Line Array: vari tipi a confronto
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Line Array: vari tipi a confronto
Voi sapete tutti quanto io ritenga la configurazione Line Array come una tra le peggiori in assoluto, acusticamente.
Ebbene, da un articolo di Don Keele del 2016 ho tratto alcune immagini che spiegano definitivamente dove sta il difetto maggiore.
Ora fate bene attenzione al ragionamento, ricordando che stiamo parlando di array perfetti, vale a dire privi degli effetti di diffrazione prodotti dai cabinet, degli effetti delle risonanze dalle sospensioni dei coni, e via di seguito.
Partiamo dall'immagine che mostra i vari tipi di Line Array a confronto: il tipo più a sinistra è quello impiegato in campo HiFi da aziende come la Infinity o la Mc Intosh.
Partendo da sinistra vediamo prima la nostra configurazione "semplice" (appunto impiegata in campo HiFi) e poi quelle più o meno incurvate, impiegate in campo Pro. Le ultime a destra sono le configurazioni ad arco suggerite da Keele, che consiglia di attenuare le emissioni dei trasduttori posti all'estremo (una tecnica che in inglese è denominata "shading").
Segue
F.C.
Ebbene, da un articolo di Don Keele del 2016 ho tratto alcune immagini che spiegano definitivamente dove sta il difetto maggiore.
Ora fate bene attenzione al ragionamento, ricordando che stiamo parlando di array perfetti, vale a dire privi degli effetti di diffrazione prodotti dai cabinet, degli effetti delle risonanze dalle sospensioni dei coni, e via di seguito.
Partiamo dall'immagine che mostra i vari tipi di Line Array a confronto: il tipo più a sinistra è quello impiegato in campo HiFi da aziende come la Infinity o la Mc Intosh.
Partendo da sinistra vediamo prima la nostra configurazione "semplice" (appunto impiegata in campo HiFi) e poi quelle più o meno incurvate, impiegate in campo Pro. Le ultime a destra sono le configurazioni ad arco suggerite da Keele, che consiglia di attenuare le emissioni dei trasduttori posti all'estremo (una tecnica che in inglese è denominata "shading").
Segue
F.C.
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
Ora osservate con attenzione l'andamento della direttività orizzontale (in blu) e verticale (in rosso) per il tipo semplice (in alto) e per la versione più sofisticata suggerita da Don Keele.
Come potete vedere, la direttività orizzontale è sempre nulla, nel senso che il diffusore irradia orizzontalmente su 360 gradi: questo vuol dire che le riflessioni dalle pareti e dagli oggetti ai lati e dietro saranno piene (anzi, la maggiore distanza le renderà più coerenti di fase). In casa questo vuol dire un disastro assoluto, all'ascolto.
Diversamente, la direttività verticale aumenta col crescere della frequenza, nel primo tipo di Line Array, quello appunto impiegato in campo HiFi. Ma attenzione: qui stiamo parlando di angoli di iradiazione rilevabili solo a decine o centinaia di metri di distanza. Da vicino -invece- dominano le cancellazioni per interferenza di fase, per cui angoli di irradiazione verticali di pochi gradi ve li potete soltanto sognare. Nella pratica sono infatti irrealizzabili, perlomeno alle normali distanze d'ascolto in casa.
Ma la cosa che vi invito a notare con più attenzione è l'andamento più regolare della direttività verticale dell'array suggerito da Keele (CBT), che, una volta raggiunto un determinato (ed ampio) angolo, poi rimane costante su questo valore. Le simulazioni e le misure di Don Keele indicano che questo comportamento si instaura già a distanze d'ascolto del tutto ragionevoli: bene !!!
Segue
F.C.
Come potete vedere, la direttività orizzontale è sempre nulla, nel senso che il diffusore irradia orizzontalmente su 360 gradi: questo vuol dire che le riflessioni dalle pareti e dagli oggetti ai lati e dietro saranno piene (anzi, la maggiore distanza le renderà più coerenti di fase). In casa questo vuol dire un disastro assoluto, all'ascolto.
Diversamente, la direttività verticale aumenta col crescere della frequenza, nel primo tipo di Line Array, quello appunto impiegato in campo HiFi. Ma attenzione: qui stiamo parlando di angoli di iradiazione rilevabili solo a decine o centinaia di metri di distanza. Da vicino -invece- dominano le cancellazioni per interferenza di fase, per cui angoli di irradiazione verticali di pochi gradi ve li potete soltanto sognare. Nella pratica sono infatti irrealizzabili, perlomeno alle normali distanze d'ascolto in casa.
Ma la cosa che vi invito a notare con più attenzione è l'andamento più regolare della direttività verticale dell'array suggerito da Keele (CBT), che, una volta raggiunto un determinato (ed ampio) angolo, poi rimane costante su questo valore. Le simulazioni e le misure di Don Keele indicano che questo comportamento si instaura già a distanze d'ascolto del tutto ragionevoli: bene !!!
Segue
F.C.
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
Ora però traduciamo questi due angoli di irradiazione -orizzontale e verticale- in un valore complessivo di DIRETTIVITA', vale a dire del rapporto tra la risposta in asse e quanto emesso in tutte le altre direzioni dallo stesso diffusore. Questa è la grandezza che interessa, per capire quanto il nostro diffusore sarà dipendente o meno dal coefficiente di assorbimento della pareti della stanza. Un diffusore più direttivo -infatti- invia più energia all'ascoltatore (ed alla parete alle spalle di questo, attenzione !) rispetto a quella che invia a tutte le altre pareti dell'ambiente: il che può essere assai utile, quanto meno perché ci si deve proccupare di trattare solo la parete alle spalle dell'ascoltatore e poco più.
Di nuovo confrontiamo il Line Array tradizionale (lineare) con quello suggerito da Don Keele (CBT):
Come prima cosa, notate che entrambe le configurazioni sono PER NULLA DIRETTIVE sotto 150-200 Hz., il che non è certo entusiasmante, se si considera che stiamo parlando di sorgenti alte due metri (oppure un metro più la riflessione dal pavimento).
In tutti e due casi la direttività (verticale) cresce fino a 3-400 Hz, dopodiché si stabilizza su un valore (basso) nell'array curvo di Keele, mentre cresce in quello tradizionale, ma solo in teoria, perché -lo ricordo- in campo ravvicinato si verificano cancellazioni di ogni genere con questo tipo di sorgenti.
IN DUE PAROLE: la famosa direttività dei Line Array è solo e soltanto una favoletta pubblicitaria, perché -comunque li si configuri- la loro direttività oscilla sempre intorno a valori relativamente bassi e poco significativi. A questo contribuisce l'angolo di dispersione amplissimo (360 gradi) sul piano orizzontale.
Sul piano verticale, la scelta è quella tra la padella di una dispersione ampia e regolare (array di Keele, vale a dire CBT), e la brace dei Line Array tradizionali, la cui direttività aumenta sulle alte frequenze, ma solo oltre una certa distanza, che vi spiegherò nel prossimo post.
Segue
F.C.
Di nuovo confrontiamo il Line Array tradizionale (lineare) con quello suggerito da Don Keele (CBT):
Come prima cosa, notate che entrambe le configurazioni sono PER NULLA DIRETTIVE sotto 150-200 Hz., il che non è certo entusiasmante, se si considera che stiamo parlando di sorgenti alte due metri (oppure un metro più la riflessione dal pavimento).
In tutti e due casi la direttività (verticale) cresce fino a 3-400 Hz, dopodiché si stabilizza su un valore (basso) nell'array curvo di Keele, mentre cresce in quello tradizionale, ma solo in teoria, perché -lo ricordo- in campo ravvicinato si verificano cancellazioni di ogni genere con questo tipo di sorgenti.
IN DUE PAROLE: la famosa direttività dei Line Array è solo e soltanto una favoletta pubblicitaria, perché -comunque li si configuri- la loro direttività oscilla sempre intorno a valori relativamente bassi e poco significativi. A questo contribuisce l'angolo di dispersione amplissimo (360 gradi) sul piano orizzontale.
Sul piano verticale, la scelta è quella tra la padella di una dispersione ampia e regolare (array di Keele, vale a dire CBT), e la brace dei Line Array tradizionali, la cui direttività aumenta sulle alte frequenze, ma solo oltre una certa distanza, che vi spiegherò nel prossimo post.
Segue
F.C.
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
Perché un Line Array tradizionale (cioé lineare) si comporti da vera sorgente cilindrica, è necessario che il punto di ascolto sia situato ad una distanza minima, tale che la differenza tra i tempi di arrivo (*) delle emissioni della parte centrale e di quelle periferiche dell'Array non superi la mezza lunghezza d'onda alla massima frequenza riprodotta... cioé pochissimo, se parliamo di 10-20 KHz (17-8,5 mm, rispettivamente). Ora calcolate voi stessi a quale distanza porvi da un Line Array alto due metri...
La configurazione CBT suggerita da Don Keele è in effetti di molto superiore, perché opera correttamente anche a distanze assai inferiori, ma nel complesso resta sempre assai poco direttiva. A questo livello di direttività ci si arriva anche con dipoli o piccole trombe... (con indubbi vantaggi per le trombe, in termini di efficienza e distorsione).
Saluti
F.C.
(*): Espressi in metri o millimetri percorsi in aria in quel tempo.




La configurazione CBT suggerita da Don Keele è in effetti di molto superiore, perché opera correttamente anche a distanze assai inferiori, ma nel complesso resta sempre assai poco direttiva. A questo livello di direttività ci si arriva anche con dipoli o piccole trombe... (con indubbi vantaggi per le trombe, in termini di efficienza e distorsione).
Saluti
F.C.
(*): Espressi in metri o millimetri percorsi in aria in quel tempo.
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
Dimenticavo...
Per chi volesse vedere come è fatto un Array Incurvato, secondo Don Keele (CBT), ecco qui sotto la foto.
Notate i tweeterini-ini-ini...
Saluti
F.C.
Per chi volesse vedere come è fatto un Array Incurvato, secondo Don Keele (CBT), ecco qui sotto la foto.
Notate i tweeterini-ini-ini...
Saluti
F.C.
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
E questo è un Line Array tradizionale, come tanti altri... (però è Mc Intosh)
Saluti
F.C.
Saluti
F.C.
Re: Line Array: vari tipi a confronto
interessante, gli array sono quasi uno dei miti dell' hifi.
Sarà perchè usati in alcuni super sistemi americani.
Quello di Don Keele è sicuramente quello con meno possibilità di vendita: bruttino esteticamente e non è imponente.
Pace se è quello che funziona. Tanto non mi pare che il gioco valga la candela, considerando il costo di tutti quegli altoparlanti.
Luca
Sarà perchè usati in alcuni super sistemi americani.
Quello di Don Keele è sicuramente quello con meno possibilità di vendita: bruttino esteticamente e non è imponente.
Pace se è quello che funziona. Tanto non mi pare che il gioco valga la candela, considerando il costo di tutti quegli altoparlanti.
Luca
-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
Ancora una volta la tua analisi colpisce al centro...lucaesse ha scritto: ↑martedì 1 febbraio 2022, 20:44...
Quello di Don Keele è sicuramente quello con meno possibilità di vendita: bruttino esteticamente e non è imponente.
Pace se è quello che funziona. Tanto non mi pare che il gioco valga la candela, considerando il costo di tutti quegli altoparlanti.
(ma te lo immagini cosa significa collegare tutti quei tweeterini...?)





E poi... davvero qualcuno crede che la risposta in fase di tutti quei tweeter sia eguale da esemplare ad esemplare...?





Boh...
Grazie
F.C.
Re: Line Array: vari tipi a confronto
Di default...FINE...della civilta'...occidentale...


-
- Messaggi: 42375
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Line Array: vari tipi a confronto
ECCO IL TESTO COMPLETO DELLA MIA CONFERENZA PER LA SEZIONE ITALIANA DELL'AUDIO ENGINEERING SOCIETY, DEL MARZO 2004.
SONO CITATE LE PAROLE DEI PROGETTISTI DELLA JBL (UREDA E BUTTON) E NON SOLO
viewtopic.php?f=5&t=9556
SALUTI
F.C.
SONO CITATE LE PAROLE DEI PROGETTISTI DELLA JBL (UREDA E BUTTON) E NON SOLO
viewtopic.php?f=5&t=9556
SALUTI
F.C.