Il giusto volume d'ascolto
Moderatore: F.Calabrese
Il giusto volume d'ascolto
ieri sera ho avuto la fortuna di avere la serata libera da dedicare alla musica ed ho fatto diverse prove.
l'avere un impianto capace di raggiungere grandi volumi d'ascolto senza apparente distorsione mi permette di ascoltare a volumi particolarmente sostenuti e si sa spesso questo risulta godurioso! Succede però che certi strumenti acustici, musica classica, a volume troppo elevato diventano ruvidi, innaturali. violini soprattutto (il volume è oggettivamente innaturale, come da un ascolto super ravvicinato), abbassando di 3 o 6 db tutto torna a posto.
pensavo alle motivazioni di questo fenomeno. è possibile che come si amplificano le fondamentali si amplificano in ugual misura anche le armoniche.
le nostre orecchie sono più sensibile alle alte frequenze cosi da sbilanciare il suono rendendolo innaturale. (l'impianto non può distorcere essendo ancora lontanissimo dai suoi massimi livelli possibili)
ha un senso quanto dico?
l'avere un impianto capace di raggiungere grandi volumi d'ascolto senza apparente distorsione mi permette di ascoltare a volumi particolarmente sostenuti e si sa spesso questo risulta godurioso! Succede però che certi strumenti acustici, musica classica, a volume troppo elevato diventano ruvidi, innaturali. violini soprattutto (il volume è oggettivamente innaturale, come da un ascolto super ravvicinato), abbassando di 3 o 6 db tutto torna a posto.
pensavo alle motivazioni di questo fenomeno. è possibile che come si amplificano le fondamentali si amplificano in ugual misura anche le armoniche.
le nostre orecchie sono più sensibile alle alte frequenze cosi da sbilanciare il suono rendendolo innaturale. (l'impianto non può distorcere essendo ancora lontanissimo dai suoi massimi livelli possibili)
ha un senso quanto dico?
Re: Il giusto volume d'ascolto
aggiungo una considerazione invertendo il punto di vista. lo stesso succede a volume innaturalmente basso, chiaramente con modalità differenti.
c'è chi ascolta a volumi contenuti un'orchestra, si perdono i dettagli ed il timbro degli strumenti tende a diventare più morbido, i bassi si affievoliscono, si perde in vitalità ed emozione. con l'ascolto dal vivo non c'è nessun confronto possibile
queste considerazioni per sottolineare quanto anche il volume d'ascolto verosimile (chiaramente con un certo margine ,gli strumenti si possono sentire da vicino o da lontano, in un salone od in un teatro) è fondamentale per raggiungere una buona fedeltà
c'è chi ascolta a volumi contenuti un'orchestra, si perdono i dettagli ed il timbro degli strumenti tende a diventare più morbido, i bassi si affievoliscono, si perde in vitalità ed emozione. con l'ascolto dal vivo non c'è nessun confronto possibile
queste considerazioni per sottolineare quanto anche il volume d'ascolto verosimile (chiaramente con un certo margine ,gli strumenti si possono sentire da vicino o da lontano, in un salone od in un teatro) è fondamentale per raggiungere una buona fedeltà
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Il giusto volume d'ascolto
Solo un piccolo spunto di discussione: quando si impiegano registrazioni (di Classica...) NON compresse il giusto volume d'ascolto è quello corrispondente all'ascolto dal vivo. Lo disco sulla base dei risultati di un esperimento condotto registrando dal microfono di un fonometro.
Quando però le registrazioni (di Classica...) sono compresse, si perde il riferimento e non è più così semplice individuare il giusto livello.
Con il Pop-Rock occorrerebbe sapere a quali livelli ha missato il fonico: una volta si missava a 126-128 dB di Picco, ma da quando qualche ignorante ha preso ad impiegare le Yamaha NS-10... si sono aperte le dighe al degrado.
Segue
F.C.
Quando però le registrazioni (di Classica...) sono compresse, si perde il riferimento e non è più così semplice individuare il giusto livello.
Con il Pop-Rock occorrerebbe sapere a quali livelli ha missato il fonico: una volta si missava a 126-128 dB di Picco, ma da quando qualche ignorante ha preso ad impiegare le Yamaha NS-10... si sono aperte le dighe al degrado.
Segue
F.C.
Re: Il giusto volume d'ascolto
In passato ho provato a misurare il livello sonoro ai concerti. Potenti mezzi a disposizione: un cellulare. Ovviamente nessuna forma di calibrazione, quindi un numero lo da ma appunto, da i numeri; non dice cosa misura, lineare, pesato varie ed eventuali... mah; non ho idea di quanto sia lineare né in frequenza che per intensità. Ciononostante ho pensato che per un confronto alla buona, per giunta di programmi omogenei, potesse andare.
Quando i vicini sono in vacanza il rock lo metto una dozzina di dB sotto i concerti se voglio godermi la libertà, magari con un ascolto prolungato e non attentissimo. Se voglio godermi un disco specifico salgo di almeno 6dB o facilmente a livelli simil live. Un disco, max due poi temo di disturbare tutto il quartiere. E mi sa che pure le orecchie non sarebbero contente.
Con la classica è un po' più complicato. Dipende molto dal genere, direi che tendo ad avere i mf ad un livello realistico, col che i fortissimo non raggiungono i livelli live, mentre dai piano in giù il livello è anche maggiore. Con poca compressione i fff tendono a riallinearsi, anche perché i ppp in casa li alzo un po' pure se l'ambiente è silenzioso. Con i concerti è casino totale. Non solo c'è l'effetto della compressione ma soprattutto il solista è molto più alto che dal vivo, il che rende la regolazione ancora più a sentimento. Il mf come baricentro mi pare rimanga, quindi i piano risultano ancora più aumentati di livello. Questo per ascolto hi-fi, che consenta di godere dei passaggi più vivaci a costo di un effetto un po' innaturale ai livelli minori; diversamente il solista in super primo piano porta a tenere il livello inferiore al reale. Se c'è una voce solista il volume è per il suo miglior realismo, amen per gli altri. Situazione mai misurarata dal vivo.
Luca
Quando i vicini sono in vacanza il rock lo metto una dozzina di dB sotto i concerti se voglio godermi la libertà, magari con un ascolto prolungato e non attentissimo. Se voglio godermi un disco specifico salgo di almeno 6dB o facilmente a livelli simil live. Un disco, max due poi temo di disturbare tutto il quartiere. E mi sa che pure le orecchie non sarebbero contente.
Con la classica è un po' più complicato. Dipende molto dal genere, direi che tendo ad avere i mf ad un livello realistico, col che i fortissimo non raggiungono i livelli live, mentre dai piano in giù il livello è anche maggiore. Con poca compressione i fff tendono a riallinearsi, anche perché i ppp in casa li alzo un po' pure se l'ambiente è silenzioso. Con i concerti è casino totale. Non solo c'è l'effetto della compressione ma soprattutto il solista è molto più alto che dal vivo, il che rende la regolazione ancora più a sentimento. Il mf come baricentro mi pare rimanga, quindi i piano risultano ancora più aumentati di livello. Questo per ascolto hi-fi, che consenta di godere dei passaggi più vivaci a costo di un effetto un po' innaturale ai livelli minori; diversamente il solista in super primo piano porta a tenere il livello inferiore al reale. Se c'è una voce solista il volume è per il suo miglior realismo, amen per gli altri. Situazione mai misurarata dal vivo.
Luca
Ultima modifica di lucaesse il lunedì 11 settembre 2023, 0:44, modificato 1 volta in totale.
Re: Il giusto volume d'ascolto
Sono rimasto piuttosto stupito che regolando il volume a sentimento questo abbia abbastanza senso rispetto a quello live. Le alterazioni sembrano sensatamente riconducibili ai magheggi dinamici nelle registrazioni.
Che il timbro degli strumenti classici guidi la regolazione del volume mi pare molto probabile: il livello medio è sempre piuttosto basso, quindi in una zona dove la risposta in frequenza dell'udito cambia rapidamente con le variazioni di livello.
Una cosa che credo scombini il gioco è la ripresa multi microfonica. Se gli strumenti suonano vicini ci si aspetterebbe di dover tenere alto il volume, ma al contrario mi pare di ridurlo affinché non siano incombenti. Non ho mai verificato con il pseudo-spanno-fonometro.
Luca
Che il timbro degli strumenti classici guidi la regolazione del volume mi pare molto probabile: il livello medio è sempre piuttosto basso, quindi in una zona dove la risposta in frequenza dell'udito cambia rapidamente con le variazioni di livello.
Una cosa che credo scombini il gioco è la ripresa multi microfonica. Se gli strumenti suonano vicini ci si aspetterebbe di dover tenere alto il volume, ma al contrario mi pare di ridurlo affinché non siano incombenti. Non ho mai verificato con il pseudo-spanno-fonometro.
Luca
Re: Il giusto volume d'ascolto
Innanzitutto complimenti per l'osservazione, è quello che succede in qualsasi sistema di riproduzione, ma abitualmente il fenomeno viene associato, e liquidato precocemente, attribuendo in primis la causa ad un volume eccessivo, in secundis a problematiche ambientali, ed in extremis, a presunte distorsioni attribuite a limiti del sistema che nel tuo caso non potranno ovviamente essere invocatetola ha scritto: ↑venerdì 8 settembre 2023, 8:49ieri sera ho avuto la fortuna di avere la serata libera da dedicare alla musica ed ho fatto diverse prove.
l'avere un impianto capace di raggiungere grandi volumi d'ascolto senza apparente distorsione mi permette di ascoltare a volumi particolarmente sostenuti e si sa spesso questo risulta godurioso! Succede però che certi strumenti acustici, musica classica, a volume troppo elevato diventano ruvidi, innaturali. violini soprattutto (il volume è oggettivamente innaturale, come da un ascolto super ravvicinato), abbassando di 3 o 6 db tutto torna a posto.
pensavo alle motivazioni di questo fenomeno. è possibile che come si amplificano le fondamentali si amplificano in ugual misura anche le armoniche.
le nostre orecchie sono più sensibile alle alte frequenze cosi da sbilanciare il suono rendendolo innaturale. (l'impianto non può distorcere essendo ancora lontanissimo dai suoi massimi livelli possibili)
ha un senso quanto dico?
Secondo le curve isofoniche, a volumi via via piu elevati il sistema percettivo umano decodifica le informazioni acustiche con progressiva maggiore linearità.
Nel mondo della musica riprodotta questo sembra non succedere, anzi sembra accadere esattamente il contrario, uno progressivo scollamento delle basse frequenze per eccesso percepito dello spettro medio ed acuto, vedi ad esempio il tuo stesso caso.
Facile ipotizzare una spiegazione, molto più difficile risolvere applicando soluzioni dedotte da una presunta individuazione del fenomeno.
Considera quindi un'ipotesi indimostrata qualunque teoria volta a chiarire l'origine del fenomeno, e con essa presunte soluzioni dedotte dalla presunta esattezza dell'osservazione, prova ne sia che con certezza non risolverai il problema qualsiasi suggerimento ti arrivi da qualsiasi fonte.
https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... php?t=5778
Re: Il giusto volume d'ascolto
mi era sfuggita questa discussione. ma si è parlato di tutto in questo forum!leonida ha scritto: ↑lunedì 11 settembre 2023, 12:43
https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... php?t=5778
Re: Il giusto volume d'ascolto
Maledetto violino!
ma anche voi avete notato quanto sia delicata e problematica la sua riproduzione?
nel mio Behringer ho impostato 4 differenti uscite a volumi differenti a seconda delle esigenze: 0 db, +5db, +10db, +15db (sui satelliti, sul sub rispettivamente 3 db in meno)
bene per comodità utilizzavo ultimamente sempre +5 db tranne per saltuari ascolti forsennati. Con +5db riesco a sentire praticamente qualsiasi cosa a volume realistico, orchestra compresa, c'è un però, la regolazione del volume, in sottrazione che faccio con il pc oltre i -10 db crea problemi all'ascolto che avverto solo con il violino. incredibile! ho confrontato attenuazione computer -15 db +5db Berhinger con -10 db computer 0 db Berhinger avvertendo una netta differenza, ascolto perfetto nel secondo caso. Questa hifi è piena di stranezze.
PS per Fabrizio, non so se sia un ragionamento logico e consequenziale, pensavo a quanto potrebbe essere utile convertire le alte frequenze ad un volume digitale più alto per poi abbassarlo analogicamente come mi avevi detto.,,,, e' possibile che se ne sentirebbero delle belle!
ma anche voi avete notato quanto sia delicata e problematica la sua riproduzione?
nel mio Behringer ho impostato 4 differenti uscite a volumi differenti a seconda delle esigenze: 0 db, +5db, +10db, +15db (sui satelliti, sul sub rispettivamente 3 db in meno)
bene per comodità utilizzavo ultimamente sempre +5 db tranne per saltuari ascolti forsennati. Con +5db riesco a sentire praticamente qualsiasi cosa a volume realistico, orchestra compresa, c'è un però, la regolazione del volume, in sottrazione che faccio con il pc oltre i -10 db crea problemi all'ascolto che avverto solo con il violino. incredibile! ho confrontato attenuazione computer -15 db +5db Berhinger con -10 db computer 0 db Berhinger avvertendo una netta differenza, ascolto perfetto nel secondo caso. Questa hifi è piena di stranezze.
PS per Fabrizio, non so se sia un ragionamento logico e consequenziale, pensavo a quanto potrebbe essere utile convertire le alte frequenze ad un volume digitale più alto per poi abbassarlo analogicamente come mi avevi detto.,,,, e' possibile che se ne sentirebbero delle belle!

-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Il giusto volume d'ascolto
E' una cosa che mi riprometto di fare da un anno almeno, ma i lavori in casa mi hanno distratto (e straziato) più di quanto immaginassi.tola ha scritto: ↑sabato 16 settembre 2023, 10:10...
PS per Fabrizio, non so se sia un ragionamento logico e consequenziale, pensavo a quanto potrebbe essere utile convertire le alte frequenze ad un volume digitale più alto per poi abbassarlo analogicamente come mi avevi detto.,,,, e' possibile che se ne sentirebbero delle belle!![]()
Prima o poi ce la farò.
Saluti
F.C.