Quante volte avete letto che lo schema di un ampli racconta cose che sarebbe impresa difficilissima distinguere all'ascolto...?
Qui di seguito abbiamo un esempio illustre: quello del confronto tra l'eccellente Quad II (a valvole) ed il contemporaneo e sofisticato Mc Intosh MC-30, che bene rappresenta tutta la famiglia dei valvolari Mc Intosh.
Prima di scendere nei dettagli, osserviamo qui sotto la configurazione degli stadi di uscita di questi due celeberrimi ampli, iniziando dal Quad II.
La configurazione (che -lo vedremo- è assai simile a quella dei Mc Intosh) prevede un avvolgimento in più sul trasformatore d'uscita. Questo avvolgimento viene collegato al catodo di ciascuna delle valvole finali, introducendo una quota di controreazione totale, che stabilizza il guadagno ed abbassa la distorsione.
Ora passiamo al Mc Intosh, osservando che la differenza consiste solo nel fatto che qui la controreazione locale è massima, in quanto l'avvolgimento aggiuntivo collegato al catodo di ciascuna valvola finale ha lo stesso numero di spire di quello normalmente collegato all'anodo.
Il vantaggio teorico è che i due avvolgimenti potrebbero essere bifilari, ma in pratica questo significherebbe differenze di tensione tra gli avvolgimenti tali da mettere a dura prova la resistenza degli isolamenti e -con essa- l'affidabilità dell'ampli. E' dunque possibile che i quattro avvolgimenti (due per gli anodi e due per i catodi) siano avvolti separatamente, bene isolati, visto che l'affidabilità dei Mc Intosh è proverbiale.
Ora però fermiamoci per un attimo a riflettere... Qual è lo schema migliore...?
Beh... scommetto che rimarrete assai sorpresi nello scoprire che è quello del Quad II, perché il maggiore guadagno possibile nello stadio finale consente alle valvole finali di essere pilotate da stadi pilota progettualmente più semplici e meno distorcenti, oltre che più silenziosi ed analitici ai bassi livelli. la maggiore controreazione locale dei Mc Intosh non può nulla contro la distorsione causata dallo swing estremo di tensione richiesto ai drivers (che oltretutto sono chiamati anche ad erogare una certa corrente, nei picchi estremi.
Nel prossimo post gli schemi completi.
Segue
F.C.
Quad Vs. Mc Intosh: la parola agli schemi
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Re: Quad Vs. Mc Intosh: la parola agli schemi
Ed ecco lo schema originale dell'ampli Quad II: una vera leggenda per limpidezza del suono, nonostante la sua bassa potenza.
Notate la semplicità (l'alimentazione è inclusa...) e il minimo numero di stadi: due soltanto, dall'ingresso all'uscita.
Se questo schema fosse stato implementato con la stessa ricchezza di mezzi profusa dalla Mc Intosh, avrebbe semplicemente stracciato qualsiasi ampli...
Ora osservate invece la complessità dello schema del Mc Intosh MC-30.
Come potete osservare, ora gli stadi sono cinque, per cui la probabilità di ritrovarsi con più rumore e minore risoluzione ai bassi livelli è più una certezza che altro. Se ci pensate -infatti- la controreazione riduce la distorsione solo fino ad un certo livello minimo, vale a dire quello del rumore dello stadio di ingresso, al di sotto del quale viene a mancare il riferimento stabile che assicura il corretto funzionamento della comparazione tra segnale di ingresso e quello in uscita, da cui viene ricavato il segnale effettivamente amplificato dagli stadi intermedi.
Non solo... ma leggete bene anche il prossimo post.
Segue
F.C.
Notate la semplicità (l'alimentazione è inclusa...) e il minimo numero di stadi: due soltanto, dall'ingresso all'uscita.
Se questo schema fosse stato implementato con la stessa ricchezza di mezzi profusa dalla Mc Intosh, avrebbe semplicemente stracciato qualsiasi ampli...
Ora osservate invece la complessità dello schema del Mc Intosh MC-30.
Come potete osservare, ora gli stadi sono cinque, per cui la probabilità di ritrovarsi con più rumore e minore risoluzione ai bassi livelli è più una certezza che altro. Se ci pensate -infatti- la controreazione riduce la distorsione solo fino ad un certo livello minimo, vale a dire quello del rumore dello stadio di ingresso, al di sotto del quale viene a mancare il riferimento stabile che assicura il corretto funzionamento della comparazione tra segnale di ingresso e quello in uscita, da cui viene ricavato il segnale effettivamente amplificato dagli stadi intermedi.
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Re: Quad Vs. Mc Intosh: la parola agli schemi
Già nel 1957 la brillante mente di Norman Crowhurst era arrivata a comprendere ed a spiegare il perché il comportamento in saturazione di alcuni ampli fosse più spiacevole, all'ascolto, rispetto a quello di altri ampli (solitamente meno controreazionati). Osservate bene l'immagine qui sotto.
Come potete vedere (l'immagine andrebbe ruotata di 90 gradi per essere più comprensibile) gli stadi in ingresso "impazziscono" letteralmente, quando la controreazione richiede loro di aumentare l'uscita nei picchi, per compensare il raggiunto livello massimo da parte delle valvole finali. Ed a volte ci mettono centinaia di millisecondi per ritornare nelle condizioni di normale linearità. In questo intervallo il suono dell'ampli è pessimo, a dire poco.
Ora tornate a guardare lo schema del Mc Intosh MC-30, a confronto con quello del Quad-II e traetene voi stessi le più che ovvie deduzioni.
Saluti
F.C.
Come potete vedere (l'immagine andrebbe ruotata di 90 gradi per essere più comprensibile) gli stadi in ingresso "impazziscono" letteralmente, quando la controreazione richiede loro di aumentare l'uscita nei picchi, per compensare il raggiunto livello massimo da parte delle valvole finali. Ed a volte ci mettono centinaia di millisecondi per ritornare nelle condizioni di normale linearità. In questo intervallo il suono dell'ampli è pessimo, a dire poco.
Ora tornate a guardare lo schema del Mc Intosh MC-30, a confronto con quello del Quad-II e traetene voi stessi le più che ovvie deduzioni.
Saluti
F.C.