Audio Science Review o della interpretazione delle misure
Inviato: sabato 1 gennaio 2022, 14:54
Premetto che questo non vuole essere il solito, e oramai stucchevole, post sulla contrapposizione tra misure e ascolto.
Quello che vorrei affrontare è il problema dell'interpretazione delle misure, piuttosto che dell'utilità di certe misure rispetto
ad altre. In questo forum il problema è abbastanza sentito, FC è da sempre un fautore dell'utilizzo di determinate misure
per la valutazione di un progetto o lo sviluppo dello stesso.
Negli ultimi tempi Audio Science Review è salita alla ribalta del web, proponendo una valutazione "oggettiva" di apparecchiature
Hi-Fi basata unicamente sulle misure. Alle persone che come me sono nate poco dopo la metà del secolo scorso, questo argomento
fa tornare alla mente un certo approccio in voga negli anni 70. All'epoca il risultato fu, complici entrambe le parti in causa, la nascita
di apparecchi con lo 0.00000001 di distorsione che poi, ad un più attento esame, si rivelarono delle ciofeche.
Sono passati 50 anni, sono state introdotte altre misure, specialmente in relazione al comportamento dinamico degli apparecchi, e
sono stati rivisti i metri di valutazione. Bene.
Ora ecco apparire questa ASR che fa il botto sul web, gestita da un personaggio di cui sinceramente conosco poco, ma che da alcune risposte
date sull'omonimo forum, e dai toni delle review, sembra ergersi a giudice supremo di tutto lo scibile elettronico.
Ho avuto modo, nei momenti liberi, di leggere un po' di recensioni, sia di apparecchi di nuova concezione, tipo Topping, che di prodotti
di marchi ultranoti e blasonati.
Prima di entrare nel merito del post, vi riporto una frase dal forum di ASR: a esplicita domanda di un forumer, che notava la pratica aasenza di recensioni di apparati a valvole, se per lui fosse possibile creare apparecchiature Hi-Fi a valvole la risposta del gestore è stata NO.
Veniamo quindi alle recensioni, e qui scopriamo alcune cose abbastanza divertenti: test del Topping PA5 tutto bene, tutto perfetto e anche io ho poco da dire in merito. Test di un integrato Accuphase, misure direi eccellenti ma attenzione 99dB di S/N invece di 110 sugli ingressi bilanciati. Spurie di alimentazione, forse, a -110 dB invece che i soliti -130 degli switching. Queste vengono definite "serious engineering issues" ed il prodotto viene cassato senza speranza.
E poi c'è il SINAD, a quanto pare l'unico vero metro di giudizio, dove in testa alla lista troviamo praticamente solo amplificatori switching, cosa abbastanza prevedibile avendo le alimentazioni commutate oltre i 100 - 200 KHz e quindi con spurie di alimentazione invisibili in banda audio.
Per chiudere, in uno dei pochi ascolti fatti, con il Phonitor di SPL, dopo avere stabilito che l'ampli non si comporta benissimo con carichi di 32 Ohm ma va molto bene su carichi superiori.....si effettua l'ascolto con due cuffie a 32 Ohm.
Ora, a prescindere dall'effettivo valore dei componenti recensiti e da considerazioni legate al prezzo etc.., mi sembra evidente che in tutto questo c'è qualcosa che non torna. Le misure sono necessaire, assolutamente, ma mettersi a cavillare tra -110 dB e -130 dB mi sembra irrilevante se non comico. Peraltro il livello di stroncature è tale da far pensare che l'approccio piaccia non tanto per l'effettiva robustezza del metodo, quanto per il fatto che le in generale le stroncature piacciono più dei plausi.
Vorrei conoscere le vostre opinioni in merito.
Danilo
Quello che vorrei affrontare è il problema dell'interpretazione delle misure, piuttosto che dell'utilità di certe misure rispetto
ad altre. In questo forum il problema è abbastanza sentito, FC è da sempre un fautore dell'utilizzo di determinate misure
per la valutazione di un progetto o lo sviluppo dello stesso.
Negli ultimi tempi Audio Science Review è salita alla ribalta del web, proponendo una valutazione "oggettiva" di apparecchiature
Hi-Fi basata unicamente sulle misure. Alle persone che come me sono nate poco dopo la metà del secolo scorso, questo argomento
fa tornare alla mente un certo approccio in voga negli anni 70. All'epoca il risultato fu, complici entrambe le parti in causa, la nascita
di apparecchi con lo 0.00000001 di distorsione che poi, ad un più attento esame, si rivelarono delle ciofeche.
Sono passati 50 anni, sono state introdotte altre misure, specialmente in relazione al comportamento dinamico degli apparecchi, e
sono stati rivisti i metri di valutazione. Bene.
Ora ecco apparire questa ASR che fa il botto sul web, gestita da un personaggio di cui sinceramente conosco poco, ma che da alcune risposte
date sull'omonimo forum, e dai toni delle review, sembra ergersi a giudice supremo di tutto lo scibile elettronico.
Ho avuto modo, nei momenti liberi, di leggere un po' di recensioni, sia di apparecchi di nuova concezione, tipo Topping, che di prodotti
di marchi ultranoti e blasonati.
Prima di entrare nel merito del post, vi riporto una frase dal forum di ASR: a esplicita domanda di un forumer, che notava la pratica aasenza di recensioni di apparati a valvole, se per lui fosse possibile creare apparecchiature Hi-Fi a valvole la risposta del gestore è stata NO.
Veniamo quindi alle recensioni, e qui scopriamo alcune cose abbastanza divertenti: test del Topping PA5 tutto bene, tutto perfetto e anche io ho poco da dire in merito. Test di un integrato Accuphase, misure direi eccellenti ma attenzione 99dB di S/N invece di 110 sugli ingressi bilanciati. Spurie di alimentazione, forse, a -110 dB invece che i soliti -130 degli switching. Queste vengono definite "serious engineering issues" ed il prodotto viene cassato senza speranza.
E poi c'è il SINAD, a quanto pare l'unico vero metro di giudizio, dove in testa alla lista troviamo praticamente solo amplificatori switching, cosa abbastanza prevedibile avendo le alimentazioni commutate oltre i 100 - 200 KHz e quindi con spurie di alimentazione invisibili in banda audio.
Per chiudere, in uno dei pochi ascolti fatti, con il Phonitor di SPL, dopo avere stabilito che l'ampli non si comporta benissimo con carichi di 32 Ohm ma va molto bene su carichi superiori.....si effettua l'ascolto con due cuffie a 32 Ohm.
Ora, a prescindere dall'effettivo valore dei componenti recensiti e da considerazioni legate al prezzo etc.., mi sembra evidente che in tutto questo c'è qualcosa che non torna. Le misure sono necessaire, assolutamente, ma mettersi a cavillare tra -110 dB e -130 dB mi sembra irrilevante se non comico. Peraltro il livello di stroncature è tale da far pensare che l'approccio piaccia non tanto per l'effettiva robustezza del metodo, quanto per il fatto che le in generale le stroncature piacciono più dei plausi.
Vorrei conoscere le vostre opinioni in merito.
Danilo