Credo che il tutto si riassuma nella frase del Colonnello:bepi67 ha scritto: ↑lunedì 29 gennaio 2018, 10:37Non è facile secondo me anche con gli schemi capire a priori se un apparecchio suona bene o male.
Ci possono essere sicuramente degli indicatori che evidenziano una accortezza di progettazione.
Per esempio prendiamo un ampli che ho avuto: NAD di quelli attuali.
L'apparecchio è costruito senz'altro in economia sulla parte di alimentazione.
Sulla carta lo schema ha anche delle connotazioni intelligenti ma finalizzate a non penalizzare troppo le prestazioni.
Ad esempio, preamplificazione a FET in classe A, in più con l'aggiunta di un bootstrap, cosa che non si vede da decenni in uno schema, che sulla carta rappresenta un plus, per un apparecchio economico.
Altre accortezze ci sono, che non sto ad elencare.
Hanno barattato il ferro (e rame) con una manciata di componenti elettronici.
Di fatto, gli preferisco e di parecchio il suono del mio ampli HT attuale, più nitido.
Vai a vedere lo schema dell'HT, e sulla carta non ha nulla di speciale: preampli realizzati ad operazionali (ce ne sono anche 3 in serie, tra processore, ADC, DAC, ecc.), amplificatori di potenza come da manuale di Self.
Eppure suona meglio secondo me.
Però ha l'alimentazione switching regolata. Farà quella la differenza ?
Potrebbero essere d'aiuto le misure per capire, ma non quelle pubblicate normalmente.
Ciao
PS, gli schemi su Wireless World spesso erano solo teorici, molti non sono neanche stati costruiti.
Perchè un discorso è costruire un prototipo sperimentale, un altro è costruire un apparecchio per uso commerciale che funzioni stabilmente per anni senza andare in deriva.
Naim merita un discorso a parte, ma non ho tempo adesso di approfondire.
"If it measures good and sounds bad, it's bad. If it sounds good and measures bad, you've measured the wrong thing."