Continua dunque il mio vaneggiamento. Lo schema di questo ampli è così semplice che ci si può ragionare perfino con un' immagine piuttosto scadente.
Intanto manca il condensatore d' ingresso: c'è solo un commutatore per l'ingresso rca o xlr, e poi via dritto sulla griglia della HL2. Questa è caricata con una resistenza sull'anodo, previo bypass dell' alimentazione, e accoppiata direttamente con la griglia della driver STC3A110A, che a sua volta pilota la 300B tramite un condensatore (quello giallo nella foto) e ha un' induttanza per carico anodico. Tutti gli elettrolitici che si vedono si trovano sulle alimentazioni. Ricacciamo in gola la solita frase "non ci sono elettrolitici sul percorso del segnale" perchè è sbagliata: le alimentazioni fanno parte del percorso del segnale.
Mi viene un dubbio circa l' alimentazione induttiva : c'è ! I due condensatori di filtro sono in parallelo, e sono troppo grossi fisicamente (il valore non si vede) per essere collegati direttamente alla raddrizzatrice. Sembrano collegati dopo l' induttanza. Ma allora perchè tutte quelle spurie ? Ricordo che il ripple ha forma triangolare nei raddrizzatori ad ingresso capacitivo, e forma sinusoidale in quelli ad ingresso induttivo.
Un piccolo complimento al progettista che non si è dimenticato di mettere due resistenze bleeder per scaricare i C di filtro.
Ci sono anche tre transistor in formato TO220 avvitati al telaio, probabilmente per l' alimentazione dei filamenti.
Impianti a confronto: (1)- Blumenhofer + Allnic
Re: Impianti a confronto: (1)- Blumenhofer + Allnic
Mi correggo : leggendo il manuale (scaricato dal sito Allnic) scopro che quello che ho chiamato commutatore degli ingressi è in realtà un commutatore che inverte la fase dell' ingresso xlr. Quindi rca e xlr sono collegati in parallelo.
La misteriosa STC3A110A è stata sostituita dall' equivalente RS242, che Jacmusic definisce "una valvola fantastica". In effetti, ha delle gran belle curve (non fatevi cattivi pensieri)
https://www.jacmusic.com/techcorner/ART ... index.html
La misteriosa STC3A110A è stata sostituita dall' equivalente RS242, che Jacmusic definisce "una valvola fantastica". In effetti, ha delle gran belle curve (non fatevi cattivi pensieri)
https://www.jacmusic.com/techcorner/ART ... index.html
Re: Impianti a confronto: (1)- Blumenhofer + Allnic
Ciao Gigigi, grazie per il lavoro da investigatore!
Ho cercato altre info ma al momento ho internet a sprazzi e comunque lentissima. Ho desistito.
Rimango scettico circa l'alimentazione induttiva. Il costruttore non ne fa vanto e le dimensioni di quella induttanza non mi sembrano adeguate a quella funzione. Spannometria assoluta è chiaro.
Al momento mantengo le mie perplessità circa costo e alimentazione. Condivido le tue sulle valvole esotiche. Vero che dovrebbero durare una vita, ma esistono anche gli incidenti. E questo ampli costa un botto.
Le misure di potenza, distorsione, impedenza d'uscita, sono buoni. Assumendo vero che nfb=6dB. Sembrerebbe abbiano fatto buon uso della 300b.
Il fatto che la distorsione sui bassi aumenti, peraltro sensibilmente solo se si sottocarica l'ampli, con miglioramento della distorsione ma tracollo della potenza, potrebbe persino essere buona cosa.
Un trasformatore di uscita è l'ennesimo esempio di coperta corta. È possibile che il progettista non abbia spinto sulle prestazioni all'estremo basso a favore di altro.
Luca
Ho cercato altre info ma al momento ho internet a sprazzi e comunque lentissima. Ho desistito.
Rimango scettico circa l'alimentazione induttiva. Il costruttore non ne fa vanto e le dimensioni di quella induttanza non mi sembrano adeguate a quella funzione. Spannometria assoluta è chiaro.
Al momento mantengo le mie perplessità circa costo e alimentazione. Condivido le tue sulle valvole esotiche. Vero che dovrebbero durare una vita, ma esistono anche gli incidenti. E questo ampli costa un botto.
Le misure di potenza, distorsione, impedenza d'uscita, sono buoni. Assumendo vero che nfb=6dB. Sembrerebbe abbiano fatto buon uso della 300b.
Il fatto che la distorsione sui bassi aumenti, peraltro sensibilmente solo se si sottocarica l'ampli, con miglioramento della distorsione ma tracollo della potenza, potrebbe persino essere buona cosa.
Un trasformatore di uscita è l'ennesimo esempio di coperta corta. È possibile che il progettista non abbia spinto sulle prestazioni all'estremo basso a favore di altro.
Luca
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Re: Impianti a confronto: (1)- Blumenhofer + Allnic
lucaesse ha scritto: ↑mercoledì 2 ottobre 2024, 17:31...
Le misure di potenza, distorsione, impedenza d'uscita, sono buoni. Assumendo vero che nfb=6dB. Sembrerebbe abbiano fatto buon uso della 300b.
...
Un trasformatore di uscita è l'ennesimo esempio di coperta corta. È possibile che il progettista non abbia spinto sulle prestazioni all'estremo basso a favore di altro.
La questione è complessa, perché i triodi tendono a far "funzionare meglio" anche i Trasformatori d'Uscita più risicati... e questo è il motivo per cui i Single Ended a pentodi sono rari come le mosche bianche (a meno che non siano pentodi collegati a triodo).
Il motivo di questo comportamento nei triodi è la loro controreazione intrinseca, che nei pentodi è inibita tramite la griglia schermo (tant'è che tutti i pentodi si possono configurare a triodo semplicemente collegando anodo e griglia schermo). E' questa controreazione ad ampliare e linearizzare la risposta in basso di trasformatori sottodimensionati, MA QUESTO AVVIENE A SPESE DEL TRIODO, che deve erogare correnti maggiori, allo scopo.
In sintesi: impiegare un Single Ended di triodi per amplificare anche la gamma bassa profonda è una delle cose MENO intelligenti che un progettista di impianti audio possa fare. Molto meglio impiegare un Push Pull di pentodi, magari con un pizzico di controreazione, in modo di evitare che la quota di corrente di polarizzazione che scorre in continuo nei Single Ended saturi già a metà il nucleo...
Anzi... a pensarci bene -se solo ci fosse un minimo di richiesta- non sarebbe affatto difficile progettare un'interfaccia/crossover che produca lo stesso tipo di saturazione assai musicale ed incospicua anche con un finale a stato solido, magari anche molto potente, cui quindi si potrebbe affidare la gamma bassa profonda di un vero Subwoofer. Le vie superiori potrebbero a questo punto essere amplificate con uno o due valvolari in corrente.
E questa è esattamente la configurazione di questo impianto, se si esclude l'interfaccia che satura "nel modo giusto" (che tuttavia si potrebbe implementare passivamente, tra l'uscita del crossover elettronico e l'ingresso del finale).
Come avevo accennato, questo Nessie-2 è un impianto che si presta moltissimo ad impiegare accorgimenti anche sofisticatissimi, come questi che ho accennato).
Saluti
F.C.
Re: Impianti a confronto: (1)- Blumenhofer + Allnic
Fabrizio:
Se i malfunzionamenti locali del webb non mi cancellano i post mentre scrivo e l'abbiocco da azoto residuo post immersione non la vince, magari ci riesco.
Intanto abbiamo ancora un esempio di come amplificazione e diffusore vadano concepiti come un tutt'uno e che le configurazioni solite e semplici siano lungi da essere le migliori. Inoltre saranno semplici ma finiscono per essere costosissime, se puntano alle massime prestazioni.
Luca
Ciao Fabrizio, contavo di tornare più strettamente in tema con un post sulla struttura complessiva dell'impianto. Questo sarebbe stato uno dei punti più rilevanti.In sintesi: impiegare un Single Ended di triodi per amplificare anche la gamma bassa profonda è una delle cose MENO intelligenti che un progettista di impianti audio possa fare. Molto meglio impiegare un Push Pull di pentodi, magari con un pizzico di controreazione...
Se i malfunzionamenti locali del webb non mi cancellano i post mentre scrivo e l'abbiocco da azoto residuo post immersione non la vince, magari ci riesco.
Intanto abbiamo ancora un esempio di come amplificazione e diffusore vadano concepiti come un tutt'uno e che le configurazioni solite e semplici siano lungi da essere le migliori. Inoltre saranno semplici ma finiscono per essere costosissime, se puntano alle massime prestazioni.
Luca
Re: Impianti a confronto: (1)- Blumenhofer + Allnic
ciao Lucaesse, hai ragione ad essere scettico ! L' alimentazione NON è induttiva. Mi era sfuggito un collegamento con un condensatore da 47 microF che si trova sulla basetta in alto a sinistra. Ecco dunque che i conti tornano. Però quel condensatore è sottodimensionato, pensiamo che si deve accollare la prima riduzione del ripple dopo il tubo raddrizzatore. A questo punto mi sembrano sproporzionati i due grossi C posti dopo l' induttanza. Induttanza che appare piccola non solo per l' ingresso induttivo, ma anche per il solo pi greco . Questo potrebbe spiegare la sporcizia sulla tensione.