Curve di equalizzazione

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geeksAgainstLoudness
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Curve di equalizzazione

Messaggio da geeksAgainstLoudness » venerdì 28 dicembre 2018, 10:33

Ricordo un vecchio thread (che non riesco a trovare) dove si parlava di diverse curve target, con una teorica decrescente di tot dB/oct, un'altra prima flat poi decrescente…


Che curve usate voi? E perche'?

geeksAgainstLoudness
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da geeksAgainstLoudness » venerdì 28 dicembre 2018, 11:32

Una curva B&K trovata in rete e' circa:
- Flat fino a 200Hz
- Scende di 6dB a 20kHz linearmente

C'e' poi la X-Curve che e':
- Flat fino a 2kHz
- Poi -3dB/oct

Ed infine, se non sbaglio REW di default ha -1.8dB/oct.

Di base, tutte degradano, ma allora non si usa mai una calibrazione completamente flat?

giorgibe
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da giorgibe » venerdì 28 dicembre 2018, 16:36

una calibrazione flat la puoi usare per compensare elettroniche già spente di suo.
se è tutto ok una linea in leggera discesa aiuta anche con la ricostruzione scenica, imho.

Olympus
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da Olympus » venerdì 28 dicembre 2018, 17:19

La musica, ed a maggior ragione la riproduzione musicale è la più labile delle arti (e la più incostante delle tecniche di riproduzione), unica arte per cui un evento una volta avvenuto (concerto), non esiste più. Esistono delle immagini, (copie, registrazioni ecc..) che dipendono fortemente dai mezzi e dalle tecniche utilizzate per la ripresa. Ed in questo differisce notevolmente dalla riproduzione delle immagini, molto meno variabile in funzione dei mezzi... per capirci se realizzo una fotografia di un capolavoro di Monet con una fotocamera da 24 Mpx da 1000 euri, ad “occhio” non sarà molto diversa da quella realizzata da un professionista con la migliore Canon o Nikon…da 15.000 euri…Ora la registrazione una volta “congelata” in un file (per semplicità a due canali stereo) deve essere riprodotta con mezzi tecnici (decoder ed amplificatori) ma soprattutto diffusori (o trasduttori o altoparlanti), le cui caratteristiche sono molto, molto variabili in funzione delle loro caratteristiche tecniche (es. trombe, bass reflex, linee di trasmissione, diffusori planari o a nastro, cupole in titanio, nomex, alluminio, berillio, ed ancora indice di direttività…). Su tutto questo si aggiunge la variabile delle caratteristiche dell’ambiente di ascolto e della collocazione dei diffusori… si ha un vero guazzabuglio….
Se aggiungiamo ancora i generi musicali…camera, sinfonica, lirica, organo!, jazz, pop, rap ci viene mal di testa. :roll:
Di fronte a questa variabili non ci resta che mantenere i nervi saldi, bilanciare il nostro budget con almeno il 60% dedicato ai diffusori, migliorare al massimo il nostro ambiente, ed attrezzarci per una misura più o meno precisa nella zona di ascolto. Presi i provvedimenti per rendere il più lineare possibile la curva di risposta, (misure), sta poi a noi effettuare delle correzione in funzione del tipo di musica e delle nostre preferenze e caratteristiche “di orecchio”. Non esiste una regola dettata dall’alto in merito a come eventualmente correggere questa curva, anche se in genere sembra sia da preferire un andamento leggermente decrescente con la frequenza come indicato.
Sugli ultimi due numeri della odiata AR, più interventi sono stati focalizzati sulle vittime della moda “High End”, i controlli di tono. Non mi rimane che osservare che le case più salde e che sono più ricercate sull’usato, quali Yamaha, Denon, Maratz, McIntosh, Accuphase, non hanno mai eliminato i controlli di tono anche sui sistemi più costosi, che sono di qualche utilità proprio per ottenere i risultati di correzione indicati. Personalmente mi tengo stretti i pre Sony e Denon che utilizzo… :mrgreen:
P.S. Un pre digitale lo utilizzo espressamente per la lirica, avendo esaltato leggermente secondo curve memorizzate, le frequenze della voce, che in genere in molte registrazioni appare un poco ...lontana...

geeksAgainstLoudness
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da geeksAgainstLoudness » venerdì 28 dicembre 2018, 17:44

giorgibe ha scritto:
venerdì 28 dicembre 2018, 16:36
una calibrazione flat la puoi usare per compensare elettroniche già spente di suo.
se è tutto ok una linea in leggera discesa aiuta anche con la ricostruzione scenica, imho.
Chissa’ perche’, io ho sempre pensato che la scena venga ricostruita dalle frequenze piu’ alte, ma questo dovrebbe contraddire la tua affermazione. Oppure, poiche’ magari le alte soffrono di piu’ delle riflessioni, magari attenuandole rendiamo la scena piu’ stabile?

geeksAgainstLoudness
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da geeksAgainstLoudness » venerdì 28 dicembre 2018, 17:48

Olympus ha scritto:
venerdì 28 dicembre 2018, 17:19
La musica, ed a maggior ragione la riproduzione musicale è la più labile delle arti (e la più incostante delle tecniche di riproduzione), unica arte per cui un evento una volta avvenuto (concerto), non esiste più. Esistono delle immagini, (copie, registrazioni ecc..) che dipendono fortemente dai mezzi e dalle tecniche utilizzate per la ripresa. Ed in questo differisce notevolmente dalla riproduzione delle immagini, molto meno variabile in funzione dei mezzi... per capirci se realizzo una fotografia di un capolavoro di Monet con una fotocamera da 24 Mpx da 1000 euri, ad “occhio” non sarà molto diversa da quella realizzata da un professionista con la migliore Canon o Nikon…da 15.000 euri…Ora la registrazione una volta “congelata” in un file (per semplicità a due canali stereo) deve essere riprodotta con mezzi tecnici (decoder ed amplificatori) ma soprattutto diffusori (o trasduttori o altoparlanti), le cui caratteristiche sono molto, molto variabili in funzione delle loro caratteristiche tecniche (es. trombe, bass reflex, linee di trasmissione, diffusori planari o a nastro, cupole in titanio, nomex, alluminio, berillio, ed ancora indice di direttività…). Su tutto questo si aggiunge la variabile delle caratteristiche dell’ambiente di ascolto e della collocazione dei diffusori… si ha un vero guazzabuglio….
Se aggiungiamo ancora i generi musicali…camera, sinfonica, lirica, organo!, jazz, pop, rap ci viene mal di testa. :roll:
Di fronte a questa variabili non ci resta che mantenere i nervi saldi, bilanciare il nostro budget con almeno il 60% dedicato ai diffusori, migliorare al massimo il nostro ambiente, ed attrezzarci per una misura più o meno precisa nella zona di ascolto. Presi i provvedimenti per rendere il più lineare possibile la curva di risposta, (misure), sta poi a noi effettuare delle correzione in funzione del tipo di musica e delle nostre preferenze e caratteristiche “di orecchio”. Non esiste una regola dettata dall’alto in merito a come eventualmente correggere questa curva, anche se in genere sembra sia da preferire un andamento leggermente decrescente con la frequenza come indicato.
Sugli ultimi due numeri della odiata AR, più interventi sono stati focalizzati sulle vittime della moda “High End”, i controlli di tono. Non mi rimane che osservare che le case più salde e che sono più ricercate sull’usato, quali Yamaha, Denon, Maratz, McIntosh, Accuphase, non hanno mai eliminato i controlli di tono anche sui sistemi più costosi, che sono di qualche utilità proprio per ottenere i risultati di correzione indicati. Personalmente mi tengo stretti i pre Sony e Denon che utilizzo… :mrgreen:
P.S. Un pre digitale lo utilizzo espressamente per la lirica, avendo esaltato leggermente secondo curve memorizzate, le frequenze della voce, che in genere in molte registrazioni appare un poco ...lontana...
Gran bel post!!! E riguardo al PS, che forma di curve usi per ridare vita alle voci liriche?

Sto giocando con REW e vorrei provare un po’ di equalizzazioni per “sentire che effetto che fa”... proprio per sganciarmi del tutto dal mio passato audiofilo con controlli di tono vietatissimi!

F.Calabrese
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 28 dicembre 2018, 18:54

geeksAgainstLoudness ha scritto:
venerdì 28 dicembre 2018, 17:44
giorgibe ha scritto:
venerdì 28 dicembre 2018, 16:36
una calibrazione flat la puoi usare per compensare elettroniche già spente di suo.
se è tutto ok una linea in leggera discesa aiuta anche con la ricostruzione scenica, imho.
Chissa’ perche’, io ho sempre pensato che la scena venga ricostruita dalle frequenze piu’ alte, ma questo dovrebbe contraddire la tua affermazione. Oppure, poiche’ magari le alte soffrono di piu’ delle riflessioni, magari attenuandole rendiamo la scena piu’ stabile?
E' una situazione non semplice da spiegare.

Quella curva che noi vediamo in discesa verso le alte frequenze è spesso il risultato di una curva di emissione lineare (in aria libera) di un diffusore troppo poco direttivo, impiegato in un ambiente grande o con discreta/forte presenza di arredi assorbenti solo alle alte frequenze.

Se noi raddrizzassimo quella curva non faremmo altro che sbilanciare verso le alte la risposta in aria libera, che poi è la risposta che il nostro orecchio avverte quando l'impianto riproduce transienti brevi... o quando le prime riflessioni rientrano nel range di ritardo in cui opera l'Effetto Haas (da 2-3 a 30 millisecondi). L'effetto all'ascolto sarebbe quello di una grande artificialità, da cui la perdita della ricostruzione scenica.

Conto di approfondire.

Saluti
F.C.

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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da Open G » venerdì 28 dicembre 2018, 19:36

Ricordo dei post interessantissimi di Marcello Croce al riguardo che purtroppo non riesco a ritrovare. Spiegati, come suo solito, in maniera dettagliata ed elegante. Sarebbe bello ritornasse personalmente in argomento.

F.Calabrese
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 28 dicembre 2018, 19:50

Open G ha scritto:
venerdì 28 dicembre 2018, 19:36
Ricordo dei post interessantissimi di Marcello Croce al riguardo che purtroppo non riesco a ritrovare. Spiegati, come suo solito, in maniera dettagliata ed elegante. Sarebbe bello ritornasse personalmente in argomento.
Alludi ai suoi post in questo thread...?

viewtopic.php?f=6&t=1672

per essere precisi questo post: viewtopic.php?f=6&t=1672&p=33968#p33968

Saluti
F.C.

Olympus
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Re: Curve di equalizzazione

Messaggio da Olympus » venerdì 28 dicembre 2018, 21:24

Mi ricollego anche all’intervento di F.C:
“””E' una situazione non semplice da spiegare.

Quella curva che noi vediamo in discesa verso le alte frequenze è spesso il risultato di una curva di emissione lineare (in aria libera) di un diffusore troppo poco direttivo, impiegato in un ambiente grande o con discreta/forte presenza di arredi assorbenti solo alle alte frequenze.

Se noi raddrizzassimo quella curva non faremmo altro che sbilanciare verso le alte la risposta in aria libera, che poi è la risposta che il nostro orecchio avverte quando l'impianto riproduce transienti brevi... o quando le prime riflessioni rientrano nel range di ritardo in cui opera l'Effetto Haas (da 2-3 a 30 millisecondi). L'effetto all'ascolto sarebbe quello di una grande artificialità, da cui la perdita della ricostruzione scenica.
Conto di approfondire.””””
Fine della citazione.
-Qui devo ribadire che da oltre 40 anni ho realizzato i miei sistemi con tromba sulle medie ed alte proprio per limitare l’influenza dell’ambiente ed evitare si sparare suoni verso pareti e vetrate. Quindi è bene separare la risposta come contenuto energetico e concentrarci sulla risposta in frequenza nell’area di ascolto, che per le mie competenze ed interessi è limitata ad una platea di 4-6 posti. Con l’impiego delle trombe l’area coperta è appositamente ed accortamente limitata dalla geometria delle trombe stesse, e comunque sulle frequenze oltre i 5 KHz l’angolo di ascolto utile entro 3-6 dB si riduce a meno di +/-15 gradi… Quindi, controllata la risposta nell’area di ascolto per le medie alte il gioco è concluso…
Devo precisare che le mie conoscenze tecniche sono discrete sul tradizionale, ma non buone nell’informatica, per cui non ho mai impiegato il PC nell’audio in tempo reale, anche se ho pensato di attrezzarmi con REW o altri SW. Precedentemente ho lavorato a lungo sui miei diffusori mediante il semplice Beheringher che ho usato ed uso ancora per i rilievi, e per eventuali ritocchi sui filtri, ma che se inserito in modo equalizzatore on line mi ha evidenziato insidiosissimi momenti di “artefatto” in special modo sugli archi. Sono casi sporadici, ma tali da rendere l’ascolto una specie di corsa alla ricerca del difetto…
Il Sony 9000, che tengo anche perché è un capolavoro di realizzazione elettronica, lo uso espressamente per la lirica (ho poche opere, esecuzioni dei grandi, Solti, Karajan, Mehta, Gardiner,) ed essendo alcune degli anni 80, hanno i difetti accennati. Limito l’uso del Sony, perché è basato sui SHARC Processors Analog Devices degli anni 2000, che per essere molto veloci scaldano come delle stufette, per cui volendo evitare un guasto fatale, ne limito l’impiego. Permette di scegliere 3 campi, bassi, medi, acuti con 3 campane, stretta, media e larga e fissare guadagni o attenuazioni. Per la voce ho memorizzato 3 curve con esaltazione 2-4-6- dB centrate a 1,2 k.

http://www.audiocostruzioni.com/r_s/pre ... o/sony.htm
http://www.thevintageknob.org/sony-TA-E9000ES.html

Per l’effetto stereo concordo con geeksAgainstLoudness sull’importanza delle alte frequenze. Perciò è indispensabile curare molto la cavetteria ed il rumore per evitare fastidiosi soffi che farebbero apparire eccessive le HF. Ascoltando molto clavicembalo (Bach,Handel), le alte frequenze, pur con i limiti dovuti alla mia età, sono determinanti per rendere il suono metallico delle corde. Qui la mia vita è cambiata con la rottamazione di tutti i i tw HF EV e JBL (5 coppie), con l’acquisto di dei TAD 2001. Trattasi di un trasduttore assolutamente eccelso, tale da permettere la piena resa nel campo 2-20KHz ed oltre (ho verificato una risposta perfetta fino a 26 K). Io li uso da circa 5 kHz ed oltre, con risultati ottimi sia con la lente JBl 2308+2391, sia con le trombe Tractix Faital :roll:

http://www.technicalaudiodevices.com/pro-hf-units

Su eBay 1 pezzo in Germania 1100 euri e due coppie in Giappone a circa 2400 euri…. Beh ora si trovano diverse soluzioni al berillio, però credo che sia importante anche la membrana da 2 pollici…
Siamo poi curiosi di conoscere l’esperienza di geekAgainstloudness con REW.
Come già accennato altre volte il mio principale interesse è l’ascolto, avendo considerata conclusa (fino a nuove folgorazioni) la fase di manipolazione tecnica… :mrgreen:

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