dalle MBL alle 4350...
Ho letto, anche "di là", di tutto e di più. Angelo era assolutamente innamorato delle MBL, ed a ragione. Io stesso, che non amo sistemi così
poco efficienti, mi dovetti ricredere. Sistemi validissimi, soprattutto pilotati con tanta dovizia di watt, ed in uno spazio non enorme. Ciò non toglie che chiunque di noi possa decidere di disfarsi di un oggetto valido e con un valore di mercato ancora importante, al momento di far entrare nella propria "non infinita" sala d'ascolto due creature ingombranti e favorevolmente "spiazzanti" come le 4350. Per cui, please, non si legga nulla di più a parte qs semplice aspetto. Poi, siamo liberi di apprezzare (acquistare) sistemi di ascolto antipodici dal punto di vista della tecnologia impiegata, quando qs sono validi, o no? Io sono stato in grado di apprezzare le MBL di Angelo, così come le Magneplanar 20.1 o 3.3, e via discorrendo, quando poi i sistemi da me storicamente impiegati sono ben altri.
monoamp obbligata
Sappiamo tutti che le 4350 sono obblgatoriamente da ascoltare in bi-amp attiva, contrariamente alle 4333A che permettono anche la monoamp, ma mi sembra che Jasparro abbia perfettamente spiegato perchè le sta usando in quella configurazione (mono-amp, grazie ad un cross dedicato, realizzato da Sivieri).
Aggiungo che, sebbene io sia disposto (Angelo, se ci leggi lo sai) a prestargli il Bryston 10B ed un finale a scelta per le vie alte, quelle belve andrebbero pilotate in multiamp attiva
a 4 vie, escludendo
totalmente il cross passivo, e conseguentemente ogni castrazione a monte dei trasduttori....
restauro incompleto
Idem, è stato ampiamente spiegato nell'articolo: desiderio di verificare preventivamente il corretto funzionamento dei due monitor, prima di imbarcarsi nel restauro di quanto necessario (cosa che, conoscendolo, prima o poi seguirà).
ascolto in locale piccolo, e a distanza ravvicinata
Anche questo è stato dettagliato, e confermo: sono sistemi che possono essere tranquillamente ascoltati a distanza ravvicinata, ed anche in ambienti non immensi (seppur 20mq siano il minimo sindacale). Posizionamento a parete, o incassate (filosofia che le accomuna a tutti i grandi "playback" monitor da studio, come le moderne tannoy 215 DMT II che mi accompagnano), due- tre metri minimi di distanza, e le danze possono partire, se non ci credete passate a trovare me (le mie 215 sono in 40 mq e passa, ma verificate i pregi di un ascolto anche ravvicinato) o Angelo stesso. La scena è ampia e ben ricreata sui piani orizzontale e anche verticale, con l'accortezza di sollevarle come Angelo ha fatto (il che migliora la resa in basso, tra parentesi, soprattutto in ambienti così piccoli), in profondità è tutto più costretto, ma più per l'interazione ambiente/diffusori che per limiti intrinseci dei diffusori (mi ricordo quanto guadagnai anche in qs parametro quando allontanai le 4333A dalle pareti

)
Infine: Angelo, tra i giornalisti "non tecnici", si dimostra da tempo dotato di indubbio talento, e personalmente (non lo dico perchè gli sono amico, potrei piuttosto starmene zitto) forse il più coinvolgente giornalista di HiFi italiano. Non entro nel merito della sua trasparenza (qualità che personalmente ritengo gli appartenga!), nè della sua preparazione tecnica (non è un tecnico, nè mai ha preteso di esserlo, ma ha due ottime orecchie), dico solo che si fa leggere, e meglio di tanti altri.
Quanto alla risposta alla domanda di fabrizio, personalmente ritengo che, pur con l'handycap teorico della mancanza di un mid-basso dedicato (ma la qualità del 476Be in alto e dei 1500 in Alnico in basso limita i danni), le DD66000 possano essere considerate le degne eredi di quella tradizione. Mi sono sempre piaciute, come scrissi anche in qs articoletto:
http://www.videohifi.com/27_JBL.htm
Pur non arrivando a comprendere l'enormità della cifra richiesta x le attuali everest.
In qs senso, acquisire due 4350 spendendo quello che ha speso Angelo, Bingo! Certo: occorre pazienza e costanza, poi, giustamente, rendicontare quanto è stato fatto può essere non solo gratificante per l'autore, ma anche utile per qualche lettore
In ogni caso: un eccellente e documentato recupero storico!