Il caso del T-Amp...

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alberto inzani
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yamaha 3500 spartiacque

Messaggio da alberto inzani » martedì 2 ottobre 2012, 7:26

F.Calabrese ha scritto:
bepi67 ha scritto:... paragonato al P3500 Yamaha che costa poco più del doppio ma ha 50 volte la sua potenza beh.....ecco....insomma..... ;)
Hai sintetizzato in una riga quel che io volevo dire...

Abbiamo dunque un prodotto per "utenti intelligenti"... (lo Yamaha)

E dall'altra parte abbiamo un prodotto per "ingenui"... (il T-Amp)

Ma gli "ingenui" non lo sarebbero di certo, se chi fa credere di rappresentare i loro interessi scrivesse la verità...!!!

Dunque si tratta -molto semplicemente- di sbugiardare l'incompetenza ed il servilismo dei furbacchioni che portano i loro polli a farsi spennare nel posto giusto...

Come al solito, in materia di Hi-Fi...!!!

Altrimenti, per quale motivo li pagherebbero...???

Saluti
F.C.

gli audiofili .... performanti :mrgreen:
se tali fossero,
DOVREBBERO
adottare lo Yamaha 3500 come spartiacque .... o paranatiche .... così il concetto è più chiaro ;)
e valutare a partire dal 3500 ....
ma forse alle fertili menti idiofile è troppo complicato ....
pazienza,
.... ed allora, avanti,
natiche prebete :roll:

l_pisani_54
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Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da l_pisani_54 » martedì 2 ottobre 2012, 9:33

Personalmente ho fatto parecchia pratica con il T-Amp, visto che ne ho comprati ben 3 (uno è perito, per colpa mia, a causa di un corto circuito sull'alimentazione).
E' servito per farmi capire che l'ampli che possedevo (uno Yamaha non certo entry level) era un "secchio".
Il T-Amp è stato usato per un po' nell'impianto principale, stabilmente nel secondo impianto in camera da letto, finché i miei gatti hanno stabilito che lì la musica non ci doveva essere, ed ora è finito a fare quello che dovrebbero fare simili aggeggi, pilotare una coppia di vecchi due vie (Telefunken) collegati al computer, al posto delle solite cassettine di plastica.
Sono sempre stato contrario all'accanimento terapeutico e quindi non sono mai stato d'accordo che le esagerazioni che si sono viste sul T-Amp: case in alluminio, potenziometri da 100 €, batterie da camion ed alimentatori con un toroidale grosso come un barattolo di pomodoro da ristorante.
Dire agli idiofili che il loro finale HiEnd, pagato molte migliaia di euro non suona meglio di una scatoletta di plastica può essere pericoloso, come affermare che un ampli pro economico, come il mio Phonic, pagato nuovo 199 €, o come lo Yamaha di cui si è tanto parlato, può suonare bene.
Allora senti discorsi del tipo che gli apparecchi pro non sono adatti ad un ascolto casalingo, ti trovi davanti gente che ti dice che suona male ancora prima di attaccare la spina, perché non ammetteranno mai di aver buttato i loro soldi.
L'ultima prova che feci, prima di decidere definitivamente di starmi zitto, farmi i c..zi miei e tenermi il Phonic, visto che nessuno mi pagava per pubblicizzarne l'uso, prendendomi solo insulti, fu illuminante.
Impianto grosso e costoso, con un'amplificazione totalmente a valvole, pre e due finali mono, di cui non ricordo la marca, ma erano degli scatoloni pieni di lampadine :) ed una coppia di Amati.
Erano presenti il padrone di casa, un suo amico, io e Carlo, con cui avevo condiviso sin dall'inizio l'avventura del Phonic.
Fu opinione di tutti, incluso il proprietario che aveva cacciato un bel po' di soldini (nell'ordine delle decine di migliaia di euri), che le differenze fossero nell'ordine delle sfumature.
Suonavano meglio i finali mono a valvole, per fortuna, sennò si sarebbe buttato dalla finestra, ma non in maniera da giustificare un simile divario di prezzo.
Sentii il padrone di casa parlare con il suo amico e gli sfuggì questa frase: "certo che ci hanno solato un bel po' di soldi".
Pensò pure di comprarsene uno (di Phonic), da usare l'estate, qunado tutta quella sfilata di lampadine rendeva faticoso ascoltare la musica.
Leonardo

alberto inzani
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Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da alberto inzani » martedì 2 ottobre 2012, 9:38

l_pisani_54 ha scritto:Personalmente ho fatto parecchia pratica con il T-Amp, visto che ne ho comprati ben 3 (uno è perito, per colpa mia, a causa di un corto circuito sull'alimentazione).
E' servito per farmi capire che l'ampli che possedevo (uno Yamaha non certo entry level) era un "secchio".
Il T-Amp è stato usato per un po' nell'impianto principale, stabilmente nel secondo impianto in camera da letto, finché i miei gatti hanno stabilito che lì la musica non ci doveva essere, ed ora è finito a fare quello che dovrebbero fare simili aggeggi, pilotare una coppia di vecchi due vie (Telefunken) collegati al computer, al posto delle solite cassettine di plastica.
Sono sempre stato contrario all'accanimento terapeutico e quindi non sono mai stato d'accordo che le esagerazioni che si sono viste sul T-Amp: case in alluminio, potenziometri da 100 €, batterie da camion ed alimentatori con un toroidale grosso come un barattolo di pomodoro da ristorante.
Dire agli idiofili che il loro finale HiEnd, pagato molte migliaia di euro non suona meglio di una scatoletta di plastica può essere pericoloso, come affermare che un ampli pro economico, come il mio Phonic, pagato nuovo 199 €, o come lo Yamaha di cui si è tanto parlato, può suonare bene.
Allora senti discorsi del tipo che gli apparecchi pro non sono adatti ad un ascolto casalingo, ti trovi davanti gente che ti dice che suona male ancora prima di attaccare la spina, perché non ammetteranno mai di aver buttato i loro soldi.
L'ultima prova che feci, prima di decidere definitivamente di starmi zitto, farmi i c..zi miei e tenermi il Phonic, visto che nessuno mi pagava per pubblicizzarne l'uso, prendendomi solo insulti, fu illuminante.
Impianto grosso e costoso, con un'amplificazione totalmente a valvole, pre e due finali mono, di cui non ricordo la marca, ma erano degli scatoloni pieni di lampadine :) ed una coppia di Amati.
Erano presenti il padrone di casa, un suo amico, io e Carlo, con cui avevo condiviso sin dall'inizio l'avventura del Phonic.
Fu opinione di tutti, incluso il proprietario che aveva cacciato un bel po' di soldini (nell'ordine delle decine di migliaia di euri), che le differenze fossero nell'ordine delle sfumature.
Suonavano meglio i finali mono a valvole, per fortuna, sennò si sarebbe buttato dalla finestra, ma non in maniera da giustificare un simile divario di prezzo.
Sentii il padrone di casa parlare con il suo amico e gli sfuggì questa frase: "certo che ci hanno solato un bel po' di soldi".
Pensò pure di comprarsene uno (di Phonic), da usare l'estate, qunado tutta quella sfilata di lampadine rendeva faticoso ascoltare la musica.

penso che la frase grassettata sia il denominatore comune del 95% degli audiofili da trent'anni ad oggi

landscape1

Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da landscape1 » martedì 2 ottobre 2012, 9:57

F.Calabrese ha scritto:Il successo di questi inutili oggetti è stato gonfiato non tanto dalla pochezza della concorrenza, quanto dalla combinazione della ingenuità degli acquirenti con la furbizia di chi ha "pompato" queste soluzioni, lucrandoci qualche mancetta...

Perché è chiaro che l'acquirente che spende poco è comunque predisposto positivamente... e basta che a spiegargli il prodotto non ci sia un Bartolomeo Aloia ma un perfetto sprovveduto, ed ecco che il miracolo è fatto...!

In tutto questo gioco c'è una evidente fregatura: se osserviamo il chip Texas da 5X5mm. e 30 Watt, ci dobbiamo render conto che si tratta di tecnologie tutt'altro che avanzatissime, vale dire di oggetti che si potevano produrre tranquillamente all'epoca del T-Amp... anzi... diciamo che con l'ingombro del T-Amp si sarebbe dovuta pretendere una potenza di almeno 50-60 Watt per canale...

La trovata furbissima è stata quindi quella di far entrare nelle case degli appassionati dapprima degli ampli "inutili", vale a dire di potenze inadeguate, salvo poi riportarli ad acquistare le versioni da 50-70-100 Watt che saranno tra poco disponibili, con tanto di alimentatori switching... E' bastato tacere sulla possibilità tecnologica di aver di più già prima, con eguali costi ed ingombri...

Quanto a me, io so bene come andare assolutamente oltre quell'angusto orizzonte... ma gli accattoni hanno rovinato il meccanismo che avrebbe portato a quella soluzione. Spiego meglio.

Immaginatevi che nel T-Forum ci fossero stati appassionati dotati di dignità, che avessero stoppato i commenti da pezzente di quelli che pretendevano la "soluzione aggratiss", spiegando loro che non era affatto dovuta. In fondo, la mia condizione dei cento iscritti, per riprendere in mano il Kit Indiana Line (tutto con componenti IL, questa volta...) la si poteva attuare con mezz'ora di lavoro alla tastiera, da parte di uno dei loro "maghi informatici", ed io ci sarei cascato comunque...

Con l'avvio del Kit Indiana Line si sarebbero instaurati buoni rapporti, che mi avrebbero consentito di lanciare l'idea del piccolo super-ampli non in polemica, e quindi con ottime probabilità di grande successo...

Come dire che di qui a tre mesi avremmo avuto impianti da mille Euro in grado di suonare come il mio Impianto-Provocazione a radiazione diretta (un impianto che è stato ascoltato a confronto con le JBL Everest, non mi ricordo da chi, ma con maggiore successo...).

Ed invece tutto è stato mandato a puttane da qualche accattone con la battuta facile, da borgataro...

Ovvio che la massa di possibili lettori sul T-Forum avrebbe reso possibile quello che qui non è il caso di riproporre, se non come pubblica dimostrazione dell'altrui stupidità...!!!

Saluti
F.C.
Sempre la solita storia
con altre persone ancora!
ti stai facendo terra bruciata intorno.

Ma siamo sicuri che le responsabilità siano sempre tutte degli altri?

Paolo Eugeni

Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da Paolo Eugeni » martedì 2 ottobre 2012, 10:04

l_pisani_54 ha scritto: Allora senti discorsi del tipo che gli apparecchi pro non sono adatti ad un ascolto casalingo, ti trovi davanti gente che ti dice che suona male ancora prima di attaccare la spina
Ma poi quella spina succede che la colleghi e allora vedi dalle facce che tante certezze crollano...(poi c'è anche chi nega l'evidenza, ma questo è un 'altro discorso)

Freschissima esperienza di qualche giorno fa a casa mia (2 phonic max2500 +ice power 125 asx in triamp) :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

EDOARDO
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Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da EDOARDO » martedì 2 ottobre 2012, 10:11

personalmente ho provato i classe t o d alcuni modelli non sono male altri secondo mè non hanno la qualità di un buon lineare in classe a-b consumano poco a fronte di un'alta potenza che però sono inadatti a pilotare i carichi a tromba nel senso che sono amplificatori privi di armoniche nel senso comune del termine direi che sono agli antipodi con i finali a valvole...come contenuto armonico poi essendo dispositivi che lavorano x funzionare a frequenze molto alte questo si riperquote sul segnale audio come spurie o meglio una sensazione di mancanza di armoniche..IMHO..in campo pro sono insostituibili data l'altissima potenza che dispongono ma quello pro tipo i power soft sono molto più sofisticati dei fratelli commerciali .e hanno una m,arcia in più e non dimentichiamoci che la loro banda è molto sensibile all'impedenza del carico..
la politica che cè dietro a questi dispositivi teorizzata da fabrizio non mi trova d'accordo del tutto la tecnologia è esente dal voler imporre un prodotto invece di un'altro..è tecnologia e basta...cè posto x tutti a patto che ogniuno possa scegliere il suo ampli...anche io vorerei provare il mariani a s.s. nel mio basshorn ma sò che non potrò mai farlo dato il prezzo che x mè è proibitivo..

Paolo Eugeni

Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da Paolo Eugeni » martedì 2 ottobre 2012, 10:13

EDOARDO ha scritto:anche io vorerei provare il mariani a s.s. nel mio basshorn ma sò che non potrò mai farlo dato il prezzo che x mè è proibitivo..
Siamo in due :( :( :(

Ps: ma si sa quanto costa?

EDOARDO
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Re: Ma davvero l'accattonaggio conviene ?

Messaggio da EDOARDO » martedì 2 ottobre 2012, 10:15

bepi67 ha scritto:Sulla reale efficienza dei chip Tripath bisogna vedere, non ho fatto misure in merito, ma per essere un apparecchio che eroga 10 w a canale o giù di li il Trends scaldicchia un pò troppo per un oggetto dichiarato con oltre il 90 % di efficienza....

Eppoi c'è un controsenso in un oggetto del genere: scatola di alluminio trafilato ma potenziometro PIETOSO (e te pare poco ?), il tutto cucito attorno ad un chippetto che costerà 10 centesimi....

IMHO

Ciao

PS paragonato al P3500 Yamaha che costa poco più del doppio ma ha 50 volte la sua potenza beh.....ecco....insomma..... ;)

mi sento di quotare del tutto anche in considerazione che sono oggetti quasi non riparabili se si rompe il chip con quello che spendi ci prendi una onesta scheda lineare che utilizza i classici bjt senza alimentatore ovviamente però si ripara con 1 euro.. :mrgreen:

landscape1

Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da landscape1 » martedì 2 ottobre 2012, 10:20

Qualche tempo fa
ho utilizzato un t-amp sui tweeter fostex (impianto in tri amplificazione)
con risultati eccellenti!

Max
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Re: Il caso del T-Amp...

Messaggio da Max » martedì 2 ottobre 2012, 12:59

Mi spiegate questa cosa del "contenuto di armoniche"?

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