
Ma veniamo al dunque. Sapendo che i chip DAC di fascia medio-alta richiedono uno stadio di uscita esterno (eventuale covertitore I/V + filtro LP) e che questo "da manuale" richiede un'alimentazione bipolare, così come sappiamo che è "buona pratica" la separazione delle alimentazioni analogica e digitale, rispettivamente.
Quindi volendo usare una "rule of thumb" uno potrebbe dire che un DAC con alimentatore esterno unipolare nasce certamente con aspirazioni di raffinatezza inferiori ad un DAC che usa un trasformatore interno con secondari multipli o addirittura un doppio trasformatore interno per il dual mono (come sul TEAC UD-501 e UD-503). Quindi al di là di variabili come l'effettiva bontà della realizzazione complessiva basta un colpo d'occhio per farsi un'idea del livello a cui aspira un apparecchio.
Gli accorgimenti visti finora sono certamente logici e sensati nell'ambito della buona progettazione elettronica, hanno pure un costo giustificato perché passare dal power brick OEM a uno o due trasformatori dentro lo chassis dell'apparecchio e conseguente componentistica richiesta per un alimentatore lineare incide significativamente sui costi industriali di un prodotto. Ciò non toglie che si possano avere ottimi prodotti costruiti da manuale a prezzi tutto sommato ragionevoli (vedasi Asus e TEAC).
La domanda a questo punto è: quanti di questi accorgimenti - che sicuramente sarebbero idonei in ambito di elettronica di precisione e circuiti a bassissimo rumore - sono rilevanti per l'utilizzo audio?
Perché se si guarda al pro più affermato ed escludendo i marchi entry-level un'interfaccia/convertitore digitale (prendo gli RME ADI più piccoli ad esempio, visto che è un produttore ottimamente considerato) si arriva tranquillamente a diverse centinaia di euro senza adottare minimamente alcuna delle soluzioni sopra citate e "accontentandosi" di un'alimentatore esterno single-rail?
Io ne deduco un paio di cose:
(1) che anche nel pro spesso e volentieri ci si fa pagare il marchio più che l'elettronica, certo siamo ben lontani dai livelli patologici dell'hi-end ma che alcune cose siano sovrapprezzate mi pare indubbio;
(2) probabilmente il 90% di certe raffinatezze progettuali ha senso in altri ambiti di elettronica ma è per lo più eccessivo se ci si limita all'audio, contrariamente ai miti per decenni il "circo" hi-fi/hi-end ha propagandato.
Pareri?