Funziona, grazie.
Un classe A single-ended a transistor produce distorsione quasi solo di 2^ armonica, come quello a triodo. Solo che il transistor ne produce di meno, per via del fatto che in genere il tasso di controreazione locale è più elevato. Ma lo spettro è tipico, monotonicamente decrescente, con armoniche superiori alla 4^ praticamente inesistenti.
Il transistor (specie bipolare) ha bisogno di molto più feedback (anche solo locale) per produrre lo stesso risultato di distorsione di un triodo. Senza di esso diventa evidente la presenza di numerose spurie (armoniche di alto ordine). A differenza di quel che si crede, queste sono GIA' presenti, e non create dall'applicazione di controreazione (cit. Baxandall), quindi i bipolari VANNO usati con molta degenerazione, anche solo locale.
Fet e Jfet se la cavano meglio sotto questo punto di vista, ma bisognerebbe usarli completamente 0 feedback (quindi neppure con resistenza di source, con le conseguenze del caso) per preservare ciò e ovviamente in classe A.
Per produrre lo stesso risultato (=spettro armonico) del triodo di cui sopra occorre poi in ogni caso (bjt, fet, jfet) un circuito più complesso, che ha la conseguenza di peggiorare ulteriormente lo spettro armonico e le distorsioni più subdole (IMD, TID, PowerD).
Sono d'accordo sul fatto che i circuiti a tubi sono più semplici, ma io sono anche del parere che tale semplicità, oltre che ad essere obbligata per motivi pratici (aggiungere un transistor ad un circuito è un conto, aggiungere un tubo è ben altra cosa, si pensi solo all'alimentazione del filamento), non sia affatto un vantaggio dal punto di vista elettrico/sonoro. La semplicità è un'arma a doppio taglio, può essere meravigliosa come può essere semplicemente mediocre. E di circuiti mediocri a tubi (come anche a transistor) spacciati per geniali solo perchè sono semplici, ne è pieno il settore. Poi si è costretti a fare selezioni feroci sui componenti per mantenere un minimo di costanza tra una realizzazione e l'altra, e questo va a nozze con lo spirito alchemico che contraddistingue alcuni audiofili ("alcuni" è un eufemismo, ovviamente).
Daccordissimo qui. Anzi ritengo la maggioranza dei valvolari in circolazione tra il pessimo e il mediocre.
La semplicità circuitale (fino ad un certo punto) ha due vantaggi: (1) minimizza il degrado/contaminazione del segnale operato da QUALSIASI componente esso attraversi, sia attivo che passivo, e (2) evita l'allargamento dello spettro armonico.
Distorsione "praticamente inesistente" è da dimostrare quanti decibel sotto al rumore di fondo devono essere per non essere audibili. Già tra seconda e terza c'è una differenza di 3 volte. Già è difficile da misurare, figuriamoci controllare e capire quanto si sente.
Un buon inizio è pesare (N-1)! (fattoriale).
I transistor (e ci butto dentro pure i jfet) se utilizzati come i tubi, esprimono gli stessi difetti dei tubi, che sono i difetti di circuitazioni ben lontane dalla perfezione, non difetti del componente in se stesso.
Vero, verissimo! Ne ho uno qui davanti di siffatti circuiti.
Il vantaggio dello stato solido è che si possono ottenere circuitazioni più vicine alla perfezione sfruttando le interazioni tra un transistor e l'altro, spesso accoppiati in continua, cosa che con i tubi è molto difficile o anti-economico.
Le tue conclusioni sono corrette.
Ma, parlo per esperienza personale, raggiungere dei risultati di eccellenza è molto più difficile con i transistor e il risparmio è un'illusione che se ne va in dissipatori e altra ferraglia
