E' praticamente quasi impossibile regolare il volume in biamp senza sbilanciamenti, in particolar modo con 2 finali diversi (pensa solo alla diversa sensibilità in ingresso); dovresti andare "a orecchio" e poi non muovere più il volume.Andrea hifi ha scritto:Salve a tutti,
vorrei un consiglio. Posseggo un ampli integrato Rotel 60+60 e due diffusori da pavimento che hanno il biwiring.
L'idea è comprare un finale 100+100 da collegare ai bassi dei diffusori (levando i ponticelli del biwiring) e mandare medio/alti con l'ampli 60+60.
L'idea mi è stata paventata dal venditore, voi cosa ne pensate? Ha senso? Aiuterebbe a pilotare meglio diffusori come B&W CM8 S2?
Ovviamente resterebbero aperte le opzioni solo finale o finale + ampli ad entrambe i canali.
Grazie in anticipo.
finale dedicato
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Re: finale dedicato
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Re: finale dedicato
Se poi, invece di andare "ad orecchio", si riesce a misurare ed equiparare l'uscita degli ampli in V rms (tramite controlli di sensibilità) è anche meglio! Anzi, oserei dire che è l'unica soluzione "corretta".Luchino ha scritto:E' praticamente quasi impossibile regolare il volume in biamp senza sbilanciamenti, in particolar modo con 2 finali diversi (pensa solo alla diversa sensibilità in ingresso); dovresti andare "a orecchio" e poi non muovere più il volume.Andrea hifi ha scritto:Salve a tutti,
vorrei un consiglio. Posseggo un ampli integrato Rotel 60+60 e due diffusori da pavimento che hanno il biwiring.
L'idea è comprare un finale 100+100 da collegare ai bassi dei diffusori (levando i ponticelli del biwiring) e mandare medio/alti con l'ampli 60+60.
L'idea mi è stata paventata dal venditore, voi cosa ne pensate? Ha senso? Aiuterebbe a pilotare meglio diffusori come B&W CM8 S2?
Ovviamente resterebbero aperte le opzioni solo finale o finale + ampli ad entrambe i canali.
Grazie in anticipo.
Daniele Pucciarelli - autocostruttore diffusori RD
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Re: finale dedicato
Grazie a tutti per i consigli/suggerimenti, in effetti non avevo pensato allo sbilanciamento creato da due diversi ampli usati in contemporanea.
Ancora grazie, è un piacere leggervi.
Saluti
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Re: finale dedicato
Molto interessante questa soluzione ma per utilizzare il crossoer dovrò necessariamente aprire i miei diffusori e scollegare quelli presenti? Ho capito bene?F.Calabrese ha scritto:Il Biwiring può migliorare le prestazioni di un impianto dell'uno-due per cento... forse...Andrea hifi ha scritto:Salve a tutti,
vorrei un consiglio. Posseggo un ampli integrato Rotel 60+60 e due diffusori da pavimento che hanno il biwiring.
L'idea è comprare un finale 100+100 da collegare ai bassi dei diffusori (levando i ponticelli del biwiring) e mandare medio/alti con l'ampli 60+60.
L'idea mi è stata paventata dal venditore, voi cosa ne pensate? Ha senso? Aiuterebbe a pilotare meglio diffusori come B&W CM8 S2?
Ovviamente resterebbero aperte le opzioni solo finale o finale + ampli ad entrambe i canali.
Grazie in anticipo.
... ma se si acquista e si collega un buon crossover elettronico (digitale), allora le prestazioni aumentano del 50 per cento almeno.
Ci sono crossover elettronici analogici a pochissimo, come i DBX 223: https://www.thomann.de/it/dbx_223_xs.htm
Tra i digitali impera il Behringer DCX-2496: https://www.thomann.de/it/behringer_dcx ... gement.htm
Saluti
F.C.
Grazie ancora
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Re: finale dedicato
il dover togliere eventuali crossover interni è tanto più importante quanto più è bassa la frequenza da riprodurre.
Ti faccio un esempio. una qualunque cassa commerciale ha un crossover che a parte casi "strani" ha di solito nelle vie basse delle induttanze . Supponiamo una cassa commerciale full range a 3 vie. Un taglio a 3 khz e uno a 12 K (in realtà si evitano tagli sulle frequenze della voce umana) .
Se io la collego a un ampli già "tagliato" e uso come woofer mi faccio del male. Questo perchè le basse frequenze devono attraversare due crossover. Quello attivo (e lì la perdita è minima,difatti il guadagno è regolabile) E sopratutto quello passivo . Qui se la bobina di passaggio del woofer non è più che buona e fatta bene di fatto crea una resistenza parassita. E ho visto bobine da 2 ohm su diffusori che costano cari (pollice giù) .
Un altro rischio ,specialmente per i neofiti è quello di lavorare a filo di taglio e quindi di essere un goccio "fuori" e avere un altoparlante che in parte lavora e in parte no. e quando lo fa si sente chiaramente il va e vieni.
I problemi sono moooolto meno gravi sulle alte frequenze perchè mid e tweeter hanno un rendimento maggiore e i problemi si sentono meno.
Si potrebbe poi aprire un discorso sulle rotazioni di fase ma è molto complesso e non so se sia giusto farlo . Di fatto in un sistema attivo avere dei crossover sotto ai 10 K sarebbe pure dannoso per la qualità audio.
In ogni caso io sono dell'idea che a meno che si tratti di alimentare un unità per trombe o similari (vedi altec multicella) per il quale la perdita c'è si ma non è niente di che se c'è un crossover è meglio toglierlo.
Parecchio tempo fa mi ricordo che usando come woofer una cassa completa (mi sembra che fosse technics) avevo una perdita di quasi 2 volt sul crossover e collegando direttamente il woofer avevo un segnale NETTAMENTE più alto
Ti faccio un esempio. una qualunque cassa commerciale ha un crossover che a parte casi "strani" ha di solito nelle vie basse delle induttanze . Supponiamo una cassa commerciale full range a 3 vie. Un taglio a 3 khz e uno a 12 K (in realtà si evitano tagli sulle frequenze della voce umana) .
Se io la collego a un ampli già "tagliato" e uso come woofer mi faccio del male. Questo perchè le basse frequenze devono attraversare due crossover. Quello attivo (e lì la perdita è minima,difatti il guadagno è regolabile) E sopratutto quello passivo . Qui se la bobina di passaggio del woofer non è più che buona e fatta bene di fatto crea una resistenza parassita. E ho visto bobine da 2 ohm su diffusori che costano cari (pollice giù) .
Un altro rischio ,specialmente per i neofiti è quello di lavorare a filo di taglio e quindi di essere un goccio "fuori" e avere un altoparlante che in parte lavora e in parte no. e quando lo fa si sente chiaramente il va e vieni.
I problemi sono moooolto meno gravi sulle alte frequenze perchè mid e tweeter hanno un rendimento maggiore e i problemi si sentono meno.
Si potrebbe poi aprire un discorso sulle rotazioni di fase ma è molto complesso e non so se sia giusto farlo . Di fatto in un sistema attivo avere dei crossover sotto ai 10 K sarebbe pure dannoso per la qualità audio.
In ogni caso io sono dell'idea che a meno che si tratti di alimentare un unità per trombe o similari (vedi altec multicella) per il quale la perdita c'è si ma non è niente di che se c'è un crossover è meglio toglierlo.
Parecchio tempo fa mi ricordo che usando come woofer una cassa completa (mi sembra che fosse technics) avevo una perdita di quasi 2 volt sul crossover e collegando direttamente il woofer avevo un segnale NETTAMENTE più alto
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace
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Re: finale dedicato
Ti ringrazio per questa spiegazione, il concetto generale mi è chiaro e ti ringrazio anche se ad essere sincero non ho capito proprio tutto, provando una sana invidia per chi, come te, ha una tale conoscenza del suono e della sua riproduzione.doc elektro ha scritto:il dover togliere eventuali crossover interni è tanto più importante quanto più è bassa la frequenza da riprodurre.
Ti faccio un esempio. una qualunque cassa commerciale ha un crossover che a parte casi "strani" ha di solito nelle vie basse delle induttanze . Supponiamo una cassa commerciale full range a 3 vie. Un taglio a 3 khz e uno a 12 K (in realtà si evitano tagli sulle frequenze della voce umana) .
Se io la collego a un ampli già "tagliato" e uso come woofer mi faccio del male. Questo perchè le basse frequenze devono attraversare due crossover. Quello attivo (e lì la perdita è minima,difatti il guadagno è regolabile) E sopratutto quello passivo . Qui se la bobina di passaggio del woofer non è più che buona e fatta bene di fatto crea una resistenza parassita. E ho visto bobine da 2 ohm su diffusori che costano cari (pollice giù) .
Un altro rischio ,specialmente per i neofiti è quello di lavorare a filo di taglio e quindi di essere un goccio "fuori" e avere un altoparlante che in parte lavora e in parte no. e quando lo fa si sente chiaramente il va e vieni.
I problemi sono moooolto meno gravi sulle alte frequenze perchè mid e tweeter hanno un rendimento maggiore e i problemi si sentono meno.
Si potrebbe poi aprire un discorso sulle rotazioni di fase ma è molto complesso e non so se sia giusto farlo . Di fatto in un sistema attivo avere dei crossover sotto ai 10 K sarebbe pure dannoso per la qualità audio.
In ogni caso io sono dell'idea che a meno che si tratti di alimentare un unità per trombe o similari (vedi altec multicella) per il quale la perdita c'è si ma non è niente di che se c'è un crossover è meglio toglierlo.
Parecchio tempo fa mi ricordo che usando come woofer una cassa completa (mi sembra che fosse technics) avevo una perdita di quasi 2 volt sul crossover e collegando direttamente il woofer avevo un segnale NETTAMENTE più alto
In ogni caso ho capito che prima di sperimentare crossover o quant'altro è bene che faccia un lungo rodaggio sui concetti di base del suono e dell'hifi.
grazie ancora.
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Re: finale dedicato
cercherò di essere più semplice.
Supponi di dover guidare uno di quei vecchi treni a carbone. L'acqua bolle nella caldaia,fa il vapore (funziona come una caffettiera) e tu tramite le valvole e i tubi lo mandi nei pistoni che sono davanti alle ruote motrici .
Più vapore = più il treno cammina
Supponiamo ora che tu o meglio il costruttore di quel tipo di locomotiva ne faccia di diversi modelli mettendo il diametro dei tubi che portano il vapore in modo totalmente casuale.
Le locomotive con tubi di sezione grossa quando aprirai bene il regolatore faranno stantuffate molto potenti e il treno farà la sua parte
Quelle con i tubi piccoli finchè sei in piano e devi camminare a stantuffi veloci (frequenze alte) anche con poco vapore andranno bene. Ma quando la salita diventa seria e le tonnellate sui vagoni tante è bene che i tubi siano diretti e larghi.
Se no ti sorpassa pure un vecchietto col cappello di paglia sul ciao.
La stessa cosa nelle casse. Quando devi fare ballare i woofer serve parecchia corrente e deve arrivare il più diretta possibile
Andiamo alla frenatura (fattore di smorzamento) ,nelle vecchia vaporiere si faceva il contro - vapore perchè i freni facevano pena (ed erano solo sulla locomotiva e il tender. Sui vagoni c'era il volantino) ossia si inviava vapore per OSTACOLARE il movimento dello stantuffo.
Torniamo alla cassa. Dopo che il woofer ha fatto la sua corsa deve frenare e lo fa sfruttando la resistenza passiva . Diventa per pochi millesimi di secondo un generatore di corrente e genera la forza contro elettro motrice che deve essere controllata dall'amplificatore.
Anche qui,se i "tubi" sono sottili e oppongono molta resistenza la precisione va a farsi benedire
Supponi di dover guidare uno di quei vecchi treni a carbone. L'acqua bolle nella caldaia,fa il vapore (funziona come una caffettiera) e tu tramite le valvole e i tubi lo mandi nei pistoni che sono davanti alle ruote motrici .
Più vapore = più il treno cammina
Supponiamo ora che tu o meglio il costruttore di quel tipo di locomotiva ne faccia di diversi modelli mettendo il diametro dei tubi che portano il vapore in modo totalmente casuale.
Le locomotive con tubi di sezione grossa quando aprirai bene il regolatore faranno stantuffate molto potenti e il treno farà la sua parte
Quelle con i tubi piccoli finchè sei in piano e devi camminare a stantuffi veloci (frequenze alte) anche con poco vapore andranno bene. Ma quando la salita diventa seria e le tonnellate sui vagoni tante è bene che i tubi siano diretti e larghi.
Se no ti sorpassa pure un vecchietto col cappello di paglia sul ciao.
La stessa cosa nelle casse. Quando devi fare ballare i woofer serve parecchia corrente e deve arrivare il più diretta possibile
Andiamo alla frenatura (fattore di smorzamento) ,nelle vecchia vaporiere si faceva il contro - vapore perchè i freni facevano pena (ed erano solo sulla locomotiva e il tender. Sui vagoni c'era il volantino) ossia si inviava vapore per OSTACOLARE il movimento dello stantuffo.
Torniamo alla cassa. Dopo che il woofer ha fatto la sua corsa deve frenare e lo fa sfruttando la resistenza passiva . Diventa per pochi millesimi di secondo un generatore di corrente e genera la forza contro elettro motrice che deve essere controllata dall'amplificatore.
Anche qui,se i "tubi" sono sottili e oppongono molta resistenza la precisione va a farsi benedire
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace