NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Moderatore: F.Calabrese
-
- Messaggi: 1452
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Quanto può valere un oggetto USATO di qualsiasi tipo esso sia, dall'automobile all'appartamento, dal giradischi al computer?
Attenzione usato, perché nel caso del nuovo, quasi sempre c'è un valore di listino, intorno al quale girano le offerte.
E' evidente che se l'oggetto tale e quale è disponibile nuovo, lo stesso usato dovrà essere offerto a meno, il quanto dipende dal'età, dalle condizioni e dalle richieste.
Se l'oggetto non è più disponibile nuovo, bisogna fare un raffronto con un oggetto di caratteristiche il più possibile simili.
Queste sono le basi di quello che si definisce estimo, ed è una disciplina i cui strumenti metodologici sono ampiamente sperimentati.
Siccome si basa su principi statistici, più il campione è ampio e più sarà precisa la stima.
Per motivi professionali devo fare spesso delle stime immobiliari e la fonte principale sono le agenzie immobiliari.
E' chiaro che le case non sono oggetti prodotti industrialmente, quindi, tranne rari casi tipo appartamenti nello stesso stabile e nuovi (cioè nelle stesse condizioni), si cerca di individuare quelli che sono nella stessa zona, in condizioni manutentive simili e di taglio confrontabile.
Se ne selezionano 5 o 6, escludendo prezzi troppo alti e troppo bassi, si fa la media e poi magari si abbatte il valore ottenuto di un 10%, per prendere in considerazione le trattative di vendita.
Lo stesso ragionamento si può fare con le automobili usate, ma quando si parla di HiFi le cose si complicano: la produzione attuale è frammentata in centinaia di modelli venduti in pochi pezzi, il prezzo di partenza del nuovo non è quasi mai un dato affidabile, mentre per un computer o un altro oggetto tecnologico si trovano differenze nell'ordine del 10% massimo, e poi c'è il dato più importante: il mercato.
Se un oggetto non ha mercato, nel senso che è difficile trovare compratori interessati, il suo valore è fittizio.
Quanto detto fin qui vale per l'usato con qualche anno sulle spalle, ma quando ci spostiamo sul vintage, quindi apparecchi con 30 e più anni di vita, la faccenda si fa spinosa.
Il degrado degli apparecchi, a meno che non sia stato fatto un restauro profondo e costosissimo, può comprometterne fortemente le prestazioni, oltre al problema che la tecnologia in tanti anni ha fatto progressi, quindi un buon amplificatore di 40 anni fa, se pure fosse in perfette condizioni, avrebbe grossi problemi a spuntarla con un apparecchio odierno di pari categoria.
Quindi Bebo fa male a prendersela se anche gli iscritti al suo forum cominciano a capire che è finita un'epoca.
Chi ha casa piena di cadaveri è facile che sarà costretto a tenerseli.
Attenzione usato, perché nel caso del nuovo, quasi sempre c'è un valore di listino, intorno al quale girano le offerte.
E' evidente che se l'oggetto tale e quale è disponibile nuovo, lo stesso usato dovrà essere offerto a meno, il quanto dipende dal'età, dalle condizioni e dalle richieste.
Se l'oggetto non è più disponibile nuovo, bisogna fare un raffronto con un oggetto di caratteristiche il più possibile simili.
Queste sono le basi di quello che si definisce estimo, ed è una disciplina i cui strumenti metodologici sono ampiamente sperimentati.
Siccome si basa su principi statistici, più il campione è ampio e più sarà precisa la stima.
Per motivi professionali devo fare spesso delle stime immobiliari e la fonte principale sono le agenzie immobiliari.
E' chiaro che le case non sono oggetti prodotti industrialmente, quindi, tranne rari casi tipo appartamenti nello stesso stabile e nuovi (cioè nelle stesse condizioni), si cerca di individuare quelli che sono nella stessa zona, in condizioni manutentive simili e di taglio confrontabile.
Se ne selezionano 5 o 6, escludendo prezzi troppo alti e troppo bassi, si fa la media e poi magari si abbatte il valore ottenuto di un 10%, per prendere in considerazione le trattative di vendita.
Lo stesso ragionamento si può fare con le automobili usate, ma quando si parla di HiFi le cose si complicano: la produzione attuale è frammentata in centinaia di modelli venduti in pochi pezzi, il prezzo di partenza del nuovo non è quasi mai un dato affidabile, mentre per un computer o un altro oggetto tecnologico si trovano differenze nell'ordine del 10% massimo, e poi c'è il dato più importante: il mercato.
Se un oggetto non ha mercato, nel senso che è difficile trovare compratori interessati, il suo valore è fittizio.
Quanto detto fin qui vale per l'usato con qualche anno sulle spalle, ma quando ci spostiamo sul vintage, quindi apparecchi con 30 e più anni di vita, la faccenda si fa spinosa.
Il degrado degli apparecchi, a meno che non sia stato fatto un restauro profondo e costosissimo, può comprometterne fortemente le prestazioni, oltre al problema che la tecnologia in tanti anni ha fatto progressi, quindi un buon amplificatore di 40 anni fa, se pure fosse in perfette condizioni, avrebbe grossi problemi a spuntarla con un apparecchio odierno di pari categoria.
Quindi Bebo fa male a prendersela se anche gli iscritti al suo forum cominciano a capire che è finita un'epoca.
Chi ha casa piena di cadaveri è facile che sarà costretto a tenerseli.
Leonardo
-
- Messaggi: 42377
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Mille letture...! Vediamo di meritarcele !!!
Proviamo insieme a considerare -una per una- le varie voci di un possibile "usato-Vintage" di un qualche interesse...
1)- Testine per giradischi in vinile: non lo dice nessuno, ma i cantilever di queste testine sono TUTTI incernierati in blocchettini di gomma le cui caratteristiche si degradano naturalmente dopo un numero di anni. Una testina vecchia di venti anni è quasi certamente diversissima dalla originale...
2)- Giradischi e braccetti: qui la situazione è migliore, ma non è il caso di dimenticare che la stagione in cui sono stati prodotti gira e braccetti di una certa qualità è relativamente ristretta negli anni, e precede di poco il dilagare dei CD sul mercato. Il che non significa che non si trovino ottimi giradischi ed eccellenti braccetti datati anche anni '70... ma occorre essere abbastanza conoscitori della materia da saper abbinare braccio e testina almeno. Quanti lo sono...?
3)- Preamplificatori: una volta quel che contava era lo stadio Phono, mentre lo stadio di linea era più o meno un buffer che seguiva il potenziometro di volume... Se a questo aggiungiamo che un rapporto S/N di 80-85 dB era considerato più che adeguato fino ai primi anni '80... ecco che l'idea di acquistare un Pre "Vintage" per ascoltarci per davvero la musica appare quanto mai bizzarra. Molto meglio metterselo in vetrina ed impiegarlo per stupire gli amici...!!!
E poi non dimentichiamo che le abitazioni di quegli anni erano più o meno prive di disturbi sulla rete (a meno di non risiedere in un'area industriale) e comunque questi disturbi erano quasi sempre di frequenza relativamente bassa e quindi trattabile. Oggi in ogni casa ci sono cordless, alimentatori switching super-economici, e tantissime radiofrequenze esterne, fino alle microonde... Un pre degli anni '80 di certo non aveva le precauzioni circuitali necessarie (però è vero che queste mancano anche in molti dei pre moderni...).
4)- Finali di potenza valvolari: qui la differenza tra ampli antichi ed attuali sta tutta nelle alimentazioni... che oggi sono tipicamente ben filtrate, con centinaia di microfarad di spianamento. Diversamente, i vecchi finali degli anni '60 e prima hanno capacità semplicemente ridicole (a volte 20 microF...!) e non è strano che il loro rapporto S/N oscilli intorno agli 80 deciBel. Una prestazione assolutamente inaccettabile, rispetto agli standard di oggi.
5)- Finali di potenza SS: qui il gap è addirittura tragico, nel senso che i transistor degli anni '70/'80 erano lentissimi, rispetto a gli attuali. Ne derivava una tendenza all'autoscillazione che oggi è -per fortuna- rarissima... Anche qui siamo dinanzi ad elettroniche mal filtrate rispetto ai disturbi esterni... e che le prendono di santa ragione da un economicissimo Thomann E-800 da 150 Euro...
6)- Diffusori... Qui ci sarebbe da scrivere per ore, ma preferisco farvi una domanda: "Mi indicate UN diffusore Vintage che suoni decentemente...???"
Proseguiamo nei prossimi post.
Saluti
F.C.
Proviamo insieme a considerare -una per una- le varie voci di un possibile "usato-Vintage" di un qualche interesse...
1)- Testine per giradischi in vinile: non lo dice nessuno, ma i cantilever di queste testine sono TUTTI incernierati in blocchettini di gomma le cui caratteristiche si degradano naturalmente dopo un numero di anni. Una testina vecchia di venti anni è quasi certamente diversissima dalla originale...
2)- Giradischi e braccetti: qui la situazione è migliore, ma non è il caso di dimenticare che la stagione in cui sono stati prodotti gira e braccetti di una certa qualità è relativamente ristretta negli anni, e precede di poco il dilagare dei CD sul mercato. Il che non significa che non si trovino ottimi giradischi ed eccellenti braccetti datati anche anni '70... ma occorre essere abbastanza conoscitori della materia da saper abbinare braccio e testina almeno. Quanti lo sono...?
3)- Preamplificatori: una volta quel che contava era lo stadio Phono, mentre lo stadio di linea era più o meno un buffer che seguiva il potenziometro di volume... Se a questo aggiungiamo che un rapporto S/N di 80-85 dB era considerato più che adeguato fino ai primi anni '80... ecco che l'idea di acquistare un Pre "Vintage" per ascoltarci per davvero la musica appare quanto mai bizzarra. Molto meglio metterselo in vetrina ed impiegarlo per stupire gli amici...!!!
E poi non dimentichiamo che le abitazioni di quegli anni erano più o meno prive di disturbi sulla rete (a meno di non risiedere in un'area industriale) e comunque questi disturbi erano quasi sempre di frequenza relativamente bassa e quindi trattabile. Oggi in ogni casa ci sono cordless, alimentatori switching super-economici, e tantissime radiofrequenze esterne, fino alle microonde... Un pre degli anni '80 di certo non aveva le precauzioni circuitali necessarie (però è vero che queste mancano anche in molti dei pre moderni...).
4)- Finali di potenza valvolari: qui la differenza tra ampli antichi ed attuali sta tutta nelle alimentazioni... che oggi sono tipicamente ben filtrate, con centinaia di microfarad di spianamento. Diversamente, i vecchi finali degli anni '60 e prima hanno capacità semplicemente ridicole (a volte 20 microF...!) e non è strano che il loro rapporto S/N oscilli intorno agli 80 deciBel. Una prestazione assolutamente inaccettabile, rispetto agli standard di oggi.
5)- Finali di potenza SS: qui il gap è addirittura tragico, nel senso che i transistor degli anni '70/'80 erano lentissimi, rispetto a gli attuali. Ne derivava una tendenza all'autoscillazione che oggi è -per fortuna- rarissima... Anche qui siamo dinanzi ad elettroniche mal filtrate rispetto ai disturbi esterni... e che le prendono di santa ragione da un economicissimo Thomann E-800 da 150 Euro...
6)- Diffusori... Qui ci sarebbe da scrivere per ore, ma preferisco farvi una domanda: "Mi indicate UN diffusore Vintage che suoni decentemente...???"
Proseguiamo nei prossimi post.
Saluti
F.C.
-
- Messaggi: 187
- Iscritto il: giovedì 12 novembre 2015, 9:50
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Persone come Moroni sono bravissime con la dialettica, e si autoconvincono di occupare tutto lo spazio vitale/commerciale disponibile.
Ma sono fuori tempo massimo, la tecnologia e la realtà sociale li hanno sorpassati sopra, sotto, a sinistra ed a destra.
Erano distratti, occupati a darsi ragione tra di loro, con grandi pacche sulle spalle e litri di tavernello, e sono rimasti col cerino in mano.
Perchè con le loro inenarrabili mininchiate hanno fatto terra bruciata di nuovi clienti e nuove generazioni.
Generazioni che hanno sicuramente molti più interessi, ma ad ascoltare gli sproloqui del Bembo nazionale scappano a gambe levate.
Ma sono fuori tempo massimo, la tecnologia e la realtà sociale li hanno sorpassati sopra, sotto, a sinistra ed a destra.
Erano distratti, occupati a darsi ragione tra di loro, con grandi pacche sulle spalle e litri di tavernello, e sono rimasti col cerino in mano.
Perchè con le loro inenarrabili mininchiate hanno fatto terra bruciata di nuovi clienti e nuove generazioni.
Generazioni che hanno sicuramente molti più interessi, ma ad ascoltare gli sproloqui del Bembo nazionale scappano a gambe levate.
-
- Messaggi: 1452
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Quoto al 101%ciclochitarrista ha scritto:Persone come Moroni sono bravissime con la dialettica, e si autoconvincono di occupare tutto lo spazio vitale/commerciale disponibile.
Ma sono fuori tempo massimo, la tecnologia e la realtà sociale li hanno sorpassati sopra, sotto, a sinistra ed a destra.
Erano distratti, occupati a darsi ragione tra di loro, con grandi pacche sulle spalle e litri di tavernello, e sono rimasti col cerino in mano.
Perchè con le loro inenarrabili mininchiate hanno fatto terra bruciata di nuovi clienti e nuove generazioni.
Generazioni che hanno sicuramente molti più interessi, ma ad ascoltare gli sproloqui del Bembo nazionale scappano a gambe levate.
Leonardo
-
- Messaggi: 1819
- Iscritto il: domenica 28 febbraio 2016, 9:33
- Località: vicino alla to-sv
- Contatta:
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Potrei dare il mio punto di vista da riparatore
Testine per giradischi in vinile: mi è già capitato di trovare delle testine che perdono addirittura un canale o sono mostruosamente sbilanciate da un canale all'altro. Per avere una resa accettabile a volte ci si fossilizza su un marchio e poi si ha a che fare con qualcosa che oramai è "finito" . E magari l'audiotecnica ultra economica da 30 E ma NUOVA riesce a stare davanti a un mostro sacro dell'hi fi (con 20 anni sulle spalle) fanno un goccio eccezione le varie testine da DJ decisamente più robuste ,non ho ancora avuto "cadaveri" tra shure e stanton. Ma ho sentito roba che suona meglio. Mi hanno deluso le vecchie elac (anni 60 e 70) era come se si mangiassero la dinamica.
Giradischi e braccetti : ne faccio un tutt'uno perchè non ho mai cambiato un braccio in vita mia se non per una rottura. Ci sono prodotti validi,prodotti affidabili e ciofeche terrificanti. Io considero affidabili alcune "fabbriche di rumore" come vari BSR,i vari dual-garrard elac e altri (ovviamente tutti a puleggia) ma affidabili NON VUOL DIRE che suona bene,solo che lo farà per tanto tempo. Andavano un pelino meglio per il suono alcuni giradischi ultra economici con base in plastica (o meglio tutto in plastica,qualcuno più evoluto col piatto in metallo) che lasciando il sistema della puleggia erano finalmente silenziosi. Ma anche qui ogniuno ha le sue rognette . C'è chi ha l'arresto a fine disco che lo fa staccare prima,chi ha il freno in discesa partito e cade sul disco per poi rimbalzare,chi varia i giri a seconda della temperatura. Insomma c'è n'è da scrivere un libro.
l'unico che si salva è il mitico Technics 1200. Probabilmente concepito per lavorare e non per stupire.
Non mi è mai capitato un piatto "da audiofilo " da riparare ,e per casa mia ho un vecchio bsr . Tanto per provare i dischi dei juke basta e avanza. e se voglio sentirmi qualcosa ,bè un pò di sano rumore di puleggia non ha mai ucciso nessuno.
In compenso a differenza di certi cessi di plastica ,pioi saltare nella stanza e non arriva nulla nell'audio.
Pre e stadi di ingresso. Devo confermare Calabbr. a casa mia già COMUNI integrati dell'epoca già sentivano lo spegnersi della luce del bagno. Se poi gli avvicini un telefono apriti cielo. Mi ricordo addirittura che da un giapponesone (di quelli cromati tanti tasti,potenziometri e lancette) in qualche caso sentivi il cb del palazzo di fianco. ovviamente sul phono.
Inoltre c'era un "problemino" ossia che con la nascita dei primi moli ibridi (stk e simili) l'ampli si riduceva a un modulo ibrido una manciata di transistor per il fono e BASTA. Le commutazioni erano tutte elettromeccaniche.Ci voleva provare la mivar (secondo voci non confermate ) a tirare fuori un altro di quei 30 + 30 con 5 componenti attivi in tutto (un ibrido e 5 transistor) e spacciarlo per audiofilo ma un prezzo popolare (meno di 150 E) Ne saranno stati costruiti 5 se è tanto. Tanto è vero che dove "contava" che suonasse bene molta gente che aveva i valvolari non lo ha cambiati con il SS
Finali di potenza valvolari: anche qui confermone come sopra,condensatori da 16 e 32 micro erano lo standard. Qualcheduno ne aveva uno o più da 50 micro. Purtroppo i primi ampli avevano il raddrizzamento a valvola che aveva seri limiti sulla massima capacità utilizzabile. Anche usando "signore" raddrizzatrici come la 5U4 o la GZ34 i limiti erano chiaramente tangibili. Andava un pò meglio nei juke box perchè usavano solitamente valvole finali 6973 o similari. Pentodini non troppo muscolosi e SEMPRE in push pull,quindi poco assetati di corrente se non sotto sforzo.
Difatti se "elaboravi" un ampli da juke (specialmente quelli con le 6L6 finali) la prima cosa da fare era un raddrizzamento SS e il raddoppio dei micro di filtraggio. Anche al giorno d'oggi ottenere più di 200 mA da una raddrizzatrice vuol dire avere tensioni ballerine.
Finali di potenza SS:c'era anche una certa delicatezza elettrica di molti finali dei primordi dello SS. nel caso dei juke (quanti ne ho riparati,ho perso il conto) i primi ampli a transistor ( al germanio) come il TSA seeburg sembrava non avessero "capacità di spingere" ossia per tanto che gli tiravi il collo il suono era ....vuoto. Difatti l'arrivo della serie SHP al silicio ha cambiato quasi 4 a 1le prestazioni. A volte sembrava che il disco girasse più lento.
Alcune ditte la "roba "al germanio non la hanno manco voluta.
6)- Diffusori... Qui ci sarebbero da salvare di fatto solo i "cassoni "pro di vario tipo altec in testa. ma solo per poter risparmiare e avere un suono decente (non ho detto ottimo) con un ampli piccolo e poco costoso. A casa mia ho un paio di zeck PA15 che piloto con 10 w e ne ho da vendere.
Diciamo che anche per farci dormire il gatto o metterci una pianta sopra vanno bene. Anche se in fin dei conti un paio di thoman uno per canale a ponte con la manopola a 1 solo millimetro di corsa e ti togli la paura e puoi usare qualunque cassa e sentire meglio in meno spazio.
Testine per giradischi in vinile: mi è già capitato di trovare delle testine che perdono addirittura un canale o sono mostruosamente sbilanciate da un canale all'altro. Per avere una resa accettabile a volte ci si fossilizza su un marchio e poi si ha a che fare con qualcosa che oramai è "finito" . E magari l'audiotecnica ultra economica da 30 E ma NUOVA riesce a stare davanti a un mostro sacro dell'hi fi (con 20 anni sulle spalle) fanno un goccio eccezione le varie testine da DJ decisamente più robuste ,non ho ancora avuto "cadaveri" tra shure e stanton. Ma ho sentito roba che suona meglio. Mi hanno deluso le vecchie elac (anni 60 e 70) era come se si mangiassero la dinamica.
Giradischi e braccetti : ne faccio un tutt'uno perchè non ho mai cambiato un braccio in vita mia se non per una rottura. Ci sono prodotti validi,prodotti affidabili e ciofeche terrificanti. Io considero affidabili alcune "fabbriche di rumore" come vari BSR,i vari dual-garrard elac e altri (ovviamente tutti a puleggia) ma affidabili NON VUOL DIRE che suona bene,solo che lo farà per tanto tempo. Andavano un pelino meglio per il suono alcuni giradischi ultra economici con base in plastica (o meglio tutto in plastica,qualcuno più evoluto col piatto in metallo) che lasciando il sistema della puleggia erano finalmente silenziosi. Ma anche qui ogniuno ha le sue rognette . C'è chi ha l'arresto a fine disco che lo fa staccare prima,chi ha il freno in discesa partito e cade sul disco per poi rimbalzare,chi varia i giri a seconda della temperatura. Insomma c'è n'è da scrivere un libro.
l'unico che si salva è il mitico Technics 1200. Probabilmente concepito per lavorare e non per stupire.
Non mi è mai capitato un piatto "da audiofilo " da riparare ,e per casa mia ho un vecchio bsr . Tanto per provare i dischi dei juke basta e avanza. e se voglio sentirmi qualcosa ,bè un pò di sano rumore di puleggia non ha mai ucciso nessuno.
In compenso a differenza di certi cessi di plastica ,pioi saltare nella stanza e non arriva nulla nell'audio.
Pre e stadi di ingresso. Devo confermare Calabbr. a casa mia già COMUNI integrati dell'epoca già sentivano lo spegnersi della luce del bagno. Se poi gli avvicini un telefono apriti cielo. Mi ricordo addirittura che da un giapponesone (di quelli cromati tanti tasti,potenziometri e lancette) in qualche caso sentivi il cb del palazzo di fianco. ovviamente sul phono.
Inoltre c'era un "problemino" ossia che con la nascita dei primi moli ibridi (stk e simili) l'ampli si riduceva a un modulo ibrido una manciata di transistor per il fono e BASTA. Le commutazioni erano tutte elettromeccaniche.Ci voleva provare la mivar (secondo voci non confermate ) a tirare fuori un altro di quei 30 + 30 con 5 componenti attivi in tutto (un ibrido e 5 transistor) e spacciarlo per audiofilo ma un prezzo popolare (meno di 150 E) Ne saranno stati costruiti 5 se è tanto. Tanto è vero che dove "contava" che suonasse bene molta gente che aveva i valvolari non lo ha cambiati con il SS
Finali di potenza valvolari: anche qui confermone come sopra,condensatori da 16 e 32 micro erano lo standard. Qualcheduno ne aveva uno o più da 50 micro. Purtroppo i primi ampli avevano il raddrizzamento a valvola che aveva seri limiti sulla massima capacità utilizzabile. Anche usando "signore" raddrizzatrici come la 5U4 o la GZ34 i limiti erano chiaramente tangibili. Andava un pò meglio nei juke box perchè usavano solitamente valvole finali 6973 o similari. Pentodini non troppo muscolosi e SEMPRE in push pull,quindi poco assetati di corrente se non sotto sforzo.
Difatti se "elaboravi" un ampli da juke (specialmente quelli con le 6L6 finali) la prima cosa da fare era un raddrizzamento SS e il raddoppio dei micro di filtraggio. Anche al giorno d'oggi ottenere più di 200 mA da una raddrizzatrice vuol dire avere tensioni ballerine.
Finali di potenza SS:c'era anche una certa delicatezza elettrica di molti finali dei primordi dello SS. nel caso dei juke (quanti ne ho riparati,ho perso il conto) i primi ampli a transistor ( al germanio) come il TSA seeburg sembrava non avessero "capacità di spingere" ossia per tanto che gli tiravi il collo il suono era ....vuoto. Difatti l'arrivo della serie SHP al silicio ha cambiato quasi 4 a 1le prestazioni. A volte sembrava che il disco girasse più lento.
Alcune ditte la "roba "al germanio non la hanno manco voluta.
6)- Diffusori... Qui ci sarebbero da salvare di fatto solo i "cassoni "pro di vario tipo altec in testa. ma solo per poter risparmiare e avere un suono decente (non ho detto ottimo) con un ampli piccolo e poco costoso. A casa mia ho un paio di zeck PA15 che piloto con 10 w e ne ho da vendere.
Diciamo che anche per farci dormire il gatto o metterci una pianta sopra vanno bene. Anche se in fin dei conti un paio di thoman uno per canale a ponte con la manopola a 1 solo millimetro di corsa e ti togli la paura e puoi usare qualunque cassa e sentire meglio in meno spazio.
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
-
- Messaggi: 42377
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Un discorso serio...?Bebo Moroni ha scritto: 3. May (May 3 10:00PM )
Posts: 25,778Administrator, Redazione
E comunque la chiudiamo qui. Le palle si sfrangono a dover invece che fare un discorso serio, rispondere alle supposizioni assolutamente supposte, di Otrebla e Leone.
E mi gratto anche un pochino...
Bebo Moroni
Tu...???
E da quando in qua...?







Salutoni
F.C.
-
- Messaggi: 1452
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
Un thread pietoso, con incredibili arrampicate sugli specchi, poi, alla fine, quando il capo si è reso conto che non poteva zittire le voci fuori dal coro, ha chiuso tutto, in perfetto stile VHF.
Ma de che stamo a parla'?
Quale usato? quello esoterico da millemila euri, che al massimo si riesce a permutare con apparecchi simili, che i pochi sfortunati si passano tra di loro, ma i soli veri non entrano mai nelle trattative?
Oppure quello vintage di 40 e passa anni, rabberciato, rappezzato, se non addirittura taroccato?
Si vedono in giro diffusori con altoparlanti sostituiti secondo la logica del "ne trovo uno che entra nel buco", come pure elettroniche con il circuito malamente manomesso, tutti apparecchi che non si sa come suonino.
Sempre su VHF, nella sezione vintage c'è uno specializzato in vecchi giradischi da poco, tipo fonovaligie.
E' una persona simpatica, si diverte, come hobby, a ripristinare apparecchi di qualità bassa, senza pretendere che suonino in maniera meravigliosa, così come chi colleziona le sorprese degli ovetti Kinder, non pensa di avere un tesoro.
Invece 'sta gente colleziona apparecchi vintage alla frutta e roba esoterica ridicola, convinta di raggiungere lo stato dell'arte.
Lo ripeto, chi è appassionato di vecchie automobili, sa benissimo che tengono poco la strada, non frenano, consumano tanto e camminano molto meno di quelle di oggi (di pari categoria), però ogni tanto ci fanno un giretto, tanto per il piacere di farlo, come nessuno venderebbe una macchina con gli interni di pregio e la meccanica di una Panda.
Ma de che stamo a parla'?
Quale usato? quello esoterico da millemila euri, che al massimo si riesce a permutare con apparecchi simili, che i pochi sfortunati si passano tra di loro, ma i soli veri non entrano mai nelle trattative?
Oppure quello vintage di 40 e passa anni, rabberciato, rappezzato, se non addirittura taroccato?
Si vedono in giro diffusori con altoparlanti sostituiti secondo la logica del "ne trovo uno che entra nel buco", come pure elettroniche con il circuito malamente manomesso, tutti apparecchi che non si sa come suonino.
Sempre su VHF, nella sezione vintage c'è uno specializzato in vecchi giradischi da poco, tipo fonovaligie.
E' una persona simpatica, si diverte, come hobby, a ripristinare apparecchi di qualità bassa, senza pretendere che suonino in maniera meravigliosa, così come chi colleziona le sorprese degli ovetti Kinder, non pensa di avere un tesoro.
Invece 'sta gente colleziona apparecchi vintage alla frutta e roba esoterica ridicola, convinta di raggiungere lo stato dell'arte.
Lo ripeto, chi è appassionato di vecchie automobili, sa benissimo che tengono poco la strada, non frenano, consumano tanto e camminano molto meno di quelle di oggi (di pari categoria), però ogni tanto ci fanno un giretto, tanto per il piacere di farlo, come nessuno venderebbe una macchina con gli interni di pregio e la meccanica di una Panda.
Leonardo
-
- Messaggi: 1819
- Iscritto il: domenica 28 febbraio 2016, 9:33
- Località: vicino alla to-sv
- Contatta:
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
sulle auto avrei qualcosa da dire. io giro con un vecchio pulmino vw (il primo col motore davanti) che non ha cessi di abs,controlli trazione e l'unica "elettronica" sono 16 relè sotto al piantone dello sterzo.
Bè....sulla neve SENZA le gomme da neve va meglio dei fuoristrada...avevo un cesso di lancia Y che con l'abs cretino mitragliava e non frenava.
Ovvio va guidato come si deve,non ti perdona nessun errore e fa i 10 con un litro.
Tuttavia finchè posso non mi frega nulla di cambiarlo. non andando in città sono immune dalle ecostupidate e visto che faccio 2500 km all'anno durerà ancora parecchio
Bè....sulla neve SENZA le gomme da neve va meglio dei fuoristrada...avevo un cesso di lancia Y che con l'abs cretino mitragliava e non frenava.
Ovvio va guidato come si deve,non ti perdona nessun errore e fa i 10 con un litro.
Tuttavia finchè posso non mi frega nulla di cambiarlo. non andando in città sono immune dalle ecostupidate e visto che faccio 2500 km all'anno durerà ancora parecchio
- Allegati
-
- HPIM1637.JPG (53.51 KiB) Visto 2657 volte
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
-
- Messaggi: 1452
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
@ doc elektro
Bisogna distinguere tra auto (o anche altri oggetti) vecchie ed auto storiche o antiche.
L'elettronica migliora certamente le prestazioni, se è affidabile, i problemi nascono quando non lo è.
Anch'io, finché ho potuto ho usato macchine vecchie: ho avuto in città per molti anni una Uno con il vecchio motore (quello aste e bilancieri del 127) ed impianto GPL.
Era un mezzo molto semplice con poche cose che si potessero guastare, però devo ammettere che la Panda che ho adesso è molto più comoda da guidare.
Ma io piuttosto mi riferivo alle cose vintage, non a quelle semplicemente vecchie.
Se oggi ci dovesse capitare di guidare una 600 o una 850, ci prenderebbe un colpo: motore molto lento a prendere velocità, scarsa stabilità sul dritto a partire da velocità intorno ai 70 80, con conseguenti correzioni perché la macchina inizia a serpeggiare, tenuta in curva imbarazzante, dove tra sospensioni primitive e gomme a tele incrociate che tendono a scivolare anche a bassa velocità, si possono provare sensazioni forti anche senza correre, per non parlare dei freni a tamburo, poco potenti e scarsamente resistenti, tanto che se imbocchi una discesa e non scali le marce, alla terza curva non li hai più e, prima che si raffreddino e tornino in efficienza, ci vogliono diversi minuti, intanto hai parcheggiato contro un albero.
Un amplificatore di 40 anni fa è un po' come la vecchia 850: se vogliamo divertirci a restaurarlo e magari ogni tanto lo accendiamo, perché ci ricorda quando avevamo vent'anni, non c'è nulla di male, ma se pensiamo che sia tuttora il meglio del meglio, rischiamo veramente di farci del male.
Bisogna distinguere tra auto (o anche altri oggetti) vecchie ed auto storiche o antiche.
L'elettronica migliora certamente le prestazioni, se è affidabile, i problemi nascono quando non lo è.
Anch'io, finché ho potuto ho usato macchine vecchie: ho avuto in città per molti anni una Uno con il vecchio motore (quello aste e bilancieri del 127) ed impianto GPL.
Era un mezzo molto semplice con poche cose che si potessero guastare, però devo ammettere che la Panda che ho adesso è molto più comoda da guidare.
Ma io piuttosto mi riferivo alle cose vintage, non a quelle semplicemente vecchie.
Se oggi ci dovesse capitare di guidare una 600 o una 850, ci prenderebbe un colpo: motore molto lento a prendere velocità, scarsa stabilità sul dritto a partire da velocità intorno ai 70 80, con conseguenti correzioni perché la macchina inizia a serpeggiare, tenuta in curva imbarazzante, dove tra sospensioni primitive e gomme a tele incrociate che tendono a scivolare anche a bassa velocità, si possono provare sensazioni forti anche senza correre, per non parlare dei freni a tamburo, poco potenti e scarsamente resistenti, tanto che se imbocchi una discesa e non scali le marce, alla terza curva non li hai più e, prima che si raffreddino e tornino in efficienza, ci vogliono diversi minuti, intanto hai parcheggiato contro un albero.
Un amplificatore di 40 anni fa è un po' come la vecchia 850: se vogliamo divertirci a restaurarlo e magari ogni tanto lo accendiamo, perché ci ricorda quando avevamo vent'anni, non c'è nulla di male, ma se pensiamo che sia tuttora il meglio del meglio, rischiamo veramente di farci del male.
Leonardo
Re: NO, Bebo... l'usato è finito, per sempre...!
ciclochitarrista ha scritto:Persone come Moroni sono bravissime con la dialettica, e si autoconvincono di occupare tutto lo spazio vitale/commerciale disponibile.
Ma sono fuori tempo massimo, la tecnologia e la realtà sociale li hanno sorpassati sopra, sotto, a sinistra ed a destra.
Erano distratti, occupati a darsi ragione tra di loro, con grandi pacche sulle spalle e litri di tavernello, e sono rimasti col cerino in mano.
Perchè con le loro inenarrabili mininchiate hanno fatto terra bruciata di nuovi clienti e nuove generazioni.
Generazioni che hanno sicuramente molti più interessi, ma ad ascoltare gli sproloqui del Bembo nazionale scappano a gambe levate.
Putroppo questa riflessione corrisponde alla realta' ....in quarantanni se fatto di tutto per allontanare nuove leve ...temo in assenza nel nuovo il vecchio tende alla inevitabile estinzione ...