Sono stato a lungo in silenzio ad osservare con perplessità lo sviluppo dei vari thread avviati sui famigerati KIT, pur immaginando fin dal principio quello che sarebbe stato l' inevitabile esito finale.
Mi è sembrato, praticamente, di assistere ad una puntata, o ad una serie di puntate, del programma Uomini e Donne della Signora De Filippi, in una versione adattata al nostro mondo.
Se da un lato mi fa piacere vedere tanto movimento sul forum, indipendentemente dall' argomento e naturalmente fintanto che si mantiene un confronto civile, come NON verificatosi in altri tempi e lidi da taluni evocati, non mi sono certamente esaltato ne divertito nel veder trasparire qua e la, fra i vari interventi, aspetti ed atteggiamenti eufemisticamente neppure troppo velati, che mi hanno dato l' impressione se per caso non avessi sbagliato forum e fossi ritornato alle mie abbandonate frequenzioni precedenti prima dell' apetura di ForumLibero.
Atteggiamenti che mi fanno capire quanto lavoro ci sia e ci sarà da fare per ridare un minimo di senso comune (che posso solo definire "buon senso"), all' hobby dell' audiofilia, prima di decretarne, eventualmente, l' abolizione d'ufficio, cosa che per chi non se ne fosse accorto, è già stata decretata dalla stragrande maggioranza della gente cosiddetta normale, nonchè dalle più grandi aziende multinazionali che hanno lucrato per anni sui soggetti sensibili a questo hobby, per poi dedicarsi a mercati più redditizi e lasciare l' osso spolpato alle superstiti formichine.
Hobby che, al momento attuale, e non certo da ieri l' altro, mi appare divorato ed ostaggio non solo di errati interfacciamenti amplificatore-cassa acustica, pre finale, cavi e cose del genere, nonchè tutta la ridda di suggestioni animistiche che lo caratterizzano, ma sopratutto dalle irrefrenabili pulsioni di autoaffermazione individualistica delle proprie soggettivistiche convinzioni, impressioni, istanze, desideri, aspettative, pretese, rivendicazioni, opinioni, libidini e quant'altro, che palesano le innumerevoli "storture del sistema" di cui spesso si è parlato, qui ma sopratutto altrove, e non poco tempo addietro, come l' origine e la causa primaria della malattia terminale che ha condotto il settore all' ultimo stadio della sue decadenza tecnica e non solo.
Storture e distorsioni che hanno origini storiche ben documentate ed illustrate, ma che possono chiamarsi con una parola sola: frustrazioni.
Frustrazioni di chi, nel momento stesso in cui afferma il pur condiviso soggettivismo come unico e assoluto termine di giudizio, soffre evidentemente della consapevolezza che, in assenza di specifica cultura in materia di cose tecniche inerenti la materia, deve ad ogni costo annodare il proprio pensiero e la propria visione a qualsiasi elemento circostante che gli fornisca la stampella necessaria a procedere convintamente nelle proprie "credenze".
Ecco, appunto, le proprie credenze.
Non è il caso che evidenzi, io penso, quante credenze popolano questo mondo, probablmente tante quante sono numericamente gli audiofili stessi e tante quanti sono i possibili argomenti specifici di discussione. Guardiamoci in giro e diamo anche solo una scorsa ai titoli dei thread che troviamo sui forum hi-fi, ne avremo una gamma pressochè infinita oltre ogni possibile immaginazione.
Purtroppo, per quello che si è visto, le differenze di pensiero sono le prime ad emergere ed a creare contrapposizione ed antagonismo, senza neppure pensare all' ipotesi che possano esistere secondi inconfessabili fini o manovre occulte (che poi occulte non sono) o addirittura "strategie" politiche di autocollocazione nell' universo audiomaniaco, al punto che spesso mi viene da chiedermi, saltando tra un argomento e l' altro, se è chiaro a tutti e nello nello stesso modo di cosa eventualmente stiamo parlando.
La risposta è no, ma spesso facciamo in molti l' errore di dare per scontato il contrario.
Su questa travagliata genesi dell' ipotesi di KIT, la cui sola parola mi suscita orrore, le varie posizioni degli intervenuti si sono succedute, attraversando almeno quattro o cinque thread paralleli se non di più, come in un processo di "mutazione genetica" degno di un laboratorio di bioingegneria, che oltre ad evocarmi tetri scenari di guerra chimica batteriologica, non contiene assolutamente nessuno di quegli elementi sani che ci portano a condividere quest'hobby.
Non ho visto in questa tornata, quegli aspetti positivi che si attribuiscono al ludico hobby, coinvolgente e passionale ma gioioso, ho visto tutt' altre cose, cose che non mi piacciono perchè le considero robetta (per essere magnanimo), perchè di sicuro non ci elevano verso l' arte, ne verso il bello, ne verso l' eleganza e raffinatezza del suono audiofilo, ne verso l' arte della musica, ne elevano la capacità di discernimento, analisi e giudizio o la cultura del singolo, ne ci orientano verso l' arte della tecnologia delle macchine da suono, ne verso la cultura di tutta questa ferraglia di cui ci circondiamo, ne del perchè funziona più o meno bene e delle infinite cose di cui vorremmo discettare, da veri intenditori quali tutti noi pretendiamo di essere.
Pretendere può non essere sufficiente, occorrerebbe dimostrare.
Ma ahimè, come in un paradosso kafkiano, le continue richieste di dimostrare pervengono con ossessiva pervicacia, oggi come ieri, ed incrediblmente qui come altrove, proprio a colui che per quanto mi riguarda, non ha proprio bisogno di dimostrare niente e questo mi "suona" come una reiterata ossessione compulsiva, una grottesca "maledizione": la "maledizione Calabrese".
Sinceramente speravo ed auspicavo o forse mi illudevo, di lasciare le frustrazioni di questo mondo audiofilo al di la del fiume che ho attraversato nel novembre scorso in compagnia dell'ottimo Fabrizio, (che prima di essere un amico è stato per vent' anni indifferentemente un collega ed un concorrente), dove le "correnti di vortice" si sono moltiplicate, peraltro in brevissimo tempo, al punto tale da rendere "le rapide" completamente impraticabili se non su un gommone da rafting con un giubbotto salvagente ed un casco ben allacciato in testa.
Rapide infide ed impervie che colà risparmiano solo apposite "aree protette" appositamente create per le specie in via d' estinzione, che guardacaso sono le uniche in cui il disvalore non abbia avuto il sopravvento, e di questo hobby si possa cogliere ancora nel suo autentico significato.
Non è questo che vogliamo vedere su questo forum, esiste già quello originale che tutti conosciamo al quale non invidiamo nessun primato. Onore al merito, ma qui vorremmo fare un' altra cosa.
Non abbiamo fondato un forum per fare rafting fra le schizofrenie di una passione maniacale che dalla maggior parte della gente è considerata insana, e che si è dimostrato capace di veicolare fra gli abituè, comportamenti come minimo curiosi, quali quelli che si sono qua e la manifestati nelle discussioni sui paventati KIT.
Di "maniacale" non c'è solo la costruzione delle apparecchiature; in audiofilia, di maniacale ci sono sopratutto molti comportamenti, e questi comportamenti, oltre a non elevarci, non ci porteranno da nessuna parte, ne tutti insieme, ne ognuno con le proprie gambe e per la propria individuale strada che ognuno ha già deciso o deciderà di scegliere in completa libertà.
La passione per le apparecchiature audio, per il loro utilizzo, per la loro progettazione, ma sopratutto per il loro semplice ascolto, può essere ben altra cosa, è ben altra cosa da quello che potrebbe trasparire ad una lettura superficiale di queste amenità, e credo che qui siano stati lanciati molti segnali per spiegare cosa si vorrebbe fare: salvare la parte sana di questo divertimento, di questo passatempo, e buttare ciò che di nefasto c'è intorno.
Ci vorrà molto tempo e molta pazienza, come più volte ha detto e ripetuto Fabrizio, ci saranno fraintendimenti ed equivoci, anche involontari e accidentali o puramente casuali, ci saranno malintesi, ci saranno nervosismi, ci saranno proteste, abbandoni e rinuncie, e tutto possiamo accettare finchè si resta nei termini del civile confronto di idee ed opinioni ed è in qualche modo congruo alla leggerezza di ciò che in fondo è solo un gioco.
Abbiamo tempo, pazienza, discrete risorse in materia, nessuna fretta e di conseguenza io e Fabrizio staremo qui, in compagnia di amici o non amici, tanti o pochi che siamo non importa affatto, con lo scopo di tentare di fare quello che abbiamo sempre detto che avremmo fatto e che per quanto mi riguarda, stiamo facendo, KIT o non KIT: affrontare il passatempo audiofilo con l' unica ottica per cui può valere la pena di perderci del tempo e del denaro.
A me risulta che ci sono non pochi appassionati che sono interessati a sentire anche questa versione delle cose, sulle decine di questioni interdipendenti che influiscono su quello che sentono, a casa loro a casa di amici, alle fiere, ai concerti amplificati e non (se mai ci andassero), non importa con che genere di arnesi belli o brutti, non importa se griffati o non griffati, ed è per questi che cerco di impegnarmi.
Non abbiamo e non ho nessuna intenzione di deludere costoro, per quanto mi sarà possibile, dato che 30 anni di esperienza specifica basata sulla acquisizione, conoscenza e verifica pratica di lavori pubblicati in materia, di inequivocabile contenuto scientifico non possono essere liquidati con un' alzata di spalle da parte di chi non sa, anche se le spallucce sembrano essere numericamente cospicue, e non mi sembra proprio il caso che, in un quadro del genere, si consenta ad un equivoco di fondo nato su presupposti sbagliati (e persino poco rispettosi del Fabrizio meccanico del suono), come è stata la questione dei KIT, sovrapponga ulteriori strati di disordine e confusione in un microcosmo che della confusione, disordine, irrazionalità, e autentica schizofrenia, fa da troppo tempo la sua prerogativa principale.
Per ora mi fermo qui, ma se volete posso continuare. Ad oltranza.
Marcello Croce
La "maledizione Calabrese"
Moderatore: F.Calabrese
-
- Messaggi: 665
- Iscritto il: sabato 23 ottobre 2010, 1:32
La "maledizione Calabrese"
"Se il suono scadente fosse fatale, l' audio sarebbe la prima causa di morte". Don Davis
Re: La "maledizione Calabrese"
Mi associo incondizionatamente a quanto scrivi e ti pregherei di continuare pure.
Saluti
Michele
Saluti
Michele
Re: La "maledizione Calabrese"
Intervento da incorniciare.Marcello Croce ha scritto:Sono stato a lungo in silenzio ad osservare con perplessità lo sviluppo dei vari thread avviati sui famigerati KIT, pur immaginando fin dal principio quello che sarebbe stato l' inevitabile esito finale.
........
Su questa travagliata genesi dell' ipotesi di KIT, la cui sola parola mi suscita orrore, le varie posizioni degli intervenuti si sono succedute, attraversando almeno quattro o cinque thread paralleli se non di più, come in un processo di "mutazione genetica" degno di un laboratorio di bioingegneria, che oltre ad evocarmi tetri scenari di guerra chimica batteriologica, non contiene assolutamente nessuno di quegli elementi sani che ci portano a condividere quest'hobby.
........
Marcello Croce
Quoto solo una piccola parte per comodità ma anche per dire che per rispetto della professionalità di Fabrizio, Marcello e gli altri professionisti che scrivono qui, di cui ora non ricordo i nomi, si dovrebbe iniziare a chiamare le cose con il loro giusto nome: Progetti.
Con tutte le conseguenze implicite in questa più corretta denominazione.
I kit lasciamoli a Nuova Elettronica
Re: La "maledizione Calabrese"
ti prego non continuare.
Re: La "maledizione Calabrese"
Direi di non continuare, ma solo perchè basterebbe già così. Il tuo post rispecchia appieno il mio stato d'animo, le mie impressioni, le mie (quasi) delusioni.
Ciao
Fraa
Ciao
Fraa