Sulle Altec

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Moderatore: F.Calabrese

F.Calabrese
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Re: Sulle Altec

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 5 febbraio 2014, 0:57

Audiofilofine ha scritto:VABE CHE IL TRUFFATORI IN QUESTIONE..NON CI vuoi mancare di RISPETTO PERCHE'
SI SA MAI CHE UNA BELLA MATTINA TI CHIAMA A FARCI SUONARE QUALCHE MERDOSO CIOFECONE
A CASA DI QUALCHE POLLO CHE CE LA' COMPRATO E COMINCIA A SENTIRE IL CULO CHE CI BRUCIA....
MA UN PROFESSIONISTA QUESTE COSE DEVE DIRLE....
Audiò... hai ragione... ma non sul fatto che io rispetti il tizio per concluderci improbabili affari, quanto sul fatto che molti polli si stanno svegliando dal letargo cerebrale e stanno scoprendo che razza di bufale si sono messi in casa. 8-)

Ne ho visto uno quasi piangere, dopo l'ennesimo acquisto uterino che lo ha portato all'ennesima derisione da parte di TUTTI gli amici appassionati... :shock:

Come vedi, faccio il professionista e lo dico apertamente: ho rifiutato la proposta di far suonare le Cessaro Beta che ho misurato presso un noto operatore... non vedo motivo per cui dovrei metter mano ad oggetti che considero come la massima espressione del "vorrei ma non posso..." ! :mrgreen:

Grazie ai nostri post qualcosa sta cambiando: ora chi si fa trattare da bambino deficiente lo fa con cognizione di causa ed accettandone le conseguenze. Male per lui, ma benissimo per chi gli vende quel che lui così tanto desidera... :D

Salutoni
F.C.

Marcello Croce
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Re: Sulle Altec

Messaggio da Marcello Croce » giovedì 6 febbraio 2014, 3:35


...OMISSIS....

Preciso inoltre che la differenza delle diciture A5 / A7 è riferita solo alla frequenza di incrocio tra woofer e driver, dove A 5 equivale a 500 Hz, mentre A 7 a 700 Hz; in origine, per ambedue i casi, il mobile era comunque esattamente il medesimo.

...OMISSIS...
Per quanto concerne la frase quotata, faccio solo presente che le cose non stanno come asserito, fatta eccezione per la questione del mobile.

A5 ed A7 hanno in comune solo i mobili, siglati, nel corso degli anni, 825, 826 ed in ultimo 828, ma per il resto sono prodotti diversi.

Stando ad un documento ufficiale Altec, aggiornato al Novebre 1975, le cose stanno come segue:

La A5 è stata costruita in 4 versioni, tutte con il woofer 515B, il driver da 1.4" 288C. Le quattro versioni differivano solo dal modello di tromba multicellulare montata. Il crossover è l' N 500C a 500 Hz per tutti i modelli.
La sigla ricorrente è A5X/(sigla della tromba)

La A7 è stata costruita invece in 24 versioni, le più antiche delle quali montavano il woofer 803, quasi tutte le altre il 416 (vari suffissi), in soli due casi il 515, oltre a svariate combinazioni di driver da 1" (tipicamente gli 802, 804, 806, 807, 808). Nove di queste versioni montano la tromba 811 ed il crossover ad 800 Hz N800 e N801.
Quindici montano la tromba 511 ed i crossover N500 o N501 (vari suffissi).
Le sigle ricorrenti sono A7, A7-8, A7-500, A7-500-8

Dopo il 1975, le cose si sono ulteriormente complicate, perchè sono proliferate ulteriori versioni, e c'è stata anche un' evoluzione dei modelli dei driver e delle trombe e di altri componenti.

La A7X (introdotta nel 1978, di cui ho precedentemente postato il foglio specifiche) e la A7-8G (del 1989).
La prima utilizza il woofer 416, la seconda il 515. in entrambi i casi il driver è il 902 ed il filtro è a 1200 Hz.

Occorre infine tenere conto che anche dei singoli altoparlanti esistono diverse versioni: ci sono almeno 4 versioni del 416, e ben 7 versioni del 515.

Marcello Croce
"Se il suono scadente fosse fatale, l' audio sarebbe la prima causa di morte". Don Davis

Marcello Croce
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Re: Sulle Altec

Messaggio da Marcello Croce » sabato 8 febbraio 2014, 2:30

Prendo atto che per qualcuno di là, i miei distinguo sulle Altec VOT sono inutile accademia. Per quanto mi riguarda, ho cercato solo di spiegare che si stava parlando di qualcosa di storicamente molto rilevante, non facile da identificare, e che un nome del genere non poteva venire quindi applicato ad un prodotto modificato, che per la combinazione di componenti adottata se ne discosta in maniera significativa, e l' ho fatto solo per amor di corretta informazione (visto che nessun altro ha pensato a farlo) e niente altro.

Quanto alla qualità generale di questi prodotti (mi riferisco a quelli "conformi" ai documenti), che oggi possiamo comunque considerare superati e obsoleti, voglio però far osservare che se sono stati a suo tempo in grado di soddisfare questo noto piantagrane ritratto qui sotto, il 22 Aprile 1959, nel bel mezzo della registrazione del più famoso disco della storia del jazz in assoluto (*1) a sua insaputa, tanto scadenti non dovevano poi essere. :lol:

Marcello Croce

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(*1) Ashley Kahn, Kind of Blue, New York 1959, Storia e fortuna del capolavoro di Miles Davis, Ed. Il Saggiatore.
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Michele
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Re: Sulle Altec

Messaggio da Michele » sabato 8 febbraio 2014, 9:52

Marcello Croce ha scritto:Prendo atto che per qualcuno di là, i miei distinguo sulle Altec VOT sono inutile accademia. Per quanto mi riguarda, ho cercato solo di spiegare che si stava parlando di qualcosa di storicamente molto rilevante, non facile da identificare, e che un nome del genere non poteva venire quindi applicato ad un prodotto modificato, che per la combinazione di componenti adottata se ne discosta in maniera significativa, e l' ho fatto solo per amor di corretta informazione (visto che nessun altro ha pensato a farlo) e niente altro.

Quanto alla qualità generale di questi prodotti (mi riferisco a quelli "conformi" ai documenti), che oggi possiamo comunque considerare superati e obsoleti, voglio però far osservare che se sono stati a suo tempo in grado di soddisfare questo noto piantagrane ritratto qui sotto, il 22 Aprile 1959, nel bel mezzo della registrazione del più famoso disco della storia del jazz in assoluto (*1) a sua insaputa, tanto scadenti non dovevano poi essere. :lol:

Marcello Croce

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(*1) Ashley Kahn, Kind of Blue, New York 1959, Storia e fortuna del capolavoro di Miles Davis, Ed. Il Saggiatore.

Sicuramente scadente è quello che molti hanno in casa di "nuovo".
Penso che si debba sempre fare una scala di valori quando si parla di impianti, scala persa in anni con articoli pieni di lodi per qualunque oggetto sonante che aveva la fortuna di una recensione, qualunque fosse la classe alla quale apparteneva.
L'appassionato che ha sempre ascoltato mini con i soliti componenti Seas/Dynaudio appena si ritrova davanti a simili oggetti o si esalta o si schifa, sicuramente deve riparametrarsi e deve un attimo pensare.
Per te o Fabrizio, più per Fabrizio, è facile dire che si tratta di catorci, ma per un appassionato medio che ha visto/sentito per la prima volta una riproduzione "grande" questi atteggiamenti di bocciatura sembrano antipatici quando va bene, o interessati.
Se alcuni degli appassionati che nel tempo hanno cambiato idea sulla riproduzione sonora avessero ascoltato dei brani ben registrati su impianti da concerto a tromba, messi bene a punto, non ci sarebbero dubbi e il passaggio a sistemi obsoleti non sarebbe necessario, con cosa ascoltare dopo diventa invece un problema.

Saluti
Michele

P.S. Mi hai fatto venire voglia di riascoltarlo adesso ho questo in cuffia

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Tiromancino
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Re: Sulle Altec

Messaggio da Tiromancino » sabato 8 febbraio 2014, 11:07

è indubbio che chi non abbia mai ascoltato un diffusore dai 103 o più db per watt Tipo Khorn , o VOT a maggior ragione , non si rende minimamente conto dell'impatto generato dai fullhorn anche quando collegati a piccoli ampli valvolari .
Che questa sia la strada giusta è Fabrizio che lo sostiene da tempo , per esperienza colta sul campo , e per misure veritiere fatte

ps: con apparati di misura CERTIFICATI (non pala e pompetta ndr)

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