Una domanda per Audioreview
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Una domanda per Audioreview
Domani inizia la consueta mostra romana, che spero di visitare appuntandomi impressioni e sensazioni. Ci sarà anche lo stand di Audioreview, al cui direttore chiederò se è stato risolto (evitandolo in futuro) l'errore compiuto per decenni nel trasporre le misure effettuate in campo ravvicinato senza tener conto delle dimensioni (e della forma) del pannello frontale del diffusore misurato.
Noi ne abbiamo già parlato qui: https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9403
e qui... https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9305
ed anche qui... https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=5&t=9588
Per l'occasione io avrei voluto portare con me i grafici delle misurazioni di (ulteriore) verifica che ho compiuto proprio questa mattina, ma credo sia meglio postare qui tutti i grafici e le spiegazioni, per metterle a disposizione non solo del Direttore di AR, ma anche di tutti voi che mi leggete.
Partiamo con la spiegazione del metodo seguito per la verifica, che è fatta in modo che chiunque di voi possa ripeterla (compresi i luminari di AR).
Il diffusore utilizzato per la verifica è una cassettina da 22 litri, ricavata dalla scocca delle Pure Acoustics Pro-838, alle quali ho sostituito i woofers e chiuso il condotto reflex posteriore, in modo di ottenere un diffusore a sospensione pneumatica (la configurazione più semplice, proprio per evitare errori).
Il woofer scelto è stato un Ciare HW-210, che costa pochissimo ed è adatto ad operare in cassa chiusa.
Questa qui sotto è la simulazione della sua risposta in campo emisferico, completa di impedenza e di escursione (con 25 Watt: di più supera la massima escursione).
Seguitemi con attenzione, nei prossimi post
F.C.
Noi ne abbiamo già parlato qui: https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=6&t=9403
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Per l'occasione io avrei voluto portare con me i grafici delle misurazioni di (ulteriore) verifica che ho compiuto proprio questa mattina, ma credo sia meglio postare qui tutti i grafici e le spiegazioni, per metterle a disposizione non solo del Direttore di AR, ma anche di tutti voi che mi leggete.
Partiamo con la spiegazione del metodo seguito per la verifica, che è fatta in modo che chiunque di voi possa ripeterla (compresi i luminari di AR).
Il diffusore utilizzato per la verifica è una cassettina da 22 litri, ricavata dalla scocca delle Pure Acoustics Pro-838, alle quali ho sostituito i woofers e chiuso il condotto reflex posteriore, in modo di ottenere un diffusore a sospensione pneumatica (la configurazione più semplice, proprio per evitare errori).
Il woofer scelto è stato un Ciare HW-210, che costa pochissimo ed è adatto ad operare in cassa chiusa.
Questa qui sotto è la simulazione della sua risposta in campo emisferico, completa di impedenza e di escursione (con 25 Watt: di più supera la massima escursione).
Seguitemi con attenzione, nei prossimi post
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Re: Una domanda per Audioreview
La fase successiva della verifica è consistita nel collocare il nostro diffusore di prova su uno stand (alto circa un metro), misurandone la risposta da 20 Hz a 2 KHz con una tensione applicata di 2,84 Volt, pari ad 1 Watt sul suo carico nominale di 8 (otto) ohm.
Ho impiegato il software REW perché so che lo impiegate in molti ed ho ripetuto tre volte la misura, alle distanza di 70 cm., un metro ed 1,4 metri dal woofer.
Il software di REW consente di attenuare di 3 dB la curva misurata a 70 cm e di innalzare di 3 dB il livello di quella rilevata a 140 cm., allineando quindi tutte e tre le curve sulla distanza di riferimento di un metro. A questo punto basta cliccare in basso sul comando "AVERAGE" per ottenere una media che riduce le proporzioni degli artefatti provocati sia dalle riflessioni dell'ambiente che dalla diffrazione.
Questa procedura è utile per capire se stiamo misurando al di sotto della "distanza critica", vale a dire la distanza alla quale il campo riverberato equivale all'emissione diretta dal woofer: se infatti siamo vicini, osserveremo tre curve che si sovrapporranno (tranne appunto i piccoli artefatti da diffrazione), dopo averne compensato i livelli in funzione della distanza di misura.
La nostra misura rileverà fedelmente tutte le frequenze, basse comprese, grazie ad una finestratura di circa 700 millisecondi (Blackman).
Qui sotto potete vedere sovrapposte due curve della stessa misura (la media tra 70-100-140 cm.), sia senza spianamento che spianata in terzi di ottava.
Come potete osservare, l'andamento nella prima ottava in basso non è dissimile rispetto a quello simulato.
Però la simulazione prevedrebbe l'irradiazione in un emispazio... mentre noi misuriamo un diffusore su stand, lontano da pareti. E questo spiega tutte le differenze che si vedono.
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F.C.
Ho impiegato il software REW perché so che lo impiegate in molti ed ho ripetuto tre volte la misura, alle distanza di 70 cm., un metro ed 1,4 metri dal woofer.
Il software di REW consente di attenuare di 3 dB la curva misurata a 70 cm e di innalzare di 3 dB il livello di quella rilevata a 140 cm., allineando quindi tutte e tre le curve sulla distanza di riferimento di un metro. A questo punto basta cliccare in basso sul comando "AVERAGE" per ottenere una media che riduce le proporzioni degli artefatti provocati sia dalle riflessioni dell'ambiente che dalla diffrazione.
Questa procedura è utile per capire se stiamo misurando al di sotto della "distanza critica", vale a dire la distanza alla quale il campo riverberato equivale all'emissione diretta dal woofer: se infatti siamo vicini, osserveremo tre curve che si sovrapporranno (tranne appunto i piccoli artefatti da diffrazione), dopo averne compensato i livelli in funzione della distanza di misura.
La nostra misura rileverà fedelmente tutte le frequenze, basse comprese, grazie ad una finestratura di circa 700 millisecondi (Blackman).
Qui sotto potete vedere sovrapposte due curve della stessa misura (la media tra 70-100-140 cm.), sia senza spianamento che spianata in terzi di ottava.
Come potete osservare, l'andamento nella prima ottava in basso non è dissimile rispetto a quello simulato.
Però la simulazione prevedrebbe l'irradiazione in un emispazio... mentre noi misuriamo un diffusore su stand, lontano da pareti. E questo spiega tutte le differenze che si vedono.
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Re: Una domanda per Audioreview
Ora però fate bene attenzione: avrete notato i piccoli picchi e buche provocati dalla presenza dell'ambiente e della diffrazione.
Esiste un modo per eliminare il contributo dell'ambiente, ed è quello di finestrare la risposta all'impulso misurata, prima di ricavare la risposta via FFT, tenendo appunto fuori le riflessioni dalle pareti più vicine (il pavimento, in questo caso). Questo è anche il procedimento seguito dalle riviste.
Osservate la riflessione dopo 3 millisecondi e la finestra (in blu) che la tiene fuori dal risultato della nostra nuova misura.
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F.C.
Esiste un modo per eliminare il contributo dell'ambiente, ed è quello di finestrare la risposta all'impulso misurata, prima di ricavare la risposta via FFT, tenendo appunto fuori le riflessioni dalle pareti più vicine (il pavimento, in questo caso). Questo è anche il procedimento seguito dalle riviste.
Osservate la riflessione dopo 3 millisecondi e la finestra (in blu) che la tiene fuori dal risultato della nostra nuova misura.
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Re: Una domanda per Audioreview
Quando si applica una finestratura così breve, si perde moltissimo di risoluzione in frequenza e -soprattutto- non si riesce a misurare la risposta in basso al di sotto di una frequenza, che nel grafico qui sotto individuerete facilmente dal tratteggio (curva rossa).
Ed allora... cosa fare per rilevare anche la risposta più in basso...??? Ebbene, la soluzione preferita dalle riviste è quella di avvicinare al massimo il microfono di misura alla cupola del woofer (1 cm.), misurando il cosiddetto "campo ravvicinato" (nearfield in inglese). Il risultato è la curva blu...
Fate attenzione: il livello effettivamente rilevato dal microfono è assai più alto rispetto a quello che vedete nel grafico. Io l'ho attenuato del numero esatto di deciBel indicati dalla formula (in alto) riportata nell'articolo di Don Keele che introdusse questa interessante tecnica di misura.
Osservando la curva blu (nearfield) vi sarete accorti del fatto che la validità di questa è limitata alle frequenze più basse, perché (in questo caso) sopra 400 Hz compaiono artefatti che la rendono inutilizzabile.
Attenti al deliberato errore: ho volutamente impiegato la formula in alto, che va applicata per le misure in campo emisferico, e non quella in basso, più consona alla collocazione su stand del nostro diffusore e che ci avrebbe dato una curva esattamente 6 (sei) dB più bassa.
Ho fatto questo errore per dimostrarvi due cose:
1)- Questo è l'errore tipico che compiono da decenni tutte le riviste di settore. Solo HiFi-News si è emendata, ma di recente.
2)- La curva "sbagliata" in realtà non lo è poi così tanto, AL DI SOPRA DI CERTE FREQUENZE (1 KHz, nel caso), semplicemente perché a queste frequenze il pannello frontale del diffusore fa da "baffle" e dunque limita l'angolo solido di emissione ad un emispazio. E la formula in alto è appunto valida per l'irradiazione in emispazio.
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F.C.
Ed allora... cosa fare per rilevare anche la risposta più in basso...??? Ebbene, la soluzione preferita dalle riviste è quella di avvicinare al massimo il microfono di misura alla cupola del woofer (1 cm.), misurando il cosiddetto "campo ravvicinato" (nearfield in inglese). Il risultato è la curva blu...
Fate attenzione: il livello effettivamente rilevato dal microfono è assai più alto rispetto a quello che vedete nel grafico. Io l'ho attenuato del numero esatto di deciBel indicati dalla formula (in alto) riportata nell'articolo di Don Keele che introdusse questa interessante tecnica di misura.
Osservando la curva blu (nearfield) vi sarete accorti del fatto che la validità di questa è limitata alle frequenze più basse, perché (in questo caso) sopra 400 Hz compaiono artefatti che la rendono inutilizzabile.
Attenti al deliberato errore: ho volutamente impiegato la formula in alto, che va applicata per le misure in campo emisferico, e non quella in basso, più consona alla collocazione su stand del nostro diffusore e che ci avrebbe dato una curva esattamente 6 (sei) dB più bassa.
Ho fatto questo errore per dimostrarvi due cose:
1)- Questo è l'errore tipico che compiono da decenni tutte le riviste di settore. Solo HiFi-News si è emendata, ma di recente.
2)- La curva "sbagliata" in realtà non lo è poi così tanto, AL DI SOPRA DI CERTE FREQUENZE (1 KHz, nel caso), semplicemente perché a queste frequenze il pannello frontale del diffusore fa da "baffle" e dunque limita l'angolo solido di emissione ad un emispazio. E la formula in alto è appunto valida per l'irradiazione in emispazio.
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Re: Una domanda per Audioreview
A questo punto non ci resta che sovrapporre le due curve "misurate alla maniera delle riviste" con quella ricavata dalla media tra tre misure a 70-100-140 cm. dal woofer. Questa curva -importantissima- la vediamo al centro, in verde...
E qui -se osservate con attenzione- vi accorgerete che aveva ben ragione Keele ad indicare una seconda formula per la correzione del risultato, che tenesse conto del fatto che alle frequenze più basse il nostro piccolo diffusore emette in tutte le direzioni E NON CERTO SU UN EMISPAZIO...! Dunque le riviste che applicano la prima formula SBAGLIANO in tutti i casi in cui ad essere soggetto alle misure è un diffusore da stand o un tower di quelli i cui woofers sono alti rispetto al pavimento.
Mi fermo e blocco il thread, per darvi tempo per riflettere sull'importanza di un ERRORE che AVVANTAGGIA DUE CATEGORIE DI DIFFUSORI che -guardate che caso- sono proprio quelle più diffuse...
Saluti
F.C.
E qui -se osservate con attenzione- vi accorgerete che aveva ben ragione Keele ad indicare una seconda formula per la correzione del risultato, che tenesse conto del fatto che alle frequenze più basse il nostro piccolo diffusore emette in tutte le direzioni E NON CERTO SU UN EMISPAZIO...! Dunque le riviste che applicano la prima formula SBAGLIANO in tutti i casi in cui ad essere soggetto alle misure è un diffusore da stand o un tower di quelli i cui woofers sono alti rispetto al pavimento.
Mi fermo e blocco il thread, per darvi tempo per riflettere sull'importanza di un ERRORE che AVVANTAGGIA DUE CATEGORIE DI DIFFUSORI che -guardate che caso- sono proprio quelle più diffuse...
Saluti
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Re: Una domanda per Audioreview
Oggi pomeriggio Matarazzo mi ha fatto notare che lui lo "splice" lo fa a 90 Hz, credendo di non essere in errore in questo modo.
Non si rende conto del fatto che -operando in questo modo- SBAGLIA DUE VOLTE.
Domani vedrò di discuterne con qualcuno più competente di lui, che magari glielo spieghi.
Vi riferirò. Intanto vi invito ad indovinare dove sono i DUE ERRORI.
Saluti
F.C.
Non si rende conto del fatto che -operando in questo modo- SBAGLIA DUE VOLTE.
Domani vedrò di discuterne con qualcuno più competente di lui, che magari glielo spieghi.
Vi riferirò. Intanto vi invito ad indovinare dove sono i DUE ERRORI.
Saluti
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Re: Una domanda per Audioreview
Niente da fare. Quando scrivono articoli si danno tutti le arie da super-competenti, ma quando poi si passa al concreto, vale a dire a discutere di aspetti tecnici, la loro risposta è sempre la stessa: "Io non ne capisco niente... chiederò a...".F.Calabrese ha scritto: ↑sabato 15 ottobre 2022, 23:48...
Domani vedrò di discuterne con qualcuno più competente di lui, che magari glielo spieghi...
La cosa più spiacevole è che queste risposte vengono accompagnate da sorrisetti di scherno... come dire che a loro di aver sbagliato le misure non interessa assolutamente nulla. TANT'E' CHE CONTINUANO A SBAGLIARLE.
Pensateci: 40 anni fa -in simili frangenti- io sarei stato invitato per IL GIORNO DOPO a discuterne con il responsabile del laboratorio di misura, per porre IMMEDIATO rimedio all'eventuale errore. E molti dei personaggi di cui parliamo c'erano allora e ci sono ancora, oggi.
Quel che è cambiato è la mentalità: anni fa la credibilità era la cosa più importante per una rivista, e l'evenienza di perderla (magari in favore della rivista concorrente) era considerata come la massima sciagura.
Oggi -invece- prevale la rivendicazione dell'impunibilità, forse perché sia il numero dei lettori che il numero degli inserzionisti sono diminuiti al punto che nessuna rivista aspira più (seriamente) ad influenzare il mercato. Ormai si presentano come semplici contenitori di pubblicità, acquistati da chi legge e crede nei depliant, e per le cose tecniche si informa altrove, sul Web.
Nei prossimi giorni vedrò Paolo Nuti e gli racconterò il tristissimo caso. Ma lui ormai è in pensione e già da un decennio si occupa di altro. Con lui qualcosa come quello che vi racconto non sarebbe MAI accaduto, ne sono sicurissimo.
Saluti
F.C.
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Re: Una domanda per Audioreview
Aggiornamento: mi giunge notizia che G. P. Matarazzo è stato definitivamente allontanato da Audioreview.
Sarebbe bello apprendere che questo è avvenuto perché la direzione della rivista si è indignata per l'errore ultradecennale.
La realtà è verosimilmente diversa...
Purtroppo...
Saluti
F.C.
Sarebbe bello apprendere che questo è avvenuto perché la direzione della rivista si è indignata per l'errore ultradecennale.
La realtà è verosimilmente diversa...
Purtroppo...
Saluti
F.C.