Studio dell'interazione tra stanza e diffusore. Il posizionamento deve sottostare ad alcuni vincoli, senza i quali la magia del Direct/Reflecting® non funziona. Questa era sostanzialmente una grande novità per l'epoca. Klipschorn a parte, ed Allison in seguito, nessuno si preoccupava troppo del dove posizionare i diffusori all'interno della stanza d'ascolto.
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https://www.tnt-audio.com/casse/bose901.html
Bose 901...Klipschorn a parte, ed Allison in seguito, nessuno si preoccupava troppo del dove posizionare i diffusori...
Moderatore: F.Calabrese
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Re: Bose 901...Klipschorn a parte, ed Allison in seguito, nessuno si preoccupava troppo del dove posizionare i diffusori
Bellissimo spunto...!
Sarò fuori per un paio di giorni, per cui scusatemi se non intervengo subito in questa bellissima discussione.
Saluti
F.C.
Sarò fuori per un paio di giorni, per cui scusatemi se non intervengo subito in questa bellissima discussione.
Saluti
F.C.
Re: Bose 901...Klipschorn a parte, ed Allison in seguito, nessuno si preoccupava troppo del dove posizionare i diffusori
Allison sopra tutti!
E' lui che affronta il problema delle cancellazioni date dalle prime riflessioni e conseguentemente studia struttura e posizionamento dei diffusori. Incredibilmente il problema è ancora oggi misconosciuto, direi per ragioni commerciali. Dimenticandosene è molto più facile progettare diffusori belli; o spacciabili alle mogli come poco invadenti (salvo poi doverli mettere a metri dalle pareti); lineari in regime anecoico, così fanno bella figura alle misure.
Nelle Klipschorn l'angolo rappresenta il proseguimento della tromba dei bassi. Sul funzionamento di quella tromba, e delle sue vicessitudini con il passare degli anni e versioni, Fabrizio ha fatto delle osservazioni (oltre che progettato una specie di verione by F.C., lo Squillo di Tromba). Forse meriterebbe un 3D apposito. Non so come la pensasse in generale il colonnello Paul Wilbur Klipsch in fatto di posizionamento diffusori rispetto all'ambiente; certo l'angolo gli era congeniale ma comunque le Klipschorn non avrebbe potuto metterle altrove.
Le 901 sono ancora un'altra musica, le pareti della stanza vengono usate per avere un intenso campo riflesso. Il meccanismo è interessante a partire dalle frequenze medie, alle basse è poco rilevante perché è volto a modificare la percezione della scena acustica. Dal punto di vista di Allison le Bose non hanno alcuna particolarità: anch'esse se collocate "staccate ma non troppo" dalle parete produrranno dei bei buchi nella risposta a causa delle riflessioni e relative cancellazioni. Notate che il pavimento non è eludibile, potete mica ascoltare le 901 appoggiate a terra!
Le 901 sono assolutamente peculiari, credo che le casse attuali concettualmente più simili, almeno per tipologia di emissione, siano le omnidirezionali. Esiste un lungo e interessante 3D a proposito dell'emissione omnipolare e relative conseguenze sul realismo del risultato sonoro. Non ricordo il titolo, Alan1 aveva massimamente contribuito al dibattito, info che forse può aiutare se volete cercarlo.
La scena è notoriamente il feticcio audiofilo più grande. Non che una ricostruzione verosimile non sia importante, ma considerate che ci sono appassionati che ascoltano con casse compatte in campo quasi vicino (e possibilmente tenendole ben lontane dalle pareti) e appassionati che ascoltano con diffusori omnidirezionali. Sono filosofie completamente opposte, se dovessimo partire da loro per congegnare le tecniche microfoniche di ripresa arriveremmo a risultati ben diversi. Invece i patiti dell'una e dell'altra soluzione ascoltano le stesse incisioni, senza che uno dei due ascolti riesca a definirsi migliore o più corretto. E ci sono anche quelli della Polk Audio, è stata ricordata in un 3D recente, che mettono degli altoparlanti supplementari attentamente collocati, li alimentano con il segnale differenza e tentano così di avvicinare l'ascolto in cassa a quello binaurale.
Luca
E' lui che affronta il problema delle cancellazioni date dalle prime riflessioni e conseguentemente studia struttura e posizionamento dei diffusori. Incredibilmente il problema è ancora oggi misconosciuto, direi per ragioni commerciali. Dimenticandosene è molto più facile progettare diffusori belli; o spacciabili alle mogli come poco invadenti (salvo poi doverli mettere a metri dalle pareti); lineari in regime anecoico, così fanno bella figura alle misure.
Nelle Klipschorn l'angolo rappresenta il proseguimento della tromba dei bassi. Sul funzionamento di quella tromba, e delle sue vicessitudini con il passare degli anni e versioni, Fabrizio ha fatto delle osservazioni (oltre che progettato una specie di verione by F.C., lo Squillo di Tromba). Forse meriterebbe un 3D apposito. Non so come la pensasse in generale il colonnello Paul Wilbur Klipsch in fatto di posizionamento diffusori rispetto all'ambiente; certo l'angolo gli era congeniale ma comunque le Klipschorn non avrebbe potuto metterle altrove.
Le 901 sono ancora un'altra musica, le pareti della stanza vengono usate per avere un intenso campo riflesso. Il meccanismo è interessante a partire dalle frequenze medie, alle basse è poco rilevante perché è volto a modificare la percezione della scena acustica. Dal punto di vista di Allison le Bose non hanno alcuna particolarità: anch'esse se collocate "staccate ma non troppo" dalle parete produrranno dei bei buchi nella risposta a causa delle riflessioni e relative cancellazioni. Notate che il pavimento non è eludibile, potete mica ascoltare le 901 appoggiate a terra!
Le 901 sono assolutamente peculiari, credo che le casse attuali concettualmente più simili, almeno per tipologia di emissione, siano le omnidirezionali. Esiste un lungo e interessante 3D a proposito dell'emissione omnipolare e relative conseguenze sul realismo del risultato sonoro. Non ricordo il titolo, Alan1 aveva massimamente contribuito al dibattito, info che forse può aiutare se volete cercarlo.
La scena è notoriamente il feticcio audiofilo più grande. Non che una ricostruzione verosimile non sia importante, ma considerate che ci sono appassionati che ascoltano con casse compatte in campo quasi vicino (e possibilmente tenendole ben lontane dalle pareti) e appassionati che ascoltano con diffusori omnidirezionali. Sono filosofie completamente opposte, se dovessimo partire da loro per congegnare le tecniche microfoniche di ripresa arriveremmo a risultati ben diversi. Invece i patiti dell'una e dell'altra soluzione ascoltano le stesse incisioni, senza che uno dei due ascolti riesca a definirsi migliore o più corretto. E ci sono anche quelli della Polk Audio, è stata ricordata in un 3D recente, che mettono degli altoparlanti supplementari attentamente collocati, li alimentano con il segnale differenza e tentano così di avvicinare l'ascolto in cassa a quello binaurale.
Luca