Spiacente, ammetto di avervi preso un po' in giro, il titolo è uno spudorato clickbait

E' evidente che in materia di SPL e di potenza necessaria per un ascolto hi-fi gli appassionati pensano e fanno di tutto. Così esistono impianti basati su valvolari da pochi W e impianti con ampli a transistor di svariate centinaia di W.
Si penserebbe che ciò corrisponda a notevoli differenze nell'efficienza dei diffusori o nelle dimensioni degli ambienti, ma non è così.
Se si guarda al mercato si vede come le efficienze siano piuttosto omogenee, schiacciate su valori piuttosto modesti, e che i diffusori con efficienza realmente elevata siano pochissimi. Anche gli ambienti di ascolto non sono poi così diversi, stando a quello che si vede sui social i possessori di impianti costosi non li piazzano in grandiosi soggiorni ma più facilmente in salette dedicate, che certo non saranno enormi. Punti collaterali da approfondire: come cambia il livello all'interno di un normale ambiente d'ascolto ovvero come funziona il campo riverberato in casa nostra? La saletta audio casalinga altrimenti detta cappella votiva a santa riproduzione, ha qualche possibilità di suonare meglio del soggiorno? All'ultima io voto NO!
Se l'incredibile variabilità di potenza degli ampli non ha una giustificazione tecnica nella struttura della catena audio, è chiaro che audiofili diversi hanno priorità molto differenti in fatto di riproduzione dei passaggi musicali più forti. Qualche intervento a riguardo:
Danco, che è moooolto lontano dall'essere un audiofilo sprovvedduto a digiuno di conoscenze tecniche, anzi la sa sorprendentemente lunga:
Per la cronaca: l'MA6900 dichiara 200W; uguali su 2, 4 e 8 Ohm grazie ai trasformatori di uscita con prese dedicate per ciascuna impedenza. Immagino si tratti di autotrasformatori.cerchiamo di essere realisti, in un ambiente domestico normale con 20 watt RMS i vicini chiamano i carabinieri e con i migliori CD la dinamica è tale che per far intervenire le protezioni devi essere DJ D'Ago alle rotonde, e comunque avresti già distrutto gli altoparlanti.
Le mie Apogee Centaur, 84 dB, pilotate da un MA6900 sono state portate a livelli da indagine condominiale, e i led del power guard non si sono mai accesi (2% di distorsione..).
Tola:
abito in una quadrifamiliare, il problema non sono i vicini ma mia moglie al piano di sopra che non riesce a sentire la televisoneanche se ho messo isolamenti acustici attorno alle 2 porte delle scale ed il pavimento è piuttosto isolante.
quando un impianto non distorce si tende ad alzare a volumi realistici che sono estremamente godevoli e danno quel senso di realismo altrimenti impossibile.
Sanimai:
Io ascolto musica in mansarda e mia moglie 2 piani sotto,soggiorno,mi
Mandi messaggi sul telefono,abbassaa! E mi sembra di ascoltare a volume moderato
Sono solo degli esempi, ma il senso è comprensibilmente simile a quello di altri commenti vi sarà capitato di sentire: il limite è dato dal disturbo che posso arrecare alla quiete pubblica o domestica prima di averne dei guai. Se con 50W i vicini mi tolgono il saluto, evidentemente ce n'è a sufficienza.
Quanta manetta gli danno i professionisti del suono? Quali professionisti, poi? Potrebbe fornirci un riferimento il livello adottato da chi costruisce la musica che ascoltiamo, cioè da chi fa registrazione e missaggio. Non ho mai sentito il parere di tecnici del suono di prestigiose etichette, ma il fenomeno dell'home-studio ha prodotto un gran web-chiacchericcio, per esempio:
https://www.youtube.com/watch?v=5qBYh1u6XbY&t=676s
Reaperiani è un canale piuttosto interessante, se l'argomento vi incuriosisce. Il tizio non è esattamente un dilettante, lavora nell'ambito radiofonico e il mixer lo frequenta come professionista, ha ottime conoscenze musicali essendo diplomato al conservatorio. Se l'idea dell' home-studio vi fa storcere il naso vi capisco, però buona parte del pop attuale passa da realtà simili.
Il punto del video è che il mix viene fatto tenendo il volume sugli 80dB di SPL, misurati slow con pesatura C. Se uno deve fare il mix la musica la dovrà pur sentire bene, no? Quindi 80dB dovrebbero già consentirmi un buon ascolto. No, secondo me non fila così facile....
Raccomandazioni dagli esperti, ecco cosa si legge su TNT, rivista web con cui non sono sempre d'accordo ma che mi sta simpatica perché non schiacciata dal ricatto pubblicitario come quelle cartacee:
E' tratto da qui: https://www.tnt-audio.com/adeste/quanta_potenza.html a firma di Lucio Cadeddu. Sembrano buone notizie, gli ascolti non li si fanno con una fucilata di dB di SPL.Il primo consiglio, prima di investire denaro in amplificatori inutilmente potenti, è quindi quello di dotarvi di un fonometro. Facilissimi da usare, basta premere un tasto per leggere i dB sul display, sia quelli costanti/medi che quelli di picco. Così, scoprirete che se avete vicini tolleranti, riuscirete a superare - qualche volta - i 90 dB di picco nel punto d'ascolto. I 100 dB di picco li vedrete solo se abitate in una casa isolata e i vostri diffusori lo consentono. Superare i 100 dB di picco, indistorti, è difficile, molto difficile. Tenete conto che 100 dB è la pressione sonora generata da un martello pneumatico che buca la strada a 3 metri di distanza da noi. In media, in appartamento, il volume “alto” corrisponde a pressioni sonore medie intorno ai 75/85 dB nel punto d'ascolto, non di più. A seconda del/della consorte questo valore può abbassarsi ulteriomente. Conosco tante persone che difficilmente riescono a superare gli 80 dB di picco!
Però noterete che l'esperto si rifà all'esperienza degli utenti, constata che quelli sono i limiti dell'impiego tipico e che sono determinati spesso dal problema di non disturbare. Robe che gli utenti sanno benissimo, non c'é alcun ragionamento per determinare un livello minimo per un ascolto ragionevolmente fedele.
Non mi è chiaro cosa intenda quando definisce ascolto a livello alto -ma intendo possibile normalmente- pressioni medie intorno ai 75/85dB. Se sono valori medi non comprendo come possa trovare eccezionali 100dB di picco. Se fosse un "...pressioni mediamente di..." e i valori fossero dB di picco si tratterebbe di valori esageratamente bassi. Sono valori usati per il missaggio, però medi NON di picco!
Non so quanto i fonometri da pochi soldi siano in grado di registrare valori di picco corretti.
In questi esempi si trovano solo due riferimenti alla fedeltà della riproduzione. Uno, secondo mè è quello rilevante, lo fa Tola quando dice
il secondo è nel video, in cui la necessità di calibrare precisamente il livello è finalizzata a non ritrovarsi con un bilanciamento sballato e un suono spiacevole ascoltando da aggeggi diversi. In pratica il volume non dovrà essere troppo alto, diversamente l'ascolto da apparecchi inadeguati (la maggior parte degli ascolti, in realtà) sarà inesorabilmente citofonico; non dovrà essere troppo basso o il bilanciamento risulterà gonfio agli estremi, specie sui bassi, per compensare l'andamento dell'udito ai bassi livello. D'altronde uno non è che possa lavorare ascoltando a volume elevato per intere giornate, finirebbe sordo prima di finire il missaggio. Una situazione molto diversa dall'ascolto per godersi la musica.....alzare a volumi realistici che sono estremamente godevoli e danno quel senso di realismo altrimenti impossibile
Quindi ha ragione Tola: credo che sia esperienza di tutti che un volume adeguato sia indispensabile per raggiungere un realismo decente. Il punto è ricavarne dei valori di SPL. Quanto dovremo arrivare vicini alla riproduzione live? In fin dei conti la fruizione di una riproduzione è comunque diversa dall'esecuzione live, il livello ottimale per il miglior risultato complessivo potrebbe variare rispetto all'evento originale. E in realtà nella maggior parte della musica in commercio un evento sonoro originale non è mai esistito, la musica viene creata dentro un computer a suon di manipolazioni.
Ho fatto qualche grezzissimo esperimento, confermando l'idea che il realismo richieda un livello sonoro comparabile con l'evento originale. Ho misurato -si fa per dire, avendo usato il telefono ma è pur sempre un'indicazione- il livello dei Rolling Stones live a San Siro. Nessie ci arriva e ho constatato che scendendo un poco di livello la goduria non è la stessa. Ovviamente nonostante i vicini in vacanza mi sono concesso pochi brani

Stesso esperimento con l'orchestra classica, con esito più complesso. L'orchestra dal vivo ha una dinamica che le case discografiche si guardano bene dal mettere nei dischi. Risultato: se a casa si allinea il livello sui fortissimo si ha una sensazione generale di suono troppo forte. Meglio allineare i livelli intermedi ma ovviamente i pieni orchestrali risulteranno meno esplosivi e spettacolari. Insomma si constata che la compressione non è simpatica, e mica serviva un genio. Però confermo che calando di livello rispetto a quello ottimale, basta poco, la sensazione cambia e che il livello corretto è molto più realistico rispetto all'emozione dal vivo.
Tutto molto ovvio, però di solito sul livello necessario si fanno altri ragionamenti.
Se l'impianto riproduce il rumore di una locomotiva io voglio che un treno entri in soggiorno e spaventi gli ospiti



L'audiofilo che riproduce la locomotiva fedelmente ma a 80dB secondo me sta giocando con i modellini. Ed è possibile migliorare la precisione del modellino all'inverosimile, con costi conseguenti, ma nessuno si spaventerà per l'arrivo improvviso di un treno in scala H0!
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Quali sono i vostri livelli di riferimento? Quando il realismo lascia il campo al modellismo? E quando non resta che una sbiadita fotografia? Scendendo ai volumi di ascolto minimi per me è permesso equalizzare. Anzi, è molto consigliato.
Luca