Tre pareti: un test durato cinque anni

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Teo Marini
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#31 Messaggio da Teo Marini » lunedì 26 maggio 2014, 9:25

F.Calabrese ha scritto: ...
Ma chi ha le soluzioni se le tiene ben strette, te lo assicuro, perché sa bene quanto valgono... Altro che programmino per tutti !!!

Saluti
F.C.
Stiamo mischiando capre con cavoli, ossia la teoria con la pratica!

La prima è rappresentata dai “programmini per tutti” che sono il mezzo per simulare situazioni elementari e rappresentano SEMPRE un irrinunciabile punto di partenza di qualunque progetto.

La pratica è tutta un’altra cosa, ben più complessa e se tu hai trovato un sistema originale capace di risolvere tutti i problemi che ben conosciamo, per difendere la tua idea non ti resta, secondo me, che percorrere due strade:

1) quella di un brevetto internazionale
o/e
2) quella di contattare una grande casa di diffusori e chiedere di collaborare per diffondere il tuo progetto su vasta scala.

Tertium non datur!

Ovviamente, per quello che può interessare, IMHO.

Auguri! ;)

F.Calabrese
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#32 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 26 maggio 2014, 10:01

Teo Marini ha scritto:...La prima è rappresentata dai “programmini per tutti” che sono il mezzo per simulare situazioni elementari e rappresentano SEMPRE un irrinunciabile punto di partenza di qualunque progetto.
OK... ma se il programmino è sbagliato... allora anche TUTTI i progetti portati avanti utilizzandolo saranno sbagliati...

Una bella prospettiva... non c'é che dire...!!! :mrgreen: --------- :mrgreen: --------- :mrgreen: ---------- :mrgreen: ---------- :mrgreen: ----------- :mrgreen:
La pratica è tutta un’altra cosa, ben più complessa e se tu hai trovato un sistema originale capace di risolvere tutti i problemi che ben conosciamo, per difendere la tua idea non ti resta, secondo me, che percorrere due strade:

1) quella di un brevetto internazionale
o/e
2) quella di contattare una grande casa di diffusori e chiedere di collaborare per diffondere il tuo progetto su vasta scala.

Tertium non datur!
La terza via -per fortuna- esiste, ed è quella di implementare le mie conoscenze nei MIEI impianti ed in favore dei MIEI clienti, come faccio dal 1978. Quelli che hanno acquistato le trombe di terza generazione nemmeno lo sanno, ma se ne godono il suono e le prestazioni...!!!

E poi... per quale motivo brevettare, spiegando a tutti, quando né la ricetta della Coca Cola né quella della Nutella sono mai state divulgate...? Eppure vendono su tutto il pianeta.

Io capisco che la possibilità di aver tutto al prezzo di un "click" sulla tastiera di un PC collegato al Web abbia dato alla testa a molti, ma se andiamo ad esaminare nel dettaglio... cosa si trova, veramente...? Vecchie Altec da museo del cinema... WSX probabilmente sbagliate in gola (quelle vere salgono almeno fino a 500 Hz...) e tanti, tantissimi diffusorini che il "problema delle tre pareti" lo soffrono al punto di avere (tutti) una gamma bassa priva di articolazione e fiacca.

Fate una prova: prendete un CD con strumenti a percussione etnici, p.es. Sentinela di Milton Nascimiento, ed ascoltatelo anche con cento diffusori "Hi-Fi": non avvertirete mai la tensione e la rugosità delle pelli dei conga, che invece sono perfettamente presenti nella registrazione (e si sentono bene sia in cuffia che con gli impianti "veri").

Saluti
F.C.

Teo Marini
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#33 Messaggio da Teo Marini » lunedì 26 maggio 2014, 10:29

F.Calabrese ha scritto: La terza via -per fortuna- esiste, ed è quella di implementare le mie conoscenze nei MIEI impianti ed in favore dei MIEI clienti, come faccio dal 1978. Quelli che hanno acquistato le trombe di terza generazione nemmeno lo sanno, ma se ne godono il suono e le prestazioni...!!!
...
E poi... per quale motivo brevettare, spiegando a tutti, quando né la ricetta della Coca Cola né quella della Nutella sono mai state divulgate...? Eppure vendono su tutto il pianeta.
Tutto si può copiare e negli Stati Uniti la più venduta è la PepsiCola.
Prodotti alternativi alla Nutella ce ne sono più di uno, solo che costano di più e non sono conosciuti come la prima...

Ciao!

F.Calabrese
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#34 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 26 maggio 2014, 10:37

Teo Marini ha scritto: Tutto si può copiare e negli Stati Uniti la più venduta è la PepsiCola.
Prodotti alternativi alla Nutella ce ne sono più di uno, solo che costano di più e non sono conosciuti come la prima...
Si può copiare quello che c'è in giro...

Vedi, Teo, l'errore che gli appassionati di Hi-Fi compiono A LORO SPESE da 30 anni almeno è quello di presumere che chiunque si prostri a soddisfare le loro richieste, alle LORO condizioni... Se questo fosse vero avreste impianti in media dieci volte migliori di quelli che avete attualmente in casa, ed avreste speso TUTTI molto meno, diciamo meno della metà essendo cauti.

In tutti i campi, quando ci si rivolge ad un professionista, lo si fa scegliendo il migliore e trattandolo con rispetto...

In Hi-Fi vengono invece glorificate delle assolute nullità (i nomi li sapete), anche se tutti sanno bene che sono tali e che i loro prodotti non valgono le cifre che essi richiedono.

Io c'entro poco: quel che descrivo accade da un quarto di secolo prima che io scrivessi il mio primo post su un forum...!

Sta a voi capire i meccanismi che hanno prodotto il degrado e tirarvi fuori, SE SIETE VERAMENTE INTERESSATI A FARLO.

Se invece l'intento è quello di giocare a comprare e rivendere sui mercatini... Beh... non è mica un caso che VHF riesca a sopravvivere nonostante una incredibile pochezza degli argomenti trattati (per giunta erroneamente...)!!!

Va bene così... ci mancherebbe pure !!!

Saluti
F.C.

Teo Marini
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#35 Messaggio da Teo Marini » lunedì 26 maggio 2014, 13:19

"Si può copiare quello che c'è in giro..."

Se tu venderai dieci, cento, mille... dei tuoi impianti (cosa che io ti auguro :) ), prima o poi qualcuno che te ne aprirà uno per vedere quello che c'è dentro lo troverai, stanne certo, specialmente se si sparge la voce della sua "unicità".

"Vedi, Teo, l'errore che gli appassionati di Hi-Fi compiono A LORO SPESE da 30 anni almeno è quello di presumere che chiunque si prostri a soddisfare le loro richieste, alle LORO condizioni... "

La gran parte dei frequentatori di fora tecnologici come Forumlibero è costituita da persone che hanno interesse a conoscere e sviscerare le varie tipologie di progetti Hi-Fi e molti (se non quasi tutti) gli iscritti che partecipano attivamente alle discussioni di questo forum sono degli auto-costruttori.

Normalmente un forum dovrebbe avere come scopo quello di discutere e scambiarsi le idee, confrontandosi con chi ne sa di più e/o ha avuto esperienze diverse.

Infatti, siccome lo hanno capito anche i sassi che qui non c'è la possibilità di avere indicazioni (per lo meno indicazioni attendibili :twisted: ) utili all'auto-costruzione, che cosa pensi, che stiamo a fare tutti qui?

Ciao! ;)

F.Calabrese
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#36 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 26 maggio 2014, 13:57

Teo Marini ha scritto: Se tu venderai dieci, cento, mille... dei tuoi impianti (cosa che io ti auguro :) ), prima o poi qualcuno che te ne aprirà uno per vedere quello che c'è dentro lo troverai, stanne certo, specialmente se si sparge la voce della sua "unicità"...
Progetto diffusori professionalmente dal 1978 e questo non è MAI accaduto... eppure ho realizzato oggetti che erano un decennio o due in anticipo (vedi le trombe di seconda generazione, 18 anni prima della JBL). I motivi sono due:

1)- Lo scopiazzatore deve quasi sempre adattare il progetto al trasduttore, ed i trasduttori sono sempre in evoluzione: se qualcuno scopiazzasse un mio diffusore di venti anni fa (p.es. il Mostro di Stereoplay) otterrebbe un oggetto malfunzionante, se utilizzasse i woofers di oggi. I sistemi a doppia linea di trasmissione sono assolutamente non-copiabili...poi.

2)- Io non regalo mai i miei impianti, ma li faccio pagare il giusto (poco in proporzione alle prestazioni). Per questo un cliente pagante si guarderà bene dal segare in due il suo oggetto, per metterlo a disposizione degli autocostruttori.

Quanto al fatto che questo ed altri forum siano frequentati soltanto da autocostruttori, per fortuna non è vero. Ma se anche fosse, gli autocostruttori sarebbero molto più intelligenti se mi aiutassero a diffondere le mie creazioni, perché ad ogni impianto venduto è sempre corrisposta una discussione tecnica, dalla quale gli autocostruttori trarrebbero indicazioni preziose.

L'approccio "alla Dufay" è quanto di più autolesionistico possano fare gli autocostruttori: sabotare i progettisti migliori per aprire bene la strada a quei brocchi che per 20-30 anni hanno rifilato loro solo progetti patetici ed obsoleti...

Continuate pure così... che tra dieci anni ci ritroveremo a consigliare le Heresy o le ultime Cerwin Vega...!!!

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Salutoni
F.C.

P.S.: Facci caso, Teo, da quando sono stato bannato da tutti i forum e da quando è scattata la "congiura del silenzio", cosa avete trovato di interessante in giro...? Forse quell'ottava meraviglia che chiamano "Active Reflex" e di cui nessun autocostruttore saprebbe di che farsene...???

Teo Marini
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#37 Messaggio da Teo Marini » lunedì 26 maggio 2014, 18:37

"Progetto diffusori professionalmente dal 1978 e questo non è MAI accaduto... eppure ho realizzato oggetti che erano un decennio o due in anticipo (vedi le trombe di seconda generazione, 18 anni prima della JBL). I motivi sono due:

1)- Lo scopiazzatore deve quasi sempre adattare il progetto al trasduttore, ed i trasduttori sono sempre in evoluzione: se qualcuno scopiazzasse un mio diffusore di venti anni fa (p.es. il Mostro di Stereoplay) otterrebbe un oggetto malfunzionante, se utilizzasse i woofers di oggi. I sistemi a doppia linea di trasmissione sono assolutamente non-copiabili...poi.
"

Ricordo perfettamente (all'epoca ero un assiduo lettore di riviste del settore) i tuoi "faraonici" :lol: progetti: quanti appassionati ne costruirono un esemplare, all'epoca, quando i componenti erano regolarmente in produzione?
Se non furono moltissimi, non credi che possano esserci altre motivazioni? :roll:

"Io non regalo mai i miei impianti, ma li faccio pagare il giusto (poco in proporzione alle prestazioni). Per questo un cliente pagante si guarderà bene dal segare in due il suo oggetto, per metterlo a disposizione degli autocostruttori.
"

Se è vero che dei "pezzi unici" hanno inevitabilmente dei costi superiori rispetto a prodotti costruiti in numeri cospicui, è pur vero che un imprenditore ha dei costi aziendali e di distribuzione (rivenditori) molto elevati, per cui ci sarebbe da discutere sul prezzo "giusto"...
Ma questo è un discorso, tutto sommato, marginale: io penso che il mio prodotto valga tot e se non ti va bene, basta non compralo...

L'approccio "alla Dufay" è quanto di più autolesionistico possano fare gli autocostruttori: sabotare i progettisti migliori per aprire bene la strada a quei brocchi che per 20-30 anni hanno rifilato loro solo progetti patetici ed obsoleti...

Dufay è Dufay, io sono io, PincoPallo è PincoPallo...

Continuate pure così... che tra dieci anni ci ritroveremo a consigliare le Heresy o le ultime Cerwin Vega...!!!

Beh, ne riparliamo tra dieci anni!!!

Ciao! ;)

P.S.: scusami se la finisco qui con questi discorsi: avevamo iniziato a parlare del programma di Allison e siamo finiti a...parlarci addosso di aria fritta!!! :lol:

F.Calabrese
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#38 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 26 maggio 2014, 19:19

Teo Marini ha scritto:...
P.S.: scusami se la finisco qui con questi discorsi: avevamo iniziato a parlare del programma di Allison e siamo finiti a...parlarci addosso di aria fritta!!! :lol:
Non ti devi assolutamente scusare...!

In fondo il programma di Allison si è rivelato "aria fritta", mentre quello di cui stiamo discutendo è in realtà il futuro dell'Alta Fedeltà.

Si tratta di scegliere se continuare a fare i furbacchioni, finendo per comperare le Heresy di ventesima mano per posizionarle con un software sballato, oppure di ragionare ed aprire le porte ad oggetti cento volte più performanti degli attuali.

Mi sembra che valga davvero la pena di discuterne !!!

Saluti
F.C.

Teo Marini
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#39 Messaggio da Teo Marini » lunedì 26 maggio 2014, 20:42

F.Calabrese ha scritto:
Non ti devi assolutamente scusare...!

In fondo il programma di Allison si è rivelato "aria fritta", mentre quello di cui stiamo discutendo è in realtà il futuro dell'Alta Fedeltà.

Si tratta di scegliere se continuare a fare i furbacchioni, finendo per comperare le Heresy di ventesima mano per posizionarle con un software sballato, oppure di ragionare ed aprire le porte ad oggetti cento volte più performanti degli attuali.

Mi sembra che valga davvero la pena di discuterne !!!

Saluti
F.C.
Vedi, Fabrizio,
ci sono noti personaggi, come Earl Geddes e Nelson Pass, per citarne solo due, che credono fortemente nelle proprie idee e pensano (anche loro... :P ) di essere i "più migliori assai” e che gli altri non capiscono un piffero.
Costoro, però, non hanno dei fora: hanno dei siti dove promuovono i propri progetti e basta.

Io ci sto a discutere, qui, con te e con gli altri forumers, ma a patto che chi sta dall’altra parte sia disposto a …discutere!
Se, invece, mi trovo di fronte a qualcuno che ritiene, in maniera preconcetta, che chi non la pensa come lui sia:
a) un cretino;
o/e
b) una vittima di “circonvenzione di incapace”;
o/e
b) un colluso;
o/e
c) un profittatore “vampiretto”;
beh allora… è dura credere che si possa realmente discutere.

Ciao! ;)

F.Calabrese
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Re: Tre pareti: un test durato cinque anni

#40 Messaggio da F.Calabrese » lunedì 26 maggio 2014, 22:58

Teo Marini ha scritto: Vedi, Fabrizio,
ci sono noti personaggi, come Earl Geddes e Nelson Pass, per citarne solo due, che credono fortemente nelle proprie idee e pensano (anche loro... :P ) di essere i "più migliori assai” e che gli altri non capiscono un piffero...
Questa sera sono di buonumore, stranamente, dopo aver visto la trasmissione della Gabanelli... Un caso raro...

Per questo sarò insolitamente schietto nel rispondere...

Partiamo da Earl Geddes, che conosco personalmente come uno dei massimi geni nel campo della Elettroacustica: qual è il suo approccio all'Hi-Fi...? Semplice... Un sorriso a quei poveri mentecatti che si bevono la teoria che con un due vie non tanto diverso dalle solite "casse di plastica" si possa raggiungere il Nirvana dell'Audio...
Ma se ci credono, perché non farli felici...???

Passiamo a Nelson Pass... e per una volta sia lecito che io vi chieda: "Ma chi ca**o è costui, al cospetto di gente come Peter Walker o Giovanni Stochino...???" Ma avesse il coraggio di ammettere che nove decimi delle sue "pensate" sono aria fritta e stracotta...! Ma di che stiamo parlando...?

Guardate che i miei ampli cinesi da 300 Euro modificati suonavano talmente meglio di qualsiasi alternativa che non c'era proprio di che discuterne... mentre il 90 per cento di quelli che hanno avuto ampli di Nelson Pass li ha tranquillamente rimessi sui mercatini... ma di che stiamo parlando...???

Geddes e Pass non hanno mai affermato che gli altri non ne capiscono un piffero, semplicemente perché sarebbero rimasti assordati dal coro di risate al loro indirizzo...

Segue
F.C.

P.S.: Io non ho mai scritto che tutti gli altri sono cretini... Io ho semplicemente sbugiardato un numero limitato di immondi pataccari.

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