Rispondo al quesito, ovviamente facendolo da questo forum (magari qualcuno potrà avvisarlo), perchè, a parte i divertenti trascorsi liceali con l'autore del 3D in questione, ritengo che a) il tema sia sempre attuale, dato l'alto numero di esemplari di JBL grandi di quel periodo ancora circolanti e scambiate a quotazioni da brividi sui vari mercatini, e b) di poterlo fare con cognizione di causa, avendo avuto, tra tante JBL di quella decade (anni '70), proprio le 4333A. Che ho usato con piacere, ed interfacciato, negli anni in cui mi hanno accompagnato nell''impianto principale, con svariate elettroniche.
Innazitutto rimando a quanto scrissi sia su VHF:
http://www.videohifi.com/forum/topic.as ... _ID=144724
che qui:
viewtopic.php?f=6&t=323
E' un peccato che i 3D più completi ed esaustivi, che scrissi un lustro fa su VHF, non siano più reperibili (almeno, io non li trovo più da tempo).
In ogni caso, invito a leggere i due linkati, ed a corollario, e specificatamente per le 4333A, queste poche ma per me essenziali linee guida:
1) Le 4333A nascono con l'opzione per la biamplificazione attiva, sfruttatela!!!.
Contrariamente alle sorelle maggiori 4350, che prevedevano unicamente la biamplificazione attiva (con la rete di filtro unicamente sulle tre vie superiori, ovvero sopra i 250Hz), le 4333A possono anche essere monoamplificate. Ma secondo me, in qs configurazione vanno al 50%. Quindi quando potete, biamplificate attivamente con un buon crossover attivo, anche analogico, dato che si tratta di replicare il semplice incrocio della casa previsto, sulle 4333, a 800Hz, a 12 dB/ottava, punto.
2) Se proprio vi ostinate a monoamplificarle

Una amplificazione a stato solido è quasi tassativa, considerando le caratteristiche del 2231A da 15" pollici in quel carico. Non ci si faccia ingannare dai 94dB/W/m di efficienza circa: quel woofer in quel carico richiede spinta e controllo. Inoltre le vie superiori, in monoamp, sono drasticamente attenuate per abbassare la loro efficienza a quella del woofer. Per cui i Watt servono, anche e soprattutto perché, come avrete capito, buona parte di questi, specie in monoamp, vanno assolutamente sprecati. Io usavo, per il breve periodo in cui le monoamplificai, un Levinson 23.5: inesauribile, grande prestazione in gamma bassa, palcoscenico immenso, buona interazione con il driver 2420 e soprattutto col tweeter 2405 "in altissimo" (a tratti tagliente, qui opportunamente smorzato dal carattere "calante" del 23.5).
Insomma, a gamma intera scordatevi monotriodini, ma anche push-pull di bassa potenza. I p-p di EL-34 suonano deliziosamente, ma in monoamp sulle 4333A le faranno suonare "piccole", e con un basso poco potente ed ancor meno frenato. Assicurandovi il clipping appena decidete di suonare a livelli appena appena realistici. E non pensiate che un P-P di KT-88 vada meglio: l'ex-mio ARC VT-50, da solo, neppure ce la faceva, nei miei oltre 40mq. Pur superando i 50W x ch.
3) In biamp attiva l'opzione preferibile è un buon ss in basso (Levinson, Bryston, o perchè no, uno dei tanti finali pro di cui parliamo!


4) Va da sè che l'opzione ideale sarebbe l'esclusione totale della rete passiva interna, un buon x-over attivo digitale, ed il pilotaggio diretto su ogni trasduttore (accorgimento adottato dai più smart). Ne guadagnerà non soltanto la dinamica, ma anche la trasparenza complessiva (infatti, come ho innumerevoli volte affermato, la qualità intrinseca di molti trasduttori JBL era/è certamente superiore a quella dei progetti nei quali venivano/vengono inseriti)
5) Fuori da qs temi tecnici resta la questione relativa all'opportunità o meno di un acquisto del genere. Ok l'amore per il vintage, ma portarsi a casa una coppia di queste lavatrici significa necessariamente riportarle alle specifiche progettuali (e non tutti sono in grado di farlo, previa verifica delle effettive condizioni elettriche di trasduttori e componenti filtro), esattamente come nessuno si sognerebbe di correre in una gara di auto storiche senza rimettere a nuovo meccanicamente una vettura di 30 o 40 o 50 anni. Lapalissiano. Per i diffusori di quell'epoca è la medesima cosa. Questo impegna dal punto di vista del tempo, sbattimento, soldi. Ed il ripristino riguarda trasduttori, filtro, mobile. Dimenticavo: considerare l'ignobile vaschetta posteriore coi 4 contatti a molla

Insomma, oggetti di indubbio grande fascino, ma se il costo per l'operazione "acquisizione più trasporto più ripristino integrale" (pena il rischio concreto di ascoltare un prodotto che potrebbe essere la pallida ombra di quel che fu) è superiore a quella di una coppia di attuali (ehm...lo dico senza averle mai ascoltate, mi limito ai feedback positivi che continuo a leggere, è solo un esempio, potrei citare al loro posto le ottime Klipsch RF-7

