Da appassionato "poco tecnico" (o meglio, la fisica acustica, da ex interno in un reparto di Audiologia, la conosco bene, ma qui parlo di mia scarsa conoscenza della elettroacustica, almeno rispetto a chi qui scrive) rimango sempre ammirato dalle altrui spiegazioni tecniche, inserite in un preciso contesto storico, contesto dal quale non possiamo prescindere.
Per quanto riguarda le 4350.... Ho avuto per troppo tempo le 4333A, e ho frequentato troppo tempo la casa di un amico possessore di una coppia di 4350 (inserite in un salone ampio e dotato di ottima acustica, bi-amplificate attivamente senza dispendio di mezzi), per non conoscerne pregi e....limiti (non x nulla smontai le mie 4333A per pilotare direttamente ogni trasduttore in multi attiva, per poi utilizzare sia il 2420 originale che un 275 con una 2345 prima ed una 2397 poi (esterne, ovvio), su consiglio di un noto operatore milanese. Ma a quel punto non erano più JBL 4333; rimontai il tutto e le vendetti, ed intrapresi ex-novo la realizzazione di un sistema custom, cosa che feci).
Nel caso delle 4350, (ma vale anche per le 4333 & Co) direi che uno dei principali problemi è anche la differente sensibilità (derivante dalle intrinseche caratteristiche nonchè dalla diversa tipologia di carico) dei diversi traduttori, con la conseguente "castrazione" del 2440/2331 (ed in minor misura del 2405). Aggiungo l'utilizzo del celebre 375 (che in ambito pro divenne il 2440, driver decisamente superiore, mi dicono, al 2420 delle ex-mie 4333A) con una tromba forse poco adatta. Il 375 è probabilmente superato, non ho dubbi a credere a Fabrizio, rimane il fatto che, a parte il fatto di essere ancora straconsiderato (e straquotato

), non è probabilmente, in
quel sistema, valorizzato dalla 2311 (come ha ben dettagliato Croce). Se non erro all'epoca della sua introduzione (1954, una joint venture JBL/Ampex/Westrex) veniva utilizzato con una tromba Ampex da cui JBL derivò la 2350, qualcosa di diverso dalla 2311. Possiamo ipotizzare (lo chiedo a Marcello,ed a Fabrizio) che, stanti le dimensioni in profondita della 4350 (e quindi l'impossibilità di collocare una 2350, o qualcosa di simile), in JBL abbiano
comunque deciso di utilizzare quello che all'epoca era cmq il miglior driver per la gamma medio-alta a disposizione di JBL??? E che abbiano ideato una tromba adatta alle dimensioni, ma non all'altezza delle qualità del driver medesimo? Ciò non toglie le altre problematiche elencate (col senno del 2011, ma forse qualcosa si poteva evidenziare già allora: in JBL hanno spesso inserito eccellenti componenti in progetti perfettibili, dalle piccole 4310 un poi

).
Ora, sono passati 56 anni dall'introduzione del 375 (39 anni dall'introduzione della versione 2440 impiegata nelle 4350), e l'obsolescenza ci può stare. Ma quelle (le 4350) restano animali emozionanti. Non come certi sistemi custom multiamplificati "da casa" che ho avuto modo di ascoltare ed anche ospitare, ma certamente lasciano il segno in chi sia abituato a sistemi attuali (commerciali e convenzionali, anche blasonati) poco performanti in termini dinamici, e li apprezzi (anche oggi, 2011) per la prima volta. Quella appena riassunta vuole essere la mia prima considerazione.
La seconda considerazione viene ora, e sono certo di intuire il pensiero che sta alla base del percorso di Jasparro (potrei sbagliare, ma come ho scritto un paio di giorni fa, lo conosco di persona, e di persona conosco ed ho seguito la vicenda delle sue 4350, non a caso mi ha citato nel suo articolo su AR). Così come sono certo di aver capito ciò che sta alla base dell'apertura di qs 3D da parte di Fabrizio. Mi riferisco al recupero di un oggetto cult del passato, e di riportarlo poco per volta alle specifiche di progetto (cosa che Jasparro non ha ancora terminato di fare, ma non è qs il punto). Pochi di voi conoscono la mia seconda ex-passione (se non erro condivisa da uno dei nostri più attivi e quotati forumisti, parlo di un tizio

), che è quella delle auto "scoperte" vintage. Ora, le normative della Regione Lombardia mi hanno costretto a vendere (a meno di non circolare o quasi

) l'ultima mia "scoperta" non catalitica. Un peccato (simili restrizioni in compenso non riguardano l'utilizzo di elettroniche audio di annata, o in minima parte, almeno in campo home). Per anni mi sono divertito a recuperare (per mio uso personale, non pistaiolo) vecchie auto, l'ultima fu una 944 S2 3.0 nella rara versione cabrio. Poco più di 6000 esemplari prodotti e venduti nel mondo (una la vidi ad Antigua, Guatemala, nel 2005). Ci misi qualche anno a metterla in ordine, dopo averla acquistata per (relativamente all'oggetto) poche lire. Freni, frizione, motore....La fatica ed il divertimento di farla rinascere un po' alla volta non mi fecero mai dimenticare che stavo viaggiando su una vettura per molti versi obsoleta (in un settore dove gli anni passano forse più velocemente che non nel campo della elettronica audio). Un 4 cilindri giunto, sulla S2, per via delle evoluzioni succedutesi, ad una cilindrata di 3000cc (così ogni cilindro diventò di ben 750cc, prima cavolata), che beveva come una spugna, inquinava come un tir della stessa epoca, "saponettava" che era una meraviglia appena si dava gas su asfalto umido (non erano ancora giunti i sistemi di correzione che oggi troviamo anche su vetture da 50cv), spartana nell'abitacolo, e soprattutto molto dura da guidare (un cambio ed una frizione granitici, uno sterzo da cavernicoli

). Però, che meraviglia viaggiarci, col vento nei capelli. La gente si girava, bimbi anche piccoli che chiedevano affascianti, mai visto nulla del genere, ma non era certo soltanto quello. E poi....Il fascino dell'oggetto raro, sino ad allora apprezzato magari (forse) soltanto in foto. Il piacere di toccare materiali senza tempo, di una ingegnerizzazione decisamente spinta per gli standard dell'epoca (vale per Porsche, e vale per JBL), di utilizzare un oggetto cult (superato, ok, ma ancora "cattivo", ed unico), e soprattutto di averlo portato a nuova vita (è il caso mio, e in qs caso quello di Angelo) avendo speso poco per acquisirlo, e poco per restaurarlo (se non tempo e pazienza). Credo pure io che nessuno si faccia illusioni sulla effettiva qualità "state of the art" di oggetti del genere, nel 2011; tuttavia sono oggetti di indubbio fascino e valore, e di interesse sul piano tecnico (se non altro per i singoli componenti utilizzati, perchè come è stato spiegato precendentemente, il progetto non è esente da pecche, in entrambi i casi).
Io evidenzierei l'aspetto ludico della faccenda, che passa attraverso le fasi che ho descritto, e che culmina evidentemente (che sia giusto o meno non è il tema della discussione, rimane un dato di fatto) nel piacere puro del
possesso e soprattutto dell'
utilizzo, pur prendendo coscienza dei difetti descritti.
Forse tutta la faccenda può essere così riassunta, e qui ricondotta. Semplicemente

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