Soluzioni tecniche mal funzionanti
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
sono curioso perchè dopo che di fatto le valvole si stanno estinguendo (appassionati a parte) saltano fuori cose "anomale" e collegamenti innovativi o comunque "diversi".
Possibile che cammionate di progettisti non ci fossero arrivati al tempo?
E' anche vero che al tempo la prerogativa dei progettisti e costruttori era quella di risparmiare su tutto e allora venivano partoriti aborti tecnologici....di cui il made in italy ne era campione.
Da qui le famose valvole magnadyne,tutte particolari,care e rare. 50RP1....poi solo uno ricoverato in psichiatria poteva concepirla.
Da qui i filamenti in serie
Da qui autotrasformatori e la rete sul telaio. Quelli magnadyne soffrivano particolarmente il sottodimesionamento.
Da qui i cordoni resistivi in amianto per le radio piccole
Da qui amianto per isolare il calore dai mobili troppo piccoli (ma questo lo mettevano un pò tutti)
Il made in italy si darà poi una smossa con le creature di un noto progettista che (tra le altre cose) con il TDA2002 e 2003 tirò fuori un pratico oggettino in grado di lavorare stabile a 2 ohm e fornire un audio sufficente a buona parte dei portatili. Mandando nell'oblio della soffitta un terzo degli amplificatori di piccola potenza con transistor al germanio. Di fatto sfiatoni sfiatati.
Usato ancora oggi dai cinesi e sopratutto copiato dai giapu con il loro LM383T
https://www.edaboard.com/threads/the-lm ... in-content
Possibile che cammionate di progettisti non ci fossero arrivati al tempo?
E' anche vero che al tempo la prerogativa dei progettisti e costruttori era quella di risparmiare su tutto e allora venivano partoriti aborti tecnologici....di cui il made in italy ne era campione.
Da qui le famose valvole magnadyne,tutte particolari,care e rare. 50RP1....poi solo uno ricoverato in psichiatria poteva concepirla.
Da qui i filamenti in serie
Da qui autotrasformatori e la rete sul telaio. Quelli magnadyne soffrivano particolarmente il sottodimesionamento.
Da qui i cordoni resistivi in amianto per le radio piccole
Da qui amianto per isolare il calore dai mobili troppo piccoli (ma questo lo mettevano un pò tutti)
Il made in italy si darà poi una smossa con le creature di un noto progettista che (tra le altre cose) con il TDA2002 e 2003 tirò fuori un pratico oggettino in grado di lavorare stabile a 2 ohm e fornire un audio sufficente a buona parte dei portatili. Mandando nell'oblio della soffitta un terzo degli amplificatori di piccola potenza con transistor al germanio. Di fatto sfiatoni sfiatati.
Usato ancora oggi dai cinesi e sopratutto copiato dai giapu con il loro LM383T
https://www.edaboard.com/threads/the-lm ... in-content
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
Apriamo ora il capitolo degli amplificatori OP-BASED. Soluzione riconoscibile perchè come primo stadio di tutto l'amplificatore c'è un operazionale integrato. insomma uno di qui millepiedi a 4 oppure 8 piedini per lato.
Di per se con i primi operazionali ossia LM358,uA709,uA741 e MC1458 era una soluzione abbastanza scadente. Non perchè non funzionasse,anzi funzionava fin troppo bene...
...ma per il RUMORE! I primi operazionali oltre che un goccio poco potenti come corrente di uscita erano troppo rumorosi. Fino all'arrivo del RC4558 di panasonic o del TL071/2/4 di national gli operazionali erano parecchio rumorosi. con questi due ultimi si è rientrati sotto la soglia di decenza.
Molte ditte si erano ingegnante e tanto a costruire integrati che facessero il pilotaggio dei finali e che vennero usati bene o male in tanti amplificatori domestici. Poi più avanti qualcuno aveva tirato fuori la soluzione di usare un comune operazionale come primo stadio lasciando a lui il compito di gestire sia la controreazione che lo zero degli stadi finali.
Lo ho usato io stesso un 741,nel primo stadio dell'amplificatore KAOS dell'onda okkupata ma non era per niente audiofilo,serviva solo a produrre decibel musicali. E in assenza di segnale un bel fruscio in stile nonnetta rinco che lascia il gas aperto e un pò di ronzio 50hz.
Alcuni costruttori di ampli PRO hanno usato la configurazione OP-BASED come stage accompany ma mettendo in pratica accortezze circuitali come l'uso di integrati a basso rumore e le alimentazioni separate dallo stadio di potenza.
L'utilizzo di un operazionale si porta dietro anche la "rogna" di avere due stadi in più.
Ossia l'alimentatore per l'OP e lo stadio di traslazione di tensione installato dopo l'OP.
Il primo dato l'assorbimento non elevatissimo degli Op è stato fatto solitamente con una resistenza a filo ben calcolata e uno zener di precisione.
Qualche amplificatore un goccio più evoluto ha anche un integrato di stabilizzazione per ogni ramo o addirittura un secondario in più sul trasformatore di alimentazione
Per lo stadio di traslazione visto che l'op può arrivare IN TEORIA da -V a +V di alimentazione sua (15 volt massimi) mentre i finali sono alimentati da 35 volt in su si utilizza uno stadio a 2 o 3 transistor. Normalmente non si mettono trimmer perchè l'op con la controreazione mette a posto tutto.
Le protezioni per lo stadio finale sono normalmente esterne al circuito e causano oltre che disturbi per mancanza di erogazione usll'uscita anche disturbi in quanto sono comprese nell'anello di controreazione e causano sgradevoli distorsioni immediatamente avvertibili.
UNA PRECISAZIONE
L'integrato operazionale benchè spesso spiegato da molti insegnanti con formule noiose,barbose e da overdose. Non è il male assoluto.
Se guardiamo al loro interno in un qualunque datasheet notiamo due cose principalmente ossia:
-tanti transitor e ogni giunzione genera rumore
-corrente di uscita abbastanza scarsa
Che sebbene siano corrette per il loro impiego da stadi esterni portano limiti seri di rumore e banda passante.
OPERAZIONALE A DISCRETI
Se guardiamo i primi stadi di un ampli DAS di 10/20 anni fa (ma non solo loro) vediamo che la configurazione "a operazionale è fatta a transistor.
Se guardiamo anche quel cesso autodistruggennte della grundig/sanyo il V1700,pure lui è un ampli fatto a discreti.
In teoria potrebbe essere una soluzione valida.
meno rumore di un OP maggiore risposta in frequenza.
Ma come dico sempre non è SOLO il componente che fa il suono ma è tutto il circuito che gli sta dietro. E purtroppo quando quel personaggio col naso aquilino lo mette nell'ufficio tecnico di qualunque azienda il tutto cade e crolla. E qualunque buon progetto diventa una mediocrità.
Di per se con i primi operazionali ossia LM358,uA709,uA741 e MC1458 era una soluzione abbastanza scadente. Non perchè non funzionasse,anzi funzionava fin troppo bene...
...ma per il RUMORE! I primi operazionali oltre che un goccio poco potenti come corrente di uscita erano troppo rumorosi. Fino all'arrivo del RC4558 di panasonic o del TL071/2/4 di national gli operazionali erano parecchio rumorosi. con questi due ultimi si è rientrati sotto la soglia di decenza.
Molte ditte si erano ingegnante e tanto a costruire integrati che facessero il pilotaggio dei finali e che vennero usati bene o male in tanti amplificatori domestici. Poi più avanti qualcuno aveva tirato fuori la soluzione di usare un comune operazionale come primo stadio lasciando a lui il compito di gestire sia la controreazione che lo zero degli stadi finali.
Lo ho usato io stesso un 741,nel primo stadio dell'amplificatore KAOS dell'onda okkupata ma non era per niente audiofilo,serviva solo a produrre decibel musicali. E in assenza di segnale un bel fruscio in stile nonnetta rinco che lascia il gas aperto e un pò di ronzio 50hz.
Alcuni costruttori di ampli PRO hanno usato la configurazione OP-BASED come stage accompany ma mettendo in pratica accortezze circuitali come l'uso di integrati a basso rumore e le alimentazioni separate dallo stadio di potenza.
L'utilizzo di un operazionale si porta dietro anche la "rogna" di avere due stadi in più.
Ossia l'alimentatore per l'OP e lo stadio di traslazione di tensione installato dopo l'OP.
Il primo dato l'assorbimento non elevatissimo degli Op è stato fatto solitamente con una resistenza a filo ben calcolata e uno zener di precisione.
Qualche amplificatore un goccio più evoluto ha anche un integrato di stabilizzazione per ogni ramo o addirittura un secondario in più sul trasformatore di alimentazione
Per lo stadio di traslazione visto che l'op può arrivare IN TEORIA da -V a +V di alimentazione sua (15 volt massimi) mentre i finali sono alimentati da 35 volt in su si utilizza uno stadio a 2 o 3 transistor. Normalmente non si mettono trimmer perchè l'op con la controreazione mette a posto tutto.
Le protezioni per lo stadio finale sono normalmente esterne al circuito e causano oltre che disturbi per mancanza di erogazione usll'uscita anche disturbi in quanto sono comprese nell'anello di controreazione e causano sgradevoli distorsioni immediatamente avvertibili.
UNA PRECISAZIONE
L'integrato operazionale benchè spesso spiegato da molti insegnanti con formule noiose,barbose e da overdose. Non è il male assoluto.
Se guardiamo al loro interno in un qualunque datasheet notiamo due cose principalmente ossia:
-tanti transitor e ogni giunzione genera rumore
-corrente di uscita abbastanza scarsa
Che sebbene siano corrette per il loro impiego da stadi esterni portano limiti seri di rumore e banda passante.
OPERAZIONALE A DISCRETI
Se guardiamo i primi stadi di un ampli DAS di 10/20 anni fa (ma non solo loro) vediamo che la configurazione "a operazionale è fatta a transistor.
Se guardiamo anche quel cesso autodistruggennte della grundig/sanyo il V1700,pure lui è un ampli fatto a discreti.
In teoria potrebbe essere una soluzione valida.
meno rumore di un OP maggiore risposta in frequenza.
Ma come dico sempre non è SOLO il componente che fa il suono ma è tutto il circuito che gli sta dietro. E purtroppo quando quel personaggio col naso aquilino lo mette nell'ufficio tecnico di qualunque azienda il tutto cade e crolla. E qualunque buon progetto diventa una mediocrità.
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
Veniamo ora a un altra soluzione ossia il "power bridge" come dicono gli inglesi ossia un amplificatore a ponte dimensionato in modo feroce. Insomma un mostro in grado di pilotare carichi molto bassi,come del resto gli ampli per auto.
Un saltino all'indietro....fino agli anni 70 qualunque amplificatore a transistor poteva contare sugli sfiatati transistor al germanio. Che erano delle primedonne tendenti al guasto ,tremendamente suscettibili alla scaldata e sopratutto con chiari limiti di tensione e corrente.
Con il 2N3055 è cambiato il mondo https://fronteacustico.forumfree.it/?t=79597719#newpost
Naturale che una volta che i progettisti si sono tolti dai maroni i trasformatori di uscita (si....qualcuno li usava con i transistor,forse per dare lavoro alla ditta del cognato/cugino.) si sia cercato in qualche modo di andare oltre i limiti dei 60 volt (in realtà fino a 70 con alcuni esemplari ci arrivi) anche perchè comunque in termini di corrente può fare molto.
Veniamo ora al power bridge e ai suoi pregi e difetti.
Per avere tanti watt occorre avere una tensione di alimentazione alta. Difatti gli amplificatori per auto normalmente hanno un convertitore di tensione che genera una tensione duale di valore più elevato.
Con il 2n3055 hai un limite...punto.
E non puoi usare transistor più costosi per i paletti dell'ufficio acquisti o perchè non hai i piccioli in tasca.
E allora fai quello che un audiofilo con i paraocchi aborre ossia scendi di impedenza. Abbandoni l'odioso 8 ohm che puzza di dogma e ti spingi nel proibito con il 4 e il 2 ohm.
https://en.wikipedia.org/wiki/File:Bridge_amp.GIF
https://en.wikipedia.org/wiki/File:Parallel_amp.GIF
E se vuoi fare le cose in grande fai un bell'amplificatore con 3 finali in parallelo (se i dati sono veri hai a disposizione 45 A effettivi ) lo metti a ponte con un altro identico e a 2 ohm tocchi il mezzo kw con solo 35 volt duali di alimentazione.
Lo so perchè lo ho già fatto...e non hai neanche bisogno di protezioni!
Queste sono le rose....e le spine?
Il calore...ovviamente. Mezzo kw distribuito pure su 6 transitor fa comunque quasi 200W da dissipare in calore e sono 35 W mal contati per ogni transistor.
Oltre allo spreco di potenza ....ma dove li si dissipa? la superficie esterna di un ampli non è una piattaforma di atterraggio per elicotteri e la configurazione standard (sui fianchi) accettarne 6 per lato è proprio al pelo.
Un particolare...la configurazione a ponte non è nata per l'audio ma per il pilotaggio dei motori cc . Perchè con l'arrivo dell'elettronica di potenza si è cominciato a sostituire l'oleodinamica con gli azionamenti elettrici.
L'unica cosa è che il passaggio dal lineare al pwm è avvenuto in un tempo molto più breve rispetto all'audio per la classe D.
Perchè in un movimento di un asse le necessità sono altre rispetto a un segnale audio.
Un altro particolare poco bello è la distorsione perchè andando a considerare le immancabili differenze tra un transistor e l'altro all'arrivo del clip probabilmente ci saranno delle differenze bestiali.
Quindi questa configurazione ha i seguenti difetti:
-rumorosità poco hi fi :in quanto al rumore del primo amplificatore si aggiunge quello del secondo che alimenta l'altro lato del diffusore
-distorsione alla massima potenza con valori tali da superare il più scalcinato geloso da chiesa del dopoguerra. e oltretutto una distorsione abbastanza fastidiosa a sentirsi
-consumo di corrente e necessità di alimentatori con trasformatori e condensatori molto grandi
-dissipazione in calore maggiore di una configurazione più moderna.
Lasciamo quindi i mostri in grado di tirare fuori watt con carichi molto bassi a chi suona e canta.
Un saltino all'indietro....fino agli anni 70 qualunque amplificatore a transistor poteva contare sugli sfiatati transistor al germanio. Che erano delle primedonne tendenti al guasto ,tremendamente suscettibili alla scaldata e sopratutto con chiari limiti di tensione e corrente.
Con il 2N3055 è cambiato il mondo https://fronteacustico.forumfree.it/?t=79597719#newpost
Naturale che una volta che i progettisti si sono tolti dai maroni i trasformatori di uscita (si....qualcuno li usava con i transistor,forse per dare lavoro alla ditta del cognato/cugino.) si sia cercato in qualche modo di andare oltre i limiti dei 60 volt (in realtà fino a 70 con alcuni esemplari ci arrivi) anche perchè comunque in termini di corrente può fare molto.
Veniamo ora al power bridge e ai suoi pregi e difetti.
Per avere tanti watt occorre avere una tensione di alimentazione alta. Difatti gli amplificatori per auto normalmente hanno un convertitore di tensione che genera una tensione duale di valore più elevato.
Con il 2n3055 hai un limite...punto.
E non puoi usare transistor più costosi per i paletti dell'ufficio acquisti o perchè non hai i piccioli in tasca.
E allora fai quello che un audiofilo con i paraocchi aborre ossia scendi di impedenza. Abbandoni l'odioso 8 ohm che puzza di dogma e ti spingi nel proibito con il 4 e il 2 ohm.
https://en.wikipedia.org/wiki/File:Bridge_amp.GIF
https://en.wikipedia.org/wiki/File:Parallel_amp.GIF
E se vuoi fare le cose in grande fai un bell'amplificatore con 3 finali in parallelo (se i dati sono veri hai a disposizione 45 A effettivi ) lo metti a ponte con un altro identico e a 2 ohm tocchi il mezzo kw con solo 35 volt duali di alimentazione.
Lo so perchè lo ho già fatto...e non hai neanche bisogno di protezioni!
Queste sono le rose....e le spine?
Il calore...ovviamente. Mezzo kw distribuito pure su 6 transitor fa comunque quasi 200W da dissipare in calore e sono 35 W mal contati per ogni transistor.
Oltre allo spreco di potenza ....ma dove li si dissipa? la superficie esterna di un ampli non è una piattaforma di atterraggio per elicotteri e la configurazione standard (sui fianchi) accettarne 6 per lato è proprio al pelo.
Un particolare...la configurazione a ponte non è nata per l'audio ma per il pilotaggio dei motori cc . Perchè con l'arrivo dell'elettronica di potenza si è cominciato a sostituire l'oleodinamica con gli azionamenti elettrici.
L'unica cosa è che il passaggio dal lineare al pwm è avvenuto in un tempo molto più breve rispetto all'audio per la classe D.
Perchè in un movimento di un asse le necessità sono altre rispetto a un segnale audio.
Un altro particolare poco bello è la distorsione perchè andando a considerare le immancabili differenze tra un transistor e l'altro all'arrivo del clip probabilmente ci saranno delle differenze bestiali.
Quindi questa configurazione ha i seguenti difetti:
-rumorosità poco hi fi :in quanto al rumore del primo amplificatore si aggiunge quello del secondo che alimenta l'altro lato del diffusore
-distorsione alla massima potenza con valori tali da superare il più scalcinato geloso da chiesa del dopoguerra. e oltretutto una distorsione abbastanza fastidiosa a sentirsi
-consumo di corrente e necessità di alimentatori con trasformatori e condensatori molto grandi
-dissipazione in calore maggiore di una configurazione più moderna.
Lasciamo quindi i mostri in grado di tirare fuori watt con carichi molto bassi a chi suona e canta.
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
Veniamo a un altro argomento ma attenzione che potreste buttare alle ortiche i super cavi da mezzo ohm al km e capire che servono a molto poco.
Aprite una qualunque cassa domestica e guardate la bobina che pilota il woofer sul crossover. Avete un calibro? bene misuratene il diametro.
E applicate la legge di ohm R = ro per L/S
Dove S è la sezione del cavo.
Avete misurato il diametro del filo della bobina? Spero di si e cosa avete visto?
Ve lo dico io....che tutte le baggianate sui cavi pitonati foderati in oro zecchino e tutte le baggianate sul fattore di smorzamento CADONO (come sapeva fare molto bene mia nonna) sul mezzo ohm o anche più di quella bobina in serie al woofer!
Se guardate una qualunque bobina di una cassa PRO vedrete che rispetto alle casse domestiche hanno filo molto più spesso e una resistenza minore.
E questo probabilmente solo per non sprecare potenza. Aveva forse ragione giovanni geloso a non utilizzare cross-over per la sua roba "hi fi" e mettere solo un misero condensatore per tagliare i tweeter?
(risposta si....ma lui girava con 8/25 watt al massimo e non aveva le necessità di fedeltà che abbiamo noi)
il problema è come sempre nel dio denaro (o come dicono gli skapè puto dinero) perchè costruire una bobina BENE costa e spesso i mezzi-costruttori prefereiscono risparmiare pochi centesimi qui un mezzo eurino là e alla fine dopo tutti questi raccogliticci DA TOSSICO che fa colletta in stazione vendono le casse sempre allo stesso prezzo.
Mi aveva colpito il fatto che tempo fa da qualche parte un autocostruttore agli inizi facendo esperimenti su delle casse di un compatto "lenoir" a doppia cassetta aveva scoperto che togliendo la bobina in serie al woofer suonava più forte e meglio.
poi mi sono fatto fotografare la bobina e spedire la foto...ma porc vacc fanc...hanno usato lo stesso filo che io userei per un elettroserratura! Già che se ci metti una resistenza in serie il woofer non suona bene. i baffi del mo gatto sono più spessi!
Già che quel povero TDA2030 non può esprimersi! Forse era meglio se il crossover per farlo così male non ci fosse proprio
Aprite una qualunque cassa domestica e guardate la bobina che pilota il woofer sul crossover. Avete un calibro? bene misuratene il diametro.
E applicate la legge di ohm R = ro per L/S
Dove S è la sezione del cavo.
Avete misurato il diametro del filo della bobina? Spero di si e cosa avete visto?
Ve lo dico io....che tutte le baggianate sui cavi pitonati foderati in oro zecchino e tutte le baggianate sul fattore di smorzamento CADONO (come sapeva fare molto bene mia nonna) sul mezzo ohm o anche più di quella bobina in serie al woofer!
Se guardate una qualunque bobina di una cassa PRO vedrete che rispetto alle casse domestiche hanno filo molto più spesso e una resistenza minore.
E questo probabilmente solo per non sprecare potenza. Aveva forse ragione giovanni geloso a non utilizzare cross-over per la sua roba "hi fi" e mettere solo un misero condensatore per tagliare i tweeter?
(risposta si....ma lui girava con 8/25 watt al massimo e non aveva le necessità di fedeltà che abbiamo noi)
il problema è come sempre nel dio denaro (o come dicono gli skapè puto dinero) perchè costruire una bobina BENE costa e spesso i mezzi-costruttori prefereiscono risparmiare pochi centesimi qui un mezzo eurino là e alla fine dopo tutti questi raccogliticci DA TOSSICO che fa colletta in stazione vendono le casse sempre allo stesso prezzo.
Mi aveva colpito il fatto che tempo fa da qualche parte un autocostruttore agli inizi facendo esperimenti su delle casse di un compatto "lenoir" a doppia cassetta aveva scoperto che togliendo la bobina in serie al woofer suonava più forte e meglio.
poi mi sono fatto fotografare la bobina e spedire la foto...ma porc vacc fanc...hanno usato lo stesso filo che io userei per un elettroserratura! Già che se ci metti una resistenza in serie il woofer non suona bene. i baffi del mo gatto sono più spessi!
Già che quel povero TDA2030 non può esprimersi! Forse era meglio se il crossover per farlo così male non ci fosse proprio
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
veniamo ora all'ultimo argomento in attesa che ne proponiate voi.
Parliamo degli elettrolitici,ovviamente non in bene. Se ai difetti degli elettrolitici normali,ossia la scarsa "velocità" e l'imprecisione del valore capacitivo,quelli non polarizzati aggiungono anche il fatto che il valore della capacità e le correnti di perdita variano a seconda di come gli gira.
Tanto è vero che un vero audiofilo se scopre un condensatore elettrolitico non polarizzato da qualche parte si mette a gridare come un vampiro impalettato.
E personalmente non ha tutti i torti.
Sapete come funziona un elettrolitico NP? Un elettrolitico normale ha una diversa conformazione degli elettrodi e un ossido su UNO SOLO dei poli.
Un ossido che è quello che dà la capacità.
Un elettrolitico NP ha l'ossido su entrambi i poli ,cosa succede se c'è anche un minimo di corrente continua che lo attraversa? Molto semplicemente l'ossido che ricopre gli elettrodi si riduce da un lato e cresce dall'altro.
Come può essere preciso un componente che alla minima condizione anomala MODIFICA la struttura interna? E fate una prova col tester con l'ohmatro e verificatene la resistenza.
Vedrete che una resistenza parassita di qualche frazione di megaohm c'è sempre!
Parliamo degli elettrolitici,ovviamente non in bene. Se ai difetti degli elettrolitici normali,ossia la scarsa "velocità" e l'imprecisione del valore capacitivo,quelli non polarizzati aggiungono anche il fatto che il valore della capacità e le correnti di perdita variano a seconda di come gli gira.
Tanto è vero che un vero audiofilo se scopre un condensatore elettrolitico non polarizzato da qualche parte si mette a gridare come un vampiro impalettato.
E personalmente non ha tutti i torti.
Sapete come funziona un elettrolitico NP? Un elettrolitico normale ha una diversa conformazione degli elettrodi e un ossido su UNO SOLO dei poli.
Un ossido che è quello che dà la capacità.
Un elettrolitico NP ha l'ossido su entrambi i poli ,cosa succede se c'è anche un minimo di corrente continua che lo attraversa? Molto semplicemente l'ossido che ricopre gli elettrodi si riduce da un lato e cresce dall'altro.
Come può essere preciso un componente che alla minima condizione anomala MODIFICA la struttura interna? E fate una prova col tester con l'ohmatro e verificatene la resistenza.
Vedrete che una resistenza parassita di qualche frazione di megaohm c'è sempre!
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
Grande doc, molto interessante.doc elektro ha scritto: ↑sabato 26 ottobre 2024, 4:58veniamo ora all'ultimo argomento in attesa che ne proponiate voi.
Ci dici due parole sui "vecchi" trasformatori di alimentazione, quelli utilizzati nei pre e finali?
Meglio toroidali o a lamierini?
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
diciamo che il toroidale sta anni luce davanti a quello convenzionale per il discorso del rendimento. E tutti i gretaroli ad applaudire.
Tuttavia ovviamente c'è sempre un motivo se si fa una scelta rispetto a un altra. Ti voglio fare un esempio...
Tu faresti giocare tuo figlio con un trenino elettrico il cui trasformatore ha primario e secondario separati da un pezzo di plastica di un millimetro o ti accontenti di un trasformatore che separa primario e secondario con la sola vernice isolante dei cavi?.
perchè il motivo di fondo è proprio questo.
Secoli fa una ditta che si chiamava LIMA faceva i propri trasfornatori dei trenini con il primario e il secondario FISICAMENTE separati da il circuito magnetico. in qualche caso il primario era da un lato e il secondario dall'altro. Il trasformatore diventava bello ciccio ma era ben isolato.
Non è solo una questione di non biscottare nessuno però. Cosa succede se avvicino due cavi? ottengo un CONDENSATORE che trasferisce le alte frequenze perchè è permeabile alle alte frequenze anche se è di soli 3pF
Oltretutto con tutti questi alimentatori a commutazione che ci sono che non solo sporcano ma INSUDICIANO l'etere l'ultima cosa di cui avrei bisogno è trasferire dei disturbi in un circuito alimentato.
Paradossalmente non è tanto l'amplificatore finale a risentirne ma qualunque pre-riaa-ricevitore onde/medie/corte . Perchè la sensibilità di un finale è di 700mV....un ricevitore in onde corte intorno al microvolt.
Durante il perido virussico ascoltavo pesantemente le onde corte e puoi stare sicuro che tanto il computer che il carichino del cellulare stavano belli spenti se volevi sentire qualcosa. Era spento anche il telefono ma per altri motivi....
Qualcuno accenda una radio anche solo in onde medie con qualche alimentatore a commutazione inserito in una spina. Cosa riesce a ricevere? disturbi,disturbi disturbi.
Purtroppo è finito il tempo che con l'intermittenza dell'albero di natale si disturbavano solo i grundig ultracolor a ogni accensione a vedere teleospizio domenica su rai 1 (in banda I o III ovvio).
Se vogliamo con i toroidali c'è qualche rognetta in più di spunto con i condensatori scarichi e allora si preferisce mettere una pastiglia di carborundum come PTC oppure un relè che parte su una resistenza e poi passa a corrente diretta.
Resistenze che talvolta partono se si fanno troppi avviamenti e allora chiedetevi cosa ci fa un ferro da stiro in cassa di qualche giostra vicino agli amplificatori...
Tuttavia ovviamente c'è sempre un motivo se si fa una scelta rispetto a un altra. Ti voglio fare un esempio...
Tu faresti giocare tuo figlio con un trenino elettrico il cui trasformatore ha primario e secondario separati da un pezzo di plastica di un millimetro o ti accontenti di un trasformatore che separa primario e secondario con la sola vernice isolante dei cavi?.
perchè il motivo di fondo è proprio questo.
Secoli fa una ditta che si chiamava LIMA faceva i propri trasfornatori dei trenini con il primario e il secondario FISICAMENTE separati da il circuito magnetico. in qualche caso il primario era da un lato e il secondario dall'altro. Il trasformatore diventava bello ciccio ma era ben isolato.
Non è solo una questione di non biscottare nessuno però. Cosa succede se avvicino due cavi? ottengo un CONDENSATORE che trasferisce le alte frequenze perchè è permeabile alle alte frequenze anche se è di soli 3pF
Oltretutto con tutti questi alimentatori a commutazione che ci sono che non solo sporcano ma INSUDICIANO l'etere l'ultima cosa di cui avrei bisogno è trasferire dei disturbi in un circuito alimentato.
Paradossalmente non è tanto l'amplificatore finale a risentirne ma qualunque pre-riaa-ricevitore onde/medie/corte . Perchè la sensibilità di un finale è di 700mV....un ricevitore in onde corte intorno al microvolt.
Durante il perido virussico ascoltavo pesantemente le onde corte e puoi stare sicuro che tanto il computer che il carichino del cellulare stavano belli spenti se volevi sentire qualcosa. Era spento anche il telefono ma per altri motivi....
Qualcuno accenda una radio anche solo in onde medie con qualche alimentatore a commutazione inserito in una spina. Cosa riesce a ricevere? disturbi,disturbi disturbi.
Purtroppo è finito il tempo che con l'intermittenza dell'albero di natale si disturbavano solo i grundig ultracolor a ogni accensione a vedere teleospizio domenica su rai 1 (in banda I o III ovvio).
Se vogliamo con i toroidali c'è qualche rognetta in più di spunto con i condensatori scarichi e allora si preferisce mettere una pastiglia di carborundum come PTC oppure un relè che parte su una resistenza e poi passa a corrente diretta.
Resistenze che talvolta partono se si fanno troppi avviamenti e allora chiedetevi cosa ci fa un ferro da stiro in cassa di qualche giostra vicino agli amplificatori...
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
Il ferro da stiro come resistenza per l'avviamento?
Questa si che è un chicca!
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
cercati lo schema di alcuni yamaha serie P se non sbaglio 5000 o 7000 e guarda come sono connesse le resistenze di avviamento.
Ora supponi di essere su una piazza,le resistenze partono ,cosa ci metti visto che deve partire a tensione ridotta? Sviti la scheda degli ingressi ,saldi due fili alla resistenza cadavere esci con una presa e ci colleghi la prima cosa che ti passa per le mani che "faccia resistenza"
Già visto fare...
Ora supponi di essere su una piazza,le resistenze partono ,cosa ci metti visto che deve partire a tensione ridotta? Sviti la scheda degli ingressi ,saldi due fili alla resistenza cadavere esci con una presa e ci colleghi la prima cosa che ti passa per le mani che "faccia resistenza"
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A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: Soluzioni tecniche mal funzionanti
Buongiorno a tutti, sono nuovo nel forum e vi faccio i complimenti per il livello di profondità che ho visto nelle varie risposte.
Volevo chiedervi un parere riguardo la nuova frontiera del amplificazione digitale, i moduli Purifi https://purifi-audio.com/eigentakt giudicati bene da Audio Science Review https://www.audiosciencereview.com/foru ... fier.7984/.
Avendo l'orecchio poi abituato alla classe A valvolare con zero feedback, sto introducendo nella catena tra DAC e moduli Purifi un pre con 6SN7 con uscita a tensione elevata (https://www.lesahifi.it/?id=FARADAY+GOL ... d.2+switch) per introdurre armoniche pari ed "addolcire" il suono dei moduli Purifi (usati di fatto in modalità buffer a guadagno in tensione minimo, 12db).
Volevo sapere se ritenevate questa catena strana o può avere un suo senso. Grazie a tutti in anticipo per le vostre considerazioni.
Roberto
PS: sto scrivendo questo post ascoltando con curiosità uno STEG 400 riparato grazie a preziosi consigli di doc electro che ringrazio ancora
Volevo chiedervi un parere riguardo la nuova frontiera del amplificazione digitale, i moduli Purifi https://purifi-audio.com/eigentakt giudicati bene da Audio Science Review https://www.audiosciencereview.com/foru ... fier.7984/.
Avendo l'orecchio poi abituato alla classe A valvolare con zero feedback, sto introducendo nella catena tra DAC e moduli Purifi un pre con 6SN7 con uscita a tensione elevata (https://www.lesahifi.it/?id=FARADAY+GOL ... d.2+switch) per introdurre armoniche pari ed "addolcire" il suono dei moduli Purifi (usati di fatto in modalità buffer a guadagno in tensione minimo, 12db).
Volevo sapere se ritenevate questa catena strana o può avere un suo senso. Grazie a tutti in anticipo per le vostre considerazioni.
Roberto
PS: sto scrivendo questo post ascoltando con curiosità uno STEG 400 riparato grazie a preziosi consigli di doc electro che ringrazio ancora