Re: Vecchi ampli e diffusori "vintage": una riflessione
Inviato: martedì 25 febbraio 2025, 19:47
penso che Fabbr abbia ben spiegato che cosa è la "gloria immeritata"
Ho guardato un goccio bene lo schema del marantz,guardatelo anche voi.
-Transistor finali NON a simmetria complementare ,sicuramente alterano la perfetta simmetria del circuito ma sopratutto all'arrivo della saturazione la distorsione passa su al 10/20% . E con un ampli piccolo è molto facile arrivare al massimo specie in certi passaggi di classicume.
-Protezioni invasive,la resistenza di emettitore è ENORME con 0,5 ohm. Toglie smorzamento e sopratutto non sfrutta bene i finali. Hirtel se non ricordo male nel suo 15+15 era da 0,22 .
Pure il mediocre kit con darlington (BDX 53/54) di NE NON aveva questo valore e non aveva protezione invasiva.
-Mancano i diodi di recupero sull'uscita per ributtare le extratensioni del carico sull'alimentazione (e visto la delicatezza dei transistor di una volta qualche fusione ci sarà stata
- Non c'è manco un condensatore da 10 picofarad in parallelo al diodo di regolazione della corrente di riposo (e oltretutto sarà il solito MZ[QUALCOSA] che andava in corto senza motivo) chi lo ha progettato sa cosa è un telefono GSM? O cosa è un disturbo di un wi-fi? Occhio perchè se il disturbo è serio ci si gioca i finali per conduzione contemporanea.
- Mi piacerebbe sapere come mai è così sensibile ai disturbi di alimentazione...magari i soliti condensatori elettrolitici piccoli,senza ripartire la capacità. Oppure gli orridi frako con 150% in più o in meno di tolleranza.
-NON c'è il circuito DIFFERENZIALE di ingresso,nonc he sia obbligatorio ma deposita il circuito al massimo a livello di un amplificatore da jukebox e sicuramente NON qualitativo,inoltre la controreazione che arriva sull'emettitore del primo transitor viene ripartita da due ELETTROLITICI. Provo freddo a pensare a uno di questi amplificatori in una seconda casa scaldata 15 giorni all'anno con le tolleanze BESTIALI degli elettrolitici di una volta. Non è che qualcuno di questi "gioielli del passato magari ha fatto qualche bella oscillazione ultrasonica?
- La rete di compensazione sul carico è troppo moscia. 22 ohm di resistenza sono troppi. Chi lo ha progettato sa quanto è induttivo un cono da 8" su gommoni che passa da 120 kmh a zero in 3 millimetri? Già con gli integrati finali si osa molto di più e da 2 a 10 ohm sono lo standard.
E chissà come mai ho la sensazione che il prototipo con due LM3886 e tre RC4558 che sto tirando fuori per un noto forum di vita oudoor sia nettamente superiore a questo nonnetto.
E ho ancora la netta sensazione che per avere il "suono marantz" bello pieno la risposta non sia un mostro di lineartà. E che con un goccio di testosterone in più nella progettazione poteva cambiare un goccio la musica.
P.S la tecnica è andata avanti...se OGGI vado da un concessionario auto e non trovo più la 127 non è solo perchè hanno finito le lamiere o i motori...
Ri PS...per il thomann mi piacerebbe studiare qualche reflex dei miei con il condotto enorme e farlo lavorare a 16 ohm (per non fare entrare la protezione)...ma ne parleremo più avanti.
Ho guardato un goccio bene lo schema del marantz,guardatelo anche voi.
-Transistor finali NON a simmetria complementare ,sicuramente alterano la perfetta simmetria del circuito ma sopratutto all'arrivo della saturazione la distorsione passa su al 10/20% . E con un ampli piccolo è molto facile arrivare al massimo specie in certi passaggi di classicume.
-Protezioni invasive,la resistenza di emettitore è ENORME con 0,5 ohm. Toglie smorzamento e sopratutto non sfrutta bene i finali. Hirtel se non ricordo male nel suo 15+15 era da 0,22 .
Pure il mediocre kit con darlington (BDX 53/54) di NE NON aveva questo valore e non aveva protezione invasiva.
-Mancano i diodi di recupero sull'uscita per ributtare le extratensioni del carico sull'alimentazione (e visto la delicatezza dei transistor di una volta qualche fusione ci sarà stata
- Non c'è manco un condensatore da 10 picofarad in parallelo al diodo di regolazione della corrente di riposo (e oltretutto sarà il solito MZ[QUALCOSA] che andava in corto senza motivo) chi lo ha progettato sa cosa è un telefono GSM? O cosa è un disturbo di un wi-fi? Occhio perchè se il disturbo è serio ci si gioca i finali per conduzione contemporanea.
- Mi piacerebbe sapere come mai è così sensibile ai disturbi di alimentazione...magari i soliti condensatori elettrolitici piccoli,senza ripartire la capacità. Oppure gli orridi frako con 150% in più o in meno di tolleranza.
-NON c'è il circuito DIFFERENZIALE di ingresso,nonc he sia obbligatorio ma deposita il circuito al massimo a livello di un amplificatore da jukebox e sicuramente NON qualitativo,inoltre la controreazione che arriva sull'emettitore del primo transitor viene ripartita da due ELETTROLITICI. Provo freddo a pensare a uno di questi amplificatori in una seconda casa scaldata 15 giorni all'anno con le tolleanze BESTIALI degli elettrolitici di una volta. Non è che qualcuno di questi "gioielli del passato magari ha fatto qualche bella oscillazione ultrasonica?
- La rete di compensazione sul carico è troppo moscia. 22 ohm di resistenza sono troppi. Chi lo ha progettato sa quanto è induttivo un cono da 8" su gommoni che passa da 120 kmh a zero in 3 millimetri? Già con gli integrati finali si osa molto di più e da 2 a 10 ohm sono lo standard.
E chissà come mai ho la sensazione che il prototipo con due LM3886 e tre RC4558 che sto tirando fuori per un noto forum di vita oudoor sia nettamente superiore a questo nonnetto.
E ho ancora la netta sensazione che per avere il "suono marantz" bello pieno la risposta non sia un mostro di lineartà. E che con un goccio di testosterone in più nella progettazione poteva cambiare un goccio la musica.
P.S la tecnica è andata avanti...se OGGI vado da un concessionario auto e non trovo più la 127 non è solo perchè hanno finito le lamiere o i motori...
Ri PS...per il thomann mi piacerebbe studiare qualche reflex dei miei con il condotto enorme e farlo lavorare a 16 ohm (per non fare entrare la protezione)...ma ne parleremo più avanti.