Consiglio impianto stereo anni 80
Moderatore: F.Calabrese
-
- Messaggi: 3
- Iscritto il: mercoledì 3 gennaio 2024, 10:37
Consiglio impianto stereo anni 80
Buongiorno a tutti, innanzitutto buon anno, mi presento mi chiamo Giovanni e sono un nuovo iscritto. Sono totalmente inesperto di impianti sterei e così volevo chiedere un parere a voi più competenti. Vorrei acquistare un impianto stereo con giradischi, da non spendere grosse cifre e mi sono imbattuto in due modelli un Sanyo Midi system p36 e un Sony LBT V302. A parte le differenze che ho notato a prima vista e cioè il Sanyo è un impianto stereo componibile mentre il Sony è uno stereo compatto con lettore cd e giradischi separati, non sono riuscito a capire molto altro. Mi potreste dare un vostro parere su questi impianti sterei oppure un consiglio su altri impianti. Grazie a tutti saluti.
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Ciao Giovanni,
benvenuto, i due sterei sono molto economici adesso come allora, ti conviene racimolare più soldi e comprare qualcosa di buono e anche un po più moderno.
Saluti.
benvenuto, i due sterei sono molto economici adesso come allora, ti conviene racimolare più soldi e comprare qualcosa di buono e anche un po più moderno.
Saluti.
Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
Occhio non vede, orecchio non ode.
Occhio non vede, orecchio non ode.

-
- Messaggi: 42
- Iscritto il: venerdì 24 novembre 2023, 16:10
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Ciao Giovanni,
intanto dovresti indicare un budget orientativo, mi sembra un po' troppo vaga come richiesta...
Come primo consiglio, nel 2024 secondo me bisogna stare decisamente alla larga dai giradischi...e anche dai CD a questo punto, parliamo di preistoria, ora si viaggia con sorgente DAC e musica liquida (file da PC): si spende molto meno è la resa è 100 volte migliore senza troppe complicazioni.
Su Amazon vendono a poco andche ottimi DAC che supportano il bluetooth, in questo modo risparmi e puoi usare lo smartphone come sorgente audio, perlomeno per un discorso di comodità di utilizzo, se non vuoi usare il PC.
Poi tutto il resto dei consigli sarà a seguire...ma il giradischi proprio te lo sconsiglio, ti prego!
intanto dovresti indicare un budget orientativo, mi sembra un po' troppo vaga come richiesta...
Come primo consiglio, nel 2024 secondo me bisogna stare decisamente alla larga dai giradischi...e anche dai CD a questo punto, parliamo di preistoria, ora si viaggia con sorgente DAC e musica liquida (file da PC): si spende molto meno è la resa è 100 volte migliore senza troppe complicazioni.
Su Amazon vendono a poco andche ottimi DAC che supportano il bluetooth, in questo modo risparmi e puoi usare lo smartphone come sorgente audio, perlomeno per un discorso di comodità di utilizzo, se non vuoi usare il PC.
Poi tutto il resto dei consigli sarà a seguire...ma il giradischi proprio te lo sconsiglio, ti prego!

-
- Messaggi: 3
- Iscritto il: mercoledì 3 gennaio 2024, 10:37
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Intanto grazie per le risposte, confermo che in effetti sono due sterei da un centinaio di euro niente di professionale. Purtroppo sono andato in fissa per i vinili, quindi è uno sfizio e siccome ho un vecchio stereo della technics anni 2000, ma senza ingresso phono ho pensato di acquistarne uno degli anni 80. Credo però che se è uno stereo poco buono anche il suono non sarà dei migliori e sicuramente con un vinile non avrò grandi prestazioni.
Mi informerò sui DAC così da capire di cosa si tratta
Mi informerò sui DAC così da capire di cosa si tratta
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Ciao Giovanni,Giovanni76 ha scritto: ↑giovedì 4 gennaio 2024, 16:35Intanto grazie per le risposte, confermo che in effetti sono due sterei da un centinaio di euro niente di professionale. Purtroppo sono andato in fissa per i vinili, quindi è uno sfizio e siccome ho un vecchio stereo della technics anni 2000, ma senza ingresso phono ho pensato di acquistarne uno degli anni 80. Credo però che se è uno stereo poco buono anche il suono non sarà dei migliori e sicuramente con un vinile non avrò grandi prestazioni.
Mi informerò sui DAC così da capire di cosa si tratta![]()
visto che hai già un impianto stereo puoi abbinarci un pre fono che si trovano a buon prezzo. Nel frattempo mi elenchi i componenti che hai.
Saluti.
Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
Occhio non vede, orecchio non ode.
Occhio non vede, orecchio non ode.

-
- Messaggi: 1452
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Se sei totalmente digiuno sulla questione vinile, temo andrai incontro a cocenti disillusioni.
Se lo stereo che hai attualmente funziona bene, puoi aggiungere un giradischi semplice dotato già di pre phono, nuovo e con la testina già montata correttamente·
Una cosa tipo l'Audio Technica ATLP60X che si trova intorno ai 150 €, completo di testina è il minimo sindacale.
Lo puoi collegare all'impianto attuale, visto che ha il pre phono incorporato, direttamente ad un ingresso aux.
Non spenderci di più e soprattutto non imbarcarti nell'acquisto di apparecchi vintage, che potrebbero funzionare male, che richiederebbero operazioni di taratura che non sei in grado di fare.
Mi chiedo, ma dischi in vinile li hai già?
Andare per mercatini facendosi rifilare a caro prezzo vecchi vinili anni '60 e '70, "arati" malamente da improbabili fonovaligie o altra robaccia, non è detto che sia la via migliore per ascoltare musica.
Se lo stereo che hai attualmente funziona bene, puoi aggiungere un giradischi semplice dotato già di pre phono, nuovo e con la testina già montata correttamente·
Una cosa tipo l'Audio Technica ATLP60X che si trova intorno ai 150 €, completo di testina è il minimo sindacale.
Lo puoi collegare all'impianto attuale, visto che ha il pre phono incorporato, direttamente ad un ingresso aux.
Non spenderci di più e soprattutto non imbarcarti nell'acquisto di apparecchi vintage, che potrebbero funzionare male, che richiederebbero operazioni di taratura che non sei in grado di fare.
Mi chiedo, ma dischi in vinile li hai già?
Andare per mercatini facendosi rifilare a caro prezzo vecchi vinili anni '60 e '70, "arati" malamente da improbabili fonovaligie o altra robaccia, non è detto che sia la via migliore per ascoltare musica.
Leonardo
-
- Messaggi: 3
- Iscritto il: mercoledì 3 gennaio 2024, 10:37
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Ciao a tutti, l'impianto che ho a casa dei miei genitori è un technics Eh 750 con amplificatore, sintonizzatore, doppio piastra cassette e CD tutto serie EH750, ma come ho scritto è a casa dei miei genitori e tutto ciò che è lì non esce più
Ho cmq trovato uno stereo della Sony in ottime condizioni a un centinaio di euro con amplificatore integrato mod TA V710, sintonizzatore ST V710L, compact disc CDP103 e cassette TC V710WR, compreso di casse Sony APM 550MK II. Manca il giradischi, ma vedrò di adattare qualcosa tipo l'audio technica ATLP60X consigliato da l_pisani_54, sinceramente ho trovato anche un paio di giradischi molto belli a buon prezzo uno è un Sony PS lx910 e un altro un bellissimo Sanyo serie plus Q50, ma credo siano entrambi a trazione diretta, se questo è il termine corretto, e siccome non ci capisco nulla non vorrei imbattermi in problemi futuri.
Qualche vinile di quando ero ragazzo ce l'ho.
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
ciao Giovanni76,
ma le casse Sony sarebbero quello con il mid-wf quadrato? E il PS lx910 è con braccio tangenziale???
Andiamo con ordine. Avendo ormai una certa, purtroppo, possiedo svariati apparecchi vecchi, ora detti vintage, a cui sono affezionato. Tra questi un Pioneer SA9100, un sinto-ampli Pioneer SX1010 (per il quale vedo chiedere cifre folli...), un Sansui AU8500. Più altre cosucce di minor peso, tutta roba che ho usato e che non ho rivenduto per affezione. "E 'sti cazzi" starai ovviamente pensando, ma è giusto per farti capire che comprendo perfettamente il fascino di alcuni apparecchi dei tempi andati, e ho una certa esperienza di come ci si convive.
In teoria alcuni ampli potrebbero essere una scelta sensata: gli schemi della parte finale non è che si siano evoluti molto e questi oggetti sono costruiti per durare; gli schemi della parte pre negli anni '70 era decisamente diversa dall'idea dell'OP-AMP che si affermata poi,per alcuni saranno datati, per altri sarà un pregio.
Ciò detto ti sconsiglio vivamente di spendere soldi nel "vintage". Questi apparecchi non sai mai se stanno funzionando correttamente, e comunque richiedono costantemente della manutenzione. Non che si rompano ogni due per tre, quelli belli sono davvero ben costruiti, ma che ogni tanto un componente anziano abbandoni il campo è normale. Quindi il vintage ha senso esclusivamente per amore della tecnica, ma nel caso ti interessano solo gli apparecchi di pregio il cui costo attuale è insensato, sapendo di poter contare su qualcuno di effettivamente competente per le riparazioni.
Detto che in generale non vale la pena di comperare roba ben più che maggiorenne, evita assolutamente i diffusori. Puoi essere sicuro che i parametri degli altoparlanti non somigliano più a quelli originali. In pratica è come se il diffusore fosse stato progettato a caso. Sempre che le sospensioni stiano insieme o che non siano stati sostituiti a muzzo.
A proposito di giradischi (che a essere sicuri non abbia macinato troppi Km potrebbe essere un acquisto meno insensato) tieni conto che i giapponesi erano assolutamente pro trazione diretta. Con rarissime eccezioni la cinghia la usavano solo sui super economici dotati di bracci imbarazzanti. Inoltre la cinghia è di gomma e va obbligatoriamente sostituita con roba di recente fabbricazione. Quindi: solo e soltanto trazione diretta. L'alternativa è cinghia e controtelaio sospeso di scuola europea per il vantaggio di avere il motore sincrono, cioè niente scheda elettronica di controllo. Se non c'è non si rompe e non contiene integrati ormai irreperibili. Ma allora devi salire di livello. Possiedo un Thorens e non è che lo ami molto.
Altoparlanti strani, bracci strani, robe strane in generale muovevano da problemi tecnici ma erano quasi sempre pane esclusivo dell'ufficio marketing: stare rigorosamente alla larga! Ci saranno anche giradischi con braccio tangenziale degni di essere collezionati (che è una roba diversa dall'ascoltare la musica) ma rarissimi, roba per veri intenditori.
Luca
ma le casse Sony sarebbero quello con il mid-wf quadrato? E il PS lx910 è con braccio tangenziale???
Andiamo con ordine. Avendo ormai una certa, purtroppo, possiedo svariati apparecchi vecchi, ora detti vintage, a cui sono affezionato. Tra questi un Pioneer SA9100, un sinto-ampli Pioneer SX1010 (per il quale vedo chiedere cifre folli...), un Sansui AU8500. Più altre cosucce di minor peso, tutta roba che ho usato e che non ho rivenduto per affezione. "E 'sti cazzi" starai ovviamente pensando, ma è giusto per farti capire che comprendo perfettamente il fascino di alcuni apparecchi dei tempi andati, e ho una certa esperienza di come ci si convive.
In teoria alcuni ampli potrebbero essere una scelta sensata: gli schemi della parte finale non è che si siano evoluti molto e questi oggetti sono costruiti per durare; gli schemi della parte pre negli anni '70 era decisamente diversa dall'idea dell'OP-AMP che si affermata poi,per alcuni saranno datati, per altri sarà un pregio.
Ciò detto ti sconsiglio vivamente di spendere soldi nel "vintage". Questi apparecchi non sai mai se stanno funzionando correttamente, e comunque richiedono costantemente della manutenzione. Non che si rompano ogni due per tre, quelli belli sono davvero ben costruiti, ma che ogni tanto un componente anziano abbandoni il campo è normale. Quindi il vintage ha senso esclusivamente per amore della tecnica, ma nel caso ti interessano solo gli apparecchi di pregio il cui costo attuale è insensato, sapendo di poter contare su qualcuno di effettivamente competente per le riparazioni.
Detto che in generale non vale la pena di comperare roba ben più che maggiorenne, evita assolutamente i diffusori. Puoi essere sicuro che i parametri degli altoparlanti non somigliano più a quelli originali. In pratica è come se il diffusore fosse stato progettato a caso. Sempre che le sospensioni stiano insieme o che non siano stati sostituiti a muzzo.
A proposito di giradischi (che a essere sicuri non abbia macinato troppi Km potrebbe essere un acquisto meno insensato) tieni conto che i giapponesi erano assolutamente pro trazione diretta. Con rarissime eccezioni la cinghia la usavano solo sui super economici dotati di bracci imbarazzanti. Inoltre la cinghia è di gomma e va obbligatoriamente sostituita con roba di recente fabbricazione. Quindi: solo e soltanto trazione diretta. L'alternativa è cinghia e controtelaio sospeso di scuola europea per il vantaggio di avere il motore sincrono, cioè niente scheda elettronica di controllo. Se non c'è non si rompe e non contiene integrati ormai irreperibili. Ma allora devi salire di livello. Possiedo un Thorens e non è che lo ami molto.
Altoparlanti strani, bracci strani, robe strane in generale muovevano da problemi tecnici ma erano quasi sempre pane esclusivo dell'ufficio marketing: stare rigorosamente alla larga! Ci saranno anche giradischi con braccio tangenziale degni di essere collezionati (che è una roba diversa dall'ascoltare la musica) ma rarissimi, roba per veri intenditori.
Luca
-
- Messaggi: 1452
- Iscritto il: martedì 19 ottobre 2010, 9:28
- Località: Roma
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Il mercato dell'HiFi vintage è un campo minato. Se non si conoscono perfettamente gli apparecchi di diversi decenni fa, si rischiano acquisti insensati. Per esempio, qualsiasi "cesso" venduto con il marchio Sansui o Marantz, viene spesso proposto a prezzi d'affezione. Siccome dentro non c'è un pezzetto dell'anima del sig. Marantz o Sansui (che in questo caso non è esistito), si rischia di comprare una solenne porcheria. Anche nel caso fortunato in cui, per esempio troviamo un Marantz 1200 a pochi spicci (ma non ci credo), non è che l'invecchiamento migliori il suono, anzi, spesso, può essere complicato rimettere a nuovo apparecchi di cui è difficile trovare ricambi, vedi certi transistor che non esistono nuovi e di cui girano una vagonata di fake.
Potrebbe essere interessante orientarsi su marchi non oggetto di collezionismo sfrenato, sapendo anche scegliere i modelli più validi, a patto di saperci mettere le mani nel caso probabile di funzionamento non ottimale.
Ma visto che oggi si trova parecchia robetta interessante made in Cina, a prezzi bassi, non so quanto convenga sbattersi tanto con il vintage.
Potrebbe essere interessante orientarsi su marchi non oggetto di collezionismo sfrenato, sapendo anche scegliere i modelli più validi, a patto di saperci mettere le mani nel caso probabile di funzionamento non ottimale.
Ma visto che oggi si trova parecchia robetta interessante made in Cina, a prezzi bassi, non so quanto convenga sbattersi tanto con il vintage.
Leonardo
-
- Messaggi: 42377
- Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
- Località: Roma
- Contatta:
Re: Consiglio impianto stereo anni 80
Quoto e sottoscrivo, aggiungendo l'osservazione sul fatto che gli integrati (ma anche i pre e finali) a transistor di quegli anni impiegavano una caterva di piccoli condensatori elettrolitici, di bassa tensione... E questi sono i componenti peggiori in assoluto dal punto di vista del suono, oltre che dell'affidabilità: in 15-20 anni sono letteralmente da buttare.l_pisani_54 ha scritto: ↑mercoledì 10 gennaio 2024, 9:49Il mercato dell'HiFi vintage è un campo minato. Se non si conoscono perfettamente gli apparecchi di diversi decenni fa, si rischiano acquisti insensati. Per esempio, qualsiasi "cesso" venduto con il marchio Sansui o Marantz, viene spesso proposto a prezzi d'affezione. Siccome dentro non c'è un pezzetto dell'anima del sig. Marantz o Sansui (che in questo caso non è esistito), si rischia di comprare una solenne porcheria. Anche nel caso fortunato in cui, per esempio troviamo un Marantz 1200 a pochi spicci (ma non ci credo), non è che l'invecchiamento migliori il suono, anzi, spesso, può essere complicato rimettere a nuovo apparecchi di cui è difficile trovare ricambi, vedi certi transistor che non esistono nuovi e di cui girano una vagonata di fake.
Potrebbe essere interessante orientarsi su marchi non oggetto di collezionismo sfrenato, sapendo anche scegliere i modelli più validi, a patto di saperci mettere le mani nel caso probabile di funzionamento non ottimale.
Ma visto che oggi si trova parecchia robetta interessante made in Cina, a prezzi bassi, non so quanto convenga sbattersi tanto con il vintage.
Saluti
F.C.