Il caso degli ampli di II-III-IV generazione...

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Il caso degli ampli di II-III-IV generazione...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 13 aprile 2025, 16:28

Giorni fa ho notato -con piacere- un certo interesse a proposito delle trombe di seconda-terza-quarta generazione: qualcuno ha interpellato l'A.I., ottenendo risposte sostanzialmente deliranti, ma oggettivamente prevedibili. Se infatti una qualsiasi tecnologia NON viene brevettata né divulgata... beh... è chiaro che sia i motori di ricerca che l'A.I. non avranno alcuna possibilità di attingere ad informazioni reali, cioè vere. In questi casi l'A.I. "ci prova", sparando risposte credibili solo per chi è a digiuno della materia. D'altra parte l'unico modo di proteggere realmente una conoscenza è appunto quello di NON brevettarla o divulgarla, come per esempio è accaduto per la formula della Coca Cola. I brevetti infatti scadono, ma -per definizione legale- devono contenere tutte le istruzioni atte a replicare il prodotto, per cui alla loro scadenza scatta lo scopiazzamento selvaggio.

Ieri, rileggendo un articolo di Rich ed Axel sugli amplificatori (che ho citato più volte qui sul Forum), mi sono reso conto di un aspetto che sinora avevo trascurato: in questo articolo non si parla affatto degli ampli di configurazione VERAMENTE innovativa e per davvero più efficace dei "soliti vecchi schemi"...
Esattamente lo stesso mi era capitato leggendo un articolo sul Journal of AES in cui si parlava di tante possibili configurazioni e collocazioni dei subwoofers... ma -stranamente- gli autori si erano dimenticati delle due configurazioni più moderne ed efficaci, una delle quali era anche citata nella bibliografia (penso per una svista).

Accade dunque che anche autorevoli autori di interessantissimi articoli compiano delle sviste VOLONTARIE, omettendo di indirizzare i propri lettori verso le soluzioni veramente più avanzate ed efficaci... un po' come fanno tanti piccoli fabbricanti ed autocostruttori, che vantano mirabilia a proposito delle loro creazioni, ma si guardano bene dallo scendere in dettagli e persino dal postare misure... :lol:

Nei prossimi post vi racconterò di quel che è appunto accaduto nel campo delle amplificazioni, in cui si è passati dai vecchi ampli "semplici" a schemi più "intelligenti", i migliori dei quali sono e resteranno sconosciuti, vista la tendenza generale verso i Classe-D (che seppelliranno la vera Alta Fedeltà, come hanno già trionfalmente iniziato a fare da diversi anni).

Quindi non meravigliatevi se riconsidererò profondamente la mia lettura del famosissimo articolo di Rich ed Axel, di cui qui sotto vi ri-posto titolo ed abstract.

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F.C.


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F.Calabrese
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Re: Il caso degli ampli di II-III-IV generazione...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 13 aprile 2025, 17:07

Partiamo da quelli che potremmo definire "ampli di Prima Generazione".

Nel campo dei valvolari sono sicuramente di Prima Generazione gli schemi WE, i Single Ended ed anche -in parte- lo schema di Williamson, che è una specie di canto del cigno dell'epoca non commerciale (è di prima generazione perché non tenta di spremere la massima potenza dalle valvole finali, preferendo una maggiore qualità della resa).

Nel campo degli ampli a transistor la "Prima Generazione" si individua facilmente guardando lo stadio di ingresso, che NON è mai a differenziale: lo schema è per molti noto come "ampli di Lin" e nelle prime realizzazioni NON è a simmetria complementare.

Attenzione alla grande differenza che si crea quando si passa alla Seconda Generazione: nel campo dei valvolari -infatti- si adottano configurazioni sempre più efficienti, vale a dire che spremono sempre maggiore potenza, a parità di valvole finali. Cito ad esempio gli ampli ultralineari e quelli fortemente controreazionati, come i Mc Intosh, Leak ed Audio Research. In campo valvolari si passa quindi da ampli bensuonanti (i WE ed i Single Ended) ad oggetti nominalmente più potenti, ma in pratica niente di che...
Tra gli ampli a transistor -invece- si verifica un passaggio abbastanza silenzioso dai primi "ampli di Lin" a versioni a tre stadi, con stadio di ingresso differenziale, stadio di guadagno intermedio e stadio finale a guadagno unitario (vedi immagine qui sotto). Questa è la configurazione del 98 per cento degli attuali ampli a transistor in classe A-AB-G ed H. A differenza dei valvolari, qui la diffusione di migliori conoscenze produce risultati inequivocabilmente migliori rispetto a quelli degli ampli di prima generazione, sia alle misure che -fondamentale- all'ascolto.

Con queste due classi di ampli -sia SS che a valvole- potremmo anche chiudere la rassegna, rientrando quindi nella classificazione di Rich ed Axel e limitandoci a riassumere riconoscendo che nel campo degli ampli a stato solido c'è effettivamente stato un progresso, mentre tra i valvolari è del tutto possibile che abbiano ragione gli appassionati che preferiscono gli antichi e costosi schemi WE e SE, rispetto ai valvolari più moderni ed "abarthizzati".

Qui sotto vi posto lo schema dell'ampli SS "standard", vale a dire di quello -a tre stadi- che Dough Self ha rinominato come "Blameless Amplifier", implicitamente affermando che si potesse fare di poco meglio. Ovviamente mentiva, ma ne parliamo nel prossimo post.

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F.C.

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F.Calabrese
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Re: Il caso degli ampli di II-III-IV generazione...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 13 aprile 2025, 17:31

E siamo arrivati alla TERZA GENERAZIONE, che riguarda soltanto gli amplificatori a stato solido, in quanto l'evoluzione degli schemi dei valvolari si è ufficialmente fermata ad una seconda generazione di ampli controreazionatissimi e "spremi-fino-all'ultimo-watt", che in pratica emulano le prestazioni degli ampli SS in materia di smorzamento e brutalità del clipping... Non che non esistano schemi di valvolari VERAMENTE avanzati ed efficaci: il problema è che NESSUNO LI PRODUCE...!!! Provate infatti ad elencare p.es. quale ampli valvolare impieghi il Feedforward... ed è solo un esempio...!

Parliamo ora di ampli di Terza Generazione a stato solido: qui sul Forum abbiamo già parlato dello schema di Stochino -con Feedforward- e del mitico Quad 405, uno schema che, più di recente, è ricomparso nel Benchmark AHB2: un ampli da record, in materia di riduzione della distorsione.

Ma quelli che dovevano essere gli ampli di Terza Generazione ormai non li cita e non li ricorda più nessuno: erano infatti quei tanti schemi di ampli in Classe AB i cui stadi finali venivano mantenuti in conduzione per tutto il tempo, a differenza delle versioni di generazione precedente, in cui metà dei transistor finali si spengono ad ogni ciclo, creando seri problemi in termini di distorsione di incrocio, che in molte condizioni di ascolto appare udibilissima quanto micidiale. Se ricordo bene fu la Pioneer a suggerire una prima configurazione -a metà anni '70- venendo seguita da JBL e Sansui a brevissima distanza di tempo. Chi fece il capolavoro fu però Barry Thornton per la SAE, con quell'X-25a che suonava udibilissimamente meglio del quasi gemello 2401,che differiva appunto per il solo spegnimento dei transistor finali durante la semionda opposta.

Questi ampli di Terza Generazione suonavano decisamente meglio, tant'è che ancor oggi c'è chi impiega configurazioni simili (p.es. Aloia nel suo Antu), ma il silenzio è calato inesorabilmente sui loro dettagli progettuali. Probabilmente questo si deve al fatto che le eventuali copie cinesi ammazzerebbero qualsiasi originale, se fossero progettate con cognizione di causa. E poi io credo di non essere il solo a sospettare che gli appassionati di oggi tendano ad essere molto meno critici -all'ascolto- di quanto vantino: magari sarà l'età media non più trascurabile... magari sarà la potenza di decenni di disinformazione e di condizionamento pubblicitario... ma ormai... a chi interessa più che il proprio ampli sia davvero "speciale"...??? magari oggi basta che sia pesante e luccicante, nonché ben scontato... :lol:

Questi ampli di Terza Generazione hanno poi il difetto fondamentale di NON essere assolutamente alla portata degli autocostruttori, per la loro maggiore complessità circuitale. Lo stesso Aloia -nel suo Antu- ha adottato una configurazione abbastanza a prova di scopiazzatore, ma delicata...

Io credo che il vero colpo di grazia a questi meravigliosi e bensuonanti ampli lo abbia dato la diffusione della moda del Vintage, che ha sdoganato come fossero meraviglie delle vere ciofeche, come tanti finali inglesi (Naim per primi), con schemi primordiali, da Application Note... Che senso avrebbe proporre schemi sofisticati, se questa vecchia monnezza viene trattata come oro colato...???

Segue con il delicatissimo argomento della Quarta Generazione.

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F.C.

F.Calabrese
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Re: Il caso degli ampli di II-III-IV generazione...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 13 aprile 2025, 17:59

Esistono ampli di Quarta Generazione (a stato solido)...?

A mio parere SI'... ma scansiamo subito dal terreno l'ipotesi che si tratti degli ampli in Classe-D che ormai dilagano persino sulle bancarelle...

Gli ampli in Classe-D NON SONO UNA EVOLUZIONE rispetto a tutto tranne che ai vecchi ampli con lo schema di Lin, degli anni '60/'70.

Pensate che la loro caratteristica più favorevole (il rendimento) sarebbe conseguibile con schemi completamente diversi, che per davvero meriterebbero l'aggettivo di Quarta Generazione, anche perché non avrebbero alcuno dei tanti difetti e problemi dei Classe-D. Ma nessuno produce questi nuovi ampli, semplicemente perché il mercato non li richiede -al momento- ed è del tutto ragionevole pensare che non li richiederà mai, nemmeno in futuro.

Siamo infatti arrivati al problema vero... Per quale motivo -infatti- un progettista dovrebbe impegnarsi a progettare e realizzazione un ampli di Terza o Quarta Generazione, come potrebbe essere un GM-400 di Mariani, se poi un prodotto del genere finirebbe a concorrere alla pari con i soliti ampli-bidone, pesanti e luccicanti, come i Burmester, Vitus, Viola e via di seguito...?

Il progettista di un ampli di Terza o Quarta Generazione si ritroverebbe davanti esattamente le stesse difficoltà che fermano il collega progettista di diffusori, quando si tratti di lavorare a progetti superiori alla Seconda Generazione. manca infatti una reale richiesta di mercato, mentre è fortissimo l'interesse di scopiazzatori -cinesi o nostrani- che renderebbero di nessun valore anche lo schema più avanzato e performante.

Personalmente ho promesso a Mariani di non svelare mai quel che ho capito del suo schema, ed anche oggi confermerò l'impegno... ma voi appassionati non immaginate nemmeno quali incredibili meraviglie potrebbero essere progettate e prodotte, se solo si aggregasse una richiesta basata su reali parametri qualitativi, e non sulle solite chiacchiere delle riviste e dei forumini.

Esattamente come accade per i diffusori...!!!

Saluti
F.C.

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