L'ampli ideale: parliamone

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F.Calabrese
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 27 novembre 2024, 18:26

Francescovadala ha scritto:
mercoledì 27 novembre 2024, 16:47
...
3) questo finale faceva parte del nuovo corso della "filosofia" del nuovo che avanzava, in termini di TID e roccioso con le TRITIM...FABRY LO DEVI PROVARE...
Il puro caso vuole che io sia reduce da una telefonata di 50 minuti con un simpatico ex-forumer, che mi ha parlato negli stessi termini di un ampli a stato solido che lui ha messo insieme aiutato da un amico più esperto...
Inutilmente ho tentato di spiegargli che siamo nel 2024 ed ormai bastano trecento Euro per acquistare un finale Topping B100, con 120 dB di SINAD...

Il problema vero è che sia il Topping B100 che il Fosi V3 mono distorcono esattamente come i soliti finali SS in classe AB (tutti...) per cui vanno tassativamente impiegati ad una frazione della loro potenza, se non ci si vuol far segare le orecchie.

Ed il vecchio RCF/Revac non poteva far nulla di diverso... ma magari aveva solo una minore sensibilità in ingresso, per cui non si riusciva a farlo "strillare" più di tanto...

Le caratteristiche di un VERO ampli ideale sono diverse, e sono tali da renderlo incompatibile con il 99 per cento dei diffusori commerciali. E questo è anche il motivo per cui non lo troverete mai in negozio...

Topping B100 8 ohm dist.png
Topping B100 8 ohm dist.png (186.25 KiB) Visto 1098 volte

Sono misure clamorose... ma inutili... come però lo erano anche quelle degli ampli Pro degli anni '80: tutti... ;)


Saluti
F.C.

lucaesse
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da lucaesse » mercoledì 27 novembre 2024, 22:38

Ciao Fabrizio,

qui:
Il problema vero è che sia il Topping B100 che il Fosi V3 mono distorcono esattamente come i soliti finali SS in classe AB (tutti...) per cui vanno tassativamente impiegati ad una frazione della loro potenza, se non ci si vuol far segare le orecchie.
ti riferisci alla distorsione in sovraccarico?

Buona serata

Luca

lucaesse
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da lucaesse » mercoledì 27 novembre 2024, 22:42

ecco caratteristiche dichiarate e misure di "Alta Fedeltà" del Revac - RCF. Ciao Francesco!
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revac RCF 1.PNG
revac RCF 1.PNG (1.27 MiB) Visto 1046 volte
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revac RCF 2.PNG (1.13 MiB) Visto 1046 volte

lucaesse
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da lucaesse » mercoledì 27 novembre 2024, 22:43

e le misure
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revac RCF 3.PNG
revac RCF 3.PNG (1.65 MiB) Visto 1044 volte
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revac RCF 4.PNG
revac RCF 4.PNG (1.13 MiB) Visto 1044 volte

lucaesse
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da lucaesse » mercoledì 27 novembre 2024, 22:47

sono sicuro che Suono aveva provato la versione casalinga Revac, insieme al suo preampli.

Se la memoria non mi tradisce avevano un'estetica lussuosa e il pre era basato su op-amp a discreti.

Però la memoria non si spinge a ricordare il numero della rivista! Se la pesco vedo di postare la prova, ma non contateci molto.

Luca

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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da Francescovadala » giovedì 28 novembre 2024, 13:37

Grazie mille Luca...
Sempre gentile.
Francesco

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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 28 novembre 2024, 16:28

Mi raccomando... fate attenzione a non prendere per oro colato quel che legge sui depliant (o sugli articoli di rivista che ne sono ispirati).

Per esempio i grafici di TRITIM si fermano non appena compare la minima distorsione, di fatto nascondendo il dato più importante -che è il tipo di comportamento dell'ampli in sovraccarico- mentre il fatto che il finale eroghi 198 watt o 202 è totalmente ininfluente.

Altra affermazione è quella che gli stadi di ingresso sono ad operazionali bifet, dei quali solo oggi sappiamo che erano i peggiori in assoluto... (vedo di scansionare il testo che lo spiega).


Saluti
F.C.

Francescovadala
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da Francescovadala » giovedì 28 novembre 2024, 18:18

Scusa Fabrizio, su carico capacitivo i primi sintomi
Lievissimi di distorsione,compaiono 3,4 db dopo lo zero (potenza massima)...più del doppio della potenza dichiarata. 2 ohm più di 600 +600 w...poi sul resto sei tu che hai le conoscenze. Però se riesci a procurarti lo schema,magari l'analisi sarebbe più completa.
Nb: ma non riesco allora a spiegare come mai suona così bene e così stabile.
Ciao Francesco

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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 28 novembre 2024, 18:38

Francescovadala ha scritto:
giovedì 28 novembre 2024, 18:18
...
Nb: ma non riesco allora a spiegare come mai suona così bene e così stabile...
E' un ampli a transistor con finali del tutto convenzionali, come tanti altri ampli Pro della stessa epoca (potrei citare BGW-750, Urei/JBL 6290, FM 801a, ecc...) che a volte suonavano anche molto bene. Ma nulla di trascendentale.

Proviamo a capirci: confrontando uno di questi ampli con oggetti tipo Krell KSA-50 o Electrocompaniet AW-100, utilizzando per i confronto diffusori molto efficienti, si nota una certa mancanza di dettaglio fine (tipicamente dovuta a problemi di interfacciamento delle terre). Se però si fa il confronto utilizzando diffusori poco efficienti... allora la maggiore potenza di questi mostri li rende superiori assai. Tanto i dettagli minuti è inutile tentare di cavarli fuori da diffusori poco efficienti (vedi: https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=7889 )

Diciamoci la verità: se si fosse trattato di ampli veramente superiori, state pur tranquilli che quello schema sarebbe stato copiato da cento cantinari... :lol: --- :lol: --- :lol:

Saluti
F.C.

Sandrelli
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Re: L'ampli ideale: parliamone

Messaggio da Sandrelli » venerdì 29 novembre 2024, 15:12

[quote=F.Calabrese post_id=167282 time=1731076218 user_id=54]

Abbiamo appena "calcolato" che un ampli a valvole non controreazionato può suonar bene in condizioni in cui un ampli a stato solido e controreazionato (lo sono tutti...) è praticamente inascoltabile. Ma il calcolo di cui al post precedente è fin troppo benigno nei confronti degli ampli a transistor (e mosfet). Abbiamo infatti omesso di parlare del problema delle protezioni di corrente: ma provvediamo ora.

Le cosiddette "protezioni di corrente" sono un tipico ed economico circuitino che troverete presente nel 99 per cento degli schemi di ampli a stato solido. Si tratta di due transistor che leggono il valore di corrente che attraversa i transistor finali deducendolo dalla tensione ai capi delle resistenze di emettitore di questi. Quando questa tensione supera 0,6-0,65 Volt, i transistorini delle protezioni entrano in funzione, cortocircuitando letteralmente gli ingressi dei transistor finali. Vi lascio immaginare quanto questo faccia bene agli stadi di amplificazione a monte... e che orrendo tipo di distorsione si generi in queste condizioni.[b] Il bello è che questi circuiti di protezione [u]entrano in funzione a potenze MOLTO INFERIORI[/u] rispetto alla potenza massima[/b] specificata e misurata per carichi resistivi.

Diversi anni fa io posi a tre colleghi progettisti la domanda su quale fosse l'impedenza minima di un diffusori, e nessuno dei tre seppe rispondere correttamente. Tutti infatti fanno l'errore di pensare che la resistenza della bobina mobile sia in serie, per cui il suo valore rappresenti un limite invalicabile, al di sotto del quale l'impedenza del diffusore non può scendere. [u]E QUESTO E' UN GROSSO ERRORE[/u]. Sia la teoria (vedi Journal of AES) che le misure (anche Audioreview, sebbene più di recente) hanno infatti dimostrato che -[b][u]in regime impulsivo[/u][/b]- i diffusori possono richiedere all'ampli sovracorrenti più di tre volte almeno superiori rispetto a quanto necessario su un carico resistivo di 8 ohm. Il che corrisponde a dire che l'impedenza dei diffusori può scendere ad un terzo del valore nominale, o meno ancora. Se a questo aggiungete che gran parte di quei diffusori che io chiamo "[i]ciofegoni asfittici[/i]" ha impedenza dell'ordine di 2,5-3 ohm... ecco che l'intervento delle protezioni è evenienza da considerare normalissima. E non ditemi che queste cose non si vedono dalle curve di impedenza, perché è ovvio che le curve di impedenza vengano misurate con segnali sinusoidali, vale a dire stazionari. Ma noi parliamo di transienti. Comunque ecco qui sotto lo schema del solito circuitino di protezione.


Current Limit Cordell.png


Osservate con attenzione: i transistorini delle protezioni sono Q1 e Q2, ma alle loro basi sono collegati i condensatori C1 e C2, che si caricano quando nei transistor finali (Q5 e Q6) scorrono elevate correnti E RESTANO CARICHI per un periodo tanto più lungo quanto più elevato è il valore della loro capacità. Le resistenze R1 ed R3 ne ritardano l'attivazione,[b][u] ma poi rallentano appunto la scarica di quei condensatori, aggravando il problema[/u][/b]...

Segue
F.C.[/quote]


Forse basta aumentare quelle 2 capacita' e fare in modo che si scaricano piu' velocemente della carica con dei diodi

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