Ciao
Andrea
Un esempio scemo, se la stragrande maggioranza di diffusori in commercio sono concepiti per essere pilotabili in tensione (con larga approssimazione: i minidiffusori, i tower o i bookshelf), non mi metto a produrre un ampli con pilotaggio in corrente. Stessa cosa vale per i diffusori. L'obiettivo di un marchio e' sempre quello di fare profitto e le scelte di mercato vengono prese in base al profitto, in qualsiasi campo non solo nell'audio.
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Bellissima osservazione !drews ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 15:27Se fossi un Costruttore di elettroniche o di diffusori, con l'ambizione di produrre centinaia o migliaia di pezzi del mio apparecchio/diffusore, mi metterei in condizione di progettare rispetto ad una condizione media e cioè considererei la media dei diffusori presenti sul mercato o di amplificatori presenti sul mercato ed in base a questo sceglierei che linea commerciale intraprendere.
Un esempio scemo, se la stragrande maggioranza di diffusori in commercio sono concepiti per essere pilotabili in tensione (con larga approssimazione: i minidiffusori, i tower o i bookshelf), non mi metto a produrre un ampli con pilotaggio in corrente. Stessa cosa vale per i diffusori. L'obiettivo di un marchio e' sempre quello di fare profitto e le scelte di mercato vengono prese in base al profitto, in qualsiasi campo non solo nell'audio.
Ora però pensaci... qualche anno fa in Annuario c'erano 2500 diversi diffusori e 900 diversi finali di potenza...
CHE SENSO AVREBBE PRODURNE ALTRI...???
Diverso è il caso di chi -come me- opera su commissione, in pratica proponendo soltanto alcune possibili configurazioni ai propri potenziali clienti, e poi effettivamente realizzando la versione più adatta alle loro richieste particolari, gusti, abitazioni...
Pochi ci pensano, ma il vantaggio del prodotto "semi-custom" è che in realtà il suo valore all'usato resta lo stesso per sempre, perché nel frattempo non arrivano nuovi modelli "Mark 2", cioé migliorati, a renderlo obsoleto.
Oggi -fine 2019- il mio Mostro di Stereoplay sarebbe perfettamente riproponibile e sarebbe tecnicamente e sonicamente concorrenziale con qualsiasi FH della Living Voice, Avangarde o Cessaro...
A questo punto parliamo un attimo di un argomento (per voi appassionati) serissimo, vale a dire il "valore del marchio" e l'assistenza...
MA VOI SIETE DAVVERO CONVINTI CHE TRA CINQUE ANNI I VOSTRI ATTUALI AMPLI E DIFFUSORI SARANNO RIVENDIBILI a buon prezzo...?
Pensateci... Sono anni che i marchi storici (Mc Intosh, Audio Research...) disertano le mostre italiane, e sono presenti solo negli stand di qualche rivenditore. Gli stessi rivenditori sono spesso alla canna del gas ed hanno magazzini pieni di invenduto.
Ed infine l'assistenza... Quale assistenza volete avere per ampli e diffusori venduti in quantitativi dell'ordine di tre-cinque coppie...???
Diversamente, nel mio caso i trasduttori sono tutti B&C, vale a dire di una SPA quotata in borsa... e sono peraltro del tutto indistruttibili, se non ci fate cadere un fulmine dentro...!
Quindi il periodo delle "migliaia di pezzi" è finito da tempo... ed oggi se ne parla solo per cagatine come Alexa o i diffusori di IKEA...
Mi sembra tutto assai logico.
Saluti
F.C.
Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Semplicemente perche' e' un mercato libero e se ci sono quote di mercato libero, mi ci butto.F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 15:48Bellissima osservazione !
Ora però pensaci... qualche anno fa in Annuario c'erano 2500 diversi diffusori e 900 diversi finali di potenza...
CHE SENSO AVREBBE PRODURNE ALTRI...???
Se facciamo i paragoni con il mercato Italiano, non c'e' niente da commentare. Ma il mercato asiatico/russo e' stato negli ultimi anni e continua ad esserlo, trainante per il settore con numeri da capogiro.
Come diretta conseguenza ha fatto alzare i prezzi alle stelle, perche' in quei mercati si vendono esclusivamente pezzi esclusivi in tutti i sensi. Il mercato del lusso.
Se opero su commissione, il discorso diventa diverso - e più interessante -F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 15:48Diverso è il caso di chi -come me- opera su commissione, in pratica proponendo soltanto alcune possibili configurazioni ai propri potenziali clienti, e poi effettivamente realizzando la versione più adatta alle loro richieste particolari, gusti, abitazioni...
Io conosco molto bene il mio sistema di diffusori e su di esso "ritaglio" l'amplificatore (o gli amplificatori).
Potenzialmente posso raggiungere prestazioni molto elevate, ma come detto prima e' un mercato di nicchia nella nicchia.
E' vero anche il contrario. Potrebbero avere quotazione zero. Il prezzo lo fa la domanda del mercato. Se si vuole vendere, si ha bisogno di un compratore. Se non ci sono compratori disposti a pagare certe cifre, il prezzo ovviamente ne risente.F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 15:48Pochi ci pensano, ma il vantaggio del prodotto "semi-custom" è che in realtà il suo valore all'usato resta lo stesso per sempre, perché nel frattempo non arrivano nuovi modelli "Mark 2", cioé migliorati, a renderlo obsoleto.
Qui la questione ha poco di oggettivo e molto di soggettivo. il valore di un marchio negli anni, non e' dato solo dall'assistenza. Ed un McIntosh continuera' ad avere una quotazione alta anche se non esiste una assistenza diretta del marchio.F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 15:48A questo punto parliamo un attimo di un argomento (per voi appassionati) serissimo, vale a dire il "valore del marchio" e l'assistenza...
MA VOI SIETE DAVVERO CONVINTI CHE TRA CINQUE ANNI I VOSTRI ATTUALI AMPLI E DIFFUSORI SARANNO RIVENDIBILI a buon prezzo...?
Pensateci... Sono anni che i marchi storici (Mc Intosh, Audio Research...) disertano le mostre italiane, e sono presenti solo negli stand di qualche rivenditore. Gli stessi rivenditori sono spesso alla canna del gas ed hanno magazzini pieni di invenduto.
Ed infine l'assistenza... Quale assistenza volete avere per ampli e diffusori venduti in quantitativi dell'ordine di tre-cinque coppie...???
Diversamente, nel mio caso i trasduttori sono tutti B&C, vale a dire di una SPA quotata in borsa... e sono peraltro del tutto indistruttibili, se non ci fate cadere un fulmine dentro...!
Quindi il periodo delle "migliaia di pezzi" è finito da tempo... ed oggi se ne parla solo per cagatine come Alexa o i diffusori di IKEA...
Mi sembra tutto assai logico.
Saluti
F.C.
E' uno status symbol indipendentemente dalle sue prestazioni, e per questo la sua quotazione e' alta e rimarra' alta negli anni a venire.
Ciao
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Non è così semplice...!drews ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 16:39...
Qui la questione ha poco di oggettivo e molto di soggettivo. il valore di un marchio negli anni, non e' dato solo dall'assistenza. Ed un McIntosh continuera' ad avere una quotazione alta anche se non esiste una assistenza diretta del marchio.
E' uno status symbol indipendentemente dalle sue prestazioni, e per questo la sua quotazione e' alta e rimarra' alta negli anni a venire.
Se prendiamo una Ferrari o un Rolex... beh... sono marchi conosciuti da tutti...
Ma già Mc Intosh è un marchio di nicchia... e non solo... molti di quelli che leggono qui (me compreso) pensano che sia un prodotto per pollacchioni, per cui lo valutano assolutamente zero. (io preferisco i Thomann, che sono facilmente modificabili ed hanno schemi moderni e validi)
Se poi prendiamo ad esempio oggetti come i diffusori B&W o Pro-Ac... beh... sono prodotti ancor più di nicchia, I CUI DIFETTI SONO ORMAI BEN NOTI, per cui chi acquista sa bene che esistono le versioni MK2, MK3, MK4... ecc. in cui questi difetti sono stati (?) corretti... Ed ancora una volta questo tende a portare a zero il valore dell'usato.
Infine c'è il problema del degrado con passare del tempo, che è cento volte superiore nei diffusori HiFi rispetto a quelli che impiegano trasduttori Pro.
E poi ancor a c'è il problema della comunicazione, ma ne parlerò nel post che segue.
Per tutti questi motivi è assolutamente probabile che un diffusore "top" commerciale di oggi possa valere meno di un decimo, all'usato, tra pochissimi anni.
Quanti ai miei diffusori, ad oggi non c'è un solo caso in cui l'acquirente li abbia messi in vendita all'usato (esiste un mio FH degli anni '80 !!!). Lo stesso Mostro di Stereoplay l'ho ricomperato dalla vedova del proprietario, che lo aveva ammortizzato con un solo mese di noleggio. Lo so che fa ridere che io lo scriva, ma io ho sempre chiesto a chi viene ad ascoltare i miei impianti se ha mai udito di meglio (così io mi adeguerei...) ed ho sempre ricevuto un gran silenzio, come risposta. Gli stessi acquirenti, quindi, non cambiano impianto perché non trovano nulla di meglio. Semplicemente.
Segue
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Re: Thread fondamentale: risposta ed efficienza Vs collocazione
Come accennavo nel post precedente, esiste un serio problema di comunicazione, in campo HiFi, nel senso che è diventato difficile contattare i potenziali clienti. Questo diminuisce il numero di possibili vendite ed eleva dunque il costo degli impianti nuovi e migliori.
Spiego meglio: le riviste sono in tale crisi (anche e soprattutto di credibilità) che ormai non influenzano più il mercato.
Alle mostre si vedono sempre le stesse facce, e nessuno acquista altro che robetta (CD... cavi... usato stravecchio...).
I forum hanno perso lo smalto e le migliaia di letture di 10/15 anni fa, per semplice noia. Parlo di TUTTI i forum.
I gruppi su FB ormai sono gestiti solo da traffichini e rigattieri, per cui durano un paio di mesi (il tempo di scoprire cosa c'è dietro) e poi finiscono abbandonati e senza post.
Le chat ed altro sono roba da ragazzini squattrinati, ai quali la nostra HiFi fa solo ridere.
Dunque stiamo virando sempre più velocemente sul semplice passa-parola, o sulla pubblicità a pagamento sul Web (che nel nostro settore può essere controproducente).
In due parole: investire in un nuovo prodotto oggi è da perfetti suicidi.
Saluti
F.C.
Spiego meglio: le riviste sono in tale crisi (anche e soprattutto di credibilità) che ormai non influenzano più il mercato.
Alle mostre si vedono sempre le stesse facce, e nessuno acquista altro che robetta (CD... cavi... usato stravecchio...).
I forum hanno perso lo smalto e le migliaia di letture di 10/15 anni fa, per semplice noia. Parlo di TUTTI i forum.
I gruppi su FB ormai sono gestiti solo da traffichini e rigattieri, per cui durano un paio di mesi (il tempo di scoprire cosa c'è dietro) e poi finiscono abbandonati e senza post.
Le chat ed altro sono roba da ragazzini squattrinati, ai quali la nostra HiFi fa solo ridere.
Dunque stiamo virando sempre più velocemente sul semplice passa-parola, o sulla pubblicità a pagamento sul Web (che nel nostro settore può essere controproducente).
In due parole: investire in un nuovo prodotto oggi è da perfetti suicidi.
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