Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
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Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Ieri sono rimasto piuttosto colpito dal commento acido di un appassionato, che mi rimproverava scrivendo: "sei convinto di avere "Verità in Tasca" il che è da imbecilli oltre che da presuntosi, le "Verità Assolute " non esistono specie poi in questo campo".
Lì per lì mi è venuto da ridere, ma poi -riflettendoci- ho dovuto ammettere che di frasi come quella ne ho sentite a migliaia, da che mi occupo di HiFi (dal 1970). Ed è esattamente quello l'approccio che sta portando alla morte dell'Alta Fedeltà come hobby.
In passato mi sono limitato a contestare ed a fornire prove serissime di quanto ciò non sia vero e che -alla fine- la questione si riduca ad un sistematico autolesionismo da parte degli appassionati che "ci credono" (o fanno finta di crederci per davvero).
Oggi però mi rendo conto di quanto questo tipo di aggressivo infantilismo abbia eroso poco alla volta la terra sotto ai piedi di quello che poteva essere un bellissimo hobby, che avrebbe sommato al gusto dei ascoltare bellissima musica anche il divertimento di studiare ed approfondire problemi e soluzioni.
Per tutto questo mi trovo qui a rispondere a quell'appassionato, punto per punto.
Partiamo dalla sua affermazione circa l'inesistenza di "Verità Assolute", spiegandogli che è almeno mezzo secolo che sia la Psicoacustica che l'arte di progettare elettroniche e diffusori ha compiuto passi avanti decisivi, tali per cui sono ristrettissime -quasi inesistenti- le aree in cui resistono dubbi e/o teorie alternative.
Esiste una prova incontrovertibile dell'attuale profondissima conoscenza dell'Elettroacustica, anzi due.
La prima prova sta nel fatto che gli studi sulla compressione percettiva (MP3 per capirci...) hanno approfondito talmente tanto la psicoacustica da consentire di ridurre di 12-20 volte la quantità di dati audio, senza causare altro che trascurabili differenze all'ascolto. Provate voi stessi ad immaginare di "tagliare" nove decimi dell'informazione registrata su un nastro o su un vinile, e ditemi se mai sarebbe possibile farlo senza possedere quelle "verità assolute" che sono il pane quotidiano di chi opera seriamente nel settore. La seconda prova sta nel fatto che la teoria matematica di Gerzon ed altri ha permesso di realizzare un sistema di ripresa stereo (l'Ambisonics) che sin dagli inizi ha letteralmente stracciato ogni soluzione alternativa (vedi i risultati delle prove a confronto effettuate da Studio Sound e pubblicate già alla fine degli anni '80). Io ricordo un ascolto del 1978, in cui la resa tridimensionale dipingeva perfettamente TUTTO lo spazio circostante l'ascoltatore, per tutti gli angoli e per tutte e tre le dimensioni: il tutto a partire da una VERA conoscenza della materia, appunto. Lo ripeto: stiamo parlando di risultati che sarebbe impossibile ottenere senza conoscenze assolutamente approfondite.
Oggi (ma da decenni) sappiamo perfettamente il perché certi ampli suonano meglio di altri, ed in quali condizioni sono avvertibili le differenze.
Però... Però è vero che nel settore HiFi girano personaggi la cui ignoranza è infinita, quanto la loro bravura nell'infinocchiare gli ingenui per poi spennarli. Ed il modo migliore di rendere agevole il loro "lavoro" è proprio quello di fare di tutte le erbe un fascio, denigrando la cultura di chi conosce realmente la materia, paragonandola alle coglionate di questi pataccari da mercatino.
In proposito mi viene spontaneo ricordare le decine di volte in cui mi sono sentito dire che il "progettista" tal dei tali era una stella di prima grandezza, mentre l'evidenza era quella che in tutta la sua carriera non aveva progettato altro che mediocri e semplicissimi diffusori a sospensione pneumatica (e qualche reflex), vale a dire qualcosa che riuscirebbe a fare anche il meno esperto degli autocostruttori, grazie al solito programmino e ad una scheda audio da quattro spicci. Ed era sempre inutile invitare gli adoratori del "progettista" a leggere con un pizzico di attenzione il suo Curriculum, paragonandolo a quello di chi lo criticava a ragione (e fin troppo benevolmente, mi sia consentito dirlo).
Nei prossimi post esamineremo un paio di esempi di "verità assolute", che sono ignorate o persino negate da quegli appassionati che hanno fatto di Tafazzi il loro ideale di vita.
Segue
F.C.
Lì per lì mi è venuto da ridere, ma poi -riflettendoci- ho dovuto ammettere che di frasi come quella ne ho sentite a migliaia, da che mi occupo di HiFi (dal 1970). Ed è esattamente quello l'approccio che sta portando alla morte dell'Alta Fedeltà come hobby.
In passato mi sono limitato a contestare ed a fornire prove serissime di quanto ciò non sia vero e che -alla fine- la questione si riduca ad un sistematico autolesionismo da parte degli appassionati che "ci credono" (o fanno finta di crederci per davvero).
Oggi però mi rendo conto di quanto questo tipo di aggressivo infantilismo abbia eroso poco alla volta la terra sotto ai piedi di quello che poteva essere un bellissimo hobby, che avrebbe sommato al gusto dei ascoltare bellissima musica anche il divertimento di studiare ed approfondire problemi e soluzioni.
Per tutto questo mi trovo qui a rispondere a quell'appassionato, punto per punto.
Partiamo dalla sua affermazione circa l'inesistenza di "Verità Assolute", spiegandogli che è almeno mezzo secolo che sia la Psicoacustica che l'arte di progettare elettroniche e diffusori ha compiuto passi avanti decisivi, tali per cui sono ristrettissime -quasi inesistenti- le aree in cui resistono dubbi e/o teorie alternative.
Esiste una prova incontrovertibile dell'attuale profondissima conoscenza dell'Elettroacustica, anzi due.
La prima prova sta nel fatto che gli studi sulla compressione percettiva (MP3 per capirci...) hanno approfondito talmente tanto la psicoacustica da consentire di ridurre di 12-20 volte la quantità di dati audio, senza causare altro che trascurabili differenze all'ascolto. Provate voi stessi ad immaginare di "tagliare" nove decimi dell'informazione registrata su un nastro o su un vinile, e ditemi se mai sarebbe possibile farlo senza possedere quelle "verità assolute" che sono il pane quotidiano di chi opera seriamente nel settore. La seconda prova sta nel fatto che la teoria matematica di Gerzon ed altri ha permesso di realizzare un sistema di ripresa stereo (l'Ambisonics) che sin dagli inizi ha letteralmente stracciato ogni soluzione alternativa (vedi i risultati delle prove a confronto effettuate da Studio Sound e pubblicate già alla fine degli anni '80). Io ricordo un ascolto del 1978, in cui la resa tridimensionale dipingeva perfettamente TUTTO lo spazio circostante l'ascoltatore, per tutti gli angoli e per tutte e tre le dimensioni: il tutto a partire da una VERA conoscenza della materia, appunto. Lo ripeto: stiamo parlando di risultati che sarebbe impossibile ottenere senza conoscenze assolutamente approfondite.
Oggi (ma da decenni) sappiamo perfettamente il perché certi ampli suonano meglio di altri, ed in quali condizioni sono avvertibili le differenze.
Però... Però è vero che nel settore HiFi girano personaggi la cui ignoranza è infinita, quanto la loro bravura nell'infinocchiare gli ingenui per poi spennarli. Ed il modo migliore di rendere agevole il loro "lavoro" è proprio quello di fare di tutte le erbe un fascio, denigrando la cultura di chi conosce realmente la materia, paragonandola alle coglionate di questi pataccari da mercatino.
In proposito mi viene spontaneo ricordare le decine di volte in cui mi sono sentito dire che il "progettista" tal dei tali era una stella di prima grandezza, mentre l'evidenza era quella che in tutta la sua carriera non aveva progettato altro che mediocri e semplicissimi diffusori a sospensione pneumatica (e qualche reflex), vale a dire qualcosa che riuscirebbe a fare anche il meno esperto degli autocostruttori, grazie al solito programmino e ad una scheda audio da quattro spicci. Ed era sempre inutile invitare gli adoratori del "progettista" a leggere con un pizzico di attenzione il suo Curriculum, paragonandolo a quello di chi lo criticava a ragione (e fin troppo benevolmente, mi sia consentito dirlo).
Nei prossimi post esamineremo un paio di esempi di "verità assolute", che sono ignorate o persino negate da quegli appassionati che hanno fatto di Tafazzi il loro ideale di vita.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Ora vediamo insieme un primo caso in cui l'imbecille non è affatto chi sostiene certe "verità" tecniche, ma chi ne nega l'esistenza a dispetto di un'evidenza conclamata: parliamo di vecchi diffusori incartapecoriti.
Nei miei post ho segnalato centinaia di volte il fatto che i diffusori di mezzo secolo fa avevano TUTTI in comune un enorme difetto progettuale, vale a dire la nonlinearità del circuito magnetico. E questa nonlinearità (maggiore nei woofers con magnete in ferrite, rispetto a quelli con magneti in Alnico) era assolutamente udibile, in quanto andava a colpire la resa della gamma media, che all'ascolto è senz'altro la più importante.
Ebbene, solo recentemente -ed in relativamente pochi diffusori- questo problema è stato risolto mediante l'impiego di anelli e calotte di rame, oltre che grazie ad una migliore progettazione dei circuiti magnetici in generale. Soprattutto i trasduttori Pro sono all'avanguardia sul punto, proprio perché sono progettati per operare a livelli di potenza talmente alti che -se quella distorsione fosse presente- li renderebbe letteralmente inascoltabili.
Qui sotto potete osservare, a confronto, i livelli di distorsione di uno stesso woofer (JBL) con magnete in Alnico, in Ferrite e -in fondo in basso- con anelli di rame anti-distorsione. Notate la distorsione in gamma bassa del woofer in Alnico (curva in alto) e quella in gamma media della versione con magnete in Ferrite, senza anelli di rame (al centro).
Fate attenzione a due aspetti: il primo è che stiamo osservando misure effettuate ad una potenza relativamente bassa: 10 Watt. Immaginate quanta maggiore distorsione troveremo nei transienti a 100-200 Watt ed oltre. Il secondo aspetto è che stiamo parlando di un tipo di distorsione che è ASSOLUTAMENTE UDIBILE, per cui quegli appassionati di "Vintage" che formulano giudizi entusiastici su diffusori che impiegavano woofer (e mid) con magneti in ferrite e senza anelli di rame nel circuito magnetico, NON NE CAPISCONO NULLA DI ASCOLTI... ed il loro parere andrebbe letto e cestinato con un gran sorriso. Diciamo che questa fattispecie di distorsione andrebbe considerata un test fondamentale circa la competenza o meno di chi ascolta.
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F.C.
Nei miei post ho segnalato centinaia di volte il fatto che i diffusori di mezzo secolo fa avevano TUTTI in comune un enorme difetto progettuale, vale a dire la nonlinearità del circuito magnetico. E questa nonlinearità (maggiore nei woofers con magnete in ferrite, rispetto a quelli con magneti in Alnico) era assolutamente udibile, in quanto andava a colpire la resa della gamma media, che all'ascolto è senz'altro la più importante.
Ebbene, solo recentemente -ed in relativamente pochi diffusori- questo problema è stato risolto mediante l'impiego di anelli e calotte di rame, oltre che grazie ad una migliore progettazione dei circuiti magnetici in generale. Soprattutto i trasduttori Pro sono all'avanguardia sul punto, proprio perché sono progettati per operare a livelli di potenza talmente alti che -se quella distorsione fosse presente- li renderebbe letteralmente inascoltabili.
Qui sotto potete osservare, a confronto, i livelli di distorsione di uno stesso woofer (JBL) con magnete in Alnico, in Ferrite e -in fondo in basso- con anelli di rame anti-distorsione. Notate la distorsione in gamma bassa del woofer in Alnico (curva in alto) e quella in gamma media della versione con magnete in Ferrite, senza anelli di rame (al centro).
Fate attenzione a due aspetti: il primo è che stiamo osservando misure effettuate ad una potenza relativamente bassa: 10 Watt. Immaginate quanta maggiore distorsione troveremo nei transienti a 100-200 Watt ed oltre. Il secondo aspetto è che stiamo parlando di un tipo di distorsione che è ASSOLUTAMENTE UDIBILE, per cui quegli appassionati di "Vintage" che formulano giudizi entusiastici su diffusori che impiegavano woofer (e mid) con magneti in ferrite e senza anelli di rame nel circuito magnetico, NON NE CAPISCONO NULLA DI ASCOLTI... ed il loro parere andrebbe letto e cestinato con un gran sorriso. Diciamo che questa fattispecie di distorsione andrebbe considerata un test fondamentale circa la competenza o meno di chi ascolta.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Immagino che qualcuno che ci legge avrà formulato l'obiezione su QUANTA sia la distorsione da nonlinearità del circuito magnetico nei woofer e nei mid dei più celebrati diffusori "Vintage"... Ecco qui sotto una misura che la evidenzia e che è stata effettuata dalla rivista Suono su diffusori tutt'altro che piccoli e limitati, cioé sulle ESB 7/06, un sistema a quattro vie con tagli passivi (e dunque assai avvantaggiato rispetto ai tre vie AR, B&W, Grundig, ecc...). Notate l'enorme rialzo di distorsione in gamma media...
Io ricordo di aver recensito quei diffusori (per Stereoplay) e di aver avvertito perfettamente quella distorsione, tant'è che quando venni chiamato dal titolare della ESB per progettare una nuova serie, quello fu proprio il primo problema che affrontai (e risolsi... talmente tanto che lui rifiutò di produrre i nuovi modelli, che avrebbero nuociuto all'immagine sino ad allora costruita per l'azienda). Ovviamente la recensione pubblicata era inevitabilmente positiva, trattandosi di un prodotto italiano e di uno dei maggiori inserzionisti.
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F.C.
Io ricordo di aver recensito quei diffusori (per Stereoplay) e di aver avvertito perfettamente quella distorsione, tant'è che quando venni chiamato dal titolare della ESB per progettare una nuova serie, quello fu proprio il primo problema che affrontai (e risolsi... talmente tanto che lui rifiutò di produrre i nuovi modelli, che avrebbero nuociuto all'immagine sino ad allora costruita per l'azienda). Ovviamente la recensione pubblicata era inevitabilmente positiva, trattandosi di un prodotto italiano e di uno dei maggiori inserzionisti.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Ora affrontiamo insieme la parte più complessa e delicata del rapporto tra gli appassionati di "Vintage" e la tecnica (nonché la logica...).
Mettetevi nei panni di un operatore del settore e postate un annuncio di un vecchio integrato da 15 watt per canale ad un prezzo a dir poco ridicolo... ed aspettate le reazioni. E' chiaro che se in molti loderanno il vetusto giocattolo, a voi verrà automatico pensare che gli appassionati siano una mandria di fagianotti da spennare... e quindi rilancerete con altri apparecchi, sempre prezzati in modo scandaloso... (tanto i polli si trovano...!)
E QUESTO STA UCCIDENDO L'HI-FI, ANZI L'HA GIA' FATTO...
Alternative...? Semplice: basterebbe leggere con attenzione i pareri ed i giudizi dei tecnici più esperti, e riflettere sulla loro eventuale validità.
Proviamo a fare insieme un esempio, con il caso di questo integratino Marantz 1030, messo in vendita nientemeno che a 250 Euro...
Nel prossimo post vedrete -a confronto- quello che offre oggi il mercato del nuovo. E nei post successivi analizzeremo insieme gli schemi.
Segue
F.C.
Mettetevi nei panni di un operatore del settore e postate un annuncio di un vecchio integrato da 15 watt per canale ad un prezzo a dir poco ridicolo... ed aspettate le reazioni. E' chiaro che se in molti loderanno il vetusto giocattolo, a voi verrà automatico pensare che gli appassionati siano una mandria di fagianotti da spennare... e quindi rilancerete con altri apparecchi, sempre prezzati in modo scandaloso... (tanto i polli si trovano...!)

E QUESTO STA UCCIDENDO L'HI-FI, ANZI L'HA GIA' FATTO...
Alternative...? Semplice: basterebbe leggere con attenzione i pareri ed i giudizi dei tecnici più esperti, e riflettere sulla loro eventuale validità.
Proviamo a fare insieme un esempio, con il caso di questo integratino Marantz 1030, messo in vendita nientemeno che a 250 Euro...
Nel prossimo post vedrete -a confronto- quello che offre oggi il mercato del nuovo. E nei post successivi analizzeremo insieme gli schemi.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Ecco una delle tante possibili alternative di oggi: un Thomann S-150 MK2, che si trova a 179 Euro, IVA compresa, nuovo ed in garanzia.
Prima di esaminare lo schema del Thomann, osserviamo quello del Marantz 1030, nel post che segue.
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F.C.
Prima di esaminare lo schema del Thomann, osserviamo quello del Marantz 1030, nel post che segue.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Ecco lo schema dell'integrato Marantz 1030, che mostra impietosamente i segni del tempo e la conseguente obsolescenza.
Notate lo stadio di uscita a transistor NON complementari (e senza i fondamentali diodi introdotti da Baxandall) e -soprattutto- notate la presenza di numerosi piccoli condensatori elettrolitici sul percorso del segnale. La vita dei condensatori elettrolitici è breve, anche più di quanto lo sia quella delle valvole (le quali si danneggiano solo se molto usate, mentre gli elettrolitici risentono del tempo anche -e soprattutto- da spenti). I condensatori elettrolitici, specie quelli di basso voltaggio (come quelli del Marantz 1030) sono anche noti e temuti per la distorsione che introducono: ma la loro sostituzione costerebbe più dell'ampli.
Segue il confronto con lo schema del moderno Thomann S-150 MK2.
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F.C.
Notate lo stadio di uscita a transistor NON complementari (e senza i fondamentali diodi introdotti da Baxandall) e -soprattutto- notate la presenza di numerosi piccoli condensatori elettrolitici sul percorso del segnale. La vita dei condensatori elettrolitici è breve, anche più di quanto lo sia quella delle valvole (le quali si danneggiano solo se molto usate, mentre gli elettrolitici risentono del tempo anche -e soprattutto- da spenti). I condensatori elettrolitici, specie quelli di basso voltaggio (come quelli del Marantz 1030) sono anche noti e temuti per la distorsione che introducono: ma la loro sostituzione costerebbe più dell'ampli.
Segue il confronto con lo schema del moderno Thomann S-150 MK2.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Ecco, per confronto, lo schema del moderno finale Pro Thomann S-150 MK2.
Notate la perfetta simmetria del circuito, che -per la cronaca- è anche oltre quattro volte più potente rispetto al vetusto Marantz 1030.
Notate anche la presenza di UN SOLO condensatore elettrolitico lungo il percorso del segnale: un condensatore che peraltro è nuovo e moderno, a differenza dei vetusti ed esauriti condensatori del Marantz 1030...
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F.C.
Notate la perfetta simmetria del circuito, che -per la cronaca- è anche oltre quattro volte più potente rispetto al vetusto Marantz 1030.
Notate anche la presenza di UN SOLO condensatore elettrolitico lungo il percorso del segnale: un condensatore che peraltro è nuovo e moderno, a differenza dei vetusti ed esauriti condensatori del Marantz 1030...
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Se però volete una vera e propria pietra tombale sulle (presunte) qualità musicali del Marantz 1030, osservate il risultato di questa misura di distorsione.
Fate attenzione non tanto alle armoniche (a destra della frequenza di prova di 1 KHz), quanto alla presenza ed al livello DEI DISTURBI DI RETE, alla frequenza di 50 Hz ed oltre... appena 75 dB al di sotto del tono ad 1 KHz. Questo significa che questo ampli ha una dinamica paragonabile a quella di un vetusto ed obsoleto registratore a cassette, vale a dire almeno CENTO VOLTE inferiore rispetto a quella di un buon lettore CD. Nulla di strano: in fondo si trattava dell'ampli più economico e mal costruito del catalogo Marantz, negli anni '70 del secolo scorso. Proporlo oggi come qualcosa di altro che un soprammobile vintage è semplicemente da incompetenti, per impiegare un termine fin troppo gentile...
In conclusione: è chiaro che un'Alta Fedeltà dove prevalgono proposte al limite della circonvenzione non può che morire, se agli appassionati è rimasta una briciola di capacità di ragionare.
Altri aspetti meriterebbero di essere approfonditi, ma prendiamoci insieme una pausa.
Saluti
F.C.
Fate attenzione non tanto alle armoniche (a destra della frequenza di prova di 1 KHz), quanto alla presenza ed al livello DEI DISTURBI DI RETE, alla frequenza di 50 Hz ed oltre... appena 75 dB al di sotto del tono ad 1 KHz. Questo significa che questo ampli ha una dinamica paragonabile a quella di un vetusto ed obsoleto registratore a cassette, vale a dire almeno CENTO VOLTE inferiore rispetto a quella di un buon lettore CD. Nulla di strano: in fondo si trattava dell'ampli più economico e mal costruito del catalogo Marantz, negli anni '70 del secolo scorso. Proporlo oggi come qualcosa di altro che un soprammobile vintage è semplicemente da incompetenti, per impiegare un termine fin troppo gentile...
In conclusione: è chiaro che un'Alta Fedeltà dove prevalgono proposte al limite della circonvenzione non può che morire, se agli appassionati è rimasta una briciola di capacità di ragionare.
Altri aspetti meriterebbero di essere approfonditi, ma prendiamoci insieme una pausa.
Saluti
F.C.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Perche' la ESB ha chiuso? Scarsa o assenza di lungimiranza da parte della dirigenza ovvero scarsa propensione in investimenti, oppure un mercato troppo concorrenziale?F.Calabrese ha scritto: ↑sabato 1 febbraio 2025, 12:43Immagino che qualcuno che ci legge avrà formulato l'obiezione su QUANTA sia la distorsione da nonlinearità del circuito magnetico nei woofer e nei mid dei più celebrati diffusori "Vintage"... Ecco qui sotto una misura che la evidenzia e che è stata effettuata dalla rivista Suono su diffusori tutt'altro che piccoli e limitati, cioé sulle ESB 7/06, un sistema a quattro vie con tagli passivi (e dunque assai avvantaggiato rispetto ai tre vie AR, B&W, Grundig, ecc...). Notate l'enorme rialzo di distorsione in gamma media...
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Io ricordo di aver recensito quei diffusori (per Stereoplay) e di aver avvertito perfettamente quella distorsione, tant'è che quando venni chiamato dal titolare della ESB per progettare una nuova serie, quello fu proprio il primo problema che affrontai (e risolsi... talmente tanto che lui rifiutò di produrre i nuovi modelli, che avrebbero nuociuto all'immagine sino ad allora costruita per l'azienda). Ovviamente la recensione pubblicata era inevitabilmente positiva, trattandosi di un prodotto italiano e di uno dei maggiori inserzionisti.
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Per i principianti possiamo consigliarli, seguirli e indirizzarli verso qualcosa che per noi è, diciamo, adatto a loro.
Dedicato a chi cerca una soluzione semplice e flessibile. Dai un'occhiata.
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Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Io direi tutte e tre le cose insieme.marcorossi ha scritto: ↑sabato 8 febbraio 2025, 9:06
Perche' la ESB ha chiuso? Scarsa o assenza di lungimiranza da parte della dirigenza ovvero scarsa propensione in investimenti, oppure un mercato troppo concorrenziale?
Saluti
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