I due impianti condividevano sia i Subwoofers (quelli che vedete al centro della foto qui sotto) che le elettroniche, composte da ampli a valvole con elevatissima impedenza d'uscita per le vie superiori, mentre i Sub erano pilotati da due normalissimi finali SS della Crown (XLS-402) collegati a ponte.

L'Impianto-Provocazione a tromba si intravede alle spalle, quasi negli angoli: è a due vie, con tromba per bassi (con due woofers da 8"/20cm per canale) ed una JBL 2350, radiale, per i medio alti, con un driver B&C da 1,4".
L'altro impianto, quello a radiazione diretta, impiega gli stessi woofers da 8"/20cm., in numero di uno per canale, in un piccolo diffusore reflex grande come le mitiche AR-7. La gamma alta era emessa da un driver da 1"/25mm. su tromba cortissima.
Entrambi gli impianti raggiungevano e superavano i 130 dB di Picco Lineare a 4 metri di distanza... ma quello a tromba lo faceva senza far arrivare a fondo corsa i due finali a valvole, da 35+35 watt e da 11+11 watt.
Per la cronaca, la frequenza di crossover tra il basso a tromba ed il mid era di circa 630 Hz., mentre nel diffusore RD era superiore a 2,5 KHz, se ricordo bene.
Ora esamineremo insieme un aspetto importantissimo di questi due impianti: il rapporto con l'ambiente.
Come noterete dalla foto, l'impianto RD era stato volutamente collocato con i satelliti avanzati, vale a dire più vicini all'ascoltatore, rispetto alle trombe dell'altro impianto. In un ambiente vasto e riverberante, come quello in cui si svolgeva la prova, questo significava avvantaggiare l'impianto RD (o, per meglio dire, compensarne la minore direttività).
Nei prossimi post vedremo i risultati delle misure a confronto della ETC (Energy-Time-Curve), vale a dire il succedersi di arrivi di energia alla posizione d'ascolto, situata a 4 metri dai satelliti dell'impianto minore, quello RD.
Scoprirete molte cose interessanti, visto che si tratta di una misura che correla benissimo con le sensazioni d'ascolto.
Segue
F.C.