AES Italiana: speranza e mistero...

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AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 15:02

Ho aspettato una settimana a postare questo breve racconto della mia partecipazione all'Evento AES organizzato il 13 gennaio presso lo Studio MMI e che ha visto come relatori tre esperti membri della Sezione Italiana dell'Audio Engineering Society.

Erano anni che non partecipavo ad eventi del genere: una forma di silenziosa protesta contro un approccio a mio parere semplicistico e fin troppo sottomesso alle mode commerciali del momento.

l'AES che ho conosciuto decenni fa -e della quale sono stato Consigliere- era infatti quella in cui i massimi esperti condividevano i risultati delle loro esperienze di ricerca più avanzate, traendone come contropartita un grande prestigio personale e -perché no- anche possibili commesse di alto ed altissimo livello. Lo stesso accadeva sia nelle sezioni regionali (come quella italiana) che nella AES internazionale, sulla quale scrivevano personaggi del calibro di John Vanderkooy, Earl Geddes, Marina Bosi... preceduti dalla generazione dei Richard Heyser, Michael Gerzon, David Griesinger... Tutti Dei, nel loro settore... ;)

Questa volta mi sono mosso per una duplice curiosità.

In primo luogo ero curioso di ascoltare l'intervento di Andrea Taglia, che ho conosciuto poco più che ragazzo e che ora lavora per Bocelli.

E poi non potevo perdermi l'occasione di incontrare la nuova Presidente della Sezione Italiana: l'Ing. Francesca Ortolani.

Purtroppo un incredibile quanto imprevisto traffico mi ha fatto arrivare in piccolo ritardo -cioé dopo l'inizio dell'incontro- nonostante fossi partito da Bracciano quasi due ore prima (proprio per avere il tempo di fare le presentazioni, ironia della sorte).

Ho però seguito con estrema attenzione l'intervento di Andrea Taglia, sul quale approfondirò nel terzo post che segue.

Questo è il manifestino pervenutomi via e-mail.

AES evento 13 gen 25.png
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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 15:20

I partecipanti all'incontro erano una decina, tra i quali spiccavano Francesco Sorino e Pierfrancesco Fravolini, di provenienza sicuramente HiFi e non Pro.

L'unica presenza femminile era data dalla giovanissima che operava al mixer e che introduceva gli interventi, tenendo il microfono per la capsula e non per il manico... Confesso che sia l'età apparente che questo particolare mi avevano fatto escludere che fosse lei la Presidente AES... ed invece...

Quando Andrea Taglia ha completato il suo lungo ed interessante intervento ed è venuto a sedersi accanto a me, io gli ho chiesto della "ragazza" e lui mi ha confermato che era proprio lei: Francesca Ortolani (!).

Francesca Ortolani Pres AES.png
Francesca Ortolani Pres AES.png (991.25 KiB) Visto 4186 volte

Solo il giorno dopo, cliccando qui e là, ho scoperto che si porta splendidamente i suoi 42 anni e che è laureata ed ha persino un PHD in materia. E' anche autrice di numerose pubblicazioni, alcune della quali sono scaricabili dal Sito della sua azienda: https://www.ironbridge.it/ Triplici complimenti !!!

Ed è per giunta una musicista !!! (tant'è che dopo l'incontro ha invitato tutti ad un Pub vicino, ad ascoltarla).

Francesca Ortolani.png
Francesca Ortolani.png (920.74 KiB) Visto 4186 volte

Al termine dell'incontro nello Studio io mi sono presentato, come ex Consigliere AES negli anni '90 (vero...), ricevendo un'accoglienza decisamente freddina ed assolutamente priva di interesse. Non posso darle tutti i torti, perché in quegli anni (ed oggi ancora) sono entrati nell'AES italiana personaggi di dubbia -anzi nessuna- competenza, autori di nessun intervento significativo. Io stesso in quel momento non ero a conoscenza delle sue pubblicazioni ed avrei potuto facilmente dubitare che anche lei facesse parte della predetta congrega, tanto più che il suo cognome è lo stesso di quello di un noto personaggio del settore Pro (RCF): Lorenzo "Moz" Ortolani.

Me ne sono dunque ritornato a Bracciano, dopo aver scambiato due amichevolissime chiacchiere con Francesco Sorino.

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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 15:45

Visto che la nostra attenzione se la merita in pieno, ritorniamo con un ultimo post sulla figura di Francesca Ortolani, che potete approfondire cliccando qui: https://www.ironbridge.it/francescaortolani/

AES President BIO.png
AES President BIO.png (421.61 KiB) Visto 4185 volte

Ebbene, in questa settimana ho trovato il tempo di scaricare e leggere ben sette suoi documenti, che mi hanno colpito per due aspetti, il primo dei quali è l'evidente familiarità con la Matematica anche ai livelli più complessi. Complimenti.
Il secondo aspetto che mi ha colpito è la perfettissima sintassi inglese: talmente perfetta da nascondere completamente la nazionalità della scrivente.

Se ci pensate, noi italiani -quando scriviamo documenti in lingua inglese- siamo soliti compiere un numero di "errori" del tutto caratteristici, che sono una specie di firma della nostra nazionalità ed un evidente retaggio della diversa sintassi della nostra lingua. Non starò qui ad elencarli, ma vi assicuro che non ho mai letto UN solo intervento AES scritto da un italiano che non ne fosse largamente infestato, compresi quelli di illustri personaggi, professori in primis. Questi della Ortolani sono invece perfetti (!).

Nei documenti che ho scaricato e letto mancano quelli sulla piattaforma IEEE, per cui è normale che io non abbia trovato osservazioni ed esperienze personali, bensì una sapiente disamina dei vari argomenti trattati, tra i quali mi permetto di segnalare forse la migliore trattazione della tecnica di ripresa Ambisonics che mi sia capitato di leggere: https://www.ironbridge.it/downloads/Fra ... sonics.pdf

Per tutto quanto ho scritto sinora, dovreste aver compreso che questa settimana è stata foriera di grandi speranze per il sottoscritto: se le nuove generazioni dei ricercatori Audio annoverano personaggi di seria competenza e voglia di innovare... beh... prendiamolo per quello che è: un piccolo miracolo.

Veniamo infatti da almeno una generazione -quella immediatamente precedente- che si è asservita totalmente alle logiche di mercato (Audio Pro), rinunciando a combattere persino le evidenze di gravissimi errori e malapratica.

Ho aggiunto "mistero" al titolo di questa discussione perché non mi sento affatto sicuro che la realtà sia così benigna: forse le mie speranze mi fanno guardare al contesto con gli occhi benevoli di chi ha sofferto profondamente dell'approccio in precedenza dilagante nel settore dell'Audio Pro, vale a dire quello che così bene Andrea Taglia ha rappresentato nel suo intervento del 13 gennaio scorso.

Ne parliamo nel prossimo post.

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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 16:32

Parliamo ora dell'intervento di Andrea Taglia, che opera come fonico/sound system engineer per Andrea Bocelli.

Nel corso del suo lungo intervento A.T. ci ha mostrato numerose immagini di allestimenti per concerti sia all'aperto che indoor.

Inutile dire che gli impianti P.A. erano TUTTI del tipo Line Array.

Come è tradizione di chi fa interventi sui Line Array, non si è vista NESSUNA MISURA di decadimento, intellegibilità, risposta nel tempo ed in frequenza...
E questo poteva essere perdonabile 40 anni fa, quando l'impiego di analizzatori audio sofisticati era riservato a pochi (danarosi) esperti, che per primi aprivano la strada a qualcosa che oggi è possibile a qualsiasi appassionato di HiFi, anche non autocostruttore, grazie al fatto che si trovano schede audio e microfoni di misura anche a poche decine di Euro. E molti dei software di misura sono anche gratuiti (p.es. REW).

Lì per lì, visti i tempi ristretti ed i pochissimi intervenuti, mi è sembrato fuori luogo domandare ad Andrea Taglia il perché anche lui non abbia prodotto lo straccio di una qualsiasi misuretta fatta sul campo. Lo faccio ora, invitando lui e voi a riflettere sul perché di questo assordante silenzio sulle prestazioni documentate dei Line Array.

Partiamo con un paio di immagini, che mostrano le tipiche configurazioni impiegate (anche da Andrea Taglia per Bocelli) in occasione di aventi al coperto, nelle grandi arene sportive. Osservatele con attenzione, prima di passare al prossimo post.

Line Array in sport arena.png
Line Array in sport arena.png (1.22 MiB) Visto 4185 volte

Line-Array sport arena.jpg
Line-Array sport arena.jpg (827.45 KiB) Visto 4185 volte


Notate in particolare che la copertura orizzontale dei sistemi Line Array costringe ad impiegare sezioni aggiuntive per (tentare di) sonorizzare correttamente anche i settori di pubblico non compresi nel solito angolo di 90 gradi (o giù di lì) di copertura orizzontale omogenea.

Nel prossimo post rifletteremo insieme sulle conseguenze di questa pratica.


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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 16:43

Ora seguitemi in un ragionamento di una semplicità che sconfina nella banalità.

Immaginate di osservare un impianto Line Array dalla posizione di uno spettatore collocato in asse e ad una quota inferiore a quella a cui sono sospesi i diffusori. Questa è la situazione tipica all'aperto, ma anche per la gran parte del pubblico nelle grandi arene coperte, dove i diffusori sono appesi a quote elevate per non ingombrare la linea di vista tra spettatori e musicisti. Noterete che le emissioni tutti i diffusori che compongono il Line Array pervengono all'ascoltatore con tempi di arrivo diversi, che variano in funzione della distanza e della quota di sospensione. Ne deriva che le anomalie nella risposta in frequenza causate dalle interferenze di fase tra le diverse emissioni NON SONO EQUALIZZABILI se non per una sola ed unica posizione del microfono di misura. Quindi è inutile equalizzare, e quindi è anche tempo perso misurare. Questo è già una prima spiegazione del perché non si vedono in giro misure della risposta effettiva dei Line Array.

Line Array delay.jpg
Line Array delay.jpg (51.37 KiB) Visto 4182 volte

Ora però fate bene attenzione: immaginate di collocarvi (o di collocare un microfono di misura) di lato rispetto al Line Array, vale a dire nella posizione occupata dal pubblico sulle gradinate alte o dalle pareti di cemento delle arene sportive coperte. In questo tipo di posizioni le emissioni dei singoli trasduttori dei Line Array arriveranno quasi perfettamente in fase, vale a dire con il minimo possibile di interazioni di fase (cancellazioni per prime).

Attenzione ancora: le vie alte dei normali Line Array hanno una certa direttività orizzontale ed un angolo di irradiazione in orizzontale che di solito è di 90 gradi, o giù di lì. Quindi di lato arriveranno poche alte frequenze, perlomeno fino alle frequenze le cui lunghezze d'onda sono paragonabili con la larghezza delle trombette dei medi ed alti...

BEN DIVERSA sarà la situazione alle frequenze medio-basse e basse, alle quali ogni direttività orizzontale è IMPOSSIBILE per via delle LEGGI DELLA FISICA...
Quel che accadrà, per esempio a 300 Hz ed al di sotto (vale a dire a frequenze dove c'è tantissima energia, nei normali brani musicali), è che ogni sezione di qualsiasi impianto Line Array IRRADIERA' PIU' A LATO CHE IN ASSE, come si evince dalla simulazione nell'immagine qui al di sotto...

Spiral24_500m_315H.JPG
Spiral24_500m_315H.JPG (147.54 KiB) Visto 4182 volte

Lo ripeto: queste sono deduzioni assolutamente elementari, che è impensabile non siano alla portata del fonico di un artista noto come Andrea Bocelli o della Presidente della Sezione Italiana dell'Audio Engineering Society.

Nel prossimo post proveremo a discutere delle implicazioni del fenomeno.


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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 17:27

Infine un ultimo aspetto progettuale dei Line Array: la gamma bassa profonda, ovvero i Sub.

Alcune società di noleggio hanno tentato di sospendere anche i subwoofer, avvicinandoli ai Line Array che emettono il resto della banda audio... ma si sono trovati dinanzi alla scelta tra impiegare configurazioni NON direttive (più potenti e quindi leggere) oppure configurazioni direttive, come cardioidi e dipoli, che però richiedono anche il doppio o il triplo dei cabinet, per via del fatto che la loro direttività è ottenuta sostanzialmente CANCELLANDO le quote di energia verso il quadrante posteriore (nei cardioidi) o in quelli laterali (nei dipoli). Il dipolo è peraltro sconsigliabile proprio nel caso dei Line Array, che emettono maggiormente proprio verso i lati, come abbiamo dedotto nel post precedente.

L'alternativa è quella più frequentemente impiegata, ed è quella dei SUB A TERRA, variamente configurati (ad arco o in dipoli e/o cardioidi).

Ora fate di nuovo attenzione ed immaginatevi di nuovo come se foste seduti sulle gradinate di una grande arena sportiva.

Nella vostra posizione sicuramente una delle diverse sezioni di impianto risulterà in asse o poco fuori asse (entro 45 gradi, auspicabilmente) per cui avrete l'impressione che la voce e gli strumenti a frequenze più alte provengano da lì (e da lì soltanto).
ASCOLTERETE IN MONO, come anche Andrea Taglia ha candidamente ammesso, nel corso del suo intervento... :D
D'altra parte un missaggio stereo avrebbe ben poco senso, perché solo pochissimi spettatori avrebbero la fortuna di trovarsi alla stessa distanza dalle due sezioni di impianto che eventualmente sonorizzano la loro area di platea o delle gradinate. Tutti gli altri riceverebbero le due emissioni talmente distanziate temporalmente da far scattare l'Effetto Haas, che attenua di anche 9-10 dB l'emissione che arriva con un ritardo anche di pochi millisecondi (un millisecondo corrisponde ad un percorso di 34 cm. in aria), come potete vedere dal grafico qui sotto...

Moir_Haas2.jpg
Moir_Haas2.jpg (147.87 KiB) Visto 4179 volte

Ora però esaminiamo il disastro che avverrebbe in gamma medio-bassa e bassa. In entrambe queste fondamentali gamme di frequenze voi sfortunati ascoltatori ricevereste l'emissione diretta dalla sezione di impianto più vicina, seguita a breve dalle emissioni LATERALI delle altre sezioni, specialmente quelle appunto a 90 gradi dalla vostra posizione. E -visto che parliamo di emissioni laterali- nulla vieta che queste vi pervengano ad un LIVELLO SUPERIORE rispetto all'emissione della sezione più vicina, al punto di annullare l'Effetto Haas e farvi localizzare le basse e le medio-basse in altro luogo, diverso dalla già erronea localizzazione della gamma media ed alta. A questo aggiungete che i Sub a terra arriveranno prima (se siete in platea) o dopo (se siete sulle gradinate), con anticipi e ritardi variabili in funzione della vostra posizione, che è diversa da quella di ogni altro ascoltatore, per cui non si può far nulla con l'equalizzazione.

Un vero disastro... SICURAMENTE BENE AVVERTIBILE ALL'ASCOLTO... Eppure da 32 anni almeno la massima parte degli impianti è configurata come Line Array...

Nel prossimo post concluderò con un accorato (ma forse inutile) appello.


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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 20 gennaio 2025, 17:56

Proviamo ad essere concreti...

Qualsiasi vero esperto di Elettroacustica avrebbe dovuto rendersi conto fin dal 1992 dei difetti e dei limiti pressoché insormontabili connessi all'impiego dei sistemi Line Array per sonorizzare grandi eventi. Eppure i soli documenti critici si riducono ad un paio di mie conferenze per la Sezione Italiana dell'AES (scaricabili dal mio Sito www.fabriziocalabrese.it) ed a quanto hanno scritto i progettisti stessi di questi grandi impianti quando hanno pubblicato sulle pagine del Journal of Audio Engineering Society (vedi Ureda, Button, Urban ed Heil...).

Alcuni fonici italiani -tra cui proprio Andrea Taglia- hanno avuto la fortuna di vedere ed ascoltare quelle che sono le possibili soluzioni tecniche a tutti questi (ed anche altri) problemi. Andrea Taglia era con me a San Petronio (vedi foto qui sotto) ed anche -se ricordo bene- quando sperimentammo la propagazione di un sistema a paraboloidi, ascoltando la voce fino a circa mezzo Km. di distanza, nitidissima.

Eppure le maggiori Società di Noleggio (qui in Italia dette "Service") continuano da decenni ad impiegare SOLO E SOLTANTO LINE ARRAY.

Qui sotto -nel poscritto- vi spiegherò anche un motivo fondamentale per cui queste società ci rimettono pure, economicamente.

Vi saluto con la foto del mio impianto che ha amplificato l'Orchestra Sinfonica della RAI all'interno della Basilica di San Petronio (che ha 11 secondi di Tempo di Riverbero), con sotto il commento di uno degli orchestrali, postato sul Web nel 2009. Vi devo confessare che per anni ho erroneamente (ma deliberatamente) scritto che l'impianto aveva una gamma bassa affidata a due woofers da 12"/32 cm. per ciascuna delle sei sezioni: la verità è che si trattava di woofers da 10"/25cm. Lascio a voi immaginare quanto fossero efficienti e potenti quei diffusori (a dipolo...) per non andare mai in crisi, riproducendo allo stessissimo livello un'Orchestra di 75 elementi... :D :lol: :D :mrgreen:

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Camarillo_BrilloRD.jpg
Camarillo_BrilloRD.jpg (115.82 KiB) Visto 4176 volte


Saluti
F.C.

Poscritto: nei Line Array il fenomeno dell'aumento dell'efficienza prodotto dalla mutua interazione tra le emissioni dei woofers, vicini, E' MINIMIZZATO dalla collocazione in fila verticale, per cui i due woofer di ciascun diffusore beneficiano della mutua interazione solo con le emissioni dei due woofers del diffusore immediatamente sovrastante o immediatamente sottostante. Le emissioni degli altri woofers non sono di aiuto, vista la distanza a cui finiscono per trovarsi. Questo significa in pratica che i sistemi Line Array sono tipicamente poco efficienti (95-99 dB/1W/1m) rispetto ai sistemi a tromba o doppia linea di trasmissione, e soprattutto ai sistemi con trasduttori ben vicini... A conferma, basta leggere le potenze (di 3-4 milioni di Watt) impiegate per i concerti di Campovolo (Ligabue) e di Modena Park (Vasco Rossi)

bepi67
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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da bepi67 » martedì 21 gennaio 2025, 10:32

Quel livello di conoscenza della matematica dovrebbe essere appannaggio di ogni buon ingegnere che si occupa professionalmente di audio o di telecomunicazioni.
Per quanto riguarda l'audio, in Italia penso che siano davvero in pochi.

B67
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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da F.Calabrese » martedì 21 gennaio 2025, 11:17

bepi67 ha scritto:
martedì 21 gennaio 2025, 10:32
Quel livello di conoscenza della matematica dovrebbe essere appannaggio di ogni buon ingegnere che si occupa professionalmente di audio o di telecomunicazioni. Per quanto riguarda l'audio, in Italia penso che siano davvero in pochi.
A mio parere occorre fare una piccola distinzione.
Da diversi anni sono disponibili software di calcolo, come p.es. Matlab, che mettono a disposizione di qualsiasi studente anche la più complessa tra le procedure di calcolo. E questo ha portato con sé l'interesse e l'utilità ad approfondire la materia.

Mezzo secolo fa era tutto assai diverso, nel senso che esistevano due compartimenti relativamente stagni. Da una parte c'erano infatti i matematici "puri" (p.es. Morse & Ingard in campo audio), mentre dall'altra parte esistevano tecnici di livello stellare (p.es. Barth Locanthi o Peter Walker della Quad, o Malcolm Hawksford) che in tutte le loro pubblicazioni non sono andati oltre l'impiego di equazioni semplici, comprensibili da qualsiasi studente di liceo scientifico, per capirci. L'Audio Pro ed HiFi che conosciamo lo si deve al 98 per cento a questi ultimi.

Personalmente impiego volentieri più di un software di calcolo, ma ho imparato una regola che non va mai dimenticata: "Mai fidarsi dei risultati se non li si verifica alle misure". Cito ad esempio il caso del mio Poliedro, la cui impedenza è calcolabile con una precisione tale che le curve di simulazione e di misura sono letteralmente sovrapponibili (e non hanno di certo un andamento facile, cioé lineare...). Però le release più recenti dello stesso software espongono a compiere errori catastrofici, a partire dagli stessissimi dati iniziali... Ed io me ne sono accorto solo perché verifico sistematicamente ogni simulazione con le opportune misure.

Sto dicendo che non mi meraviglierei affatto se la generazione più recente nutrisse una fiducia eccessiva nei software di calcolo, al punto di rinunciare alle verifiche o a minimizzarne l'impiego sistematico.

Infine: la fantasia progettuale conta molto più delle capacità di calcolo, come ci ha insegnato per primo proprio Peter Walker (Quad) e come ci ha mostrato (in negativo) il caso di Earl Geddes, che ha riscritto la teoria delle trombe, ma non ha mai progettato altro che banalissime trombette per gli alti, per nulla superiori a quanto venti anni prima aveva suggerito Don Keele... ;)

Comunque grazie per lo spunto di riflessione: prezioso !


Saluti
F.C.

bepi67
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Re: AES Italiana: speranza e mistero...

Messaggio da bepi67 » martedì 21 gennaio 2025, 16:53

Diciamo che lo studio degli altoparlanti è sempre stato di tipo "monodimensionale" nello spazio.
Quando si introducono concetti come campo sonoro, bisogna passare ad una matematica più avanzata tipica degli spazi vettoriali.
Ho letto l'articolo (parzialmente) e mi sono sorti alcuni dubbi.
In ogni caso, dopo che leggo tali articoli, mi viene lo sconforto a leggere di amenità audiofile... :D

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